venerdì 23 marzo 2012

CENTRALIZZAZIONE: ERDISU E SANITA', POI TOCCA A UDINESE E TRIESTINA?




CENTRALIZZAZIONE
ERDISU E SANITA’,
POI TOCCA
A UDINESE E TRIESTINA?


Erdisu a rischio commissariamento, avanti tutta con l’azienda sanitaria unica.

Unifichiamo tutto, compreso l’Udinese e Triestina calcio: una sorta di schizofrenia politica che non esiste in nessuna altra regione italiana.

E tutto ciò senza alcun confronto col territorio, né uno straccio di progetto. Si può andare avanti così? E’ mai possibile che una sola persona, ossia il presidente della Regione Renzo Tondo, nei fatti, imponga decisioni così importanti senza alcun dibattito pubblico? E come concedere fiducia a chi, in piena solitudine e senza consultarsi con i parlamentari regionali (così risultava dalla stampa), pochi anni fa risulta aver regalato ben 370 milioni di euro annuali - riconosciutici persino dalla Consulta - all’allora ministro Tremonti a fronte di un Federalismo nazionale mai attuato? Una scelta politica scellerata che ora ricade sulle spalle di tutti i cittadini di questa regione perché questo “regalo” è stato inserito in una legge dello Stato italiano. E le leggi vanno rispettate. E che dire della terza corsia dell’autostrada A4? Difficile dimenticare quanto Tondo si sia pubblicamente vantato, anche sulla stampa, dell’assurdo “fasìn di bessôi!” per un’opera che va a vantaggio di tutto il nord Italia e che dunque non può essere pagata solo dai cittadini di questa regione. E oggi infatti la terza corsia autostradale risulta impantanata in un difficile accordo con le banche finanziatrici che pretendono garanzie pesantissime per l’intera comunità regionale.

E le comunità montane? Commissariate per due anni senza uno straccio di progetto di legge per poi, alla fine, approdare all’approvazione di una legge disastrosa che scontenta tutti e che nella prossima legislatura dovrà essere necessariamente rivista.

E ora, chi non è riuscito a portare in porto una valida e seria riforma delle Comunità montane, vorrebbe anche mettere mano al delicatissimo comparto sanitario regionale? Oltre tutto, a livello istituzionale, moltissimi risultano essersi già schierati, e a ragione, contro l’azienda sanitaria regionale unica. Ma pare che ciò non sia sufficiente a fermare il presidente di Regione Renzo Tondo.

Pochi politici, o perfino uno solo, possono decidere al posto delle comunità territoriali? Se l’azienda sanitaria regionale unica è già stata rifiutata dal territorio perché Tondo continua a insistere? Ma siamo ancora in democrazia? O stiamo tornado al feudalesimo dove il “signorotto” di turno spadroneggiava a piacimento? E’ questo il concetto di politica che guida la “casta” che governa la nostra regione? E quest’ultimo quesito vale per tutta la classe politica regionale, inclusa l’opposizione in Consiglio regionale.

Roberta Michieli  - Tavagnacco

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Lettera pubblicata sul settimanale LA VITA CATTOLICA, rubrica “Giornale aperto”, il 15 marzo 2012 e sul quotidiano il MESSAGGERO VENETO il 23 marzo 2012


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