RIFORMA
ENTI LOCALI
MENTRE
L'ENTE REGIONE RIDE
E
I COMUNI PIANGONO
LACRIME
AMARE
L'ASSESSORE
PANONTIN
FA
DICHIARAZIONI
PRE-ELETTORALI
TUTTE
DA DIMOSTRARE!
.........
dal
sito del settimanale IL FRIULI
Abolizione
delle Province: oltre 31 milioni di euro i risparmi
Lo ha reso noto l'assessore regionale alle Autonomie locali e coordinamento delle riforme, Paolo Panontin
16
novembre 2017
"Ad oggi ammontano a oltre
31 milioni di euro i risparmi annui certificati derivanti dal
superamento delle Province del Friuli Venezia Giulia.
Lo ha reso
noto l'assessore regionale alle Autonomie locali e coordinamento
delle riforme, Paolo Panontin, precisando che questi risparmi di
spesa sono riportati nella legge di stabilità approvata dalla
Giunta. (...)
La seconda tranche
della somma dei risparmi (20.173.472 euro) afferisce proprio ai costi
per i dipendenti. Anche in questo caso il taglio della spesa è al
netto, nel senso che la somma deriva dal raffronto algebrico tra i
minori costi delle Province e quelli che avrebbero dovuto essere i
maggiori costi per la
Regione, che è l'unico Ente al quale è stato trasferito il
personale provinciale nel periodo che va dal 2014 al 2016.
Nel
dettaglio, infatti, a seguito dei commissariamenti e del progressivo
svuotamento di funzioni, corrisponde a 28 milioni di euro al 31
dicembre del 2016 il minor costo per il personale delle Province
rispetto alla stessa data del 2013. In via teorica, conseguentemente
a questo processo, le spese dell'amministrazione regionale avrebbero
dovuto registrare un analogo aumento dei costi, che invece sono
saliti non di 28 ma di soli 8 milioni: da 170.462.641 a 178.652.650
euro. Questo in primo luogo in virtù di una procedura di
assorbimento dei dipendenti provinciali che ha portato a una
rimodulazione dei ruoli, delle funzioni e degli incarichi
dirigenziali del personale interessato. Oltre a ciò e al blocco del
turnover, il
risparmio è frutto di una riorganizzazione strutturale a livello
regionale che,
ad esempio, ha ridotto i contratti interinali e quelli a tempo
determinato e che ha concentrato gli uffici
mantenendo comunque i presidi territoriali. (…)
LEGGI
TUTTO L'ARTICOLO
.........
COMMENTO
DELLA REDAZIONE DEL BLOG
Posto
che le funzioni svolte dall'Ente Provincia SONO TRANSITATE ad altri (e quindi qualcuno le sta esercitando con annessi costi di gestione e di personale e - soprattutto - la cui efficienza è tutta da dimostrare) e
che nessun dipendente provinciale è stato licenziato, poniamo alcune domande alla Giunta regionale di Debora Serracchiani:
1) che
fine hanno fatto i dipendenti provinciali diventati dipendenti
regionali con uno stipendio di gran lunga maggiore di quello loro
accreditato quando erano dipendenti provinciali? E il dato fornito dall'Assessore Panontin contabilizza tra i costi della regione "TUTTI" i dipendenti provinciali transitati in regione o solo una parte come denunciato dal movimento "Patto per l'Autonomia"?
2) e con quale selezione interna gli ex-dipendenti provinciali hanno
sostituito i dipendenti regionali andati in quiescenza? Sono stati usati come "tappa buchi" senza tener conto del loro precedente ruolo e professionalità? Intanto i nostri ragazzi friulani e triestini emigrano all'estero per mancanza di lavoro in regione...
3) gli ex-dipendenti provinciali hanno
sostituito dipendenti regionali che avevano un contratto di lavoro a
tempo determinato che non è stato loro rinnovato (creando così
ulteriore disoccupazione in regione)? Pare proprio di sì....
4) Posto che le funzioni provinciali sono tutte o quasi transitate all'ente regione, quanti ex-dipendenti provinciali continuano a svolgere le stesse mansioni di prima ma "a stipendio aumentato"? E nel calcolo algebrico fatto da Panontin, il costo dei dipendenti provinciali che ora lavorano nella società regionale FVG STRADE spa, a chi è stato attribuito? Alla regione o alla società regionale FVG STRADE spa?
5) L'elemento "EFFICIENZA del servizio svolto" è stato valutato da Panontin o viene dato per scontato che l'ente regione è più efficiente dell'ex-ente provincia che aveva ormai rodati i servizi svolti? Ricordiamo che "la inefficienza costituisce un costo" pesante per il cittadino e dunque non può essere ignorata limitandosi solo ad un "calcolo algebrico" di costi retributivi....
