domenica 28 giugno 2015

SAN DANIELE "DEL FRIULI" O SAN DANIELE DEL "FVG"?



 
 
 
SAN DANIELE "DEL FRIULI" 
O 
SAN DANIELE DEL "FVG"?


 VONDE CANCELÂ

IL FRIÛL!!!

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
 
 
 
Moviment Autonomist pal Friûl



Egr. Sig.
SINDACO del COMUNE di
SAN DANIELE DEL FRIULI


Egr. Sig.
PRESIDENTE del CONSORZIO
del PROSCIUTTO di SAN DANIELE



Oggetto: Variazione di denominazione della manifestazione ARIA DI FESTA


Alla vigilia dell'apertura della tradizionale kermesse eno-gastronomica friulana di fine giugno, come organizzazione autonomista non possiamo che rimarcare con disappunto la sciagurata scelta adottata dagli enti istituzionali che hanno sempre patrocinato “Aria di Festa”, di variarne il nome in un commercialmente incomprensibile, impronunciabile e invendibile “Aria di Friuli Venezia Giulia”.

Incomprensibile, perchè la manifestazione promuove il prodotto di punta dell'eccellenza eno-gastronomica che viene prodotta in Friuli, non nella regione inventata della Venezia Giulia, che tra l' altro non ha mai avuto confini definiti. Incomprensibile perchè la kermesse si è sempre svolta a San Daniele DEL FRIULI, da cui il prosciutto DOC trae la denominazione internazionalmente conosciuta. Ancora di più incomprensibile quando la manifestazione si è allargata ad altre undici località tutte situate nel FRIULI storico e nemmeno una nella fantasiosa Venezia Giulia.

Ci spiegherete voi come Aquileia sia stata fatta diventare capitale storica del Friuli Venezia Giulia, quando tutti sanno che Aquileia con Cividale è stata capitale del Patriarcato, mai del FVG e forse solo Udine può fregiarsi del titolo di capitale del Friuli.

Possiamo inoltre farvi notare come San Daniele, Cividale e Gemona posseggano tutte il suffisso DEL FRIULI e non del Friuli Venezia Giulia.

Impronunciabile e invendibile perchè è riprovato che Friuli Venezia Giulia è un nome troppo lungo, complicato, non si associa a niente, è difficile da memorizzare, non ha attinenza storica con nulla, mettendo assieme due realtà completamente diverse che si elidono a vicenda.

Numerosi studi di marketing hanno poi più volte rimarcato che FVG è un acronimo che non ha appeal, e quel Venezia Giulia affiancato al Friuli dirotta ogni sforzo mnemonico su Venezia, che non ha bisogno d'altro per attrarre ancora turisti ed investimenti a sè.

Non crediamo che sia nè lungimirante nè intelligente investire risorse pubbliche provenienti dalle tasse dei friulani per veicolare messaggi che vanno a favorire nei fatti i nostri robusti vicini del Veneto.

Non ci stupiamo che la scelta di cambiare ARIA DI FESTA in ARIA DEL FVG sia stata caldeggiata dagli assessorati regionali e da Turismo FVG, il cui unico compito istituzionale nell'ultimo decennio è quello di togliere identità e risorse al Friuli per rianimare la pluri assistita area di Trieste.

Ci diamo invece meraviglia che le istituzioni del Friuli ed in particolare di San Daniele si prostrino a questo disegno, nell'illusione di dirottare presenze dall'evanescente Expo milanese e elemosinare la briciola di qualche contributo regionale.

Male, molto male. Il marchio da promuovere è il Friuli, non l'effevugì.

Trentino e Sud Tirol ci insegnano che l'identità territoriale è un marchio potentissimo da sfruttare e non da svendere sul tavolo della partitica.

Ci auguriamo che questa sciagurata “disavventura” del 2015 rimanga un episodio isolato e non ripetibile. Non vorremmo che per accondiscendenza alla politica triestina l'edizione 2016 di Aria di Festa abbia da svolgersi a SAN DANIELE DEL FVG, CIVIDALE DEL FVG e GEMONA DEL FVG.

L' identità non si svende.

