MINORANZE,
SBILANCIAMENTI REGIONALI
E IL CASO
“RADIO ONDE FURLANE”
La nostra Regione ha recentemente finanziato con quasi un milione di euro la minoranza linguistica italiana che vive in Slovenia e Croazia (circa 25.000 persone), aree esterne dunque al territorio di competenza diretta del Friuli – Venezia Giulia.
Nessun politico regionale ha sollevato obiezioni né arricciato il naso adducendo ragioni di esiguità di risorse disponibili o altre delle motivazioni che così spesso vengono evocate quando si parla di finanziamenti per altre comunità minorizzate.
Certamente non lo faremo noi che riteniamo il sostegno alle minoranze un elemento importante di democrazia.
Non possiamo tuttavia non chiederci come mai la politica regionale e l’attuale Giunta guidata da Renzo Tondo in particolare, continuino ad essere avare di finanziamenti a favore della comunità linguistica friulana che si vede destinataria di finanziamenti che definire “miserevoli” è un eufemismo.
PERCHE’ QUESTO INCREDIBILE
SBILANCIAMENTO A SFAVORE DELLA comunità LINGUISTICA STORICA FRIULANA?
Perchè i 600 mila friulanofoni, la seconda minoranza linguistica storica dello stato italiano – in termini numerici – che costituisce il 50% della popolazione regionale e produce redditi importanti per la formazione del PIL regionale, sono sistematicamente discriminati dalla politica regionale?
DOI PÊS
E DÔS MISURIS?
La Redazione del Blog
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IL CASO
ONDE FURLANE
TAGLIA GIORNALISTI
“SENZA FONDI,
COSTRETTI A FARLO”
La cooperativa ha dovuto lasciare a casa un dipendente, gli altri sette si sono ridotti lo stipendio. Il Presidente Cantarutti: dalla Regione meno contributi, la Provincia non ci dà neanche un euro.
Che la crisi ci sia lo sappiamo tutti. Che colpisca anche radio, televisioni e il mondo dell’informazione in genere spesso passa sottotraccia. Anche perché, forse, c’è un certo pudore a parlarne, per mille motivi. Ma l’ultimo caso ha toccato una voce storica dell’autonomismo friulano, “Radio Onde Furlane”, un network molto conosciuto e radicato nel territorio. La cooperativa editrice è stata infatti costretta a licenziare un giornalista, Piero Cargnelutti, che da una settimana è a casa. Uno dei sei in organico, oltre a due tecnici. Il motivo? La Regione centellina i fondi, la Provincia non eroga neanche un euro. E così ne fanno le spese i dipendenti.
E’ lo stesso presidente della cooperativa e voce familiare di “Onde Furlane”, Paolo Cantarutti, a spiegare la situazione. «Purtroppo e a malincuore abbiamo dovuto privarci di un giornalista - racconta -. Cargnelutti aveva uno dei contratti più onerosi, da 26 ore settimanali, a tempo indeterminato. Era stato assunto quando le cose andavano a gonfie vele, nessuno di noi avrebbe mai immaginato che si finisse in questa grave difficoltà finanziaria. Del resto per due anni di fila abbiamo subito l’azzeramento dei contributi regionali sulle trasmissioni in lingua friulana, quest’anno li hanno ripristinati, ma in piccola parte. In più la Regione ha cancellato i fondi per le trasmissioni che seguivano i lavori del consiglio regionale, proprio il settore specifico di competenza del professionista licenziato. Per non parlare della Provincia, che non garantisce neanche un soldo, a parte forse mille euro destinati al “Premio Friuli”. Così davvero non si poteva più andare avanti».
Il taglio dell’organico non è stato però un fulmine a ciel sereno. «Certo prima di mandare a casa la gente abbiamo preso altri provvedimenti - allarga le braccia Cantarutti -. Nel 2011 tutti i dipendenti sono stati in cassa integrazione a turno, ma la misura non si è rivelata sufficiente. Da quest’anno chi è rimasto si è ridotto il compenso. Al momento sopravviviamo, ma chi può prevedere il futuro, in queste condizioni?
Davvero non lo sappiamo se il personale resterà quello attuale o se ci saranno altre riduzioni. Eppure noi crediamo di avere un ruolo, un significato. Facciamo almeno 10 ore in marilenghe ogni giorno, comprese domeniche e festivi. In più presentiamo libri, dischi, andiamo nelle scuole. Adesso tocca alla Regione e in generale alle istituzioni decidere se è più opportuno finanziare i calendari di paese in friulano, come accade, o la comunicazione radio e televisiva di un certo tipo, che noi garantiamo. I 60 mila euro annui della Regione non bastano».
Ma in questo quadro così cupo c’è qualche segnale di speranza. Vale a dire la solidarietà e l’appoggio concreto della gente, degli ascoltatori, degli affezionati di “Radio Onde”. «Sul nostro sito Internet ci sono le modalità per darci una mano - osserva ancora il presidente della cooperativa - come devolvere il 5 per mille del 730, per esempio.
La gente ci sta aiutando, il finanziamento popolare sta dando i suoi frutti. E l’anno scorso la festa per raccogliere contributi, a Mortegliano, ha visto la presenza di 1.500 persone, un successo. Il nostro pubblico è fedele e affezionato e non finiamo di ringraziarlo.
Negli ultimi tempi stiamo lavorando tanto nelle scuole, medie e superiori, con i ragazzi che ci stanno dando tante soddisfazioni. Andiamo negli istituti e facciamo “lezione” in friulano, illustrando video, fumetti, siti Internet in marilenghe. Anche queste, per noi, sono strade alternative per trovare fondi. Per andare avanti e non morire».
Da “IL MESSAGGERO VENETO” di Udine – 25 maggio 2012
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