giovedì 30 settembre 2010

Salviamo LA RADIO

Dall’inserto del settimanale IL FRIULI – spettacoli –appuntamenti – venerdì 17 settembre 2010 – pagina 8

IL CASO – I musicisti locali si mobilitano per ONDE FURLANE dopo il taglio dei contributi regionali: un concertone a Mortegliano per raccogliere fondi
“Salviamo LA RADIO”
“Volevamo festeggiare i 30 anni di attività, rischiamo di fare il funerale dell’emittente”. A parlare è Paolo Cantarutti, presidente della cooperativa Informazione friulana, che dal 1980 gestisce Onde Furlane, la prima radio a trasmettere gran parte dei programmi in marilenghe e a garantire - caso unico -un radiogiornale tutto in lingua minoritaria. Tutta colpa dei tagli dell'amministrazione regionale, che coi suoi contributi aiuta l'emittente, ma quest'anno ha deciso di portare la cifra a zero. Una sorpresa che rischia di vanificare il lavoro di anni e mettere più di qualcuno sulla strada.

martedì 28 settembre 2010

Luciano Morandini, Venerdì 1 ottobre 2010 ore 20:30

In zonte il program pe serade in memorie dal poete Luciano Morandini

Sala Convegni di Villa Dora
Piazza Plebiscito, 2
San Giorgio di Nogaro (UD)


lunedì 27 settembre 2010

Passeggiata sul Lago

Sosteniamo questa importante iniziativa organizzata dai comitati cittadini  in difesa del bellissimo lago di Cavazzo o dei tre comuni. Una passeggiata per la consapevolezza di ciò che abbiamo, di ciò che non dobbiamo perdere, ma soprattutto di ciò che vogliamo.
Domenica 10 ottobre 2010 ore 14:00 partecipa e fai partecipare.


Il comitato PAS Dolomiti è a fianco di chi vuole amare, difendere e valorizzare il lago di Cavazzo, patrimonio del Friuli, patrimonio di TUTTI!"

lunedì 20 settembre 2010

NISSUN NOL PUES CLAMÂSI FÛR

UN POLITIC BON DI NUIE, NO IN STÂT DI GUVIERNÂ IL PRESINT, NOL AME MOSTRÂ LA MUSE DAÛR DES REGULIS DE DEMOCRAZIE: AL À MIÔR TACÂSI TAI PODÊS FUARTS CUL RIMPIN DAL PROGRÈS, LÂ A CJAVAL DI PROGJETS FARAONICS, CENCE VÊ LIS CUALITÂTS PAR STAZÂNDI I EFIETS.

La Costituzion republicane e tutele il paisaç e il patrimoni storic e artistic, tant che oblic morâl viers lis gjenerazions futuris. Invezit, o viodìn une devastazion dramatiche dal teritori e in mieç dal cidin servîl dal burocrat, de reticence dai mieçs di informazion e de viltât dal mont academic, la dignitât e il destin dal Friûl a restin in man di un pugn di contadins. In gracie di lôr e cres la indignazion e la cussience.

VUARDEÂ IL PAISAÇ E CUN LUI LA MEMORIE DI UNGARETTI
Mai tant che cumò la planure furlane e je sot il podê di infrastruturis tecnologjichis a alt impat: prin tra ducj l'eletrodot Redipulie-Udin Ovest, inmaneât dispreseant la antighe Vie Julia Augusta e la centuriazion classiche aquileiese che si pues viodi inmò.

