giovedì 22 novembre 2012

CONFERENZA TUTELA LINGUA FRIULANA - 24 NOVEMBRE 2012: FATTI O SLOGAN ?




FATS O SLOGANS?

Conferenza tutela
lingua friulana:
24 novembre 2012

Udine, Auditorium
della sede della Regione,
Via Sabbadini 31

inizio ore 9.00
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Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

(ACON) Udine, 16 nov - AB - Questo, in linea di massima, il programma della prima Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica friulana, che si terrà a Udine, nell'Auditorium della sede della Regione, in via Sabbadini 31, sabato 24 novembre. (…)

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dal sît internet del
COMITÂT 482

Comitât – Odbor – Komitaat – Comitato 482

Metude in vore
de leç regionâl
su la lenghe furlane:
FATS O SLOGANS?


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Sabato 24 novembre si terrà a Udine la prima Conferenza regionale sulla lingua friulana. Si tratta di un appuntamento previsto dalla legge regionale 29/2007 per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua friulana come occasione per verificare l’attuazione delle legge stessa. Considerato che l’ordine fissato per gli interventi relega al pomeriggio, poco prima della conclusione dei lavori, gli spazi a disposizione dei rappresentanti dell’associazionismo e dei soggetti impegnati quotidianamente per la promozione del friulano e per la difesa dei diritti linguistici dei friulani, riteniamo utile anticipare il quadro di attuazione della legge 29/2007 che emerge dall’attività di monitoraggio svolta in questi anni dal Comitato 482.
Occupandoci esclusivamente dell’applicazione della legge 29/2007 tralasceremo invece gli altri punti critici che minacciano il friulano. Ci scusiamo fin da ora per la lunghezza del testo, ma visto che non partecipiamo alla campagna elettorale preferiamo siano i fatti a parlare – e un’analisi puntuale dei fatti richiede un minimo di approfondimento – lasciando ad altri l’uso di slogan.

PoliticA linguisticA

In base alla legge le priorità d’intervento avrebbero dovuto essere stabilite attraverso tre tipi di piani: un Piano Generale di Politica Linguistica quinquennale predisposto dall’amministrazione regionale su proposta dell’ARLeF; dei Piani con le priorità d’intervento per raggiungere gli obiettivi annuali; e dei Piani Speciali di Politica Linguistica quinquennali che Regione, enti locali e concessionari di servizi pubblici avrebbero dovuto darsi per delineare la propria azione a favore del friulano. Per quanto ne sappiamo nessuno di questi Piani è stato predisposto. Ciò impedisce inoltre di verificare il reale grado di applicazione della legge nelle diverse amministrazioni locali e nei soggetti concessionari di servizi pubblici.
Alla Giunta si richiede di presentare ogni anno in Consiglio regionale una relazione sui progressi nell’attuazione della legge e, ogni cinque anni, un rapporto sui risultati ottenuti. Se per la presentazione di quest’ultimo documento attendiamo fiduciosi la Conferenza di sabato, non abbiamo ancora visto nessuna delle relazioni annuali che pure dovrebbero essere rese pubbliche.
Per sviluppare gli indirizzi di politica linguistica, l’ARLeF avrebbe dovuto contare sul contributo di una Commissione per l’uso sociale della lingua friulana, nominata con decreto del presidente della Regione, ma questa Commissione non è mai stata istituita.
Tra gli strumenti fondamentali per una politica linguistica seria, la legge 29/2007 prevede anche la certificazione linguistica. Modalità, criteri e requisiti per ottenere la certificazione dovevano essere fissati con un regolamento regionale da emanare entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge ma, passati più di quattro anni e mezzo, tale regolamento non è ancora stato emanato.

SCUOLA

Per dare avvio in modo continuativo all’insegnamento del e in friulano, la legge regionale richiedeva: un regolamento con il piano operativo di sistema per le scuole; un regolamento per definire le competenze per l’insegnamento del e in friulano; l’istituzione di una Commissione permanente per l’insegnamento della lingua friulana. Per predisporre tali strumenti l’amministrazione regionale ha impegnato diversi anni con il risultato che l’anno scolastico 2012-2013 è il primo in cui la legge 29/2007 inizia ad essere parzialmente attuata. È stato affermato che tale ritardo dipende dall’impugnazione di alcuni commi della legge, ma la sentenza della Corte Costituzionale in proposito risale al maggio 2009: stiamo dunque parlando, nella migliore delle ipotesi, di oltre tre anni di ritardo.
Per facilitare l’apprendimento della lingua anche al di fuori dei percorsi scolastici tradizionali, la legge prevedeva l’istituzione presso l’ARLeF di un registro dei volontari per l’insegnamento della lingua friulana, registro che non è ancora stato istituito.

