mercoledì 28 novembre 2012

CONFERENZA TUTELA LINGUA FRIULANA - 24 NOVEMBRE 2012 - CEMÛT ISE LADE?


CONFERENZA
TUTELA LINGUA FRIULANA
24 NOVEMBRE 2012
FATTI O SLOGAN ?
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CEMÛT ISE LADE?

L’opinione di chi c’era…

TUTELA LINGUA FRIULANA
GLI SLOGAN DEGLI ASSESSORI
di
Roberta Michieli

Sabato 24 novembre all’Auditorium della Regione a Udine, il consiglio regionale ha ottemperato a quanto previsto da una norma contenuta nella legge regionale 29/2007 – tutela lingua friulana –  ossia ha organizzato un Convegno che “avrebbe dovuto” fare il punto sulla situazione attuativa di questa legge.
Premesso che non era chiaro se il Convegno fosse aperto a tutti o solamente “agli addetti ai lavori” elencati nella norma di legge, mi risulta che non pochi di coloro che erano a conoscenza del Convegno lo abbiano disertato perché era evidente che sarebbe stato nulla di più che una passerella farsesca pre-elettorale della maggioranza regionale di governo.
E così puntalmente si è infatti verificato. Da parte degli assessori Molinaro e De Anna, del Presidente dell’Assemblea regionale Maurizio Franz e anche dello stesso Presidente dell’ARLeF Lorenzo Zanon, c’è stata solo una lunga elencazione auto-referenziale di ciò che era stato, a loro dire, fatto. Non una parola sulla realtà oggettiva della situazione attuativa: la legge reg. 29/2007 è ancora oggi quasi totalmente disattesa perchè priva di quasi tutti i previsti regolamenti. E non parliamo poi della miseria dei finanziamenti erogati dalla regione dal 2008 ad oggi, che, per alcuni settori fondamentali come i media, risultano pari  a zero per ben due anni di seguito. Questa la realtà che poi nel pomeriggio del 24 novembre è stata denunciata con forza dalle realtà associative più consapevoli della gravità della situazione.
Del resto nel 2008, appena eletto, il Presidente Renzo Tondo aveva chiaramente fatto capire di considerare la tutela della lingua friulana un “costo” da evitare perché la tutela della seconda – sul piano numerico - minoranza linguistica storica che vive in Italia e maggioranza linguistica in regione, per lui non era “una priorità”. Ed è stato accontentato dai suoi assessori De Anna e Molinaro che si sono ben guardati dal dare adeguata attuazione a questa legge regionale di tutela della lingua friulana.
E oggi hanno pure il coraggio di indire un Convegno, sia pure previsto dalla legge stessa, per raccontarci quanto sono stati bravi a fare “quasi” nulla e solamente verso la fine della legislatura?
Ma “di cosa stanno parlando”? Ma pensano veramente che tutti i Friulani credano ai loro ripetuti slogan a cui non sono mai seguiti i fatti?
Nel 2013 fortunatamente si vota per rieleggere il Consiglio regionale e un nuovo Presidente della Regione. E votiamo anche noioneri aggiuntienon priorità.
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La lettera sopra riportata è stata pubblicata dal quotidiano IL GAZZETTINO (Ud) martedì 27 novembre 2012, e dal settimanale LA VITA CATTOLICA (Ud) giovedì 29 novembre 2012 (rubrica Giornale aperto)

 

6 commenti:

  1. Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

    Conferenza lingua friulana: presidente Consiglio Maurizio Franz (1)

    24 Novembre 2012, ore 10:51

    (ACON) Udine, 24 nov - AB - Il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz ha aperto i lavori della prima Conferenza regionale di verifica dello stato di attuazione delle legge regionale 29/2007 per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana, che si è svolta all'auditorium del palazzo della Regione a Udine.

    La tutela delle minoranze linguistiche non è materia di oggi - ha ricordato, parlando in marilenghe - perché la nostra Regione si è dotata di normative specifiche ben prima che se ne occupasse il legislatore statale.

    Un'attenzione che non è mai scemata, anzi, al termine della scorsa legislatura sono state approvate le nuove leggi a tutela del friulano e dello sloveno, mentre all'inizio di questa si è completata l'opera con l'approvazione della legge a tutela della minoranza germanofona.

    Il presidente Franz ha quindi voluto stigmatizzare quanto recentemente accaduto con il decreto spending review, con il quale il Governo centrale ha riconosciuto quali aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica solo quelle in cui siano presenti minoranze di lingua straniera, misconoscendo con un colpo si spugna la storia e la cultura della nostra gente e quella delle altre minoranze linguistiche storiche non straniere presenti nel nostro Paese, effettuando così un'odiosa discriminazione e disparità di trattamento. Ancora una volta l'azione di contenimento della spesa pubblica, seppur legittima nelle sue intenzioni, tende a sopraffare principi costituzionalmente garantiti.

