domenica 28 aprile 2013

LINGUA FRIULANA - CERTIFICAZIONE LINGUISTICA - PROSSIMAMENTE A "CHI LO HA VISTO?"



LINGUA FRIULANA
 “CERTIFICAZIONE LINGUISTICA”
(REGOLAMENTO ART. 7
L.R. 29/2007)

PROSSIMAMENTE A
“CHI LO HA VISTO?”
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Legge regionale
18 dicembre 2007 n. 29

NORME PER LA TUTELA,
VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE
DELLA LINGUA FRIULANA




Art. 7
(Certificazione linguistica)

1. La conoscenza della lingua friulana è attestata da una certificazione linguistica rilasciata da soggetti pubblici e privati abilitati.
2. La certificazione linguistica è aperta a tutti coloro che sono in possesso dei requisiti previsti ai sensi del comma 3.
3. Le modalità, i criteri e i requisiti per conseguire la certificazione linguistica sono definiti, tenuto conto delle proposte dell'ARLeF, con regolamento regionale da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
4. L'ARLeF promuove l'organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento per conseguire la certificazione linguistica di lingua friulana.
5. L'elenco dei soggetti pubblici e privati abilitati al rilascio della certificazione linguistica è compilato dalla Regione, su proposta dell'ARLeF, ed è aggiornato annualmente.
6. Al fine di promuovere il conseguimento della certificazione linguistica da parte del personale del comparto unico regionale, l'ARLeF, di concerto con i singoli enti, promuove l'organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento e ne favorisce la frequenza anche attraverso appositi incentivi al personale.

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In assenza del “fondamentale” Regolamento regionale relativo alla “Certificazione linguistica”, previsto dalla legge regionale 29/2007 all’art. 7, e che non ha mai trovato attuazione, in base a quali criteri è stato elaborato dalla Regione l’Elenco dei docenti “con competenze riconosciute per l’insegnamento della lingua friulana”? In base all’autocertificazione ?
Da una recentissima denuncia pubblica pare che le maglie dei criteri alla base di questo Elenco siano così larghe da aver incluso nell’Elenco anche insegnanti che non conoscono la lingua friulana e neppure la parlano (La Vita Cattolica – pagina 27 – del 24 aprile 2013 - “Leç 29, dome su la cjarte”)

LA REDAZIONE DEL BLOG
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giovedì 25 aprile 2013

FRIULI - STOP AL CONSUMO DEL SUOLO !








F R I U L I:


STOP

AL CONSUMO

 DEL SUOLO !


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


LEGAMBIENTE – WWF – ITALIA NOSTRA
– AIAB – LISTA PROGETTO –
RADIO ONDE FURLANE


GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

Le associazioni: “Stop

al consumo del suolo”.


Sabato 27 aprile


marcia simbolica e presidio
al luogo della lottizzazione
“Il Cjastelut”
di Orgnano (Basiliano)





Sarà una marcia simbolica per dire stop al consumo di suolo che ogni giorno si mangia porzioni di territorio, per difendere i valori del paesaggio, della ruralità, delle risorse naturali e dei beni comuni, per ascoltare chi si batte per impedire mega cementificazioni e infrastrutture inutili, per raccontare le esperienze dei Comuni che hanno deciso di ridurre a zero la crescita edilizia del loro Comune ma sarà anche una manifestazione allegra, colorata, per festeggiare la Giornata Mondiale della Terra proclamata a livello internazionale per celebrare l'ambiente e la salvaguardia del pianeta.

L’appuntamento – organizzato da Legambiente, WWF, Italia Nostra, Lista Progetto di Basiliano e Radio Onde Furlanesi svolgerà ad Orgnano di Basiliano, con ritrovo in piazza alle 11, da cui partirà una marcia simbolica e successivo presidio al luogo della mega lottizzazione “Il Cjastelut”, simbolo e caso emblematico di una politica di gestione del territorio che ancora si ostina a sacrificare al cemento paesaggi, suoli agricoli, risorse naturali.