Cordialità

Federico Simeoni
consigliere della Provincia di Udine
Patrie Furlane

Luigi Gambellini
Presidente
Patrie Furlane
 
25 giugno 2015
 
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RILEGGI ANCHE IL POST
 
DI SABATO 14 MARZO 2015:

La Regione all'Expo
"nasconde" il Friuli
 
Aria di FVG? 
 
Un Ogm all'Expo

 




 

venerdì 26 giugno 2015

FRIULI - A PROPOSITO DI REDDITO MINIMO GARANTITO


 
 
Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
Udine


COMUNICATO STAMPA

 
A proposito

di reddito minimo garantito

 
Negli ultimi vent'anni le parole d'ordine sono state flessibilità e capacità di adattamento, ed i nostri giovani ci hanno creduto: si può discutere sul numero, ma è certo che ogni anno, dal Friuli, qualche migliaio di giovani parte per l'estero o semplicemente per altre parti d'Italia.

Poi tornano, alcuni.

E quando tornano, se sono stati corretti traferendo la residenza, scoprono che anche loro devono aspettare due anni, rifacendo la residenza in Friuli-Venezia Giulia, per avere quei benefici che le leggi regionali prevedono. Come fossero neo-immigrati, ammesso che il criterio sia comunque accettabile!

Forse la politica deve cominciare a fare i conti anche con la nuova emigrazione, che impoverisce il nostro territorio, ed alla quale dovremmo offrire le migliori opportunità per il rientro.


Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
il Presidente
dott. Paolo Fontanelli


Udine, 23 giugno 2015
 

sabato 20 giugno 2015

COMUNICATO STAMPA: A PROPOSITO DI "UN'AGENDA DEL FUTURO - UDINE 2024"


Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
Udine

 

A proposito  di una


"Agenda del futuro


 - Udine 2024"


Interessante lavoro, quello della CCIAA di Udine in collaborazione con l'OCSE e relativo alle prospettive economiche per la città nel prossimo decennio.

Duecento cittadini rappresentanti a vario titolo di interessi economici, culturali e sociali hanno discusso dei vari temi proposti arrivando a progetti e proposte indubbiamente interessanti, e tuttavia vorremmo qui aggiungere a quanto scritto nella pubblicazione finale, tre considerazioni:

1) dalle tabelle riassuntive risulta che gli immigrati da paesi extra CE rappresentano più del 14% della popolazione cittadina e se andiamo a vedere l'incidenza degli stessi sulle attività economiche e sulla popolazione al di sotto dei 18 anni troveremmo percentuali ben più significative. A fronte di tali numeri ed anche delle corrette analisi contenute nel documento, però non c'è l'apporto alla discussione da parte dei rappresentanti degli immigrati e l'economia della città, e della provincia, non potrà certo trascurare l'utilità di un loro contributo al dibattito.

2) il lavoro di ricerca era centrato sulla città, volutamente, e quindi si può supporre che la Camera di commercio della provincia di Udine vorrà riproporre un simile studio per tutto il territorio, come ha suggerito il vice-presidente della Regione Bolzonello. Tuttavia il tema dei collegamenti della città con il territorio (strade e ferrovie) non può essere eluso. Basti pensare al fatto che i due centri di Udine e Pordenone, capofila dell'economia del territorio, sono collegate da una statale che richiede oltre un'ora di percorrenza; probabilmente è l'unico caso di città-capoluogo non collegate direttamente da una autostrada o superstrada. 
Basterebbe la considerazione che la Udine-Cimpello sarebbe la naturale continuazione della Pedemontana Veneta, programma da 17 Miliardi di infrastrutture autostradali della reg. Veneto che comprende il tratto da Montecchio Maggiore fino a Susegana presso Conegliano e quindi collegando direttamente Pordenone, ma non Udine, con le zone più produttive del Veneto. 
Riteniamo che vada ricuperato questo snodo anche per dare al Friuli maggiore unità, alleggerire la tratta autostradale Udine-Portogruaro spesso intasata e creare un asse di sviluppo oggi mancante. La giunta regionale per ora ha programmato investimenti solo nella direttrice Venezia-Trieste e qualcosa per Udine-Cervignano, mentre la ben più popolosa conurbazione Mestre-Conegliano-Sacile–Udine è trascurata e la città più isolata è indubbiamente Udine.

