martedì 30 ottobre 2018

RAI TRIESTE E MINORANZE LINGUISTICHE - I SINDACI PROTESTANO E SCRIVONO AL PRESIDENTE E AL DIRETTORE GENERALE DELLA RAI


RAI TRIESTE e
MINORANZE LINGUISTICHE
 
QUANDO RAI TRIESTE RISPETTERA'
L'ART. 6
 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA?
 
QUANDO L'INFORMAZIONE
ANDRA' OLTRE BARCOLA (TRIESTE)
E SARA' TERRITORIALMENTE EQUILIBRATA?


 
………….
 
 
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
 
 
 
Assemblee de Comunitât
Linguistiche Furlane

lì dal Comun di Cjarlins - Place S. Roc, 24 – 33050 Cjarlins.

Prot. 5187

Carlino, li 23 ottobre 2018



Al Presidente della RAI
Marcello Foa

Al Direttore Generale della RAI
Fabrizio Salini

Alla RAI — Sede Regionale
per il Friuli - Venezia Giulia
Direttore Guido Corso

e, per conoscenza,

al Presidente della Regione
Friuli - Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga

alla Giunta regionale

ai Consiglieri regionali

Ai Senatori e Deputati
del Friuli — Venezia Giulia

 

Oggetto: Sedi RAI regionale: impegno nel rafforzamento e nella valorizzazione dell'informazione e delle strutture a tutela delle minoranze linguistiche regionali.

Con la presente il sottoscritto Presidente della Comunità linguistica friulana e i sottoscritti sindaci aderenti alla Comunità medesima rappresentano la loro adesione ai contenuti della mozione approvata dal Consiglio regionale all'unanimità lo scorso 26 luglio relativa alla necessità di un importante impegno per il rafforzamento e la valorizzazione dell'informazione e delle strutture a tutela delle minoranze linguistiche regionali.

Con suddetta mozione il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta regionale, da un lato, a dare attuazione alle previsioni normative relative alla promozione delle culture e alla tutela delle minoranze linguistiche presenti in regione, dall'altro, a potenziare e valorizzare la sede redazionale di Udine e la sede di corrispondenza di Pordenone, al fine di garantire trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua friulana per una programmazione oraria almeno pari a quella riconosciuta alla lingua slovena.

Pur tuttavia spiace constatare che, a fronte di un importante e apprezzato impegno portato avanti dal Consiglio regionale in modo compatto, la Rai regionale non abbia ancora dato alcun apprezzabile segno di condivisione di tali contenuti e impegni che, comunque, nascono e si muovono all'interno di un quadro normativo articolato e ben strutturato.

Infatti, all'avvio della programmazione radio-televisiva autunnale, non si constata alcuna variazione e, al contrario, si ravvisa una immutata carenza di contenuti in lingua friulana e in lingua tedesca e un indebolimento dei servizi del telegiornale regionale dedicati alle notizie relative ai territori di Udine, Gorizia e Pordenone.

I firmatari della presente, in attesa dell'aggiornamento e della successiva sottoscrizione della Convenzione tra Stato e RAI, chiedono alla RAI regionale di garantire, fin da subito, una serie di azioni concrete a dimostrazione di un impegno fattivo per la tutela e valorizzazione della lingua friulana e tedesca, nonché di garantire un'informazione teleradiogiornalistica equilibrata rispetto a tutti i territori della regione.


Diego Navarria

Sindaco di Carlino

Presidente dell'Assemblea della Comunità Linguistica Friulana



Hanno espressamente comunicato la sottoscrizione al presente documento i seguenti sindaci:

Pietro Fontanini - Sindaco di Udine
Daniele Sergon - Sindaco di Capriva del Friuli
Daniele Chiarvesio - Sindaco di Fagagna
Geremia Gomboso - Sindaco di Lestizza
Sergio Michelin - Sindaco di Varmo
Francesco Del Bianco - Sindaco di S. Martino al Tagliamento
Aldo Daici - Sindaco di Artegna
Roberto Fasan - Sindaco di Torviscosa
Pietro Gerometta - Sindaco di Vito d'Asio
Giorgio Baiutti -  Sindaco di Tricesimo
Ivan Donati - Sindaco di Sedegliano
Andrea De Nicolò - Sindaco di Precenicco
Ermes Petris - Sindaco di Sauris
Monica Bertolini -Sindaco di Campoformido
Roberto Mattiussi - Sindaco di S. Giorgio di Nogaro
Gianluca Casali - Sindaco di Martignacco
Roberto Trentin - Sindaco di Premariacco
Andrea Bellavite - Sindaco di Aiello del Friuli
Antonio Ferrarin - Sindaco di Arba
Raffaella Perusin - Sindaco di Chiopris Viscone
Massimo Mentil - Sindaco di Paluzza
Enrico Odorico - Sindaco di Sequals
Stefano De Antoni - Sindaco di Comeglians
Simone Peruzzi - Sindaco di Dogna
Valter Braida - Sindaco di S. Giovanni al Natisone
Marco Del Negro - Sindaco di Basiliano
Marco Vittori - Sindaco di Sagrado
Flavio Del Missier - Sindaco di Clauzetto
Giacomo Urban - Sindaco di Tramonti di Sopra
Giuseppe D'Antoni - Sindaco di Mereto di Tomba
Daniele Di Gleria - Sindaco di Paularo
Igor Godeas - Sindaco di Medea
Pietro Valent - Sindaco di S. Daniele del Friuli
Riccardo Zuccolo - Sindaco di Dignano
Umberto Colombo - Sindaco di Moraro
Valerio Del Negro - Sindaco di Coseano
Luca Ovan - Sindaco di Colloredo di Monte Albano
Roberto Pirrò - Sindaco di Moruzzo
Laura Sgubin - Sindaco di Fiumicello Villa Vicentina
Juri Del Toso - Sindaco di Castelnovo del Friuli
Francesca Papais - Sindaco di Zoppola
Sandro Rovedo - Sindaco di Frisanco
Luigi Gonano - Sindaco di Arta Terme
Gabriele Spanghero - Sindaco di Aquileia
Enrico Basaldella - Sindaco di Moimacco
Augusto Picco - Sindaco di Trasaghis
Renzo Lunazzi - Sindaco di Verzegnis
Cristina Masutto - Sindaco di Campolongo Tapogliano
Gianluca Maiarelli - Sindaco di Tavagnacco
Marcello Del Zotto - Sindaco di Sesto al Reghena
Andrea Dri - Sindaco di Porpetto
Gianni Giucovaz - Sindaco di S. Quirino
Franco D'Altilia - Sindaco di Palazzolo dello Stella
Mauro Steccati - Sindaco di Tarcento
Markus Maurmair - Sindaco di Valvasone Arzene
Rosetta Facchin - Sindaco di Tramonti di Sotto
Lavinia Clarotto - Sindaco di Casarsa della Delizia
Luca Picco - Sindaco di Flaibano
Giorgio Sincerotto - Sindaco di Buttrio
Battista Molinari - Sindaco di Zuglio
Andrea Carli - Sindaco di Maniago
Cristina D'Angelo - Sindaco di Rive d' Arcano
Mario Anzil - Sindaco di Rivignano Teor
Bruno Razza - Sindaco di S. Lorenzo Isontino
Giovanni Battista Bossi - Sindaco di Bicinicco
Enzo Giardini - Sindaco di Dolegna del Collio
Franco Lenarduzzi - Sindaco di Ruda
Manuela Celotti - Sindaco di Treppo Grande
Manfredi Michelutto - Sindaco di Ronchis
Daniela Briz - Sindaco di Remanzacco
Roberto Felcaro - Sindaco di Cormons
Eleonora Viscardis - Sindaco di Bertiolo
Cristina Visintin - Sindaco di Mariano del Friuli
Oreste Vanin - Sindaco di Meduno
Davide Furlan - Sindaco di Romans d'Isonzo
 
…………….
 
Il "Comitato per l'autonomia  e  il  rilancio del Friuli"  appoggia  le legittime proteste dell'Assemblea della Comunità linguistica friulana e ringrazia il suo Presidente - Diego Navarria - per averci concesso la pubblicazione del documento inviato sia a Roma che a Trieste.
 
 

venerdì 26 ottobre 2018

"UNIVERSITA' DEL FRIULI: I DATI CHE LA POLITICA REGIONALE CONTINUA A NASCONDERE!" - COMUNICATO STAMPA


 
 
 


Comunicato stampa

  26 ottobre 2018



Università del Friuli:
 
i dati che la politica regionale
 
continua a nascondere!