sabato 18 settembre 2010

Insiorìn la biblioteche de Sff

Messaggero Veneto — 07 settembre 2010 pagina 09 sezione: SPECIALI
di LUCIO PERESSI
La Societât Filologjiche Furlane, par davuelzi i siei compits istituzionâi intal mût plui produtîf, no veve in passât une largje disponibilitât economiche, stant che par sigûr no bastavin lis cuotis dai associâts e i limitâts contribûts dai Ents aministratîfs locâi (il Stât al dave alc cul intindiment di «difendere l’italianità nelle regioni di confine»). Cussì massime fin de istituzion de Regjon Autonome. Si che duncje la Societât si è cjatade te necessitât no dome di ridusi i programs prontâts, ma tai prins agns Sessante di cedi parfin une part dal patrimoni librari (fale lis publicazions sociâls) par dâ atuazion ai siei impegns plui urgjents. Si sintì alore un grant vueit, che si procurà di jemplâ un pôc par volte cu lis donazions, i scambis e lis gnovis acuisizions. Il patrimoni cumò al è deventât di grant rilêf stant che al risulte insiorât di plui di 17.000 tescj e di ricueltis di periodics di caratar locâl e di caratar sientific; cun di plui al è disponibil un servizi di consultazion e di prestit. Di resint, cui che al scrîf, rindintsi cont de impuartance di insiorâ chest patrimoni documentari – che al è un patrimoni ancje dal Friûl – al à regalât cualchi sezion de sô biblioteche furlane cun colezions di periodics furlans, si ben che no dal dut completis.

I No Tav: «Occhio alla trivella »

Messaggero Veneto — 17 settembre 2010 pagina 17 sezione: UDINE
SAN GIORGIO DI NOGARO. Con lo slogan “Occhio alla trivella”, i Comitati No Tav mobilitano la popolazione della Bassa Friulana invitandola a monitorare il territorio segnalando l’eventuale presenza di cantieri, in quanto Rfi, sta definendo il progetto preliminare della tratta Alta velocita/Alta capacità Venezia- Trieste, e per la sua redazione ha bisogno dei carotaggi. Intanto sono stati allertati i cittadini dei comuni di Bagnaria Arsa, Torviscosa, San Giorgio di Nogaro, Porpetto, e dei Casali Franceschinis di Muzzana, affinchè «segnalino l’eventuale presenza dei cantieri ai Comitati No Tav (348.7964677- 339.6461540)», in attesa dell’incontro che si terrà a Porpetto il 15 ottobre, con l’assessore regionale alla Viabilità e trasporti, Riccardo Riccardi, e l’europarlamentare, Debora Serrachiani.

venerdì 17 settembre 2010

Oggetto: azzeramento delle risorse per i programmi in lingua friulana nelle emittenti radiotelevisive private

Comitât – Odbor – Komitaat – Comitato 482
c/o “Informazione Friulana” soc. coop. V. Volturno, 29 33100 Udin
Tel.: 0432 530614 Fax: 0432 530801
D.p.e.: com482@gmail.com
Il Comitât – Odbor – Komitaat – Comitato 482 è impegnato ormai da quasi un decennio nella difesa dei diritti linguistici delle comunità del Friuli. Grazie a questa presenza costante possiamo affermare che, se le difficoltà non sono mai mancate, è piuttosto evidente che in questo ultimo periodo ci troviamo di fronte ad una pericolosa involuzione nell’ambito della politica linguistica regionale che potremmo riassumere in tre punti: riduzione delle risorse; assenza di une linea di azione strategica ben delineata; mancata attuazione della legislazione in vigore.
Le azioni di politica linguistica vengono normalmente organizzate in tre grandi aree di intervento: istruzione; pubblica amministraziona; mezzi di comunicazione. Quest’ultimo settore, in particolare attraverso radio e televisione (soprattutto in una realtà come la nostra in cui la lunga esclusione del friulano dalle scuole ha gravemente limitato la capacità dei friulani di scrivere e leggere nella propria lingua), riveste una funzione primaria nella diffusione e nella promozione linguistica. Lo ha ricordato proprio in questi giorni, durante la sua visita in Friuli, anche il professor Tullio De Mauro, uno dei più illustri linguisti italiani, invitando a trasmettere e a diffondere il friulano attraverso i mass media.

