giovedì 29 maggio 2014

VIVA LA RAI FRIULI-VG E ABBASSO TELE BARCOLA !


 
Dal Sito internet del settimanale

dell'Arcidiocesi di Udine

La Vita Cattolica”



(...) assessore regionale alla Cultura, il triestino Gianni Torrenti: «Le sedi regionali della Rai sono parte di un patrimonio di conoscenza e di cultura per tutto il Paese, ma per il Friuli-Venezia Giulia e le sue comunità linguistiche l'informazione regionale rappresenta un presidio addirittura essenziale e irrinunciabile».
 
Come al solito, si usa l'unico motivo per cui siamo una regione speciale, ma lo si fa come una «foglia di fico» di cui ci si sbarazza, senza vergogna, passato il momento di pericolo. (...)
 
Roberto Pensa
 
Direttore Responsabile
del settimanale
"La Vita Cattolica" 
 
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Viva la Rai Friuli-VG

e

abbasso Tele Barcola
 


di

Roberto Pensa

23 maggio 2014


(…) Pochi giorni fa, il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, rispondendo alle critiche ha detto che «le sedi regionali sono fondamentali, ma la critica che posso fare è che stiamo troppo in redazione e poco sul territorio».

Giornalisti Rai pigri? Non so come vanno le cose nel resto d'Italia, ma rapportato alla sede del Friuli-V.G. questo giudizio appare largamente ingeneroso. I colleghi friulani e giuliani del servizio pubblico non se ne stanno in redazione, anzi, e lo dimostra l'ottimo livello di ascolti dei vari notiziari.

C'è invece un altro profilo rispetto al quale la critica appare fondata. Se rileggiamo la frase di Gubitosi da un punto di vista dell'organizzazione aziendale, come «meno risorse giornalistiche accentrate nelle sedi e nelle loro vicinanze» a vantaggio di forme di presenza più «agili» sul territorio, la critica appare affatto peregrina.
 
In regione le risorse giornalistiche e tecniche sono fortemente accentrate a Trieste. La sede di Udine non è mai riuscita ad avere la stessa dignità di quella giuliana, pur avendo un bacino in cui vive larga maggioranza della popolazione regionale. 
 
 Non serve tornare ai tempi in cui proprio «la Vita Cattolica» raccolse decine e decine di migliaia di firme a favore del potenziamento della sede Rai di Udine (quella volta, ovviamente, dopo tante promesse, non se ne fece nulla).

Più di recente abbiamo offerto sul settimanale diocesano dei monitoraggi dell'informazione della Rai dimostrando quello che i telespettatori friulani già sanno: c'è un sensibile squilibrio a favore di Trieste e una tendenza alla «scomparsa» di Pordenone e soprattutto di Gorizia.

Voglio commentare una tra le tante reazioni di questi giorni, che mi sembra significativa. È dell'assessore regionale alla Cultura, il triestino Gianni Torrenti: «Le sedi regionali della Rai sono parte di un patrimonio di conoscenza e di cultura per tutto il Paese, ma per il Friuli-Venezia Giulia e le sue comunità linguistiche l'informazione regionale rappresenta un presidio addirittura essenziale e irrinunciabile».

Un discorso condivisibile, quello di Torrenti, riguardo l'informazione in lingua slovena, ma non certo per quella friulana (il cui utilizzo televisivo, può essere magnanimamente definito «assolutamente sporadico»; un po' meglio, ma lo stesso insufficiente, a livello radiofonico, perché esclude totalmente l'informazione) e tantomeno per quella tedesca (totalmente ignorate le parlate di Sauris, Timau e della Valcanale). 

Come al solito, si usa l'unico motivo per cui siamo una regione speciale, ma lo si fa come una «foglia di fico» di cui ci si sbarazza, senza vergogna, passato il momento di pericolo.

In sintesi? Sì alla solidarietà ai colleghi e a tutte le maestranze della Rai regionale, ma unita alla forte richiesta di un riequilibrio dell'informazione (che significa spostamento di risorse giornalistiche e tecniche) a favore del Friuli.

Roberto Pensa


martedì 27 maggio 2014

IL BLANC E IL NERI - di EUROFURLAN


 
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Il lat furlan al è Blanc.

La decision dal Consorzi agrari dal Friûl-VJ di batiâ in cheste maniere – Blanc – la sô produzion di lat e je par sigûr di preseâ.

