sabato 1 ottobre 2011

MANOVRA TONDO: SIAMO FORSE RITORNATI AL PODESTA' FASCISTA ?


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MANOVRA TONDO

NO A SOPPRESSIONI O FUSIONI, CALATE DALL’ALTO E SENZA CONSULTARE IL TERRITORIO.

SIAMO FORSE RITORNATI
AL PODESTA’ FASCISTA ?

Dizionario di ITALIANO dalla A alla Z – PODESTA’ :
“Durante il fascismo, capo dell'amministrazione comunale nominato dal governo, che riuniva in sé le funzioni del sindaco, della giunta e del consiglio comunale”
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Cancellazione ERDISU:

«Noi siamo disponibili a parlarne, ma è evidente che dobbiamo tutelare le esigenze degli studenti anche perché certi servizi sono modellati sulla base delle necessità dell'utenza di Udine» insiste Ceccon prima di ripetere che l'aspetto più fastidioso per gli universitari è il fatto che tutto questo venga calato dall'alto, con un annuncio pubblico.
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Appello alla Regione
GLI STUDENTI: SALVATE L’ERDISU

«L'Erdisu non può essere sop­presso, la Regione lasci alme­no un presidio a Udine».
Ad af­fermarlo non sono i politici o i rappresentanti delle istituzio­ni, bensì gli studenti dell'ate­neo friulano che usufruiscono ogni giorno dei servizi forniti dall'Ente per il diritto allo stu­dio universitario. A partire dal­la mensa per arrivare alla Casa dello studente di viale Unghe­ria e alla concessione delle borse di studio.
A esprimere il parere di mi­gliaia di iscritti dell'università friulana, ieri, da­vanti al rappre­sentante della Regione, Michela Gasparutti, presente alla se­duta del consi­glio di ammini­strazione (Cda) dell'ateneo, è stato il vice presi­dente del Consi­glio degli studen­ti, Massimo Ceccon (nella foto), secondo il quale il governato­re Tondo non può annunciare la soppressione dell'ente sen­za presentare e condividere un progetto. Gli studenti, in­somma, sono preoccupati ec­co perché chiedono a Tondo di «istituire un tavolo tecnico per discutere come e cosa in­tende fare la Regione dell'en­te». Pur riconoscendo che in un momento di crisi economi­ca come quello che stiamo vi­vendo la razionalizzazione della spesa sia quanto mai ne­cessaria, Ceccon resta convin­to che «non si può passare dal­la prevedibile riduzione dei costi di gestione alla soppres­sione dell'ente senza neppure con confronto».
Analoga la posizione degli studenti triestini che oggi si confronteranno con i colleghi udinesi per decidere se con­cordare qualche iniziativa co­mune.
L'obiettivo resta quello di riuscire a convincere la Re­gione a sedere attorno a un ta­volo per analiz­zare nel detta­glio la situazio­ne. Questa anali­si, però, potreb­be far emergere anche una certa differenza di spe­sa tra Udine e Trieste: è risapu­to, infatti, che la gestione dell'Erdisu triestino è più onerosa di quella dell'ana­logo ente friula­no.
«Noi siamo disponibili a parlarne, ma è evidente che dobbiamo tutelare le esigenze degli studenti anche perché certi servizi sono modellati sulla base delle necessità dell'utenza di Udine» insiste Ceccon prima di ripetere che l'aspetto più fastidioso per gli universitari è il fatto che tutto questo venga calato dall'alto, con un annuncio pubblico. (g.p.)

Dal MESSAGGERO VENETO di Udine – venerdì 30 settembre 2011 – pagina 24


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