domenica 2 settembre 2012

PIERO CAMBER E LE FORBICI TRIESTINE SUI COMUNI FRIULANI



PIERO CAMBER
E LE FORBICI TRIESTINE
SUI
COMUNI FRIULANI

 Così risulta aver dichiarato il 31 agosto 2012 il consigliere regionale triestino Piero Camber :
"Si realizzi subito l'eliminazione totale delle Province nella nostra Regione e le aggregazioni di Comuni al di sotto dei 5000 abitanti (ben 161 su 218) nelle quali - spiega Camber - l'esercizio integrato dei servizi ai cittadini determinerebbe risparmi reali, immediatamente riscontrabili. Questi piccoli, a volte microscopici, orticelli di potere dispongono tutti di un apparato burocratico amministrativo, oltre agli organi di derivazione politico elettorale. 


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Ricordiamo a Piero Camber che il Comune di Trieste ha ben 2.600 dipendenti, un esercito!, e la Provincia di Trieste, pur avendo un territorio quasi pari al Comune di Trieste e soli cinque Comuni in tutto, aveva nel 2007 ben 220 dipendenti saliti a 274 l’anno successivo

Non sembra anche al consigliere comunale (e regionale) triestino Piero Camber, che ben 2.600 dipendenti per un comune di poco più di 200 mila abitanti, sia un numero esageratamente alto?

Prima di proporre cancellazioni o unificazioni di Comuni friulani al di sotto di 5 mila abitanti, perché Piero Camber non propone di ridurre i dipendenti comunali e provinciali triestini e gli sprechi gestionali di questi due enti?

MEGLIO TAGLIARE A CASA D’ALTRI CHE ELIMINARE GLI SPRECHI A CASA PROPRIA?

LA REDAZIONE DEL BLOG

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FONTE DEI DATI


PROVINCIA DI TRIESTE:


COMUNE DI TRIESTE


PIERO CAMBER

Piero Camber è nato a Trieste il 30 giugno 1957. Attualmente è consigliere regionale e consigliere comunale a Trieste in quota al Popolo delle Libertà oltre che presidente della VI Commissione-Cultura della Regione (dati presenti nel sito internet della regione).

http://sacile.corriere.it/rappresentanti/camber-piero.shtml?id=177653


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3 commenti:

  1. Giusto per fare un paragone, da un recente articolo di stampa del Messaggero Veneto - Ud
    risulta che i DIPENDENTI REGIONALI della nostra regione al 31.5.2012, siano 2.482

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/08/09/news/regione-meno-dipendenti-pensione-per-72-ma-zero-sostituzioni-1.5522871

    Ossia, il Comune di Trieste, risulta avere un numero di dipendenti perfino superiore all'ente regione!

    Servono altri commenti?

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  2. Ritengo questa sia la ennesima dimostrazione che Trieste e la Regione Friuli, non possono più ulteriormente convivere.

    Trieste è una realtà sociale che conosce solo la cultura urbana e dove l’urbanizzazione è considerata il solo modello culturale proponibile ed esistente.

    Così invece non è.

    Esiste anche un modello culturale sociale friulano che va rispettato ed è molto diverso dal modello urbanistico triestino.

    Il Friuli è i suoi borghi millenari, i suoi tanti paesi che esistono da secoli e sono il punto di riferimento di tante singole comunità territoriali. Proporre di cancellare i tanti paesi piccoli e medi del Friuli significa non solo non conoscere minimamente la storia friulana ma anche voler cancellare la storia, la cultura e l’identità del Friuli.

    I Comuni friulani già da anni stanno creando una rete di servizi comunali consorziati, creando risparmi e migliorando così il servizio offerto ai cittadini: questa è la sola strada da continuare a seguire.

    Piero Camber, quale consigliere regionale e comunale triestino, si preoccupi piuttosto di far diminuire drasticamente il numero intollerabilmente e esageratamente alto dei dipendenti comunali di Trieste.

    AL FRIULI CI PENSIAMO NOI FRIULANI….

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  3. I SINDACI: RIFORME VERE PER RIDURRE I COSTI

    L'Anci chiede una riorganizzazione delle autonomie locali e il taglio di enti sovraccomunali troppo onerosi.

    UDINE - La fusione dei piccoli Comuni non convince l’Anci e nemmeno i sindaci.

    Una vera riduzione dei costi, a loro dire, andrebbe ricercata innanzitutto in una riforma delle autonomie locali, con la cancellazione di tutta una serie di enti, consorzi e organismi sovra-comunali, poi con una razionalizzazione della Regione.

    È questa la risposta alla proposta lanciata ieri dal Messaggero Veneto.

    «Fondere due piccoli Comuni – afferma il presidente dell’Anci Fvg, Mario Pezzetta – non è detto porti a un risultato positivo, visto che da due punti di debolezza difficilmente si ottiene una forza propulsiva per lo sviluppo.

    Esistono altre strade, sicuramente più aggiornate, che si possono intraprendere. Come quella proposta dell’Anci, con la nascita di ambito di Comuni federati su base volontaria, già sperimentate in altri territori con ottimi risultati. Il punto da cui partire – precisa Pezzetta – non è quello di mettere assieme dei servizi, ma di intercettare un territorio con caratteristiche comuni che, messe in rete, sono in grado di competere a livello socio-economico.

    Per riuscirci però serve l’appoggio pieno e convinto della Regione, in quanto queste reti vanno supportate in maniera adeguata. Il primo degli obiettivi da perseguire, precedente ancora alla condivisione dei servizi, deve essere quello di azzerare la burocrazia, arrivando ad una condivisione di informazioni e di dati a chilometri zero». (…)

    Da un articolo pubblicato sul quotidiano IL MESSAGGERO VENETO a firma di Alessandro Cesare – il 3 settembre 2012

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/09/03/news/i-sindaci-riforme-vere-per-ridurre-i-costi-1.5634423

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