Lassant di bande chei che cumò tes ostariis, impen di domandâ un tai di blanc, a’nt domandaran une scudiele… chest fat al conferme ce che o pensìn e che o scrivìn za di timp: che la lenghe furlane e plui in gjenerâl lis lenghis ‘altris’ dal Friûl e duncje de regjon Friûl-VJ a son un strument impuartant pe promozion dal teritori e dai siei prodots, soredut par vie che a son in stât di rindi riconognossibile la lôr specificitât e, tal câs dai prodots, la lôr divignince che e varès di jessi une sorte di marcje di cualitât e di origjinalitât.

Chest al vâl ancje pe produzion culturâl ta chestis lenghis, a tacâ de musiche e dal audiovisîf, che pardabon a podaressin jessi une oportunitât di valorizazion e di promozion dal teritori tant che risorse, prodot e prodot di prodots. Un segnâl positîf in chest sens al rive de manifestazion Sapori di pro Loco , là che vinars ai 23 di Mai e sarà une serade che za il so titul al è un program.

Cun di fat, l’event si clame ‘Tiere di savôrs, Tiere di musiche‘ e al presente une cerce de creativitât in lenghe furlane te musiche e te comunicazion, cui concierts di Residui di Chernobyl, Aldo Sbadiglio e la Famiglia Ananas in vacanza a Dresda e il coordenament e la animanzion dai Cjastrons.

Dongje di chescj piçui segnâi positîfs – al è clâr che nus plasarès viodi dute la eticheture dal lat ancje par furlan, compagn che il materiâl di promozion di Sapori di Pro Loco – a son altris che a van in dute une altre direzion. Magari cussì no, dongje dal Blanc al è ancje il neri.

Cheste situazion, che lant daûr dai Pink Floyd o podaressin clamâle ‘the dark side of the moon’, e ven palesade ben des declarazions publichis dadis fûr tai dîs passâts de bande dal assessôr regjonâl pe culture, che al à lis deleghis ancje pes minorancis linguistichis.

Di ce che si lei achì e daûr dai criteris che a son stâts sielzûts par spartî i bêçs pai programs radiotelevisîfs par furlan, al salte fûr un mix pericolôs tra scjarse competence, une cierte superbie e une volontât nancje masse platade di volê scjafoiâ lis politichis linguistichis e di tutele.

In cierts moments al somee dificil cjatâ diferencis tra l’assessôr regjonâl di cumò e chel di prime.

Une altre brute sensazion e je chê che e rive dai bants pai contribûts regjonâi pes ativitâts culturâls, dâts fûr che nol è tant, là che il prin motîf di esclusion al è propit chel de valorizazion des lenghis minoritariis.

Al è dificil no cjatâsi in cunvigne cun ce che a scrivin tal blog dal Comitât pe autonomie e pal rilanç dal Friûl, là che si cjate, in forme di domande, une sorte di denuncie di apartheid culturâl.

Al passe il timp, ma l’apel al è simpri chel: Debora, fai una cosa di sinistra. Fai cosa di civiltà, fai una cosa….

Il 23 di Mai dal 2014

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La Redazion dal Blog e ringrazie "Euro Furlan" par vênus permetude la publicazion dal Post.
 
 
 

domenica 25 maggio 2014

FINANZIATA LA COOPERATIVA TRIESTINA "BONAWENTURA" CHE SOSTENNE LA CAMPAGNA ELETTORALE DELL'ASSESSORE ALLA CULTURA GIANNI TORRENTI


UN UOMO DI "CAMPANILE"
PUO' FARE
L'ASSESSORE REGIONALE?
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Dal sito del Messaggero Veneto

sabato 24 maggio 2014

 Articolo a firma di Anna Buttazzoni
 



(...) Non ritengo che ci sia nulla di inopportuno. Esiste una legge – sostiene Torrenti – che regolamenta il finanziamento di persone e aziende alle campagne elettorali e tutti i dati vengono resi noti e sono trasparenti. Sarebbe bene, invece, smettere d’essere ipocriti.

I soldi che la cooperativa ha dato a me sono rendicontati e soprattutto non sono soldi che la Bonawentura ha preso dallo stanziamento che riceve dalla Regione, sono risorse private della cooperativa. Per me l’importante è che ci fosse trasparenza e infatti ogni dettaglio è stato dichiarato, comunicato e pubblicato».