3) probabilmente non fa parte della cultura economica della città di Udine l'idea del porto e tuttavia mentre nessuno può dubitare che lo sviluppo turistico della città sia legato tanto a Grado e Lignano quanto alla montagna (senza escludere ovviamente il resto del Friuli) sembra di poter notare una sottovalutazione dell'importanza dello sbocco diretto al mare per l'economia della città. Riteniamo che l'interesse di Udine per Porto Nogaro e la zona industriale dell'Aussa-Corno dovrebbe essere considerato come primario da parte dei rappresentanti dell'economia della città.
 
Ci auguriamo che Udine possa essere, per sè e per il Friuli, quel “Laboratorio di crescita” che troviamo indicato nelle conclusioni del team dell'OCSE, superando la critica che appare dove ci si chiede anche: “Dove sono le grandi idee?” visto che “il dibattito è stato molto spostato verso le piccole questioni tattiche... rassegnazione ...” e conclude: “il modo in cui la città procederà in questo senso sarà fondamentale per il suo futuro. E su questo non si può che convenire.



Il presidente del Comitato
 
dott. Paolo Fontanelli

17 giugno 2015
 
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Il Comunicato Stampa è stato pubblicato giovedì 18 giugno 2015 sul settimanale dell'Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA.
 
 


mercoledì 17 giugno 2015

CONTECURTE - OSTARIE LETERARIE DI POCIIS PERAULIS


 
LENGHE FURLANE

UN SÎT DULA' IMPARÂ
 
A LEI E SCRIVI CONTIS

PAR FURLAN!

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CONTECURTE

OSTARIE LETERARIE
DI POCIIS PERAULIS

La Ostarie

"Contecurte e je une Ostarie Leterarie Furlane. L'argoment di fonde a son lis contis curtis, une forme narative espressive e antighe, une maniere di contâ lis storiis frescje e juste par il web.
 
In chest lûc virtuâl o din di bevi contis curtis in marilenghe, metint dongje stuzighets peâts ae narative di pocjis peraulis.
     
Cheste Ostarie e je vierte a ducj chei che a àn plasê di lei e scrivi par furlan, o ancje dome di imparâ a cognossilu.
 
L'Ostîr, i siei colaboradôrs, i contecurtârs a mostrin lis lôr oparis metintlis sot il judizi dai letôrs.      

      Ideis, corezions, sugjeriments a son simpri i benvignûts, soredut se fats cun gracie e par miorâsi."

 
Va a dâ un cuc....
 
 


domenica 7 giugno 2015

UN CONTADO CHIAMATO FRIULI di Prof. Gianfranco D'Aronco


 
UN CONTADO

CHIAMATO FRIULI
 
del Prof.
 
Gianfranco D'Aronco



Il libro "Un contado chiamato Friuli"
del prof. Gianfranco D'Aronco
 
edito da “LaNuovabaseEditrice",  maggio 2015
 
è stato presentato venerdì 5 giugno alle ore 17.30 a Palazzo Belgrado a Udine (Palazzo della Provincia)

 
 
Dal quotidiano

IL MESSAGGERO VENETO (Ud)




(…)

DOMANDA -  Per il professore  (Gianfranco D'Aronco n.d.r.) si doveva arrivare a due realtà separate: Trieste e Friuli. E' riproponibile un discorso del genere?

Risposta di Sergio Cecotti

«Si riformano la struttura dello Stato e il sistema delle autonomie locali, ma nessuno parla di una riforma della Regione, se non nel senso di cancellarla. E si tratta della cosa più necessaria e urgente: la Regione funziona peggio dei Comuni, e rischia di diventare il fattore di ritardo del Friuli Venezia Giulia rispetto al resto d'Europa. All'interno della riforma va affrontato il nodo irrisolto del rapporto tra i territori costitutivi, facendo ricorso a una fantasia istituzionale da Regione speciale, non alla copiatura di istituti pensati per risolvere altri problemi, in altre situazioni, per altro "ordinarie"».