Nel
frattempo ci permettiamo di ricordare che i Comuni sono alla “canna
del gas” e che hanno grossissimi problemi di carenza di personale:
DOMANDA:
Quanti dipendenti provinciali sono stati assegnati ai Comuni?
RISPOSTA:
Con grandissima probabilità "NESSUNO"!
E infatti i Comuni, quasi tutti "alla canna del gas" e stremati a causa della fortissima carenza di personale, recentemente sono stati autorizzati dalla Giunta regionale Serracchiani a indire concorsi pubblici per la assunzione di personale in sostituzione dei dipendenti andati in quiescenza. Futuri dipendenti che ovviamente e giustamente non lavoreranno gratis....
Per altro, con il solito "criterio del ricatto" usato da Panontin per imporre le Uti, i Comuni non aderenti alle Uti potranno sostituire SOLO il 50% dei dipendenti andati in quiescenza contro il 100% concesso ai Comuni aderenti alle Uti.
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DAL SITO DEL MOVIMENTO
"PATTO PER L'AUTONOMIA"
Panontin: tutto è lecito
in campagna elettorale,
ma un po’ di modestia non guasterebbe
"L’assessore Panontin ha “certificato” che con l’abolizione delle Province e la nuova politica accentratrice dei servizi verso la Regione sono stati risparmiati nel 2016 circa 30 milioni di euro. Una prima tranche, pari a 10 milioni, sarebbero provenienti dal taglio della struttura di base delle Province: organi politici, gestione di sedi, riscaldamenti, cancelleria, macchine di rappresentanza e di servizi e altro ancora. I conti sono probabilmente giusti ma, a parte gli organi politici, cosa è successo alle sedi provinciali e alle altre strutture? Sono forse state smantellate o vendute, o magari in molti casi esistono ancora, in parte, al servizio di qualcosa d’altro, pesano su qualche capitolo pubblico comunque?
Ma la cosa più interessante riguarda il personale, tutto passato alla Regione. Qui le indicazioni numeriche sono molto precise: 20 milioni di euro risparmiati per i dipendenti provinciali diventati regionali, il che corrisponde, al netto della rimodulazione di ruoli, funzioni e incarichi dirigenziali, ad almeno 400 dipendenti in meno frutto del blocco della sostituzione dei pensionati e del mancato rinnovo dei contratti a termine con il poco apprezzabile risultato di aver creato dei nuovi disoccupati.
In realtà abbiamo molti dubbi che questo corrisponda al vero e, con ogni probabilità, le cifre riportate nascono dal fatto che molto personale provinciale è arrivato in Regione a 2016 inoltrato e la contabilizzazione è piuttosto parziale.
E Panontin dovrebbe chiarire soprattutto se le funzioni prima svolte dalle Provincie esistono ancora, come funzionano o chi le svolge e quali sono i loro costi.
Da quanto si percepisce circolando lungo le ex strade provinciali, guardando i cigli stradali, entrando nei centri per l’impiego, le cui sedi sono state ridimensionate, oppure chiedendo un’autorizzazione per l’attraversamento di una strada regionale o per un trasporto speciale, ma ancora nell’organizzare eventi culturali o sportivi prima finanziati dalle province, la realtà dei servizi resi è di un drammatico stato di abbandono e un assordante assenza di risposte.
E magari la giunta regionale e, in primis il neo candidato presidente Sergio Bolzonello, dovrebbe raccontare come mai con tutti questi esuberi di personale e i conseguenti risparmi non sono stati in grado di lenire la disperata domanda di personale da parte di Comuni, ormai svuotati e impediti a svolgere funzioni essenziali.
Senza dimenticare che si omette di fare una comparazione su quanto stanno costando le UTI, le 18 piccole province, la cui potenziale spesa di funzionamento è tutta ancora da conteggiare, e che dai primi passi, tra direttori generali, assunzioni di personale di staff e costi di avvio, paiono mangiarsi ampiamente tutte le somme risparmiate.
La logica della eliminazione delle Province non può rispondere solo a un astratto concetto di risparmio, attuato con tagli lineari conseguenza del mancato turn over, ma deve dimostrare di svolgere meglio e con più efficienza le precedenti funzioni. Non pare proprio sia così.
E infine, enorme contraddizione, non ci si può vantare di risparmiare 20 milioni di euro frantumando prassi rodate e nel contempo regalare allo Stato centrale 1,5 miliardi di euro all’anno del bilancio regionale per risanare una finanza di cui gli enti locali del Friuli Venezia Giulia non solo per nulla responsabili.
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