venerdì 7 agosto 2015

ELETTRODOTTO TERNA. IL VOLTAFACCIA DEL PD E IL COMUNICATO STAMPA DEL "LABORATORI DI AUTONOMIE"



ELETTRODOTTO TERNA

IN FRIULI



Il voltafaccia

del Partito Democratico

e della Giunta regionale


Il Comunicato Stampa

del

"Laboratori di autonomie"


.........

Nel 2011 quando anche il Partito Democratico e l'intero Consiglio regionale del Friuli-Vg erano nella squadra corse "NO SE POL"....



ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11838

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 471 del 04/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: STRIZZOLO IVANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/05/2011
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/05/2011
(...)  SOLLECITO IL 20/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11838

presentata da

IVANO STRIZZOLO
mercoledì 4 maggio 2011, seduta n.471


STRIZZOLO. -

Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

- Per sapere - premesso che:
la vicenda dell'Elettrodotto Redipuglia-Udine ovest si sta trascinando da anni, facendo insorgere forti preoccupazioni per le turbative arrecate alla certezza del diritto ed alle rappresentanze democraticamente elette grazie anche al perdurante silenzio o all'inazione di diverse entità pubbliche, rivelatesi insensibili alle motivate ragioni della popolazione e delle amministrazioni locali - comuni, province e regione Friuli Venezia Giulia - tutte favorevoli ad una soluzione interrata e, nel contempo, ben consce del fatto che il progetto di che trattasi non possa essere approvato senza il generale consenso ed in carenza di quei requisiti formali e sostanziali che si esigono da un'opera giudicata di pubblica utilità, dichiarata strategica ai fini della sicurezza nazionale e tale sostenuta con il pubblico erario; (…)
in assenza di una funzione statale incaricata di progettare il sistema elettrico nazionale e guidarne l'attuazione in armonia con i necessari, quanto univoci, criteri di sicurezza, efficienza e di economicità, Terna S.p.A. si muove a propria discrezione, tanto da ritenere prioritaria la realizzazione di un sistema di dorsali principali, alias «suoer grid», in luogo di un sistema intelligente, alias «smart grid», quale - presupponendo il comportamento virtuoso dell'utenza e l'autonomia energetica - si fa sempre più strada nei paesi più evoluti. Di tali dorsali, è dunque previsto faccia parte anche la tratta aerea, in doppia tema, Udine Ovest-Redipuglia a 380 kV, tratta destinata ad attraversare la pianura friulana mediante una teoria di tralicci di proporzioni inusitate, sino a superare i settanta metri di altezza, posti lungo un percorso di circa quaranta chilometri;(...)
il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nel corso del 2010, decideva di condividere la proposta di un elettrodotto interrato, quale universalmente veniva invocato, assegnando al presidente Tondo, il mandato di sostenere in ogni modo possibile l'interramento della linea; (…)
anziché attenersi scrupolosamente al mandato conferitogli dall'assemblea nella citata seduta del 4 febbraio 2010 e alle sovrane decisioni delle amministrazioni locali, la regione Friuli Venezia Giulia si è posta a sostegno della soluzione aerea voluta dalla Terna e, anzi cercava di presentarla come ineluttabile nel corso di un incontro avutosi con i primi cittadini dei territori attraversati e i presidenti delle due province contermini; (…)
nel frattempo, Terna Spa ha avviato una campagna pubblicitaria che disorienta l'opinione pubblica circa il reale impatto dell'opera, e che rischia di isolare e delegittimare quegli amministratori pubblici che si sono spesi nella tutela dei rispettivi territori, in coerenza con le volontà espresse dai cittadini, ovvero nella richiesta di una soluzione alternativa basata sull'interramento della linea, al pari di quanto si opera nelle regioni e negli stati più evoluti; (...)
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E OGGI?

Dal sito della Regione

Comunicati Agenzia Consiglio Notizie


Pd: Moretti, elettrodotto sostegno del sistema produttivo regionale

6 Agosto 2015, ore 15:11

(ACON) Trieste, 6 ago - COM/RCM - "Noi pensiamo a sostenere investimenti infrastrutturali per garantire alla nostra regione una rete energetica capace di rendere il territorio e il tessuto produttivo competitivi. Altri, come il MoVimento 5 Stelle, al traino dei vari comitati del "no se pol", sono di fatto antagonisti del sistema delle imprese che regge la nostra economia"
.
Interviene così il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, sui fatti riguardanti lo stop, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, alla realizzazione dell'elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest di Terna.
 
Moretti si dice preoccupato della fragilità del sistema giuridico e amministrativo, privo di certezze e senza garanzie sulle tempistiche, ma soprattutto stupito delle uscite di quei politici che accusano il Pd di non rispettare le sentenze e parlano di accelerazioni del cantiere.
 
A loro evidentemente sfugge che di questo elettrodotto si parla dal 2007, che centinaia sono stati i momenti di condivisione, dibattito e anche scontro.
 