 
Quanto vale il sottofinanziamento dell'Università del Friuli rispetto a quello relativo a Trieste? E' una domanda che tutti i politici regionali dovrebbero fare poiché non vi sono ragioni valide per accettare che lo Stato finanzi Trieste con € 87.312.964 (5.828 € per ognuno dei suoi 14.980 iscritti) mentre in Friuli arrivino solo € 73.133.178 (4.799 € a studente, dati rilevabili dalle tabelle del FFO del Ministero per il corrente anno accademico).
Cioè uno studente di Udine vale, per lo Stato, 1029 € in meno che a Trieste. Perché?

Il   dato  non  è  relativo  solo   a  quest'annodal  1994  ad oggi  la differenza  nei finanziamenti ammonterebbero complessivamente all'astronomica  cifra di  € 736.008.984 che sarebbero potuti diventare stipendi, investimenti, fondi per la ricerca, ovvero avremmo più laureati e meno fughe di giovani friulani verso l'estero. Non pretendiamo, come Comitato, di pretendere “prima i friulani” ma così abbiamo uno Stato-matrigna verso una università voluta dai cittadini!

Sarebbe certamente opportuno, visto che se ne è parlato per altri temi, che l'assessore regionale competente proponga una raccolta di firme dei parlamentari regionali su un emendamento da inserire in Finanziaria!

Si può ben comprendere la difficoltà in cui devono muoversi i Rettori a Udine, con meno risorse e con una costante pressione da Trieste che moltiplica le proprie istituzioni universitarie e parauniversitarie con le relative risorse, e l'idea di una Fondazione regionale che serva a coordinare, e quindi a redistribuire risorse e competenze potrebbe sicuramente essere utile ma... anche in questo caso suggeriamo di seguire il detto “pagare moneta, vedere cammello”: prima l'equiparazione delle risorse e dei criteri di rappresentanza nell'ipotetica Fondazione, certamente utile anche per l'ateneo di piazzale Europa, e solo poi atti concreti, poiché non vorremmo che gli squilibri permangano mentre Udine vale uno e Trieste tre.

per il Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli 
 
il presidente 
 
Paolo Fontanelli
 
 
 

lunedì 22 ottobre 2018

25 ottobre 2018 - a Giassico di Cormons, ore 20.30 presso "Casa Riz" - PRESENTAZIONE PETIZIONE CONTRO L'ANNESSIONE DEL GORIZIANO A TRIESTE

 
 
GIU' LE MANI
 
DAL FRIULI ORIENTALE
 
(EX PROVINCIA DI GORIZIA)!!
 
………... 

25 OTTOBRE 2018

 a Giassico di Cormons
 

 

  
ore 20.30 
 
presso "Casa Riz"
 
 
INVITO ALL'INCONTRO
 
VENEZIA GIULIA
LA REGIONE INVENTATA
 
 
CON LA PRESENTAZIONE
 
PETIZIONE CONTRO 
L'ANNESSIONE DEL GORIZIANO 
 A TRIESTE
 
 
 

 
 
a fevelaran / Interverranno:
 

Elena Gasparin
 
Ricuart di Francesc di Manzan - Ricordo di Francesco di Manzano
 

Donato Toffoli
 
Vignesie Julie: une cuistion furlane 
Venezia Giulia: una questione friulana
 
(di/da "Venezia Giulia - La regione inventata" di Roberta Michieli e Giuliano Zelco, ed. KappaVu – 2008)
 
Edoardo Mauri
 
Petizion / petizione
 
"No all'annessione del Goriziano a Trieste"

……….

Incontro/Convegno organizzato da:

"Progetto per Cormons" e "Patrie Furlane" 
  


mercoledì 17 ottobre 2018

"UNIVERSITA' DEL FRIULI: BENE CON POCO! MA NON E' GIUSTO" - Comunicato Stampa



 



Comunicato stampa

17 ottobre 2018
 
 

Università del Friuli: bene con poco! Ma non è giusto.

