STORIA
DEL
CONFINE ORIENTALE
RELAZIONI ITALO-SLOVENE 1880-1956
Relazione della Commissione
storico-culturale italo-slovena
Una
importante “Relazione”
mai distribuita nelle
scuole italiane
e oggi "volutamente" dimenticata.
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TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE
(VERSIONE UFFICIALE)
LETTERE ACCOMPAGNATORIE
DEI COPRESIDENTI
On. Sig.
Ministro degli Affari Esteri
della Repubblica Italiana
On. Sig.
Ministro degli Affari Esteri
della Repubblica di Slovenia
Signor Ministro, con scambio di note intervenuto nel mese di ottobre 1993 tra i ministri degli affari esteri d'Italia e Slovenia veniva convenuta l'istituzione di una Commissione mista storico-culturale italo-slovena con la finalità di effettuare una globale ricerca e disamina di tutti gli aspetti rilevanti nella storia delle relazioni politiche e culturali bilaterali.
La Commissione sopra indicata era prevista comporsi da un Copresidente e sei membri per ciascuna delle due parti e si disponeva che producesse un rapporto finale in forma riservata da sottoporre ai due Governi.
In prima composizione, la Commissione per Parte italiana, comprendeva i Signori: Prof. Sergio Bartole (Copresidente); Prof. Fulvio Tomizza; Sen. Lucio Toth; Prof. Fulvio Salimbeni, Prof. Elio Apih; Prof.ssa Paola Pagnini, Prof. Angelo Ara.
A seguito di diversi motivi si sono avute le dimissioni del copresidente, sostituito in tale qualità con lettera ministeriale del 10-03-1999 dal Prof. Giorgio Conetti, e dei membri Fulvio Tomizza e Elio Apih, sostituiti con i Proff. Marina Cataruzza e Raoul Pupo.
Per Parte slovena sono stati nominati nella Commissione: dr. Milica Kacin Wohinz (Copresidente), dr. France Dolinar, dr. Boris Gombač, dr. Branko Marušič, dr. Boris Mlakar, dr. Nevenka Troha e dr. Andrej Vovko.
Dopo le sue dimissioni il dr. Boris Mlakar è stato sostituito da Aleksander Vuga, nel marzo del 1996 si è dimesso invece il dr. Boris Gombač e nella Commissione è rientrato il dr. Boris Mlakar.
La Commissione si riuniva in seduta plenaria i giorni 19 novembre 1993 a Venezia; 4/5 febbraio 1994 a Otočec; 20/21 maggio 1994 a Passariano (Udine); 17/18 marzo 1995 a Bled; 3 giugno 1995 a Aquileia; 12/13 aprile 1996 a Portorose - Portorož; 5 ottobre 1999 a Gorizia; 20 novembre 1999 a Capodistria - Koper; 27 giugno 2000 a Udine.
All'inizio dei suoi lavori la Commissione individuava come rilevante per la propria opera il periodo storico dal 1880 al 1956, cioè dagli inizi della determinazione delle aree politico-nazionali di confine sino alle immediate conseguenze della delimitazione del memorandum di Londra. Ai fini di una più chiara redazione del rapporto ha suddiviso la tematica esaminata secondo la periodicizzazione storica consolidata in 4 periodi rispettivamente per gli anni 1880-1918; 1918-1941; 1941-1945; 1945-1956.
Nella sessione di Udine del 27 giugno 2000 la Commissione adottava all'unanimità il proprio rapporto finale.
Le Copresidenze della Commissione assistite dai collaboratori prof. Marina Cataruzza, dr. Nevenka Troha e dr. France Dolinar si sono, quindi, riunite il 25 luglio 2000 a Capodistria - Koper per provvedere a un controllo finale delle versioni italiana e slovena dei testi, al seguito del quale hanno l'onore di trasmetterli alle S.S.L.L., concludendo in tal modo il proprio mandato.
