MACROREGIONE,
COLPO DI GRAZIA
PER IL FRIULI !
Non si può definire altrimenti l'accordo che Tondo sottoscriverà con i governatori di Veneto, Lombardia e Piemonte per la macroregione del Nord, riducendoci a vaso di coccio tra ben altre potenze politiche ed economiche!
Il presidente regionale, quasi fosse un leghista di stretta osservanza, sembra anteporre gli interessi del Lombardo-Veneto a quelli della nostra Regione e del Friuli in particolare.
Quale autonomia e tutela della specialità ci verrà garantita dal Veneto, sempre, molto critico verso le nostre prerogative? Quali tutele per la nostra lingua, villaneggiata troppo spesso nei commenti sul Friuli?
Ricordiamo come dopo le richieste di un ruolo internazionale per la nostra Regione e il Friuli negli anni Novanta, Veneto e Lombardia di fatto svuotarono il progetto del Corridoio Adriatico-Baltico, allargando le attività dei loro interporti, in particolare Verona e Padova verso il Brennero, emarginando Cervignano e il valico di Tarvisio, pur dopo il grave impatto economico della chiusura dello scalo di Pontebba!
E ricordiamo come sulla legge per le aree di confine, il Veneto impose al Governo una sua presenza maggioritaria malgrado l'oggettiva distanza dalle stesse.
Ora con il piano per lo spostamento del porto di Venezia fuori dalla laguna in un'isola artificiale sopra fondali più profondi (la cui progettazione ha già ottenuto il finanziamento da Roma), potranno fare concorrenza anche al porto di Trieste.
Quante altre volte dovremo poi sentir parlare di progetti transfrontalieri, regione-ponte e grandi progetti istituzionali, mentre i nostri operai non trovano lavoro, le industrie e gli artigiani sono sempre più in crisi (e ben peggio delle altre regioni del Nord) e ci si dimentica sempre più spesso che questa terra ha potuto conoscere sviluppo e prosperità solo quando ha saputo unire le proprie capacità di lavoro con una politica economica progettuale, oculata e ambiziosa.
No! Questo accordo non va bene, vanno invece sviluppati tutti i mezzi e interventi che un rilancio della specialità consentirebbe. Questo sta facendo in questi mesi la nuova Giunta regionale della Sicilia; questa sì, capace di farsi sentire a partire dal recupero di risorse, alle proposte su un fisco locale, fino al rinnovamento degli apparati amministrativi, scaduti come il nostro nella mera burocratizzazione.
Ma serve chiamare forze produttive e cittadini alla mobilitazione a sostenere interessi comuni con proposte chiare e precise per rinegoziare patti e prerogative, costruendo alleanze con le altre regioni a statuto speciale.
PAOLO FONTANELLI
GIANCARLO CASTELLARIN
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La lettera a firma di Paolo Fontanelli e Giancarlo Castellarin, sopra riportata, è stata pubblicata sul settimanale LA VITA CATTOLICA (Ud)- il 18 aprile 2013
Chi preconizza per il Fvg una posizione da Cenerentola nella Macroregione dovrebbe approfondire alcuni concetti, quali il federalismo e il principio di sussidiarietà. La Lega da sempre sostiene la valorizzazione e promozione delle singole peculiarità, che prescindono dalle dimensioni geografiche. Noi puntiamo a costituire un solido e rilevante asse del Nord che strappi a Roma un nuovo patto fiscale. Con 20 parlamentari su oltre 900 non contiamo quasi nulla, dobbiamo creare un'alleanza nel Settentrione. Facendo sentire il peso di un’economia tra le più forti del mondo, concorrenziale alla Baviera, troveremo ascolto tanto a Roma quanto a Bruxelles e di questo ne gioveranno la nostra autonomia, la nostra lingua e la nostra identità. Il paradigma di riferimento è la specialità del Friuli Venezia Giulia e l’obiettivo è ampliare ulteriormente i margini di autonomia: oggi noi tratteniamo circa il 50% delle risorse, l’obiettivo è salire almeno al 75%, e magari oltre”. Il Friuli Venezia Giulia è il modello di riferimento del progetto leghista. Siamo centrali e grazie alla Macroregione al Friuli Vg resterà 1 miliardo di euro di tasse in più sul territorio.