MEDIA

Anche per gli interventi di sostegno nel settore dei mezzi di comunicazione la Regione era tenuta a predisporre un regolamento. Tale documento è stato emanato appena alla fine del 2011, ma si occupa solamente di radio e televisioni tralasciando carta stampata e internet.
Tale settore tuttavia in questi anni è stato pesantemente penalizzato. Le leggi finanziarie regionali per il 2010 e il 2011 avevano infatti azzerato i finanziamenti per il settore, finanziamenti ripristinati dopo numerose proteste solo con le variazioni di bilancio del 2011, ma con una riduzione del 25% rispetto alla cifra originaria. Inoltre, a quanto ci risulta, i programmi realizzati grazie ai fondi per il 2011 sono stati saldati solamente questo novembre, mentre alle domande presentate in gennaio per i fondi per il 2012 (che al 75% dovrebbero andare alle televisioni, penalizzando così il settore radiofonico che in questi anni è stato il più costante e vivace nell’uso e nella promozione della lingua) non è ancora stata data nessuna risposta.

REALTà ASSOCIATIVE

La 29/2007 prevede inoltre che la Regione finanzi, in proporzione all’attività svolta, quei soggetti dotati di un’organizzazione e di una struttura stabile che svolgono un’attività qualificata e continuativa per la lingua friulana. Da anni ormai l’Esecutivo regionale annuncia l’intenzione di fissare dei criteri oggettivi per la selezione di tali soggetti e per il riparto delle risorse stanziate, ma alle parole per ora non sono ancora seguiti i fatti. Gli unici fatti visti sono una progressiva riduzione delle risorse, in atto già da diversi anni e attuata con tagli lineari che non tengono minimamente conto né della proporzione delle attività svolte, né della qualità e della continuità delle stesse, e nemmeno dell’organizzazione e della struttura dei diversi soggetti. Inoltre, se verrà confermato un taglio lineare del 50% delle risorse per tutti i soggetti riconosciuti, si darà un colpo mortale proprio alle realtà che lavorano quotidianamente per il friulano e che per farlo necessitano di dipendenti e strutture stabili.

DIVISIONE DELLE COMPETENZE

A complicare ancora di più la situazione ha contribuito la divisione delle competenze sulla lingua friulana tra due Assessorati (Cultura e Istruzione) e la riduzione progressiva delle capacità operative dell’ufficio che un tempo rappresentava il Servizio regionale per le identità linguistiche.
L’ARLeF, che dovrebbe rappresentare l’organismo di riferimento per la politica linguistica per il friulano, in questi anni si è trovata spesso in difficoltà a causa di un organico precario e numericamente insufficiente. Il nuovo statuto dell’Agjenzie fino ad ora non sembra aver dato un grande contributo alla soluzione di tale problema, ma ha invece trasformato il Comitato Tecnico Scientifico (che non dipende da nomina politica diretta) in un mero organismo a chiamata, senza alcuna possibilità concreta d’intervento.

CONCLUSIONI

Per quanto abbiamo potuto verificare questo è lo stato d’attuazione della legge 29/2007. Le problematiche qui esposte sono state segnalate più e più volte senza ricevere per altro alcuna risposta diretta da parte dell’Amministrazione regionale. È un quadro – crediamo – che non ha bisogno di ulteriori commenti.

Udin, 19.11.2012
Il portavoce del Comitato 482
Carlo Puppo
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I COLORI E IL GRASSETTO
SONO DELLA REDAZIONE DEL BLOG

3 commenti:

  1. CONFERENCE SU LA TUTELE DE LENGHE FURLANE

    Sabide e sarà la Conference su la tutele de lenghe furlane.

    Al sarès stât interessant, in plui di sintî ce che si à fat a nivel public (e al è stât fat pardabon pôc o nuie!), savê ce che si è mot a nivel di privâts, di associazions, di editôrs e v.i.: il spazi dât al "associazionisim" invezit al sarà une vore une vore piçul.

    Cun di plui a son ancje realtâts che no si puedin meti tal grum dal associazionisim, e che a fasin de lenghe furlane une ativitât lavorative: la Serling par esempli, no je stade nancje invidade ae conference. E no je la prime volte: viodût che no à mai fat domande di finanziament, al è come se no fos.

    Cui che al à permetût la realizazion di dizionaris, struments didatics, struments informatics tra i plui impuartants pe lenghe furlane, par chei che a direzin cumò la politiche linguistiche furlane al è come se nol fos.

    Ma la aplicazion o la mancjade aplicazion di une leç di tutele no si le viôt dome di ce che a disin i esperts di legjislazion e di burocrazie; si le viôt soredut tai efiets che e prodûs su la societât, su lis porfessionalitâts, su la ocupazion.

