lunedì 1 ottobre 2018

"IL GORIZIANO NON E' TRIESTINO" di DIEGO NAVARRIA


Il Goriziano
 
non è triestino

di Diego Navarria


Da respingere, perché inopportuna e perché contraria alle norme vigenti, la proposta di una Regione “a tre punte” lanciata in quel di Martignacco dal Progetto FVG e dall’ex senatore Ferruccio Saro, coordinatore del movimento civico a sostegno del presidente Fedriga. 
Tre punte significa tre aree vaste o province (Pordenone, Udine e Venezia Giulia), forse tre aziende sanitarie, con l’inglobamento della ex provincia di Gorizia nell’area metropolitana triestina.
Inopportuna perché sarebbe calata dall’alto, approfittando della debolezza numerica e politica del Goriziano che, da antica contea plurilingue e provincia del Friuli orientale o austriaco, verrebbe degradata a marginale e ininfluente periferia di Trieste, senza il consenso della popolazione interessata.
La proposta di unificazione del goriziano a Trieste inoltre violerebbe, se attuata, i diritti della minoranza friulana, con grave discriminazione dei friulani goriziani.
Su 25 comuni della ex Provincia di Gorizia, in ben 15 la minoranza friulana è riconosciuta dalla L. 482/99, e tutti 15 aderiscono alla Assemblea della Comunità Friulana. Evidenzio con certezza la violazione dei diritti perché la Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d'Europa, ratificata dall’Italia con la legge n. 302 del 1997 e introdotta come principio anche dalla nostra stessa Regione Autonoma nella legge regionale 29/2007, vieta la divisione amministrativa che, in presenza di minoranze, modifichi le proporzioni della popolazione.
Pare fin troppo chiara, se tale riforma fosse attuata, la drastica riduzione di peso, per non dire l’annacquamento, dei 15 comuni friulanofoni goriziani nella città metropolitana di Trieste. I comuni di Capriva del Friuli o Mariano del Friuli, per fare solo degli esempi, non è opportuno e non è giusto che da friulani diventino triestini. 

Diego Navarria 
Presidente della Comunità Linguistica Friulana
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La Redazione del Blog ringrazia il Presidente della Comunità Linguistica Friulana, Diego Navarria, per averle concesso la pubblicazione del suo documento con cui non può che concordare.
La denuncia della violazione dei diritti della minoranza linguistica friulana, nell'ipotesi della fusione del Friuli orientale o goriziano con l'area triestina, non può che trovare il Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli, pienamente d'accordo. 
Con l'occasione ricordiamo che il nome “Venezia Giulia”  è una mera "ambigua" invenzione del nazionalismo italiano di fine ottocento. Invenzione poi propagandata e imposta dal regime fascista con i libri di scuola e le carte geografiche dell'epoca.
Crediamo che mai come ora sia fondamentale ricordare quando, come e perchè è stato inventato il nome di “Venezia Giulia”.
Unendo la città di Trieste e la provincia di Gorizia utilizzando il nome  "Venezia Giulia", si cancella il Friuli goriziano e la sua lunghissima storia di antica contea plurilingue, denominato  anche  nei documenti  dell'Impero asburgico  "Friuli  austriaco"!!
    

"LA VENEZIA GIULIA:

UNA QUESTIONE FRIULANA"

di Donato TOFFOLI

 
 
 


Buine leture/Buona lettura!!

LA REDAZIONE DEL BLOG



6 commenti:

  1. dal sito ufficiale della "Associazione giuliani nel mondo": "I giuliani nel mondo sono gli emigranti di LINGUA, CULTURA e NAZIONALITA' ITALIANA (…)".

    Dunque sono escluse TUTTE le minoranze linguistiche che vivono in regione, ossia FRIULANI, TEDESCHI E SLOVENI.

