giovedì 7 giugno 2012

POLITICA ECONOMICA : AUSTERITA' "UGUALE" RECESSIONE?



POLITICA ECONOMICA

AUSTERITA’
“UGUALE”
RECESSIONE ?





…) Non serve avere un master in economia per capire che una politica di austerity in una situazione di crisi economica, serve solo ad aggravare la crisi stessa. (…)

Il risultato è drammatico per milioni di famiglie, ma molto semplice in termini di macro economica, tanto da potersi ridurre ad una semplice uguaglianza: austerità = recessione.(…)

(…) Migliaia di fabbriche che chiudono o che lavorano di meno, portano ad una riduzione del Pil (il prodotto interno lordo) e, come logica ed inevitabile conseguenza, ad una riduzione del gettito fiscale.

Si tratta di una pericolosa spirale che se non viene disinnescata, potrebbe veramente portarci a conseguenze devastanti, anche e soprattutto dal punto di vista sociale. (…)




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Se i tecnici arrancano i politici “sguazzano”
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G A E TA N O S PATA R O

Il governo, partito con notevole slancio, sembra stia accusando pesantemente la pesantezza di un compito, probabilmente improbo per chiunque.

La speranza che lo “sparuto gruppo di eroi” riuscisse nella ardua impresa di mettere le cose a posto si sta rivelando, purtroppo, una utopia.
Monti e la sua super squadra non sembrano riuscire a trovare la quadra.

La scelta di partire in quarta sul primo step (più tasse per tappare le voragini ereditate), di nicchiare sul secondo (riduzione degli sprechi) e sorvolare sul terzo (incentivi allo sviluppo) si è rivelata, purtroppo, una scelta drammatica.

Grande parte di quanto fatto sinora, in soldoni, si è tradotto in nuove tasse, a carico ovviamente dei soliti noti, lasciando probabilmente indifferenti, tutti quelli che sinora hanno fatto i furbetti.

Non serve avere un master in economia per capire che una politica di austerity in una situazione di crisi economica, serve solo ad aggravare la crisi stessa. Purtroppo alla prima lezione di economia, oltre alla Merkel e a Sarkozy (nel frattempo uscito di scena), mancava anche il Monti nazionale.

Il risultato è drammatico per milioni di famiglie, ma molto semplice in termini di macro economica, tanto da potersi ridurre ad una semplice uguaglianza: austerità = recessione.

Migliaia di fabbriche che chiudono o che lavorano di meno, portano ad una riduzione del Pil (il prodotto interno lordo) e, come logica ed inevitabile conseguenza, ad una riduzione del gettito fiscale.

Si tratta di una pericolosa spirale che se non viene disinnescata, potrebbe veramente portarci a conseguenze devastanti, anche e soprattutto dal punto di vista sociale.

Caro Monti, così non si può andare avanti.

Il prossimo futuro non sembra lasciare spazio ad ottimismo alcuno: l’aumento dell’Iva al 23% previsto per ottobre sembra oramai non più evitabile e porterà ad un vero e proprio bagno di sangue sul fronte dei prezzi al consumo.

Di fronte alla probabile disfatta dei tecnici, cosa fanno i politici (già sconfitti): il Senato ieri ha negato la richiesta dei pm di arresti domiciliari per il senatore del Pdl, Sergio Di Gregorio, coinvolto nell’inchiesta sul faccendiere Valter Lavitola.

Entrambi i rami del Parlamento, hanno rinnovato i componenti delle due potenti Autority (Agcom e Privacy), in base a logiche squisitamente politiche, ignorando meriti e competenze acquisite dai candidati.

Mentre il Paese va a rotoli, i politici riescono solo a difendere i loro privilegi di casta e ad esercitare il loro potere.

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L’Editoriale è stato pubblicato sul quotidiano “IL QUOTIDIANO” (Ud) giovedì 7 giugno 2012.    www.ilquotidianofvg.it


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