La lottizzazione Il Cjastelut” -  circa 70 mila m2 di residenza e 50 mila m2 di verde di quartiere in un ambito attualmente agricolo - sta infatti per prendere il via ai piedi di uno dei più bei luoghi dal punto di vista paesaggistico e agricolo, ma anche geologico e storico-archeologico del comune di Basiliano in provincia di Udine.

Precisamente nella frazione di Orgnano, la zona cosiddetta “Braida di Casa”, un’area contigua di ottima fertilità naturale, attorno al colle denominato “Il Cjastelut”, vedrà l’insediamento di un villaggio esclusivo con abitazioni che nelle intenzioni del proponente (leggasi: speculatore edilizio) dovrebbero essere destinate a ricchi.

L’intervento edilizio sul colle – ricordano le associazioni – comprometterà definitivamente la bellezza del borgo, recentemente oggetto di una pregevole opera di recupero e valorizzazione grazie a fondi pubblici europei e comunali, nonché  una delle strade più belle dal punto di vista paesaggistico del territorio in questione, quale via “Barbecjan”, una via quasi incassata, in mezzo a una bellissima area boscata che verrà abbattuta al fine di consentire il raddoppio della carreggiata per agevolare l’accesso alla nuova area residenziale.


Le associazioni promotrici invitano pertanto a partecipare alla manifestazione tutti gli Enti, i Comitati, i Gruppi, le persone del Friuli Venezia Giulia che si battono per la tutela del paesaggio, delle risorse naturali, dei beni comuni, della ruralità e gli aderenti a titolo personale al Forum Salviamo il Paesaggio e tutte le associazioni che hanno a cuore la difesa della Terra.

La manifestazione si concluderà sui campi che prossimamente verranno edificati, con musica e una bicchierata conviviale.


LEGAMBIENTE – WWF – ITALIA NOSTRA
– AIAB – LISTA PROGETTO –


venerdì 19 aprile 2013

MACROREGIONE, COLPO DI GRAZIA PER IL FRIULI !


MACROREGIONE,
COLPO DI GRAZIA
PER IL FRIULI !


Non si può definire altrimenti l'accordo che Tondo sottoscriverà con i governatori di Veneto, Lombardia e Piemonte per la macroregione del Nord, riducendoci a vaso di coccio tra ben altre potenze politiche ed economiche!

Il presidente regionale, quasi fosse un leghista di stretta osservanza, sembra anteporre gli interessi del Lombardo-Veneto a quelli della nostra Regione e del Friuli in particolare.

Quale autonomia e tutela della specialità ci verrà garantita dal Veneto, sempre, molto critico verso le nostre prerogative? Quali tutele per la nostra lingua, villaneggiata troppo spesso nei commenti sul Friuli?

Ricordiamo come dopo le richieste di un ruolo internazionale per la nostra Regione e il Friuli negli anni Novanta, Veneto e Lombardia di fatto svuotarono il progetto del Corridoio Adriatico-Baltico, allargando le attività dei loro interporti, in particolare Verona e Padova verso il Brennero, emarginando Cervignano e il valico di Tarvisio, pur dopo il grave impatto economico della chiusura dello scalo di Pontebba!

E ricordiamo come sulla legge per le aree di confine, il Veneto impose al Governo una sua presenza maggioritaria malgrado l'oggettiva distanza dalle stesse.

Ora con il piano per lo spostamento del porto di Venezia fuori dalla laguna in un'isola artificiale sopra fondali più profondi (la cui progettazione ha già ottenuto il finanziamento da Roma), potranno fare concorrenza anche al porto di Trieste.

Quante altre volte dovremo poi sentir parlare di progetti transfrontalieri, regione-ponte e grandi progetti istituzionali, mentre i nostri operai non trovano lavoro, le industrie e gli artigiani sono sempre più in crisi (e ben peggio delle altre regioni del Nord) e ci si dimentica sempre più spesso che questa terra ha potuto conoscere sviluppo e prosperità solo quando ha saputo unire le proprie capacità di lavoro con una politica economica progettuale, oculata e ambiziosa.