Dr. Milica Kacin
Wohinz
Prof. Giorgio Conetti
Onorevole signor Ministro,
i sottoscritti prof. Giorgio Conetti e dr. Milica Kacin Wohinz, Copresidenti della Commissione storico-culturale italo-slovena, all'atto di trasmettere il testo della relazione finale, adottata dalla Commissione sui rapporti tra i due popoli nel periodo 1880 - 1956, si permettono di suggerire, quali forme opportune di utilizzo del documento, i seguenti atti:
Prof. Giorgio Conetti
Onorevole signor Ministro,
i sottoscritti prof. Giorgio Conetti e dr. Milica Kacin Wohinz, Copresidenti della Commissione storico-culturale italo-slovena, all'atto di trasmettere il testo della relazione finale, adottata dalla Commissione sui rapporti tra i due popoli nel periodo 1880 - 1956, si permettono di suggerire, quali forme opportune di utilizzo del documento, i seguenti atti:
- presentazione pubblica ufficiale della relazione nelle due capitali, possibilmente in sede universitaria, come segno di stabile riconciliazione tra i due popoli;
- pubblicazione del testo nelle versioni italiana e slovena;
- raccolta e pubblicazione degli studi di base;
- diffusione
della relazione nelle scuole secondarie.
Con la migliore
osservanza,
Dr. Milica Kacin Wohinz
Prof. Giorgio Conetti
Prof. Giorgio Conetti
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NOTA DELLA REDAZIONE DEL BLOG
In Italia la "Relazione" risulta essere rimasta nascosta nei cassetti del Parlamento italiano che l'aveva commissionata nel 1993 e risulta priva di una pubblicazione ufficiale da parte dei governi italiani. Non risulta essere stata distribuita nelle scuole secondarie italiane. Pare non piaccia alle associazioni degli esuli istriani e al nazionalismo italiano.
Eppure gli storici che hanno elaborato la "Relazione" sono tutti storici importanti e soprattutto scelti accuratamente dai Governi di Roma e di Lubiana.
Questa "Relazione" mette in discussione il mito degli "Italiani brava gente" e per quanto riguarda le cause dell'esodo degli italiani d'Istria non risulta avvalorare la tesi della "pulizia etnica".
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(...) Il Rapporto sloveno-italiano relativo al passato è un documento destinato al futuro. Nel suo messaggio vi è la consapevolezza che i contrasti avuti nella storia non devono trasformarsi in discordie del presente e oberare le relazioni del futuro. Se saremo in grado di accettare la storia, le nostre relazioni saranno maggiormente improntate alla spontaneità e all'amicizia.
La storia non può venire conformata o assoggettata alla volontà degli attuali governanti. Il Rapporto comune italo-sloveno raccoglie dati che a molti non piaceranno. I contenuti del documento in Slovenia non vengono respinti, li accettiamo in quanto relativi a fatti storici.
Il documento riconosce agli Sloveni della Primorska/Litorale tenacia nella tutela della propria coscienza nazionale e politica, ed assume un atteggiamento critico nei confronti del fascismo italiano. Tra coloro che conoscono solo superficialmente gli eventi passati, ci sarà anche chi si sorprenderà nel verificare che la storia comune non è contrassegnata soltanto dalle foibe. In effetti, il documento non è destinato a chi non vuole accettare tale verità. Non era nelle intenzioni degli autori cercare di persuadere chi rimane irremovibile nelle proprie convinzioni (...)
La storia non può venire conformata o assoggettata alla volontà degli attuali governanti. Il Rapporto comune italo-sloveno raccoglie dati che a molti non piaceranno. I contenuti del documento in Slovenia non vengono respinti, li accettiamo in quanto relativi a fatti storici.
Il documento riconosce agli Sloveni della Primorska/Litorale tenacia nella tutela della propria coscienza nazionale e politica, ed assume un atteggiamento critico nei confronti del fascismo italiano. Tra coloro che conoscono solo superficialmente gli eventi passati, ci sarà anche chi si sorprenderà nel verificare che la storia comune non è contrassegnata soltanto dalle foibe. In effetti, il documento non è destinato a chi non vuole accettare tale verità. Non era nelle intenzioni degli autori cercare di persuadere chi rimane irremovibile nelle proprie convinzioni (...)
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Periodo 1945 - 1956
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7. Fra le ragioni dell'esodo vanno tenute soprattutto presenti l'oppressione esercitata da un regime la cui natura totalitaria impediva anche la libera espressione dell'identità nazionale, il rigetto dei mutamenti nell'egemonia nazionale e sociale nell'area, nonché la ripulsa nei confronti delle radicali trasformazioni introdotte nell'economia. (....)
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