giovedì 26 agosto 2010

"Friulano, con i tagli alla cultura l'Arlef muore" E Reitani contesta la Regione: punta sull'effimero

Messaggero Veneto — 24 agosto 2010 pagina 11 sezione: CULTURA - SPETTACOLO
Nel giorno in cui Udine si prepara a ospitare la selezione finale dei musici delle minoranze d’Europa, sotto l’insegna del festival dei suoni – Suns –, in programma sabato al palamostre, il presidente dell’Arlef, Lorenzo Zanon lancia un grido d’allarme circa le sorti dell’Agenzia regionale per la lingua friulana: i drastici tagli regionali alla cultura potrebbero farla chiudere. Un grido d’allarme cui si è accompagnata la denuncia da parte dell’assessore comunale di Udine, Luigi Reitani che ha puntato il dito contro le politiche regionali per la cultura, lamentando tagli a organismi vitali e magari sprechi in iniziative effimere. È accaduto ieri alla presentazione del festival Suns. Zanon ha attizzato la polemica sul vocabolario in lingua friulana e il “balletto di cifre” sulle spese sostenute per realizzare un ausilio complementare a uno strumento multimediale che già è stato consegnato alla comunità ed è consultabile via web. I tagli inesorabili anche al budget mettono a repentaglio l’esistenza dell’Arlef? «L’agenzia che presiedo - ha spiegato - è davvero a rischio chiusura: lo dico con amarezza e conti alla mano. Lo scorso anno avevamo a disposizione un budget di 800 mila euro. Quest’anno ne abbiamo la metà esatta. Ma non è solo una questione di fondi. Le polemiche sui soldi spesi per realizzare il vocabolario in lingua friulana sono state strumentali e riferite a torto solo alla versione cartacea di un progetto complesso e oneroso messo on line (il sito è www.cfl2000.net ndr.). «Il Grant Dizionari Bilengal - ha proseguito Zanon - è un progetto triennale e arriverà a conclusione anche nella sua versione cartacea. Siamo ben consapevoli che la situazione economica ha portato via risorse e che molto è stato dirottato altrove, ma io lamento mancanza di organico oltre che di fondi.
 Chi ha istituito l’Agenzia ha avuto l’idea di farlo senza prevedere una pianta organica stabile, ma andando a reperire personale in Regione e Provincia con i problemi che ben ci si immagina. Ho tentato invano di cambiare lo statuto. Il direttore è ora “in scadenza” e lo statuto non ne prevede il rinnovo, l’area tecnico scientifica sulla quale si è detto impropriamente di tutto è “coperta” da contratti di collaborazione che non garantiscono né la continuità del personale né un lavoro di progettazione che ha bisogno di continuità». Zanon ha chiesto di metterlo «in condizione di poter garantire l’applicazione della legge 29. Noi dovremmo dialogare con gli assessorati regionali, le Province i Comuni e le associazioni riconosciute. Con le risorse adeguate potremo dedicarci all’analisi e alla verifica presso gli Enti locali circa la situazione degli sportelli per la lingua friulana, con monitoraggio delle attività avviate o da avviare per la sua promozione, assistere gli operatori degli Enti locali e degli altri soggetti interessati, nonché predisporre una rete di relazioni con le diverse realtà culturali, economiche, associative, sportive e di volontariato sul territorio finalizzandolo all’attivazione di attività in lingua friulana e verificando quanto fatto evitando di comparire in scena solo in occasioni di manifestazioni come il Suns che sono solo uno dei progetti che illuminano la nostra attività». Nel corso dell’incontro è poi intervenuto l’assessore comunale alla Cultura, Luigi Reitani, che si è augurato si ponga fine «a una politica culturale per “colori”. Continuando cosí si depauperano risorse importanti che creano plus valore in termini economici e culturali. Continuando a ragionare per parte politica, quasi che un’Auditel silente monitorasse il territorio dando conto dei numeri, anziché della qualità delle proposte, non si arriva da nessuna parte. La contrapposizione non può e non deve essere ideologica, destra o sinistra, ma concettuale. Se ai progetti si contrappongono gli eventi che bruciano in un solo colpo risorse senza lasciare nulla sul territorio non si può che fallire. La logica televisiva, quella dei grandi numeri - ha rincarato Reitani e il pensiero di tutti è corso al progetto bianco&nero - non ha portato a nulla di buono basti vedere cosa è accaduto al servizio pubblico quando ha abdicato alla sua funzione formativa e culturale in nome dello “share”. La cultura deve essere riparata dall’ansia da prestazione, deve essere sana e umana, e spostarsi dall’effimero che non produce mai autentica ricchezza».
Fabiana Dallavalle

1 commento:

  1. BIANCO & NERO, il programma culturale "imposto" dall'agenzia regionale Turismo Fvg al Comune di Udine, da giorni viene pubblicizzato sulla stampa locale. Quanto costa questa pubblicità (una pagina intera di Messaggero Veneto per più giorni di seguito!)? L'agenzia regionale Turismo FVG ha trovato senza alcuna apparente difficoltà 400 mila euro per finanziare mostre fotografiche e poco altro. Lo scopo politico di "Bianco & Nero" è più che evidente: dimostrare l'incapacità dell'assessorato alla cultura del Comune di Udine e più precisamente della Giunta Honsell nel campo culturale.

    Dunque non è vero che mancano soldi. I soldi ci sono ma solo per quanto interessa alla Giunta di Renzo Tondo. E a questa Giunta, la tutela della lingua friulana non interessa minimimante.

    RispondiElimina