    Per tale motivo la nostra Regione non ha esitato a ricorrere davanti alla Corte costituzionale contro questo e altri provvedimenti del Governo che, senza alcun dubbio, risultano fortemente lesivi della nostra autonomia, rischiando concretamente di svuotarla dei propri contenuti.

    Sullo specifico tema della Conferenza, Franz ne ha riconosciuto la grande valenza per fare il punto su quanto fatto finora per il friulano e, in particolare, per il suo uso pubblico, l'insegnamento nelle scuole, la diffusione attraverso i mezzi di comunicazione nonché a sostegno delle realtà associative che svolgono un'attività qualificata e continuativa per la diffusione della lingua friulana. Dalla verifica dello stato di fatto si potranno trovare soluzioni a eventuali problematiche che si siano delineate in questo primo periodo di applicazione della legge.

    Personalmente - ha evidenziato - ritengo che l'elemento più qualificante e incisivo della norma sia rappresentato dall'insegnamento del friulano nelle scuole perchè, come sostenuto da illustri studiosi, nessuna lingua storica è in grado di sopravvivere se non viene codificata ed esercitata nella fase di scolarizzazione. Non si tratta di sostituire l'insegnamento dell'italiano e delle lingue straniere con quello del friulano, ma affiancarlo e integrarlo in maniera tale che possa divenire il cardine dell'educazione linguistica e la chiave d'accesso al ricco patrimonio culturale e alla memoria storica dell'intera comunità friulana.

    Le 39.000 famiglie del Friuli storico che hanno chiesto per i loro figli l'insegnamento scolastico della lingua friulana - ha concluso Franz - sono la palese dimostrazione della volontà della nostra gente di mantenere viva la nostra storia, la nostra cultura e la nostra lingua che, come ricordato recentemente da Gianfranco D'Aronco, a buon diritto può essere considerata la carta d'identità di un popolo.
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  2. Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

    Conferenza lingua friulana:interventi Franzil,Fontanini,Molinaro(2)

    24 Novembre 2012, ore 12:44

    (ACON) Trieste, 24 nov - MPB - Dopo l'intervento introduttivo del presidente del Consiglio Maurizio Franz, a prendere la parola sono stati i rappresentanti del Comune e della Provincia di Udine e l'assessore regionale all'istruzione.

    Kristian Franzil, assessore alle lingue minoritarie del Comune di Udine, portando il saluto del sindaco Furio Honsell, ha ribadito che il friulano è uno patrimonio importantissimo che ci fa dialogare con l'Europa; quanto ai passi avanti in tema di tutela e valorizzazione del plurilinguismo, ha ricordato fra l'altro gli interventi del Comune per la cartellonistica e per lo sportello del friulano e ha invitato a investire nella politica linguistica non solo perchè riguarda la specialità e l'autonomia della Regione, ma anche cercando di valorizzare associazionismo, volontariato e organismi di cooperazione che rappresentano posti di lavoro, impegno personale, scelte di vita.

    Per il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, impropria l'espressione di minoranza linguistica per il friulano, la realtà più forte e compatta nel panorama italiano: sui 136 comuni della provincia udinese, 125 si sono dichiarati di lingua friulana; il 63% dei genitori ha chiesto l'insegnamento della lingua friulana nella scuola pubblica, due dati che dicono come in questa realtà forte sia la domanda di tutela da parte di istituzioni e cittadini e che evidenziano una offerta ancora insufficiente.

    Occorrono nuovi strumenti, ha insistito Fontanini, dichiarandosi critico su come la Regione ha distribuito i fondi fra le tre Province.

    Non solo il punto di quanto fatto, e non fatto, ma anche una previsione sulla meta futura.

    Per l'assessore regionale all'Istruzione Roberto Molinaro occorre però la consapevolezza che alle spalle abbiamo una lunga strada, che qui il punto di partenza è stata la legge 15 del 1996, e che anche la legge 29 del 2007 è una tappa, uno strumento nel quadro di una strategia generale. E i criteri di base sono che lingua e cultura vanno insieme, che nelle procedure da mettere in campo si deve guardare alla semplificazione, che l'azione di tutela non può essere un impegno solo delle istituzioni ma richiede il coinvolgimento di molti altri soggetti, in primis autonomie locali e forze sociali. Con la constatazione che le risorse statali sono insufficienti: in 10 anni di attuazione della legge 492 si sono ridotte a un decimo dello stanziamento iniziale.
    Tre i filoni dell'uso del friulano, pubblico, nei massa media, a scuola dove da quest'anno è lingua curricolare; su quest'ultimo punto, ove la competenza è dello Stato, si è cercata l'intesa con l'Ufficio scolastico regionale e si punta a un rapporto strutturale con il ministero perchè l'esigenza è estendere l'insegnamento a tutto l'obbligo scolastico.