No! Questo accordo non va bene, vanno invece sviluppati tutti i mezzi e interventi che un rilancio della specialità consentirebbe. Questo sta facendo in questi mesi la nuova Giunta regionale della Sicilia; questa sì, capace di farsi sentire a partire dal recupero di risorse, alle proposte su un fisco locale, fino al rinnovamento degli apparati amministrativi, scaduti come il nostro nella mera burocratizzazione.

Ma serve chiamare forze produttive e cittadini alla mobilitazione a sostenere interessi comuni con proposte chiare e precise per rinegoziare patti e prerogative, costruendo alleanze con le altre regioni a statuto speciale.

PAOLO FONTANELLI 
GIANCARLO CASTELLARIN


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La lettera a firma di Paolo Fontanelli e Giancarlo Castellarin, sopra riportata, è stata pubblicata sul settimanale LA VITA CATTOLICA (Ud)- il 18 aprile 2013


mercoledì 17 aprile 2013

DISTRETTI INDUSTRIALI, FRIULI ZAVORRA DI UN NORDEST IN RIPRESA


DISTRETTI INDUSTRIALI,
FRIULI
ZAVORRA DI UN NORDEST IN RIPRESA

Solo i coltelli e forbici di Maniago e i vini del Friuli sono oltre i livelli pre-crisi


UDINE (16 aprile, ore 11.30) - Segnali rassicuranti dal Veneto. Molto meno dal Friuli. È quanto emerge dalla fotografia dei distretti industriali del Nordest scattata dal Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per conto di Cassa di Risparmio del Veneto, Carive, CariFvg e Btb. Lo studio, aggiornato a dicembre 2012, monitora l’andamento dei distretti presenti in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Nel 2012 l’export complessivo è rimasto fermo sui livelli del 2011 (23,7 miliardi di euro). Il lieve aumento delle esportazioni dei distretti del Veneto (+3%) e del Trentino Alto Adige (+1,9%) è stato, infatti, annullato dal forte calo che si è verificato proprio tra i distretti del Friuli-Venezia Giulia (-10,4%). Se il Veneto ha registrato un aumento del 3%, facendo meglio della media italiana e riportandosi molto vicino al massimo storico toccato nel 2007 – le esportazioni dei distretti veneti hanno frenato in Germania, ma hanno continuato a correre negli Stati Uniti (+12,5%), in Svizzera (+12,7%) Giappone (+17,1%), Cina (12%), Emirati Arabi Uniti (+11,9%) e Sudafrica (+48,6%) –, in Friuli-Venezia Giulia solo i coltelli e forbici di Maniago e i vini del Friuli sono oltre i livelli pre-crisi. Gli altri 5 distretti della regione sono, invece, in grave ritardo, con punte superiori al 50% per le sedie e i tavoli di Manzano e al 40% per gli elettrodomestici di Pordenone.
Al di sopra del 20% è il differenziale negativo per la componentistica e termoelettromeccanica friulana, il mobile di Pordenone e il prosciutto di San Daniele (…)

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO
SUL SITO DEL SETTIMANALE
LA VITA CATTOLICA


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ANALISI POLITICA/ECONOMICA DEL
COMITATO PER L’AUTONOMIA E IL RILANCIO DEL FRIULI

INVIATA

AI CANDIDATI
PRESIDENZA DELLA REGIONE

E AI CANDIDATI
CONSIGLIERI REGIONALI

(ELEZIONI REGIONALI
DEL 21 E 22 APRILE)




lunedì 15 aprile 2013

ELEZIONI REGIONALI 21 E 22 APRILE - INCONTRO PUBBLICO IL 16 APRILE SUL DOCUMENTO " LENGHIS PROPRIIS, FONDE DI AUTOGUVIER E OPORTUNITÂT DI CRESSITE PAR DUCJ"



