giovedì 9 luglio 2015

IL CAMPANILISMO TRIESTINO UMILIA E PREVARICA IL CONSIGLIO REGIONALE!


 
REGIONE

FRIULI – VG

 
IL CAMPANILISMO TRIESTINO

UMILIA E PREVARICA

IL CONSIGLIO REGIONALE!


 
Presidente Debora Serracchini

tutto O.K., nulla da dichiarare?

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"Così il senatore Francesco Russo (Pd) sul suo profilo Facebook dopo il voto favorevole al Senato sulla legge che cancella le province in Friuli-Venezia Giulia e prevede, grazie a un suo emendamento, la possibile costituzione della città metropolitana di Trieste."

 
http://www.triesteprima.it/politica/trieste-citta-metropolitana-arriva-il-si-del-senato.html


PECCATO CHE IL CONSIGLIO REGIONALE

AVESSE DELIBERATO PER BEN DUE VOLTE

IN SENSO CONTRARIO!



Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

Pd/Ssk: Gabrovec, Trieste città metropolitana non rispetta autonomia
8 Luglio 2015, ore 10:51


(ACON) Trieste, 8 lug - COM/AB - "Se è vero che il Consiglio regionale del FVG si era espresso quasi unanimemente per la soppressione delle Province, lo stesso non vale certo per la questione della Città metropolitana. L'inserimento della previsione della Città metropolitana tra le modifiche allo Statuto del FVG, dopo che il Consiglio regionale ha per ben due volte votato e ribadito il rifiuto categorico del nuovo Ente, è un atto quanto meno di scortesia istituzionale se non già di arroganza politica da parte del legislatore nazionale nei confronti dell'Assemblea regionale del Friuli Venezia Giulia".
 
Il commento è del consigliere regionale del Pd/Slovenska skupnost (Unione slovena) Igor Gabrovec dopo che il Senato ha approvato martedì le proposte di modifica statutaria, aggiungendo motu proprio alle richieste votate dal Consiglio regionale anche la previsione della Città metropolitana.
 
"Tralasciando la questione dell'opportunità o meno di prevedere un nuovo ente metropolitano (con ogni probabilità a Trieste dove già la sola istituzione di un'unica Uti Giuliana sta provocando non pochi mal di pancia) - conclude Gabrovec - si ripropone il problema di come garantire l'autonomia dei piccoli comuni bilingui, tutelati ai sensi dei trattati internazionali. È chiaro che i comuni del Carso non ambiscono a farsi fagocitare dal capoluogo. Imponendo da Roma alla nostra Regione importanti scelte strategiche inerenti gli enti locali, che dovrebbe invece essere principale prerogativa dello Statuto, viene inoltre leso il principio di rispetto della nostra autonomia in un momento particolarmente delicato, quando nell'ambito di revisione della Costituzione gli stessi statuti speciali sono oggetto di fameliche attenzioni neo centralistiche e quindi tutt'altro che generose".

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Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

 
 



M5S: Bianchi, colpo di mano in Senato su modifiche statuto FVG
8 Luglio 2015, ore 18:06

   
(ACON) Trieste, 8 lug - COM/AB - "Un atto di inaudita violenza".

È perentorio il commento della portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Elena Bianchi sulle modifiche allo statuto della Regione FVG proposte dal parlamentare del Partito democratico Francesco Russo e approvate martedì dal Senato.

"Si è trattato di un colpo di mano realizzato nel più totale silenzio da parte del Pd del Friuli Venezia Giulia - attacca Bianchi. Con un vero e proprio blitz è stato modificato, infatti, lo statuto della Regione, rivisto nel 2013 in maniera unanime - è bene ribadirlo - dal Consiglio regionale. Quindi espressione popolare di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia".

"Visto che il Senato ha voluto emendare a livello sostanziale lo statuto della Regione, come minimo sarebbe stato corretto chiedere un nuovo parere al Consiglio regionale - sostiene la portavoce del M5S. Invece il senatore Russo ha preferito tramare a livello nazionale per evitare che la discussione in Consiglio regionale mettesse in evidenza tutte le contraddizioni pronte a esplodere all'interno del Partito democratico del Friuli Venezia Giulia e all'interno della maggioranza che sostiene Debora Serracchiani".

