giovedì 28 marzo 2019

"La Via della Seta" non passa per il Friuli - Comunicato stampa del 28 marzo 2019



Comunicato stampa

28 marzo 2019

La Via della Seta”
non passa per il Friuli

Come si può leggere nel memorandum, il progetto Trihub che l'autorità portuale triestina ha presentato ai cinesi, l'accordo interessa Trieste, Monfalcone, Villa Opicina, interporto di Cervignano e interporto di Cosice in Slovacchia. Basta guardare una cartina geografica per verificare che i treni quasi certamente viaggeranno sulla direttrice Trieste – Lubiana – Budapest – Cosice: certamente una grande opportunità per il capoluogo regionale e le sua attività portuali a cui sono stati asserviti il porto di Monfalcone e l'interporto di Cervignano ma appare evidente che l'area di questo “Trihub” drenerà occupazione (vedi il caso Mangiarotti) risorse, potremmo dire perfino territorio, popolazione e peso politico al Friuli.

E' vero che le principali aziende friulane, da Danieli a Pittini a Cimolai per fare solo tre esempi non esaustivi, hanno spalle abbastanza larghe da valutare in altri termini l'accordo e comunque sono in grado di continuare a fare accordi con tutto il mondo indipendentemente dall’esistenza della “Via della Seta”, ma il problema resta.

La “Via della Seta” pone Trieste al centro di interessi nazionali ed internazionali ma, per quello che ci riguarda, la pone ancora di più al centro della politica economica regionale e finirà col drenare dal Friuli più risorse, competenze, occupazione e peso politico. La “Via della Seta” diventa così sinonimo di Trieste e il Friuli deve chiedere forme di riequilibrio come avvenne, a rovescio, con il terremoto quando un terzo delle risorse per la ricostruzione andarono a Trieste.

Chiediamo che la Regione discuta di forme di compensazione per lo sviluppo del Friuli a partire per esempio da una nuova attenzione all’Università friulana da sempre sottofinanziata, alla Ricerca, alle infrastrutture ferroviarie e stradali praticamente ancora come mezzo secolo fa (salvo la stanca riproposizione della super-strada Sequals-Gemona che, per contro, ci auguriamo non venga mai costruita), a un'area franca tra Udine e Pordenone e più attenzioni per la quasi dimenticata “minoranza linguistica friulana” a cui non bastano certo le celebrazioni del 3 di aprile o le giuste proteste per una bandiera negata.

per il Comitato per l'Autonomia
e il Rilancio del Friuli

il presidente
Paolo Fontanelli

 
 
 

1 commento:

  1. Dal testo ufficiale del Memorandum:

    Ia. PROGETTI IN ITALIA
    Con riferimento alle infrastrutture ferroviarie localizzate in Italia, nella regione portuale del Mare Adriatico Orientale, le parti richiamano il comune interesse allo sviluppo del Progetto “Trihub” ufficialmente inserito nell’iniziativa “EU/China Connectivity Platform” e, quindi, sono d’accordo nel pianificare passi concreti capaci di velocizzare, in collaborazione con il gestore italiano della rete ferroviaria (Rete Ferroviaria Italiana – RFI), l’implementazione del progetto TRIHUB, focalizzandosi in particolare su quelle componenti (es. stazioni) nelle qual obiettivi pubblici e privati potrebbero convenientemente convergere. Specifica attenzione sarà prestata alle opportunità relative alla pianificata “piattaforma ferroviaria intermodale di Servola”e alla nuova piattaforma ferroviaria intermodale di Aquilinia (quest’ultima inclusa in un area sotto diretto controllo di AdSPMAO), collocate nell’area del porto di Trieste.

    Ib. PROGETTI CONDIVISI NELL'UNIONE EUROPEA
    Con riguardo a altre infrastrutture ferroviarie/intermodali collocate nel retroterra portuale, le parti si richiamano al comune interesse allo sviluppo di impianti intermodali (“terminali inland”) localizzati in aree chiave del mercato geografico obiettivo dei porti dell’Adriatico Orientale. Considerato che CCCC è coinvolta nello sviluppo di un nuovo impianto intermodale a Kosiče (Slovacchia), e che AdSPMAO ha, fra i propri obiettivi strategici, lo sviluppo di forme di collaborazione con importanti terminal intermodali collocati nel retroterra portuale, le Parti desiderano valutare opportunità di sviluppare forme strutturali di cooperazione con riferimento a questo specifico progetto.

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