martedì 4 dicembre 2012

FRIULANO A SCUOLA E VOLANTINI PROVOCATORI - COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO 482





FRIULANO A SCUOLA
E
VOLANTINI PROVOCATORI
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Comitât – Odbor – Komitaat
Comitato 482





Much Ado About Nothing… 


L’anno scolastico 2012 – 2013 è il primo in cui nelle scuole dell’infanzia e primarie si dà gradualmente attuazione a quanto previsto dalla L.R. 29/2007 sulla lingua friulana, legge che – giova ricordarlo – è chiamata a declinare i contenuti generali della legge statale 482/99 alla realtà friulana. Già durante il mese di ottobre ci erano giunte delle voci generiche, ma anche alcune segnalazioni puntuali relative a tentativi di alimentare tra genitori e insegnanti dubbi sulle modalità e addirittura sulla validità dell’insegnamento del friulano. Tra il materiale giuntoci vi era anche copia di un volantino diffuso da un anonimo “Gruppo di genitori di Remanzacco” che in questi giorni è diventato oggetto di attenzione politica e mediatica.

Per quanto ci riguarda ritenevamo e riteniamo che la questione avrebbe dovuto essere affrontata in altre sedi, in primis l’Assessorato regionale chiamato ad occuparsi dell’applicazione della L.R. 29/2007 nelle scuole, l’Ufficio Scolastico Regionale e gli Istituti scolastici. Non avendo avuto notizie relative a risposte specifiche date dalle istituzioni appena ricordate, attendevamo dunque la Conferenza regionale sul friulano, tenutasi a Udine il 24 novembre, per chiedere chiarimenti in proposito.

Chi come noi è rimasto fino al termine dell’appuntamento sa perfettamente com’è andata:

quando, solo nel pomeriggio, c’è stata la possibilità di intervenire per segnalare gli aspetti critici legati all’applicazione della legge, non c’era più nessuno che potesse rispondere visto che l’Assessore se n’era già andato e il rappresentate dell’Ufficio Scolastico Regionale non era presente.

Il problema dunque rimane e ci sembra giusto proporre alcune considerazioni in proposito.

È probabile che dietro al volantino di Remanzacco e ad altri interventi di cui si ha notizia vi siano due categorie di persone: genitori e insegnanti che non hanno ricevuto sufficiente informazione sul tema diventando facile preda di dubbi e pregiudizi, e un piccolo manipolo di sciovinisti che approfitta della situazione per colpire i diritti linguistici dei friulani.

Crediamo che per superare il problema sia necessario, dove non sia già stato fatto, creare occasioni d’incontro tra  genitori, insegnanti ed esperti in grado di fugare ogni dubbio o perplessità. In questa fase di avvio del processo è giusto e opportuno fare uno sforzo maggiore in tale direzione perché in molte persone il cambiamento genera dubbi e ansie.

Va tuttavia specificato che la legge stabilisce la cornice e alcuni criteri minimi ma, in base all’autonomia scolastica, le modalità specifiche della presenza del friulano nelle scuole vengono definite dai singoli istituti (ciò significa, solo per fare un esempio, che si può scegliere se insegnare il friulano o utilizzarlo come lingua veicolare per altre materie). Spetta dunque all’istituto illustrare tali scelte specifiche ai genitori.

In fondo, oltre alle informazioni tecniche, basterebbe ricordare pochi concetti dettati dal buon senso (o come si dice in friulano, sintiment): in nessun posto nel mondo in cui non vi sia una situazione di colonizzazione o di minorizzazione, qualcuno si sognerebbe di contestare la presenza della lingua propria di un territorio nelle scuole di quello stesso territorio; in un mondo sempre più globalizzato ed omologato, le identità locali diventano ancora più importanti, anche in termini di competitività economica.

Basterebbe evitare di parlare di Europa a vanvera per guardare cosa si fa e cosa richiedono le istituzioni europee: per il Consiglio d’Europa (che ha richiamato duramente i governi italiani per il mancato rispetto di quanto previsto dalla legge statale 482/99, cioè “garantire l’apprendimento della lingua di minoranza”) è auspicabile che i cittadini europei conoscano almeno tre lingue, quella locale, quella statale ed una internazionale; gli esempi scolastici virtuosi sono sotto gli occhi di tutti, dalla Comunità Autonoma Basca al Galles.

Basterebbe ricordare le indicazioni che giungono dagli esperti internazionali: l’educazione linguistica ha come obiettivo primario “imparare ad imparare le lingue” e tale percorso non è favorito dal prestigio o dal numero di parlanti di una lingua, ma dalla possibilità di utilizzarla anche al di fuori della scuola, nella vita quotidiana (ciò per noi significa in primis friulano, ma anche sloveno e tedesco).

Sia chiaro però che incontri e spiegazioni sono utili solo per quanti hanno dei dubbi sinceri, per gli sciovinisti – pochi per fortuna, ma sempre agguerriti – c’è invece poco da fare. Alcuni di loro si celano dietro un finto progressismo o uno pseudopragmatismo economicistico oggi molto di moda, ma sotto sotto nascondo la stessa anima nera che ha fatto sì che il fascismo nascesse proprio in Italia.

Che per queste persone si tratti di una questione puramente strumentale e che non interessi loro niente del buon senso, degli indirizzi europei, dei consigli degli esperti e nemmeno delle leggi, è evidente.

Per esempio ci si chiede, visto che il silenzio-assenso non esiste e che la scelta è lasciata ai genitori, a cosa servono dei volantini anonimi quando basta dichiarare di non volere l’insegnamento del/in friulano per il proprio figlio?

Ci si lamenta del fatto che il friulano richiede studio e impegno, che sono previste esercitazioni e valutazioni, ma non è forse quello che si richiede per ogni materia normale? E se il friulano non ha lo stesso valore delle altre materie, dobbiamo allora concludere che anche chi parla il friulano vale di meno?

E poi ci si rende conto che stiamo parlando di appena 30 ore in un intero anno scolastico?

Insomma, visto che per certe persone senza l’inglese non si va da nessuna parte, verrebbe da commentare – citando Shakespeare – much ado about nothing.

Udine, 30 novembre 2012



Il portavoce del Comitato 482
Carlo Puppo

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Il Comunicato stampa del Comitato 482, sopra riportato, è stato inviato alla stampa locale e pubblicato sul sito internet del Comitato 482.



4 commenti:

  1. Il Comunicato stampa del "Comitato 482" sopra riportato, è stato pubblicato sul quotidiano IL GAZZETTINO (Ud) domenica 2 dicembre 2012, con il titolo "Friulano a scuola - Volantini provocatori"

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  2. MOLTO RUMORE PER NULLA (titolo originale in lingua inglese: MUCH ADO ABOUT NOTHING) è una commedia teatrale scritta da William Shakespeare tra l'estate del 1598 e la primavera del 1599.

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  3. "MUCH ADO ABOUT NOTHING - molto rumore per nulla"

    La locuzione "molto rumore per nulla" è entrata nel gergo comune, sia di matrice inglese che non, per indicare una esagerazione o una assurdità riferita ad un fatto del tutto trascurabile o inconsistente.
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  4. Il Comunicato stampa del Comitato 482, riportato nel Post, è stato pubblicato anche sul settimanale della Arcidiocesi di Udine - LA VITA CATTOLICA - giovedì 13 dicembre 2012, con il titolo:

    FRIULANO: DISINFORMAZIONE E "ANIME NERE" A SCUOLA.

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