E ancora, rincara Moretti,"esultare per una cosa del genere è da irresponsabili. L'unico risultato potrebbe essere che i nuovi piloni restino lì senza funzionare, insieme ovviamente ai 110 chilometri di vetusti tralicci che Terna avrebbe dovuto smantellare, che le industrie che necessitano di un adeguato ed economicamente ragionevole approvvigionamento energetico potrebbero guardare ai Paesi confinanti spostando di conseguenza posti di lavoro. Senza contare il clima di tensione che si sta verificando in questi giorni nei cantieri dove ci sono operai che fanno onestamente il proprio lavoro."

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COMUNICATO STAMPA

dei Componenti il

"LABORATORI DI AUTONOMIE"



LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI ???


La sentenza pubblicata dal Consiglio di Stato, il 23 luglio scorso, in merito all’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest, è inequivocabile: il ricorso presentato dai Comuni di Basiliano, Lestizza, Mortegliano, Pavia di Udine, Trivignano, Palmanova e S.Vito al Torre, oltre a decine e decine di proprietari terrieri, è stato accolto per “vizi di eccesso di potere e difetto di motivazione”.

Ora l’aspetto più grave è che tutti gli interlocutori istituzionali si stanno spendendo in un arbitrario tentativo di sminuire la gravità degli illeciti commessi dal Ministero in sede di approvazione della VIA per la realizzazione dell’elettrodotto.

In realtà il Consiglio di Stato ha inequivocabilmente rilevato che il Ministero Beni Culturali ha (certo consapevolmente) violato il suo ambito di competenza, invadendo abusivamente la sfera decisionale attribuita ad altri Enti. Un tanto per giungere ad un obiettivo politico: autorizzare la realizzazione dell’ elettrodotto, accondiscendendo alle richieste dei soggetti che vi avevano interesse e omettendo di tutelare le comunità locali ed i loro cittadini, abdicando cosi al suo ruolo.

Altro aspetto estremamente grave è rappresentato dal fatto che il Ministero “si limita a richiamare e a recepire senz’altro le considerazioni svolte da Terna” in merito alle alternative progettuali. Quindi, in sostanza, il Consiglio di Stato denuncia che il Ministero, in ordine agli aspetti tecnici dell’opera, si è limitato ad un copia incolla, recependo passivamente tutte le indicazioni fornite dalla società ed astenendosi dallo svolgimento di adeguate valutazioni tecniche autonome, come invece sarebbe stato suo dovere.

E’ evidente che l’opera è stata bloccata non per semplici cavilli, ma per violazioni tanto gravi da far apparire opportuno l’avvio di apposite indagini da parte della Procura della Repubblica, per individuare eventuali ipotesi di reato.

Pur di fronte a questa sentenza, frutto di otto (8) anni di battaglie, TERNA continua imperterrita a lavorare, giustificando il fatto che deve mettere in sicurezza l’impianto, mentre invece prosegue l’attività incurante del provvedimento del Consiglio di Stato e forte dell’appoggio delle Associazioni di categoria e degli Amministratori della nostra Regione. Proprio di ieri infatti l’intervento della Governatrice del FVG che invoca una sanatoria, e quindi un colpo di spugna che cancelli le gravi illegittimità sopra illustrate, per consentire il completamento dell’opera abusiva.

Insistere per giungere al completamento dell’ opera muovendo dal solo presupposto del progredito stato di avanzamento dei lavori significa solamente avvallare la prosecuzione della violazione del principio di legalità.

Perché si dimostra tanta indulgenza verso un elettrodotto abusivo, quando ai nostri cittadini, che hanno costruito una tettoia senza le dovute autorizzazioni viene imposta la demolizione ???

La legge vale per tutti sia per le grandi opere sia per le piccole ?? perché difendere una grande società per azioni ed umiliare i semplici cittadini ??

Perché TERNA ha avviato i lavori proprio in coincidenza con la seduta del Consiglio di Stato il 21 aprile e non ha atteso la pubblicazione della sentenza ??

Pagheranno i dirigenti Ministeriali per queste loro negligenze ???

Confidiamo che l’iter giudiziario non si fermi qui, ma prosegua per individuare e punire i singoli responsabili a tutti i livelli e che l’Amministrazione Regionale ed il Ministero competente accantonino la loro faziosità ed assumano il loro ruolo di garanti per il ripristino della legalità e la tutela dei diritti di TUTTI i soggetti interessati.
 
 
 
I componenti del gruppo
 
"Laboratori di Autonomie"
 
 

4 commenti:

  1. "NO SE POL" è una espressione tipica triestina che non appartiene al 90% degli abitanti della regione Friuli-vg.

    Si vede che la politica regionale anche nel gergo ormai.... è triestinocentrica!

    In lingua friulana si sarebbe detto "NO SI PO"; in lingua italiana "NON SI PUO'".
    .

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  2. Diego Moretti, Capogruppo PD in Consiglio regionale così oggi interviene in Consiglio regionale a nome del Gruppo politico che rappresenta: "A loro evidentemente sfugge che di questo elettrodotto si parla dal 2007, che centinaia sono stati i momenti di condivisione, dibattito e anche scontro".