Quelli di Surisins

Messaggero Veneto — 17 settembre 2010 pagina 02 sezione: UDINE

di PAOLO MEDEOSSI
Ogni scrittore che si rispetti deve avere una Macondo, ovvero il luogo mitico e immaginario nel quale ambientare le storie dei suoi personaggi. Carlo Sgorlon, a esempio, inventò una serie di straordinarie Macondo, come Malvernis, Ligolais, Jalmis, e così via. Invece si chiamava semplicemente Surisins il favoloso e umile mondo nel quale, agile e disincantato, si muoveva Titute Lalele, al secolo Arturo Feruglio, il più amato degli scrittori friulani nella prima metà del secolo scorso. Ragioniere, editore e scrittore, nato a Udine nel 1895 e morto nel 1967, si era un po' posto sulle orme di Pietro Zorutti, essendo anche lui un impiegato (dipendente della Camera di commercio) e dilettandosi in quella semplice letteratura, in friulano, che aveva grande seguito popolare. A differenza dell'altro, però, Titute Lalele non scrisse poesie, ma espresse la sua abilità in raccontini che poi pubblicava su La Patria del Friuli , con un interesse acceso pure da qualche polemichetta visto che il protagonista delle vicende, titolare di un negozio di alimentari a Surisins, era in contrasto con il suo nemico, il sindaco del paese, cavalier Angelo Basaldella. E c'era naturalmente chi volentieri leggeva in quegli scontri riferimenti alla situazione udinese, tanto più che il tutto accadeva in anni di conformismo sotto il regime fascista.

domenica 12 settembre 2010

Lingua friulana protagonista a Seoul e sugli smartphone

LA CJACARADE
Il gazzettino Domenica 12 Settembre 2010,
Ci sono due notizie interessanti e anche curiose che riguardano la lingua friulana. La prima giunge dall’'Ambasciata d'Italia e dall'Istituto italiano di cultura di Seoul, dove si terrà l'ottava tappa della mostra "Written in Italy": la letteratura italiana tradotta in altre lingue. Come per le altre tappe, anche in Corea del Sud verranno esposti 500 degli oltre 1400 libri che compongono la biblioteca di "Written in Italy": l'allestimento esporrà le traduzioni di almeno 350 autori italiani, in rappresentanza di 12 alfabeti e 43 lingue. Fra di esse anche il friulano.
La seconda tocca il versante tecnologico: da alcuni giorni i possessori di uno smartphone trovano sul piccolo schermo un sms con cui possono aprire una finestrella pubblicitaria. Nel breve filmato l’invito ad abbonarsi a "La Patrie dal Friûl", lo storico mensile scritto esclusivamente in friulano. È il primo esperimento in regione realizzato dalla Tradinvest di Londra.
In sintesi, sembra proprio che la marilenghe viva un periodo di notorietà e successo.
Sarà per questo che la Regione ha deciso di tagliare ulteriormente i fondi alle iniziative che vedono la lingua friulana protagonista.

venerdì 3 settembre 2010

Misteri di Porzûs

Messaggero Veneto — 02 settembre 2010 pagina 02 sezione: UDINE
di PAOLO MEDEOSSI
Dare un nome a una strada o a una piazza è una scelta importante, un po' come accade con i bambini. Solo che per questi ultimi la decisione rispecchia i gusti dei genitori e al massimo dei nonni, mentre la toponomastica di una città chiama in causa ragioni storiche, politiche, culturali, tanto che la lettura complessiva della situazione, sedimentatasi nel tempo, offre inedite chiavi di lettura su quale sia l'anima di un luogo, al di là di chi l'ha amministrato nelle varie epoche. Su Udine si possono trovare notizie interessanti in un testo del professor Gianfranco D'Aronco, Conformismi toponomistici – Rivisitiamo lo stradario udinese , nel quale l'intellettuale autonomista ravvisa, come del resto è accaduto nelle altre città italiane, il generoso spazio dato ai nomi della storia patria, premiando anche chi forse tanto onore non lo avrebbe meritato. «Lo stradario di Udine – dice D'Aronco – ci accompagna per tutta la vita, e costituisce un implacabile mezzo di persuasione occulta per i cittadini, sulla base di nomi, di località, di date.