Comitato
per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
COMUNICATO STAMPA
23 giugno 2016
LA NOSTRA ANALISI
SUL VOTO IN REGIONE
Il
voto nelle due città regionali, Trieste e Pordenone, sembra meritare
un approfondimento perché presenta caratteristiche diverse da quello
della grandi città italiane. In quelle abbiamo visto la crescita e
l'affermazione del M5S, in regione invece prevale un voto
conservatore, un ripiegamento su posizioni già viste, con uomini
dalla lunga carriera politica.
Sembra
che l'elettorato, nel premiarli, abbia voluto criticare il governo
nazionale e quello regionale, responsabile quest'ultimo di riforme
mal fatte, dalle UTI alla sanità allo stesso nuovo statuto,
dimostrando però con il voto, una certa nostalgia per scelte già
fatte in passato.
L'età
media dell'elettorato regionale, la storia di questi territori, tutto
giustifica un voto così prudente e “conservatore” e tuttavia
pone, per le future tornate elettorali, a tutte le forze politiche,
un quesito
dirompente: come progettare il Friuli di domani?
Riproponendo
vecchi slogan o proponendo anche all'elettorato più prudente e
disilluso un'idea di Friuli capace di memoria ma anche di progetti
capaci di creare occupazione e sviluppo?
Noi
riteniamo che ci sia bisogno di un progetto politico più “friulano”:
friulano nel senso di capacità di lavorare su tante piccole cose
concrete piuttosto che sbandierare grandi riforme utili solo a
chi siede o siederà nel ex palazzo del Lloyd in piazza Unità a
Trieste.
Soprattutto,
dopo anni di “grandi progetti” incentrati su Trieste,
come quelli per il porto vecchio, museo del mare, spiagge a Barcola e
quant'altro, che
ci sembrano utili solo per il microcosmo degli uffici di
progettazione di quella città,
abbiamo bisogno che si ponga mano alla realtà friulana.
Ad
esempio abbiamo bisogno che i finanziamenti per il recupero edilizio,
assolutamente indispensabile in Friuli, non restino bloccati per
cavilli burocratici, che si realizzi un collegamento stradale
realmente veloce sull'asse GO – UD – PN, che si affronti con
realismo il tema dello spopolamento in alcune zone e il generale calo
delle nascite, che si aiuti maggiormente ospedali e università.
Bisogna
che la politica in Friuli, a Udine in particolare, sappia affrontare
questi temi per uno sviluppo attento alla sua identità e al suo
futuro o finiremo tutti, sempre più vecchi, a parlare davanti ad un
iPad ai nostri figli all'estero.
Il
presidente
dott.
Paolo Fontanelli
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Il Comunicato Stampa è stato pubblicato mercoledì 6 luglio 2016 sul settimanale "LA VITA CATTOLICA", organo della Arcidiocesi di Udine, nella Rubrica "Giornale aperto" con il titolo "Serve un progetto per il Friuli di domani".