"I portavoce del Movimento 5 Stelle in Senato, che ritengono gravemente offensivo fare carta straccia di una chiara presa di posizione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, hanno quindi votato convintamente contro le modifiche sostanziali introdotte da Francesco Russo. Un rispetto dei ruoli e un modo di intendere la politica - conclude Bianchi - purtroppo alieni ai partiti che governano a Roma e a Trieste

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7 commenti:

  1. Al di là delle polemiche partitiche, crediamo sia lecito chiedersi se la democrazia sia ancora una parola che appartiene al vocabolario della politica regionale.

    I "campanilisti triestini" sono sempre prontissimi a fare pressione sulla politica regionale e parlamentare.

    Pressione che troppo spesso viene accontentata immediatamente dalla Giunta regionale, dal Consiglio regionale (vedi la vicenda dei 20 milioni di debito del teatro lirico di Trieste, coperti in un solo pomeriggio da fondi regionali!) e dai parlamentari FRIULANI di tutti i partiti, poco importa se di destra, di centro o di sinistra.

    Il Friuli (Ud, Pn, Go) è stato ridotto dalla riforma degli enti locali di Panontin/Serracchiani in uno spezzatino privo di qualsiasi potere e senza alcuna forza contrattuale. Un Friuli in balia del potere regionale triestinocentrico.

    Trieste invece ha visto confermata l'ex-provincia in un'unica UTI e in futuro potrà anche diventare una città metropolitana con poteri di autonomia perfino maggiori dell'attuale Provincia di Trieste.

    Finalmente il sogno triestino di distruggere e disgregare l'odiato Friuli trasformandolo definitivamente in un contado triestino, senza alcuna forza contrattuale e, contemporaneamente, di dare alla città alabardata (TS) un potere di autonomia (unico in regione!), sarà realizzato.

    Dov'erano i senatori FRIULANI? A dare man forte a Francesco Russo? Come sempre "GIUDA e anti-friulani"?

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  2. da il quotidiano IL MESSAGGERO VENETO di Udine

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/07/08/news/primo-si-del-senato-al-taglio-delle-province-cambia-lo-statuto-1.11742632?ref=search


    (...) Il cammino della legge, però, rischia di innescare un nuovo dualismo tra Stato e Fvg dopo la presentazione, da parte del senatore dem triestino Francesco Russo, di un emendamento che consentirebbe in Fvg di istituire le città metropolitane.

    Un desiderio del sindaco di Trieste Roberto Cosolini, che, però, il Consiglio regionale ha già bocciato.

    I mal di pancia sono pronti a riesplodere. E allora dalla Regione si cerca una via di mezzo che potrebbe portare all’inserimento nella legge di una specifica tecnica con la quale permettere modifiche a un testo approvato dal Consiglio solo dopo un’intesa di rango costituzionale tra Stato e Regione.

    Fibrillazioni, dunque, ma Russo getta acqua sul fuoco. «Ho accolto una richiesta del sindaco Cosolini – ha spiegato – dopo che, a livello regionale, è stata probabilmente sottostimata l’esigenza di alcune specifiche aree territoriali anche. Il mio non è un colpo di mano. Semplicemente mi sembra giusto poter garantire alla Regione, per il futuro, una possibilità in più».
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  3. Dal quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Ud)

    TITOLO - Panontin critica il blitz in Senato per Trieste città metropolitana

    Divampano le polemiche in seguito al colpo di mano di Russo a palazzo Madama. L'assessore regionale: : operazione che non si doveva fare. Il consiglio regionale resta contrario. Riccardi (Fi): il Pd affossa la Specialità

    di Mattia Pertoldi

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/07/11/news/panontin-dopo-il-blitz-in-senato-operazione-che-non-si-doveva-fare-1.11754685?ref=search

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  4. Da IL PICCOLO di Trieste

    "(...) «Perché Russo propone a Roma cose già bocciate dalla sua parte politica e che non rispettano la specialità?», domanda Riccardo Riccardi (Fi). Gli fa eco Alessandro Colautti (Ncd): «È solo una cortesia al sindaco Cosolini».