L'inaugurazione del 41' anno accademico dell'Università del Friuli ha permesso al magnifico rettore De Toni di ricordare i molti risultati e le buone pratiche dell'ateneo. Iscritti in crescita, nuovi corsi di laurea, nuove strutture e palazzi, anche grazie alla donazione del prof. Maseri, riconoscimenti internazionali. Solo dal discorso di Ambra Canciani, rappresentante degli studenti, si è capito però che il “peccato originale” non è scomparso: il sottofinanziamento dell'ateneo è sempre in atto, frena le capacità di ricerca e di didattica, penalizza studenti e docenti.

Questo Comitato, assieme ad altri, aveva ottenuto anni fa che in una legge regionale si inserisse l'impegno a “perequare” i finanziamenti tra gli atenei regionali ma l'impegno è rimasto sulla carta: meno di niente mentre potremmo qui ricordare i mille rivoli di denaro regionale verso le istituzioni della capitale giuliana.

In parte potrebbe essere comprensibile poiché il costo delle università è a carico dello Stato e quindi la Regione non avrebbe specifiche risorse ma i consiglieri regionali eletti in Friuli, eredi di una storia di 125.000 firme raccolte per chiedere l'istituzione dell'università friulana, possono limitarsi ad allargare le braccia dicendo che non ci sono soldi? O dobbiamo prendere atto che una università nata per volontà popolare è, da sempre, sottofinanziata, come se quelle firme fossero un merito ma anche un peccato originale da punire?


Come Comitato ricordiamo al Consiglio regionale quell'impegno a “perequare”, uscendo dal criterio del finanziamento storico e riconducendolo a criteri legati al numero di studenti, alla ricerca ed alla docenza, intanto con fondi regionali, e poi chiedendo con forza allo Stato di provvedere, auspicando che la tanto decantata “linea diretta” tra sindaco di Udine, governatore della Regione e vicepresidente del Consiglio, per una volta, sia di aiuto al Friuli.



per il Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
il presidente
Paolo Fontanelli


martedì 9 ottobre 2018

TERREMOTO IN FRIULI DEL 1976 - AL FRIULI LE MACERIE DA SCAVARE E A TRIESTE REGALI CON I FONDI PER LA RICOSTRUZIONE!!



TERREMOTO IN FRIULI

DEL 1976  

PER NON DIMENTICARE 
……………

dal sito del Consiglio regionale



AL FRIULI LE MACERIE DA SCAVARE
E UN TERRITORIO DA RICOSTRUIRE

A TRIESTE, CHE NON AVEVA ROTTO NEPPURE UN LAMPADARIO, CON I FONDI STANZIATI PER LA RICOSTRUZIONE DEL FRIULI DISTRUTTO DAL TERREMOTO DEL 1976:

1) la Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori dell'Università di Trieste,

2) la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa),

3) il Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico (Uwc)

4) e Area Science Park.

Al Friuli si concesse SOLO un'università che Trieste subito cercò di bloccare con l'assurdo principio della “NON CONCORRENZIALITA” con l'ateneo triestino!!!

Una Università che ancor oggi – anno 2018 – continua ad essere considerata da Trieste un inutile doppione dell'ateneo triestino e che – attraverso la politica regionale  triestinocentrica - si cerca di ridimensionare con inutili Fondazioni regionali  o peggio continuando a proporre l'assurda “Università unica regionale”.

Al Friuli si continua in compenso a negare il diritto alla ricerca scientifica e tecnologica che deve essere esclusivo appannaggio di Trieste!


LA REDAZIONE DEL BLOG


domenica 7 ottobre 2018

BASTA PULIZIA ETNICA UTILIZZANDO IL NOME "VENEZIA GIULIA" - GIU' LE MANI DAL FRIULI GORIZIANO!


 
 
 
 
BASTA PULIZIA ETNICA

UTILIZZANDO

IL NOME “VENEZIA GIULIA”! 
 
GIU' LE MANI DAL
FRIULI GORIZIANO!  

........


Il nome “Venezia Giulia” va cancellato. Lo si è già fatto nel 1947 con le invenzioni “Venezia Tridentina” e “Venezia Propria o Euganea” giustamente relegate nei libri di storia.

"Venezia Giulia" è un nome inventato alla fine dell'800 dal nazionalismo italiano che voleva conquistare a Nord-Est territori allora appartenenti all'Impero asburgico e aveva bisogno di un neologismo che ne giustificasse la conquista da parte del Regno d'Italia.