RispondiEliminaMandi
Matteo Piasente
Segretario nazionale Lega Nord F-VG
Ringraziamo il Matteo Piasente - segretario regionale FVG Lega Nord - per il commento.
RispondiEliminaCi permettiamo cumunque di non essere della sua stessa opinione che poi è la linea di Maroni - oggi Presidente della Regione Lombardia.
La nostra Regione deve allearsi con le altre regione a stututo speciale e non certamente con quelle regioni a statuto ordinario, come Veneto e Lombardia, che da sempre ne contestano la specialità.
Dal sito internet:
RispondiEliminahttp://eurofurlan.wordpress.com/2013/04/18/vonde-cjapa-pal-boro-i-furlans/
“UN FRIÛL DIFERENT - Comunicato stampa
TONDO VUOLE LA MACROREGIONE, MA IL FRIULI HA BISOGNO DI BEN ALTRO
“VONDE CJAPÂ PAL BORO I FURLANS !”
Ormai per i voti si può fare di tutto aldilà di ogni coerenza.
Se andate a leggere le dichiarazioni ed il programma di Renzo Tondo, candidato presidente della Regione Friuli-VG per il centro-destra troverete espressa la volontà di superare e quindi abolire le Province.
La stessa coalizione si presenta alle elezioni provinciali di Udine con candidato Pietro Fontanini, ed il suo programma è centrato proprio sul rilancio ed il mantenimento di questa istituzione: anzi una delle forze di supporto, il MAF (Movimento autonomista friulano) proprio per questo motivo, in nome di un articolato ragionamento sulla sussidiarietà, si schiera con il centro-destra.
Tondo dichiara di voler rilanciare l’autonomia speciale del Friuli-VG, chiedendo nuove materie di competenza esclusiva, e costruisce una lista di supporto personale denominata “autonomia responsabile”; contemporaneamente firma un patto con le Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, per sancire la costituzione della cosiddetta “macroregione del Nord”, di fatto una istituzione più politica che territoriale, il cui unico scopo è quello di rafforzare il legame politico tra Berlusconi e i suoi seguaci con la Lega Nord di Maroni.
Ma cosa “ci azzecca” la macroregione del Nord con il Friuli-VG?
Semplicemente il riconoscimento della condivisione di obiettivi di autonomia fiscale (i 7,5 decimi delle tasse versate nel territorio) per la Lombardia, il Piemonte e il Veneto, più o meno le entrate che oggi sorreggono la “specialità devastata”, dall’esterno e dall’interno, del Friuli-VG.
Per UN FRIÛL DIFERENT non c’è alcun pregiudizio a che il sistema regionale italiano si possa riformare con gradi di autonomia ben più adeguati di quelli attuali e siamo contro ogni visione centralizzatrice statale come risposta ai temi della crisi sociale ed economica. E siamo anche convinti che è in una Europa più democratica e meno ostaggio dei banchieri che potremo trovare una risposta adeguata alla crisi ormai irreversibile di sovranità che coinvolge gli stati nazionali.
Ma riteniamo che porre la questione della macroregione sia un modo per prendere in giro i cittadini e porre questioni che spostano dalla realtà. Ben altri sono i temi che invitano oggi a gestire e rifondare la specialità del Friuli-VG.
Il Friuli-VG è una regione connotata dalla presenza di una pluralità di gruppi linguistici storici (friulano, italiano, sloveno e tedesco), e da una forte nuova emigrazione proveniente da varie parti del mondo, anche se prevalentemente dell’est europeo.
E’ una regione geograficamente proiettata nell’Europa centrale, tra Alpi Orientali e Nord Adriatico ed ha bisogno di strumenti specifici per gestire la sua trans-statalità e la sua multiculturalità in tutti i suoi aspetti territoriali, sociali ed economici.
Tondo lasci perdere i suoi compagni di strada inattendibili ed eviti di blaterare di cose impossibili ed anche illegittime con cui dichiara di voler contraddistinguere i primi 100 giorni del suo “nuovo” mandato: se non lo ha fatto nei 1800 giorni precedenti è logico, e forse anche sperabile, che non lo farà neanche in futuro.
UN FRIÛL DIFERENT
Udine, 18 aprile 2013”
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