    L’assessore agli Enti locali, Paolo Panontin, ricorda di aver introdotto nella sua riforma «l’istituto della Città metropolitana, bocciato però da un emendamento il 30 gennaio 2014: il Senato non ne tiene conto, ma il Consiglio avrà l’ultima parola. Il testo in discussione, infatti, non impone obblighi. Trieste comunque non mi pare avere dimensioni adatte». Il destino è lteriormente segnato dal gelo che Debora Serracchiani ha da tempo calato sul nodo.

    Il capogruppo Pd, Diego Moretti, ribadisce la scelta: «Non condivido l’iniziativa di Russo. Il Consiglio si era già espresso ed è bene che tutti ne tengano conto». (...)"

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/07/10/news/il-pd-si-spacca-sulla-citta-metropolitana-1.11753407?ref=search


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  5. Possiamo ricordare che lo Statuto di autonomia della Regione Friuli - VG è LEGGE COSTITUZIONALE ed è gravissimo che - nel nome del peggior campanilismo triestino - il senatore Francesco Russo si sia permesso di inserire in una LEGGE COSTITUZIONALE quanto il Consiglio regionale aveva bocciato per ben due volte?

    LA REDAZIONE DEL BLOG

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  6. N.B. La città di Trieste ha circa 204 mila abitanti ed è il capoluogo della più piccola provincia italiana. Nel 1962 fu il nazionalismo italiano ad imporre Trieste quale capoluogo di una regione che al 90% è Friuli, ossia - il Friuli - una comunità e un territorio del tutto aliena alla realtà triestina.

    La riforma Panontin/Serracchiani ha frantumato il Friuli in ben 18 UTI che non hanno, e mai avranno, alcun peso politico in regione.....

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  7. Dal sito del settimanale LA VITA CATTOLICA (Ud) - settimanale della Arcidiocesi di Udine.

    SOTTO-TITOLO - Con un emendamento riemerge il progetto della Città metropolitana giuliana

    TITOLO - Al Senato sì alla nuova Regione «Triestecentrica»

    TESTO:

    8.07.2015

    Un Friuli diviso in 17 piccole entità sovracomunali, a fronte di Trieste sempre più autonoma nelle vesti di Città metropolitana. È questo il futuro che si prefigura alla Regione Friuli-Venezia Giulaia dopo che l'Aula del Senato ha detto sì, martedì 7 luglio, al disegno di legge costituzionale che modifica lo Statuto speciale. Ora il provvedimento che incassa 166 sì, 39 no e 3 astenuti, passa alla Camera. Il testo, spiega il relatore Francesco Russo (Pd), "è frutto di una lunga discussione in Commissione Affari Costituzionali, e nasce da due disegni di legge: il primo presentato da Pegorer e il secondo di iniziativa del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. Entrambi i ddl hanno ad oggetto la modifica dello Statuto della Regione Friuli-Venezia Giulia in materia di enti locali e prevedono in particolare la soppressione di ogni riferimento alle Province". In questo modo, sottolinea Russo, il Friuli-Venezia Giulia potrà "sopprimere quel livello ordinamentale dentro un progetto di riforma già avviato anche con legge regionale", che prevede la divisione del territorio friulano in ben 17 Uti (Unioni territoriali intercomunali). Tra le novità più importanti, conclude il parlamentare, anche la possibilità di poter introdurre per Trieste il concetto di città metropolitana, che comporterebbe un ulteriore rafforzamento della città giuliana ai danni del Friuli.

    http://www.lavitacattolica.it/stories/regione/8453_al_senato_s_alla_nuova_regione_triestecentrica/#.VaEmL2eJjcs

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