Torrenti all’inizio del maggio 2013 si è dimesso dalla presidenza del Teatro Miela, appena nominato assessore regionale. «Ogni settore economico e sociale candida qualcuno – aggiunge l’assessore – e il settore della cultura di Trieste ha puntato su di me. Tutti i settori economici hanno rapporti con le pubbliche amministrazioni ed è normale che, nel rispetto dalla legge, le campagne elettorali vengano finanziate da qualcuno e che quel qualcuno siano le persone e le realtà più vicine al candidato (....) 

(...) Nella Finanziaria 2014, approvata a dicembre, la coop Bonawentura ha ricevuto 440 mila euro (...)

Leggi tutto l’articolo
 


 

DOMANDA

Un uomo di “campanile” che apertamente dichiara (così risulta da una frase riportata “virgolettata” dal MV) che “Ogni settore economico e sociale candida qualcuno – aggiunge l’assessore – e il settore della cultura di Trieste ha puntato su di me.può svolgere l'importante e delicato ruolo di assessore “regionale” alla cultura? O è opportuno che si occupi d'altro all'interno della Giunta regionale?

Alla Presidente Debora Serracchiani e soprattutto ai cittadini della Regione Friuli-Venezia Giulia,  la risposta....

La Redazione del Blog

martedì 20 maggio 2014

LA REGIONE GHETTIZZA LE MINORANZE LINGUISTICHE !


 
LA REGIONE

GHETTIZZA”

LE MINORANZE LINGUISTICHE !
 


LA CULTURA REGIONALE

PUO' PARLARE

SOLO ITALIANO ?


bandi e avvisi

gli avvisi e i bandi indetti dalla Regione
  
12.05.14
Direzione centrale cultura, sport e solidarietà
Servizio attività culturali

Avviso pubblico per iniziative progettuali riguardanti l’organizzazione di festival, rassegne o altre manifestazioni, anche a carattere concorsuale, nei settori della musica, del teatro, della danza e del folklore e l’organizzazione di manifestazioni espositive e di altre attività culturali, anche a carattere didattico e formativo, nelle discipline delle arti figurative, delle arti visive, della fotografia e della multimedialità

Scadenza: 13.06.14
 

ALLEGATO B
 

(...)
Art. 5 - ESCLUSI
Non sono considerati i progetti finalizzati ad iniziative aventi ad oggetto:
a) valorizzazione delle lingue minoritarie

................

DOMANDE E INTERROGATIVI

Musica, teatro, rassegne e altre manifestazioni, se usano come lingua veicolare la lingua friulana, slovena o tedesca, non sono più cultura? La cultura è solo quella che ha come lingua veicolare la lingua italiana?

Un progetto culturale non dovrebbe essere valutato sul piano qualitativo, e di conseguenza finanziato, indipendentemente dalla lingua che utilizza?
Le lingue delle tre minoranze che vivono in regione (sloveno, friulano e tedesco), ghettizzate nei pochissimi e miserevoli finanziamenti che la regione eroga per la “politica linguistica di tutela”? E stiamo parlando della maggioranza dei cittadini della Regione Friuli – Venezia Giulia....

 
La Redazione del Blog


venerdì 16 maggio 2014

A RADIO ONDE FURLANE - IL 17 DI MAI - SI FEVELE DI EUROPE




'Dret e Ledrôs',

il 17 maggio

a Onde Furlane

si parla di Europa
 



Secondo appuntamento speciale,
 
a cura di
 
Mauro Missana e Marco Stolfo



Ospiti del programma

Renato Damiani, Giorgio Cavallo,

Felice Besostri e Marco Di Blas


Si avvicinano le elezioni europee ma si parla sempre assai poco d'Europa. Non è così su Radio Onde Furlane, sia nella sua programmazione abituale sia ancor di più per i programmi di approfondimento.

La riflessione sul voto del 25 maggio e più in generale sulla situazione dell'Europa, avviata con un trasmissione che è andata in onda il 12 aprile e che può essere riascolata su internet all'indirizzo www.ondefurlane.eu , prosegue sabato 17 maggio, in mattinata, con un altro speciale all'interno di Dret e Ledrôs.