ELEZIONS REGJONÂLS
dai 21 e dai 22 di Avrîl 2013

Martars ai 16 di Avrîl, a 11.15,
alì di palaç Mantica a Udin
(sede de Filologjiche)

Martedì 16 aprile alle ore 11.15 presso Palazzo Mantica a Udine (sede della Società Filologica Friulana) si terrà un incontro pubblico dove si darà comunicazione delle risposte che ci sono giunte e degli impegni assunti dai diversi candidati in merito alle proposte che gli avevamo fatto.

Organizzazioni e soggetti promotori:



Comitât / Odbor / Komitaat / Comitato 482 - “Edinost” družbeno politično društvo –
Comitato per l’Autonomia e il Rilancio del Friuli - Societât Filologjiche Furlane - Union Scritôrs Furlans - Redazione di Radio Onde Furlane - Redazione di Radio Spazio 103 - Redazione del settimanale “Novi Matajur” - Redazione del settimanale "La Vita Cattolica" - Redazione del quindicinale “Il Diari” - Redazione del mensile “Ladins dal Friûl” - Redazione del mensile “La Patrie dal Friûl” - Istituto “Achille Tellini” - Informazione Friulana soc. coop. - Circolo culturale saurano “Fulgenzio Schneider” - Circolo culturale resiano “Rozajanski Dum” - Associazione “Pionîrs” - Associazione “Lidrîs e butui” - Associazione “Guido da Variano” - Associazione “Glesie Furlane” - Associazione “El Tomât”


"Lenghis propriis,
fonde di autoguvier
e oportunitât di cressite
par ducj"


document  là che a son dentri un pocjis di propuestis indreçadis ai candidâts pe presidence de Regjon e aes listis che ju poin.

Document
(dal sît del Comitât 482)





Pes elezions regjonâls dai 21 e dai 22 di Avrîl, il Comitât 482, intune cun altris sogjets che a son espression des comunitâts di lenghe furlane, slovene e todescje dal Friûl - VJ, al à metût jù il document "Lenghis propriis, fonde di autoguvier e oportunitât di cressite par ducj" là che a son dentri un pocjis di propuestis indreçadis ai candidâts pe presidence de Regjon e aes listis che ju poin.
Martars ai 16 di Avrîl, a 11.15, alì di palaç Mantica a Udin (sede de Filologjiche) si varà un incuintri public par fâ il pont su lis rispuestis che nus son rivadis e sui impegns che i diviers candidâts a àn cjapât su lis propuestis che i vevin fat indenant.
O sês ducj invidâts al incuintri.

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Per le elezioni regionali del 21 e 22 aprile, il Comitato 482, assieme a altre realtà espressione delle comunità di lingua friulana, slovena e tedesca del Friuli - VG, ha realizzato il documento "Lingue proprie, fonte di autogoverno e opportunità di crescita per tutti" in cui si sviluppano una serie di proposte indirizzate ai candidati alla presidenza della Regione e alle liste che li sostengono.
Martedì 16 aprile alle ore 11.15 presso Palazzo Mantica a Udine (sede della Società Filologica Friulana) si terrà un incontro pubblico dove si darà comunicazione delle risposte che ci sono giunte e degli impegni assunti dai diversi candidati in merito alle proposte che gli avevamo fatto.
Siete tutti invitati a partecipare all'incontro.


mercoledì 10 aprile 2013

ECONOMIA E CRISI OCCUPAZIONALE IN FRIULI - 10 DOMANDE AI CANDIDATI PRESIDENZA E CONSIGLIO REGIONALE - ELEZIONI FVG - APRILE 2013





ECONOMIA E CRISI OCCUPAZIONALE
IN FRIULI

10 DOMANDE

AI CANDIDATI
PRESIDENZA DELLA REGIONE

E AI CANDIDATI
CONSIGLIO REGIONALE

 DEL FVG


Ai Candidati alla presidenza della Regione,
ai Candidati al Consiglio regionale del FVG

Quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario della nascita di questa nostra Regione ed è convinzione comune che lo sviluppo economico e sociale delle nostre terre sia stato anche il risultato dell'autonomia faticosamente conquistata. Oggi però assistiamo ad una generale crisi economica e sociale del Paese con gravi ripercussioni sulla Regione e sul Friuli in particolare.