DOMANDA - Per D'Aronco è stato tradito uno Statuto che impegnava la Regione al massimo decentramento. E oggi spira un vento neocentralistico romano.

Risposta di Sergio Cecotti
 
«Il neocentralismo romano rafforza la regola: "decentro rogne e problemi che non so risolvere, mi tengo poteri e funzioni che creano lustro e consenso".

La Regione Friuli Venezia Giulia è ligia alle regole: ha decentrato quando si è trovata in difficoltà o temeva di non farcela, vedi il post terremoto. E' andata bene così, almeno quella volta».

DOMANDA - L'abolizione delle Province rappresenta un ulteriore attentato al federalismo, dice D'Aronco. Concorda?

 Risposta di Sergio Cecotti
 
«Ricordo il dibattito tra D'Aronco e Pasolini sulle Province di Udine e Pordenone. Pasolini, ma non D'Aronco, era favorevole alla riforma, purché a valle dell'istituzione della Regione Autonoma Friuli. Allo stesso modo io sono favorevole al superamento di un modello ottocentesco di organizzazione territoriale basato sul rapporto gerarchico tra capoluogo e "contado". Si tratta di una relazione sociologica città–campagna da tempo fuori dalla realtà storica, e fattore di ritardo istituzionale. Però, come Pasolini, penso che l'eliminazione delle Province doveva seguire una riforma costituzionale della Regione capace di dare una soluzione moderna al problema del rapporto tra le componenti territoriali».


Luciano Santin

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giovedì 4 giugno 2015

PAR FURLAN ATOR PAR UDIN - 5 DI JUGN PRESENTAZION DAL N. 25 DE "LA COMUGNE"



LA COMUGNE

Riviste leterarie

in lenghe furlane

presentazion dal n. 25

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PAR FURLAN

ATOR PAR UDIN

 
La creativitât in lenghe furlane
si spant in dute la citât

 Il prin apontament ai 5 di Jugn
 a 6 sot sere

 

Alì de Sale Corgnali de Sezion Moderne de Biblioteche “V. Joppi” si presente il gnûf numar de La Comugne
 

Vinars ai 5 di Jugn a 6 sot sere

alì de Sale Corgnali de Biblioteche Civiche 'V. Joppi' si fevele di scriture e di leture par furlan, cu la presentazion dal n. 25 de riviste leterarie La Comugne.

La publicazion, dade fûr de KappaVu, di sù par jù vincj agns e je une vere e proprie palestre di scriture creative e un pont di riferiment par cui che al scrîf e par cui che al lei par furlan.

I contignûts de gnove jessude de La Comugne a vignaran presentâts di Paolo Cantarutti, coordenadôr editoriâl de riviste, adun cui scritôrs Raffaele Serafini e Giacomo Trevisan e cul fotograf Marco Cuoco.

L'incuintri al sarà une ocasion di confront in cont de scriture, de leture e de editorie par furlan, ancje in graciis de partecipazion di Walter Tomada, gjornalist, scritôr e studiôs di leterature furlane, e di Giuliano Velliscig  de cjase editore KappaVu.

L'apontament, che al sarà coordenât di Marco Stolfo dal Sportel pe lenghe furlane dal Comun di Udin – Furlan in Comun, al previôt ancje cualchi leture gjavade fûr dal gnûf numar de riviste.

Al sarà il prin event di Par furlan ator par Udin, che al è un cicli di iniziativis che al à chê di promovi ator pe citât la lenghe furlane e la produzion culturâl contemporanie par furlan e che al cjape dentri presentazions di publicazions e oparis audiovisivis, teatrâls e multimediâls e incuintris tematics che a tocjin la arte, la leterature, la musiche, il cine, la creativitât dai zovins, la narative pai fruts e alc altri ancjemò.

La manifestazion, che e je inmaneade de bande dal Sportel pe lenghe furlane dal Comun di Udin - Furlan in Comun, e vignarà ospitade tes sedis de Biblioteche 'V. Joppi' o in altris spazis de citât.

La partecipazion e je libare e sore nuie.