Il suo inventore, il glottologo ebreo goriziano, Graziadio Isaia Ascoli (nato il 1829 a Gorizia e che si definiva "friulano di Gorizia"), era ben conscio di proporre una "ambiguità preziosa" al nazionalismo italiano e così scrisse il 23 agosto 1863 nel suo articolo pubblicato sulla rivista milanese "L'Alleanza": "E nella denominazione comprensiva  Le Venezie avremo un appellativo che per ambiguità preziosa  esprime in classica italianità  la sola Venezia propria e, quindi potrebbe stare d'ora, cautamente ardito, sul labbro e sulla penna dei nostri diplomatici".

Una cosciente manipolazione e decontestualizzazione di due entità storiche non più esistenti da secoli e da millenni: l'Impero romano e la Repubblica di Venezia. Per “marcare” la conquista da parte di Roma, inventò il nome GIULIA e per ricordare la Repubblica di Venezia, aggiunse il nome VENEZIA.

 Il territorio corrispondente? Un elastico modificabile a piacimento dal nazionalismo italiano.

Celti, Longobardi e il pluri-millenario Patriarcato di Aquileia?
 
Cancellati ancor oggi dal libro di storia su cui studiano a scuola i ragazzi friulani, sloveni e tedeschi che vivono nella nostra regione, che nulla conoscono del loro passato e a cui è stato insegnato a scuola che le lingue proprie del Friuli (friulano, sloveno e tedesco) e di Trieste (sloveno) sono "lingue MINORI" che poco contano. 

Le lingue friulana, slovena e tedesca e le popolazioni autoctone che in regione le parlano? Perseguitate dal 1918! Si "doveva fare gli italiani"!


 
Certo, le leggi di tutela  oggi ci sono, peccato che vengano sistematicamente disattese dalla politica regionale e statale.


 Venezia Giulia, un nome già utilizzato a pieni mani dal regime fascista negli anni 20/30/40 del secolo scorso per cancellare la presenza nella nostra regione di friulani, sloveni e tedeschi che furono anche oggetto di pulizia etnica.

Un nome - ambiguo - che ancor oggi conserva, assieme all'aggettivo "giuliano", tutta la sua  possibile  futura e pericolosa carica irredentistica e proprio per questo dovrebbe essere cancellato in una Europa che vorrebbe essere senza confini. 


Dal sito della associazione “Giuliani nel mondo”

http://www.giulianinelmondo.it/
 

"Chi sono i Giuliani nel Mondo?
Sono gli emigranti di lingua, cultura e nazionalità italiana originari dalle province di Trieste e di Gorizia situate all'estremità Nord-Est dell'Italia gli esuli provenienti dall'Istria da Fiume dalle Isole del Quarnero e dalla Dalmazia (…)"

  
……….

VIETATO

MODIFICARE I CONFINI AMMINISTRATIVI
 IN PRESENZA DI MINORANZE LINGUISTICHE!!

LO IMPONE L'EUROPA

E UN TRATTATO INTERNAZIONALE!!


"(…) Su 25 comuni della ex Provincia di Gorizia, in ben 15 la minoranza friulana è riconosciuta dalla L. 482/99, e tutti 15 aderiscono alla Assemblea della Comunità Friulana. Evidenzio con certezza la violazione dei diritti perché la Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d'Europa, ratificata dall’Italia con la legge n. 302 del 1997 e introdotta come principio anche dalla nostra stessa Regione Autonoma nella legge regionale 29/2007, vieta la divisione amministrativa che, in presenza di minoranze, modifichi le proporzioni della popolazione (…)"

Guido Navarria  - Presidente Assemblea della Comunità Friulana
 


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LA REDAZIONE DEL BLOG
 
 
 

giovedì 4 ottobre 2018

UNIVERSITA' - PIGRIZIA DELL'UFFICIO STAMPA O MALIZIA DELL'ASSESSORE ROSOLEN?





Comunicato stampa

Pigrizia o malizia?

Al termine dell'interessante dibattito in Consiglio regionale sull'opportunità o meno di chiedere allo Stato italiano la competenza sull'università, l'assessore regionale Rosolen conclude ricordando tutti i numeri relativi all'ateneo triestino ed alla Sissa. Un elenco dettagliato di dati che documentano iscritti, docenti, studenti stranieri, corsi e master del sistema universitario giuliano. Solo ricordando il livello di finanziamento statale l'assessore cita “i due atenei regionali e la Sissa” ovvero compare un cenno sull'esistenza dell'Università del Friuli.
 