    Che sia invece Diego Moretti ad avere la memoria corta e ad essere malissimo informato? O forse espone solamente le "veline" di Terna che in tutto questo processo autorizzativo strapieno di ombre risulta aver sempre negato alternative al modello "elettrodotto AEREO"? Che in definitiva è l'interramento che il Partito democratico (oggi cortissimo di memoria!!!) e l'intero Consiglio regionale, avevano il 4 febbraio 2010 sostenuto. Nessuno, proprio nessuno ha mai negato la realizzazione dell'elettrodotto. E non esiste nessun "partito della disoccupazione" o dell'anti-impresa.

    Pare invece esistere l'abuso di posizione dominante....ma Diego Moretti pare non accorgersene e pare dimenticarsi che il 4 febbraio 2010, in Consiglio regionale, "il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nel corso del 2010, decideva di condividere la proposta di un elettrodotto interrato, quale universalmente veniva invocato, assegnando al presidente Tondo, il mandato di sostenere in ogni modo possibile l'interramento della linea....".

    E oggi il Pd fa QUADRATO a sostegno delle tesi di TERNA!!!!

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  3. "Pare" che i problemi per Terna siano anche altrove e che un po' in tutta Italia la soluzione AEREA sia non accettata dal "POPOLO SOVRANO" che a gran voce "pare" richiedere soluzioni rispettose dell'ambiente e del paesaggio, come del resto previsto all'art. 9 della Costituzione italiana.

    Così in Sicilia dalla stampa, nel 2015:

    15 marzo 2015 - da un articolo pubblicato su
    http://palermo.repubblica.it

    TITOLO - Resta sotto sequestro il pilone dell'elettrodotto, Terna:

    SOTTO TITOLO - "Sicilia a rischio blackout". Ambientalisti sul piede di guerra

    TESTO - "Il palo sorge in un'area protetta ed era stato oggetto di un provvedimento del Gip. Il Riesame ha rigettato il ricorso del gestore della rete elettrica

    ”Si infuoca la polemica dopo il rigetto da parte del tribunale del riesame del dissequestro del palo 40 inserito nella rete dell'elettrodotto Terna Sorgente - Rizziconi.

    La realizzazione dell'elettrodotto duramente contestata dalle associazioni e dalla popolazione del messinese tiene banco ormai da anni nell'opinione pubblica. Proprio le denunce dell'associazione Man avevano fatto scattare la richiesta di sequestro preventivo del sostituto procuratore Valeria Todaro della Procura di Messina, poi approvata dal Gip.

    Terna aveva presentato ricorso al tribunale della libertà che proprio ieri ha rigettato l'istanza della società, mantenendo di fatto il sequestro.

    Il palo 40 sorge infatti in una zona posta sotto tutela dalla soprintendenza come territorio di pregio.

    Il rigetto del tribunale del riesame provoca la dura reazione di Terna che dirama un comunicato: "La conferma del sequestro, disposta oggi, è un grave danno per i siciliani e gli italiani tutti, perché mette a rischio il sistema elettrico e lo sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese. Resta critica la situazione del sistema elettrico siciliano, che, senza la messa in esercizio di questa infrastruttura fondamentale, è a rischio blackout. Per questo Terna è già al lavoro per trovare la soluzione più efficace a completarla e metterla in esercizio nel minor tempo possibile".

    Non ci stanno però le associazioni ambientaliste seguite dall'avvocato Nino La Rosa: "Tutta la zona è gravemente deturpata dai tralicci edificati che sono 45, e 19 cavi per ogni traliccio. Nel caso di Serro il traliccio passa rasente le abitazioni. Ma è un rischio ambientale che riguarda una zona molto ampia: Villafranca, San Pier Niceto, Serro, Venetico e la valle del Mela cioè in una zona ad elevato rischio ambientale dichiarato dal Ministero. Non un grammo di inquinamento in più doveva essere introdotto in questo territorio e invece è stato fatto. Con la connivenza di alcuni amministratori locali che hanno svenduto la salute della popolazione per un campetto di tennis qui, per una strada lì: le opere compensative proposte da Terna. Di fatto però c'è una legge, la tutela della soprintendenza vieta l'edificazione e se un qualsiasi cittadino decidesse di costruire lì verrebbe immediatamente braccato da istituzioni e forze dell'ordine, di fronte ai potentati vale la legge?"
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    http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/03/15/news/resta_sotto_sequestro_il_pilone_dell_elettrodotto_terna_sicilia_a_rischio_blackout_ambientalisti_sul_piede_di_guerra-109538168/

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  4. "DI FRONTE AI POTENTATI VALE LA LEGGE"?

    Oggi, per il Partito Democratico del Friuli - Venezia Giulia e la Presidente di regione avv. Debora Serracchiani "pare" proprio che TERNA non sia tenuta a rispettare la legge, le sentenze del Consiglio di Stato e ancor meno l'art. 9 della Costituzione italiana.

    Esattamente come nel 2010 per l'allora Presidente di Regione Renzo Tondo.

    Cambiano i Presidenti di regione, cambiano le Giunte regionali ma il vassallaggio a Terna resta.....

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