    Dalla provincia di Gorizia se togli gli appartenenti alla minoranza linguistica friulana e slovena (ossia quasi TUTTI i Comuni della Provincia di Gorizia) RIMANE BEN POCO DI "GIULIANO", ossia rimangono solo gli esuli istriani che dal 1947 in massa sono arrivati principalmente a Gorizia ma che non possono certamente definirsi popolazione autoctona del Friuli orientale o goriziano.

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  2. Quand'è che Ferruccio Saro la smetterà di remare CONTRO il Friuli?

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  3. Purtroppo c'è già stato il precedente della Camera di Commercio "Venezia Giulia", e sulla stampa regionale non apparvero molte proteste: bisognava reagire con forza già in quell'occasione !

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    1. RODOLFO ZIBERNA, attuale Sindaco di Gorizia, dal Curriculum Vitae publicato in internet:

      Rodolfo Ziberna
      Curriculum Vitae
      Sono nato nel 1961 a Gorizia, nel quartiere della Campagnuzza, dove vivevano anche i nonni e gli zii paterni, esuli dalle terre d’Istria come i miei genitori Mario, nato a Pola, ed Anita, nata ad Albona. (…)

      Non ho mai dimenticato le mie origini e mi sono impegnato perché un "pezzo" importante della nostra storia non venga dimenticato. Sono stato presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, la più rappresentativa dell’esodo dall’Istria, Fiume e Dalmazia, di cui sono stato sino al 2013 anche presidente del Comitato provinciale di Gorizia, attualmente presieduto mia sorella, prof.ssa Maria Grazia Ziberna, docente in un istituto superiore di Gorizia. Sono stato per tredici anni anche presidente della Lega Nazionale di Gorizia (…)

      https://www.ziberna.it/curriculum.php

      ….........

      COMMENTO: Rodolfo Ziberna, sindaco attuale di Gorizia, legatissimo al mondo degli esuli istriani e dalmati e per 13 anni presidente della Lega Nazionale di Gorizia, poteva mettere in discussione le nuove denominazioni “Camera di Commercio della Venezia Giulia” e “Confindustria della Venezia Giulia” nate dalla unione di due precedenti realtà associative istituzionali (Gorizia e Trieste)? Ed infatti non ci risulta lo abbia fatto!! E il Sindaco di Gorizia ovviamente ha una forza politica che nessun altro può avere nella ex-Provincia di Gorizia.

      I nomi "Venezia Euganea" e "Venezia Tridentina" sono stati cancellati nel 1947 e giustamente rinchiusi nel libro di storia; il nome "Venezia Giulia" risulta invece ancora utilizzato dal mondo degli esuli istriani e dalla Lega Nazionale con tutto il suo NEGATIVO significato irredentistico, in una Europa che vorrebbe essere senza confini.

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  4. VENEZIA GIULIA, OSSIA UN NOME DALLA "AMBIGUITA' PREZIOSA".

    "(…) Non manca un riferimento a una categoria che, per la storia del termine “Venezia Giulia” è di importanza capitale, la “ambiguità preziosa”: “E nella denominazione comprensiva Le Venezie avremo un’appellativo che per ambiguità preziosa esprime in classica italianità la sola Venezia propria e, quindi potrebbe stare sin d’ora, cautamente ardito, sul labbro e sulla penna dei nostri diplomatici”. In realtà l’intera catena semantica che viene a prodursi poggia sull’ambiguità, creando o “immaginando una comunità” che ha un senso, sia sincronico che diacronico, flessibile ed adattabile a seconda delle circostanze: una potente mistura che è sostanzialmente falsa, ma verosimile, poiché evoca denominazioni storiche manipolandole e decontestualizzandole, ed ampliabile a piacere (…)" - Donato Toffoli

    Tratto dal libro "Venezia Giulia la regione inventata" - Casa editrice kappa Vu.

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  5. IL COMUNICATO STAMPA A FIRMA DI DIEGO NAVARRIA, NON E' STATO PUBBLICATO SU NESSUN ORGANO DI STAMPA REGIONALE!!!

    Possiamo definirla….CENSURA di una denuncia che sicuramente avrà dato fastidio alla politica regionale?

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