Pigrizia dell'Ufficio stampa che non ha riportato nel comunicato i dati sull'università friulana o malizia dell'assessore che voleva evitare di mettere in evidenza l’imbarazzante sperequazione di risorse statali (ma anche regionali!!) tra Udine e Trieste pur in presenza di un uguale numero di iscritti?

Udine, 4 ottobre '18


per il Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli

il presidente

Paolo Fontanelli



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N.B. Il riferimento è al Comunicato pubblicato sul sito del Consiglio regionale della regione Friuli - Venezia Giulia,  il 2 ottobre 2018.
 
 
 

lunedì 1 ottobre 2018

"IL GORIZIANO NON E' TRIESTINO" di DIEGO NAVARRIA


Il Goriziano
 
non è triestino

di Diego Navarria


Da respingere, perché inopportuna e perché contraria alle norme vigenti, la proposta di una Regione “a tre punte” lanciata in quel di Martignacco dal Progetto FVG e dall’ex senatore Ferruccio Saro, coordinatore del movimento civico a sostegno del presidente Fedriga. 
Tre punte significa tre aree vaste o province (Pordenone, Udine e Venezia Giulia), forse tre aziende sanitarie, con l’inglobamento della ex provincia di Gorizia nell’area metropolitana triestina.
Inopportuna perché sarebbe calata dall’alto, approfittando della debolezza numerica e politica del Goriziano che, da antica contea plurilingue e provincia del Friuli orientale o austriaco, verrebbe degradata a marginale e ininfluente periferia di Trieste, senza il consenso della popolazione interessata.
La proposta di unificazione del goriziano a Trieste inoltre violerebbe, se attuata, i diritti della minoranza friulana, con grave discriminazione dei friulani goriziani.
Su 25 comuni della ex Provincia di Gorizia, in ben 15 la minoranza friulana è riconosciuta dalla L. 482/99, e tutti 15 aderiscono alla Assemblea della Comunità Friulana. Evidenzio con certezza la violazione dei diritti perché la Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d'Europa, ratificata dall’Italia con la legge n. 302 del 1997 e introdotta come principio anche dalla nostra stessa Regione Autonoma nella legge regionale 29/2007, vieta la divisione amministrativa che, in presenza di minoranze, modifichi le proporzioni della popolazione.
Pare fin troppo chiara, se tale riforma fosse attuata, la drastica riduzione di peso, per non dire l’annacquamento, dei 15 comuni friulanofoni goriziani nella città metropolitana di Trieste. I comuni di Capriva del Friuli o Mariano del Friuli, per fare solo degli esempi, non è opportuno e non è giusto che da friulani diventino triestini. 

Diego Navarria 
Presidente della Comunità Linguistica Friulana
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La Redazione del Blog ringrazia il Presidente della Comunità Linguistica Friulana, Diego Navarria, per averle concesso la pubblicazione del suo documento con cui non può che concordare.
La denuncia della violazione dei diritti della minoranza linguistica friulana, nell'ipotesi della fusione del Friuli orientale o goriziano con l'area triestina, non può che trovare il Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli, pienamente d'accordo. 
Con l'occasione ricordiamo che il nome “Venezia Giulia”  è una mera "ambigua" invenzione del nazionalismo italiano di fine ottocento. Invenzione poi propagandata e imposta dal regime fascista con i libri di scuola e le carte geografiche dell'epoca.
Crediamo che mai come ora sia fondamentale ricordare quando, come e perchè è stato inventato il nome di “Venezia Giulia”.
Unendo la città di Trieste e la provincia di Gorizia utilizzando il nome  "Venezia Giulia", si cancella il Friuli goriziano e la sua lunghissima storia di antica contea plurilingue, denominato  anche  nei documenti  dell'Impero asburgico  "Friuli  austriaco"!!
    

"LA VENEZIA GIULIA:

UNA QUESTIONE FRIULANA"

di Donato TOFFOLI

 
 
 


Buine leture/Buona lettura!!

LA REDAZIONE DEL BLOG