Prendendo in esame alcuni indicatori non si può non vedere la gravità di quanto emerge:

1)            La situazione occupazionale è gravissima tanto da portare i nostri giovani, anche per le prospettive percepite, a riprendere la via dell'emigrazione. Secondo la ricerca del Centro AltreItalie sulle Migrazioni Italiane/Globus et Locus, in partnership con la trasmissione di Radio 24 “Giovani Talentiil vero volto della nuova emigrazione è quello di giovani, istruiti, invisibili - per metà - all’Anagrafe Italiani all’Estero (Aire), in fuga da un Paese giudicato “allo sfascio” e senza prospettive.
I dati relativi alla nostra regione ci dicono che gli iscritti all'A.I.R.E. vanno complessivamente dal 13% della popolazione nel pordenonese all'11% della provincia di Udine al 5-7% delle provincie di Gorizia e Trieste.
Ovvero l'emigrazione è doppia in Friuli rispetto a Trieste (e rispetto alle altre aree del Nord Italia) e i dati hanno subito un costante incremento nell'ultimo triennio, al ritmo di oltre 2.500 nuovi emigrati "ufficiali" iscritti all'A.I.R.E. per anno. Considerato che dalle interviste effettuate risulta che solo una metà degli emigranti si registra regolarmente si può stimare che negli ultimi tre anni oltre 15.000 giovani abbiano lasciato il territorio regionale. Un numero enorme tenuto conto che sono altamente scolarizzati, con una percentuale di laureati doppia rispetto alle statistiche ufficiali Istat (il 56%  con laurea triennale o magistrale).
Un numero enorme tenuto conto che si somma alla denatalità più volte denunciata e del fatto che solo parzialmente l'immigrazione ha compensato il flusso in uscita ed anzi si calcola che il 30% degli immigrati di questi ultimi anni sia rientrato ai Paesi di origine o si sia trasferito altrove impoverendo ulteriormente il nostro territorio di forza lavoro, delle competenze acquisite, di energie nuove, di investimenti immobiliari e di consumi.

2)            Il tessuto produttivo regionale ha visto un numero di fallimenti enorme, pari al 4,4% delle aziende esistenti nel solo 2012, con Pordenone ai vertici nazionali col 5,9% . In termini assoluti, dal 2009, sono fallite 459 aziende in provincia di Udine, 345 a Pordenone, 125 a Gorizia e 25 a Trieste. Probabilmente la percezione delle forze politiche su tali numeri è viziata dalla diversa attenzione che giornali, televisione e radio danno a quanto avviene nell'area triestina rispetto al Friuli, ma i dati sono impressionanti: 929 fallimenti in Friuli, 25 a Trieste che in qualche modo resiste poiché monopolizza sempre più le attività dei servizi della sfera pubblica garantita! La diversa struttura produttiva della città e del suo porto segna problematiche importanti ma non paragonabili ai tragici numeri del Friuli. Gravissima è la situazione di tutto il settore manifatturiero ed in particolare in quello del legno; tutti i settori soffrono l'incapacità di affrontare il crollo nazionale dei consumi, la difficoltà di affrontare i nuovi mercati e di disporre di nuove tecnologie nella generale crisi del credito. Tra le 21 provincie del NorEst  ve ne sono 18 con un sia pur piccolo incremento di produzione manifatturiera nell'ultimo anno mentre Udine è la peggiore con -18%!