Dalle 9.30 alle 11.00, sulle frequenze di Onde Furlane (90 Mhz in gran parte del Friuli, 90.200 e 106.500 Mhz in Carnia e 96.600 Mhz a Colonia Caroya, in Argentina, in rete in tutto il mondo) si parlerà di euro e di Banca centrale europea, ma anche di Friuli e Europa, di rappresentanza, di leggi elettorali e del clima preelettorale in Austria, in analogia a quanto già fatto un mese fa sulla situazione in Slovenia e Croazia.

Insieme al direttore della “radio libare dai furlans”, Mauro Missana, e a Marco Stolfo, titolare del modulo Jean Monnet 'Multilingualism, Multicultural Citizenship and European Integration' all'Università di Udine, saranno presenti Renato Damiani, vicepresidente della case per l'Europa di Gemona, che recentemente ha pubblicato il volume ‘Impariamo l’Europa’, e Giorgio Cavallo, già consigliere regionale e amministratore del Comune di Udine ed opinionista di Onde Furlane.

Sono previsti anche gli interventi del giornalista Marco Di Blas, che farà il punto della situazione in Austria e in particolare in Carinzia, e dell'avvocato Felice Besostri, già relatore in Senato della legge 482/1999, che parlerà dei ricorsi presentati contro la legge elettorale italiana per le europee, in merito allo sbarramento del 4% e alla mancata garanzia di rappresentanza delle minoranze linguistiche.

La trasmissione andrà in replica domenica 18 maggio alle 8,00 e potrà essere successivamente riascolata su internet, sempre all'indirizzo www.ondefurlane.eu 
 
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giovedì 15 maggio 2014

LEGGE ELETTORALE PER LE EUROPEE E TUTELA MINORANZE LINGUISTICHE


Dal sito internet del quotidiano
"L'UNIONE SARDA.it"
 
http://www.unionesarda.it/articolo/politica_italiana/2014/05/13/europee_e_tutela_minoranze_linguistiche_tribunale_di_cagliari_invia_atti_a_consulta-1-367452.html

Europee e tutela minoranze linguistiche
Tribunale di Cagliari invia atti a Consulta

Anche il Tribunale di Cagliari - dopo quello di Venezia - ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge elettorale per le europee.

Per la seconda volta nel giro di pochi giorni e ormai alla vigilia del voto per il Parlamento Ue, la legge elettorale per le europee viene rimessa alla Corte Costituzionale. Dopo il tribunale di Venezia, scende in campo quello di Cagliari, ma per una questione diversa: le minoranze linguistiche.

Nell'ordinanza firmata dal giudice Ignazio Tamponi, infatti, il quesito sottoposto alla Consulta riguarda il fatto che la legge 18/1979, quella che regola in Italia il voto per eleggere gli europarlamentari, modificata nel 2009, ammette solo le liste di candidati presentate da partiti o gruppi politici espressi dalle minoranze di lingua francese, tedesca o slovena, e non di altre minoranze linguistiche. Una disposizione che secondo i ricorrenti che si sono rivolti al tribunale cagliaritano, non rappresenta e non tutela altre componenti, a cominciare da quella sarda.

Alla base di tutta la vicenda, un ricorso promosso da un gruppo di cittadini-elettori, rappresentanti dall'avvocato Felice Besostri, ex senatore Ds, docente di Diritto Pubblico Comparato a Milano, che ha già impugnato il Porcellum poi bocciato dalla Consulta a dicembre e ora ha iniziato una battaglia contro quello che definisce "Europorcellum". Besostri ha proposto ricorso a Roma, Milano, Napoli, Trieste, Venezia e Cagliari. E questi ultimi due fori si sono già espressi nel merito, sospendendo il giudizio in attesa della Corte Costituzionale. Nel ricorso a Cagliari, Besostri è affiancato da altri due legali: Luisa Armandi e Roberta Campesi.

13 maggio 2014

lunedì 12 maggio 2014

LA LEGGE ELETTORALE PER LE ELEZIONI EUROPEE: RINVIATA ALLA CORTE COSTITUZIONALE


Da "IL QUOTIDIANO FVG"

sabato 10 maggio 2014
 



Legge europee irregolare
 
ora andrà alla Consulta

 
Il Tribunale di Venezia ha rinviato la legge elettorale vigente per le elezioni europee alla Consulta, ma sempre secondo lo stesso tribunale il ricorso sullo sbarramento al 4% non intacca l'attuale tornata elettorale.

La Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi anzitutto appunto sulla legittimità della soglia di sbarramento prevista del 4% che, secondo i ricorrenti, «contrasterebbe con l'articolo 48 della Carta fondamentale». L'introduzione nella legge per le elezioni europee di una soglia «non appare sostenuta da alcuna motivazione razionale che giustifichi la limitazione della rappresentanza.
 
Il Parlamento europeo, infatti, non ha il compito di eleggere o dare la fiducia ad alcun governo dell'Unione, al quale possa fornire stabilità di indirizzo politico e continuità di azione». Così si legge nell'ordinanza del Tribunale di Venezia, che ha rimesso gli atti alla Consulta sulla legge elettorale per le europee. La decisione è stata assunta durante l'esame di un ricorso presentato dall'avvocato Felice Besostri, che già aveva impugnato il Porcellum, poi bocciato dalla Consulta.

Oltre che a Venezia, sono stati presentati ricorsi a Roma, Napoli, Milano, Cagliari e Trieste.

Quattro i motivi dell'impugnazione oltre alla soglia di sbarramento del 4%, ritenuto quello "principale" dai giudici di Venezia, vi sono la disparità di trattamento delle minoranze linguistiche, il mancato riequilibrio di genere e la deroga alla raccolta di firme di presentazione delle liste.

Vale la pena ricordare che la soglia di sbarramento al 4% era stata introdotta nella legge elettorale italiana nel 2009. Secondo il team di avvocati che ha presentato il ricorso si tratta di una «barriera» troppo alta, che non permette la rappresentanza dei cittadini.

La scelta del rinvio alla Consulta, anziché alla Corte di Giustizia europea, è stato fatto anche sulla scorta di un'analoga vicenda avvenuta in Germania dove la Corte costituzionale ha già annullato prima lo sbarramento al 5%, poi anche quello al 3% per arrivare poi nel febbraio scorso all’annullamento. Lo sbarramento rimane solo in Francia ma solo a livello circoscrizionale.
 
 
 

sabato 10 maggio 2014

DOPO BABELE. L'EUROPA E LE LINGUE




Dopo Babele.

L’Europa e le Lingue


Dal Blog di Christian Romanini
 


Doman, domenie ai 11 di Mai aes 15.30 te Ex Glesie di S. Francesc (Ingrès a gratis) la Arlef e sarà presinte a Vicino/Lontano cu la cunvigne


Dopo Babele. L’Europa e le Lingue
 

cun Corongiu Giuseppe, Pavatti Patrizia, Palermo Francesco
 
a moderin Cisilino William, Ziffer Giorgio


Il rispiet de diversitât linguistiche al è un valôr fondamentâl de Union europeane, tant che il rispiet dal om, dal jessi vierts a culturis diviersis e e de tolerance. La Cjarte dai dirits fondamentâi de Union europeane e proibìs, di fat, cualsisei forme di discriminazion, ancje chês che si fondin su lis lenghis (articul 21), e stabilìs il rispiet, adun cu la diversitât culturâl e religjose, ancje di chê linguistiche (articul 22). Cuâi sono alore i compits dai diviers paîs europeans tal setôr linguistic? Cuâi i problemis, e cualis lis oportunitâts? Cuâl isal il puest di dâ aes lenghis minoritariis tra i pôi rapresentâts di une bande des lenghis nazionâls e di chê altre dal inglês onipresint? E par finî ce rûl dâ a chês altris lenghis europeanis?

  
 

giovedì 1 maggio 2014

STRANE IDEE SULL'AUTONOMIA - Comunicato Stampa del "Comitato per l'Autonomia e il rilancio del Friuli"



Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
Udine


Strane idee sull'autonomia



Che a Trieste circoli ancora la leggenda metropolitana che la nostra Regione è a Statuto speciale “per i territori perduti” passi, ma che in Friuli si sostenga che tale diritto discenda dalla collocazione geografica confinando con due Stati esteri, ovvero dal fatto che siamo una piattaforma logistica naturale e punto di incrocio tra diverse importanti correnti di traffico tra est-ovest e nord-sud o anche perchè siamo stati bravi ad amministrarci nei primi anni di Regione autonoma, pone qualche interrogativo.

E' vero che la geografia a scuola non si studia quasi più, ma basta un qualsiasi atlante geografico per verificare che, ad esempio, anche il Piemonte (con Francia e Svizzera) è nella stessa situazione. In quanto alla logistica non si possono certo dimenticare Liguria, Lombardia, Emilia ecc., tutti importanti nodi infrastrutturali e logistici.