    Par ce che al è stât fat tai ultins agns, i responsabii politics e aministratîfs de politiche linguistiche pal furlan a varessin dome di domandâ scuse: invezit o scomet che in cheste conference a tiraran dome fûr scusis.

    GJAVÂT FÛR DAL BLOG DI SANDRI:

    http://sandricarrozzo.blogspot.it/2012/11/cunvigne-su-la-tutele-de-lenghe-furlane.html

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  2. RICEVIAMO DA “FRONT FURLAN” E PUBBLICHIAMO.

    COMUNICATO STAMPA INVIATO A DUE ASSESSORATI REGIONALI

    http://www.frontefriulano.org/comunicati.asp?ID_COMUNICATO=207

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    Spett.li

    Assessorato regionale alla cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme

    Assessorato regionale all'istruzione, università, ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione

    c/o Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia, Piazza dell' Unità d' Italia n. 1, 34121 Trieste

    Oggetto: Prima Conferenza regionale sulla lingua friulana 2012

    Front Furlan, rientrando tra gli “altri soggetti” facenti parte della comunità di quella che voi definite “minoranza” linguistica friulana con la presente intende esporre quanto da noi recepito dei 5 anni di politica di settore attuata dalla giunta Tondo.
    L'attuale Conferenza, pur costituendo un doveroso momento di analisi che prima o poi avrebbe comunque dovuto essere convocato, presentata così come lo è oggi finisce per essere svilita in una banale passerella elettorale.

    Andando ai fatti, in 5 anni non si è voluto attuare nessuno dei piani di politica linguistica previsti dalla L.R. 29/2007 in quanto scientemente non sono stati nemmeno predisposti.

    Non è mai stata istituita nemmeno la Commissione per l' uso sociale della lingua friulana e abbiamo accumulato tre anni di ritardo prima di introdurre l' insegnamento del friulano nel sistema scolastico regionale.

    Per quanto riguarda la situazione degli organi di informazione, abbiamo assistito prima alla cancellazione per due anni consecutivi di tutti i finanziamenti dedicati, per avere poi un parziale rifinanziamento con tagli lineari che non hanno tenuto in nessun conto le realtà maggiormente professionalizzate che svolgono attività in maniera continua e programmata, ciò a vantaggio del finanziamento delle emittenti televisive dove guarda caso è più facile assistere alle interviste di assessori e consiglieri regionali.

    Identico discorso per le realtà associative che subiscono i tagli che comprendiamo siano dovuti alla contingenza economica, ma che colpiscono in modo indiscriminato senza tener conto delle realtà che lavorano costantemente alla promozione della lingua, andando in tal modo e per assurdo a premiare a pioggia interventi sporadici, di poco significato strategico se non dal punto di vista puramente clientelare.

    Rimane l' handicap dovuto alla divisione su due assessorati delle competenze sulla lingua friulana, cosa che rende impossibile una linea d' azione coerente ed efficace e che devia gli interventi al solo soddisfacimento di interessi puntuali invece di perseguire un programma di sviluppo linguistico di lungo respiro.

    In conclusione questo appuntamento risulta utile a fare il punto sulla situazione in cui versa la politica regionale di tutela della comunità nazionale friulana, ma pensare oggi, a quattro mesi dalle elezioni, di scrivere le linee future di programmazione, è pura demagogia ed una presa in giro per tutti quanti noi.

    Cordialità

    23 Novembre 2012

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  3. DAL BLOG DEL COMITÂT 482

    23/11/12

    Cemût sino cu la metude in vore de leç sul furlan?

    Doman, sabide ai 24 di Novembar, alì dal Auditorium dal palaç de Regjon a Udin si ten la prime conference regjonâl su la lenghe furlane.

    Un apontament previodût de leç 29 dal 2007 sul furlan cun chê di fâ il pont su la metude in vore de leç e di fâ indenant propuestis par svilupâ miôr lis azions di politiche linguistiche.

    Ogni discussion e riscje però di deventâ sterpe se no si lasse di bande ogni tentazion di stamp eletoralistic e no si partìs di un esam atent di ce che si à fat fin cumò par meti in vore la leç.

    Par chest il Comitât 482, su la fonde dei elements cjapâts sù intant de sô ativitât di control sul rispiet des leçs di tutele e di promozion des lenghis minorizadis, al à cirût di meti jù un cuadri dal nivel di metude in vore de leç 29 dal 2007.

    Il cuadri che indi ven fûr nol è par nuie biel. Par dâi une voglade plui in detai baste dâ un cuc achì.

    Publicât di Comitât 482

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