3)            L'impoverimento del tessuto sociale regionale è ben documentato anche dai dati relativi ai richiedenti assistenza presso le strutture caritative presenti in regione. Anche qui i dati testimoniano una grave situazione nelle diverse aree della regione. Ad esempio, relativamente all'attività del Banco alimentare col programma "Siticibo"  in provincia di Trieste vi sono 4 enti che ricorrono alla raccolta del cibo in scadenza presso i supermercati per rifornire le proprie mense, 2 in provincia di Gorizia, 18 a Udine e 14 a Pordenone. Complessivamente nel 2012 i vari enti assistenziali legati ai programmi del Banco Alimentare hanno distribuito in regione 2050 tonnellate di generi alimentari (70 TIR, per rendere l'idea!).

4)            La logica con cui ha operato la Regione nell'ultimo quinquennio è sembrata essere quella di dirottare risorse e progetti a singole aree regionali, prevalentemente sull'area triestina, piuttosto che puntare su progetti di sviluppo dell'intera regione. La scelta di mega-investimenti relativi alla ricerca o alla realizzazione della terza corsia ha impegnato ed impegnerà ingentissime risorse senza che ad oggi si siano realizzati o si possano prevedere incrementi di occupazione e di crescita del Pil. Il crollo dell'export (-18,4% in provincia di Udine negli ultimi 5 anni, - 8,7 nel 2012) testimonia lo scarsissimo impatto su occupazione e produzione degli investimenti della Regione nel settore della ricerca e nel sostegno all'imprenditoria regionale.

Considerata la situazione il Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli chiede ai candidati alla presidenza della Regione ed ai candidati al Consiglio regionale:

1)            Come intendete rilanciare l'occupazione in Regione ed in Friuli in particolare, tenuto conto delle diverse strutture produttive e del diverso impatto della crisi per le varie aree regionali?
2)            Cosa sarà fatto per fermare lo spopolamento della montagna friulana?
3)            Come sarà tutelato il patrimonio ambientale, turistico e paesaggistico friulano?
4)            Sarà rispettato il referendum sull'acqua?
5)            Quali finanziamenti saranno implementati per l'Università di Udine per rilanciarne il ruolo, l'attività di ricerca e l'azione propulsiva sull'economia del territorio e per eliminare lo squilibrio dovuto allo storico sottofinanziamento rispetto all'Università di Trieste?
6)            Come si pensa di affrontare la crisi del credito alle imprese? Continuando a puntare su pochi progetti imprenditoriali innovativi che finora hanno dato scarsa occupazione o cercando di sostenere l'artigianato e la piccola e media imprenditoria nel suo complesso? Cosa dovrebbe fare la Regione per rilanciare il settore produttivo in particolare nelle provincie di Udine e Pordenone?
7)            Con quali criteri dovranno essere distribuite le risorse complessivamente disponibili per il territorio regionale? Su base storica col persistere dello squilibrio di risorse assegnate all'area udinese rispetto a quella triestina, come ben documentato nel recente libro "Mandi Trieste" di Roberto Meroi, Editoriale Programma, 2013, pp. 206? O sulla base del reddito prodotto? O in relazione alla superficie dei territori?
8)            Molti degli investimenti della Regione appaiono oggi sproporzionati per il bilancio regionale e per l'effettiva utilità fin qui realizzata per il territorio.  Si pensa di proseguire su questa linea o non va tutto rivisto secondo un criterio più prudente, vista la consistente decurtazione delle risorse finanziarie per i prossimi anni?
9)            Dove saranno fatti i tagli per garantire comunque gli attuali livelli di assistenza sanitaria, di politiche scolastiche, trasporto pubblico e sostegno all'economia?
10)       La lingua friulana rappresenta, assieme a sloveno e tedesco, il motivo fondante dell'autonomia regionale, oltre che costituire il diritto di un popolo alla propria lingua madre. Come intendete tutelarla?

Comitato per l'autonomia
 e il rilancio del Friuli
aprile 2013

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