    Misurandosi anche con la scarsità delle risorse: l'operazione costa 2 milioni di euro l'anno. Quanto al rapporti della Regione con l'Università, fondamentale per la didattica (formazione docenti) e per la ricerca, l'obiettivo è una convenzione, puntando a far evolvere anche i rapporti tra Arlef e ateneo.
    Parlando del friulano - ha concluso Molinaro - si tocca il fondamento del nostro essere diversi nel panorama italiano. Una diversità anche istituzionale e promuovere la tutela di questa lingua oggi conviene in senso lato perchè attraverso l'autonomia si possono fare molte cose.

    (segue)

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  3. Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

    Conferenza lingua friulana: i lavori (3)

    24 Novembre 2012, ore 13:55

    (ACON) Udine, 24 nov - MPB - I lavori della prima Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica friulana sono poi entrati nel vivo con le relazioni di docenti ed esperti introdotti dal presidente dell'ARLeF Lorenzo Zanon che ha sottolineato le priorità da considerare per i prossimi anni: il recupero della lingua friulana con i bambini, in famiglia; l'inserimento del friulano a scuola abbinato all'insegnamento della storia del Friuli; la valorizzazione del friulano non solo come questione culturale ma come elemento indispensabile per lo sviluppo socioeconomico del Friuli.

    L'auspicio di Zanon è che nei prossimi anni si possa realizzare una politica linguistica sul friulano a livello, almeno, delle altre realtà europee più avanzate.

    Zanon ha poi illustrato i tanti progetti attuati, dal Grande Dizionario Bilingue Italiano Friulano al Giornale Friulano delle Scienze, alle iniziative di promozione nel campo editoriale, dei corsi pratici di lingua e cultura friulana, del cinema (con il Festival del cinema nelle lingue minoritarie e il concorso di sceneggiature in friulano), della musica (il progetto SUNS, Festival internazionale della Canzone in lingue minoritarie), del teatro (Farie teatral furlane); e poi lo straordinario evento della lettura continua della Bibbia in friulano (Bibie par un popul); prossimamente decollerà il Progetto Genitori per la trasmissione intergenerazionale della lingua; inoltre una ricca attività didattica e di documentazione.

    Le relazioni hanno poi approfondito aspetti relativi alla promozione e tutela della lingua friulana nei massa media, nella pubblica amministrazione, nel settore dell'istruzione e università. In particolare, in questo campo la presenza di un quadro normativo di riferimento pone i presupposti per un vero e proprio decollo; partiti dall'esperienza nella scuola d'infanzia e primaria, si dispone di un elenco, in rapida crescita, di docenti di tutti i livelli scolastici, con competenze riconosciute. Si punta, inoltre, a costruire un curricolo di studio specifico della lingua friulana con un approccio dal basso che si inserisce nella cornice di linee di indirizzo date da Regione e Ufficio scolastico regionale; e, ancora, ad affrontare gli aspetti della valutazione e dell'ulteriore formazione dei docenti e a creare un centro di documentazione e progettazione dove una comunità di pratica professionale dei docenti si possa confrontare scambiando progetti e facendo rete.

    I lavori della Conferenza proseguono tutta la giornata con numerosi interventi dal mondo politico e culturale oltre che con i contributi dei rappresentanti degli Enti riconosciuti della lingua friulana.
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  4. Dove, negli interventi dei rappresentati politici regionali, la denuncia di quanto "non è stato fatto"?

    Dove, nei comunicati copia/incolla dal sito della regione, viene riportata la denuncia della non attuazione della L. reg. 29/2007 fatta da diverse associazioni nel corso degli interventi del pomeriggio?

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  5. A mero titolo informativo, risulta che gli assessori Elio De Anna e Molinaro siano stati presenti al convegno solo il tempo necessario per fare il loro intervento: poi risulta se ne siano andati! Complimenti!

    Poco o nulla hanno fatto per dare attuazione alla Legge reg. 29/2007, e altrettanto poco sono stati presenti al convegno: evidentemente la tutela della lingua friulana non rientra tra i loro interessi politici!

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  6. La lettera riportata nel POST e a firma di Roberta Michieli, è stata pubblicata sul quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Ud) il 17 dicembre 2012 con il titolo "UNA LEGGE DISATTESA".

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