Arrogante e presuntuosa è poi l'affermazione che abbiamo diritto alla Specialità perchè “avremmo” dimostrato di essere bravi ad amministrarci. In quanto a corretta amministrazione non siamo certo tra i primi, non più e da parecchi anni! Ed è inoltre un “dovere” di tutte le Istituzioni pubbliche il “ben amministrarsi”.

Furono tre, nel '47, i motivi che permisero a Tessitori di sostenere il diritto del Friuli ad essere una Regione (si voleva farne una provincia veneta) e ad essere autonoma e cioè il fatto di essere una poverissima terra di emigrazione, devastata da due guerre mondiali, immensa caserma di eserciti, mentre il verso dantesco “ce fastu” crudelietr eructant era ben noto e contestualizzato a parlamentari che qui, loro o i loro padri, vi avevano combattuto.

Avevano un debito per questa terra e lo hanno pagato, in qualche modo, dandole l'autonomia. E' tutto documentato.

Oggi il Friuli non più una terra povera, anche se l'emigrazione è ripresa, non è più attraversato da colonne corazzate in esercitazione ed è quasi sconosciuto alle nuove generazioni di politici che hanno abolito la leva.

Resta il “ce fastu”, resta quel Friulano (la lingua, non il vino!) che trova sostegno nelle direttive europee, nella legge italiana e in quella regionale, ma che è guardato con fastidio da molti di quelli che fanno politica, o che scrivono di economia.

Eppure il diritto all'autonomia speciale regionale passa di lì, dal diritto di un popolo a parlare la propria lingua materna. Friuli, terra con 600 mila friulanofoni, oltre 50 mila slovenofoni e qualche migliaio di germanofoni: minoranze linguistiche riconosciute e tutelate ai sensi degli articoli 2, 3 e 6 della Costituzione italiana.

Nel 1993, nella “Raccomandazione 1201” dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, c’è stato il pronunciamento in favore del diritto delle minoranze a disporre di autorità locali e autonome oppure di uno status speciale in territori dove costituiscono la maggioranza...”, chi propone altre motivazioni alla specialità, talmente fragili e inconsistenti da rendere indifendibile la nostra autonomia, conosce l'esistenza di questo importante atto del Parlamento europeo ?

Una previsione per il futuro? La perdita della specialità per ignoranza, provincialismo e sciovinismo a piene mani.


per il “Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
il Presidente
Paolo Fontanelli

30.4.2014
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Il Comunicato Stampa sopra riportato e a firma di Paolo Fontanelli, è stato pubblicato giovedì 8 maggio 2014 - a pagina 35 - Rubrica "Giornale Aperto" - La Lettera - sul settimanale della Arcidiocesi di Udine, "La Vita Cattolica".
 
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E INTANTO NELLA

PROVINCIA AUTONOMA

DI TRENTO,
 
Provincia in cui le minoranze linguistiche
godono di una effettiva tutela,

a differenza di ciò che accade
nella nostra regione,

 
così dichiara il suo Presidente in carica

Ugo Rossi:


(…) «Vi chiedo di aiutarmi ad esercitare la competenza sulle minoranze che mi onora perché rappresenta l’essenza stessa della nostra autonomia, in un momento in cui essa è messa in dubbio al di fuori dal Trentino. La valorizzazione delle minoranze linguistiche consente di rafforzare e valorizzare la nostra autonomia. Nelle minoranze c’è il valore aggiunto del Trentino.» (…)

«Stiamo lavorando alla manovra di assestamento - ha concluso Rossi - dando priorità a interventi a sostegno dell'economia. Lo Stato continua a chiederci sacrifici sempre maggiori, accantonamenti forzosi, attinge alle riserve all’erario, in violazione allo Statuto. Abbiamo impugnato la legge di stabilità. Nonostante il contesto difficile, siamo riusciti a confermare il nostro impegno per le minoranze perché crediamo sia prioritario.» (…)

«La cultura e la conoscenza delle proprie radici - ha sottolineato il presidente Rossi - devono trovare l’attenzione necessaria e l’investimento sulle nuove generazioni. La scuola rappresenta il luogo ideale per garantire la conoscenza e consolidare l’identità con il proprio territorio. Il nostro impegno sarà di coniugare nel nostro sistema scolastico l’apprendimento delle lingue straniere e, sopratutto, le lingue delle nostre tre minoranze etniche


17.2.2014