venerdì 9 novembre 2018

UNIVERSITA' DEL FRIULI: IL VERO PROBLEMA E' QUELLO DELLE RISORSE!!


 

  
 
Comunicato stampa

9.11.2018


Università del Friuli


Come ha ben evidenziato la campagna elettorale regionale di questa primavera c'è un tema prioritario per le realtà istituzionali, sociali ed economiche di questa Regione e cioè quello delle risorse. Senza adeguate risorse qualunque idea di autonomia, specialità, sviluppo del territorio, della sanità e dell'università non può reggere e questa priorità va tenuta conto da tutti, ora, tenuto conto che i Governi nazionale e regionale di nuova nomina si apprestano a far approvare la loro prima legge di bilancio.

In questo quadro il Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli ha evidenziato l'annoso problema della sperequazione di finanziamenti statali tra gli atenei della regione con un sottofinanziamento per quello friulano, rispetto a Trieste, che assomma a quasi un miliardo in quindici anni.

Questo, a nostro avviso, è il problema che colpisce l'università, questo è il nodo che la politica nazionale e regionale deve affrontare ora. Dobbiamo auspicare ancora una volta che i consiglieri regionali, il mondo imprenditoriale e sindacale e soprattutto  i nostri parlamentari facciano pressione a Roma perchè il criterio del costo storico venga superato equiparando i finanziamenti degli atenei regionali.

E' possibile che ci sia forse qualcosa da dire in relazione all'università del Friuli e su quanto potrebbe fare di più per la lingua friulana, per il rispetto del mandato popolare, per il rapporto col territorio, in relazione alla sua articolazione interna ed ai rapporti con le altre istituzioni accademiche regionali ma noi riteniamo che questi ed altri temi, anche grazie alle sollecitazioni di tutti i portatori di interessi sociali e politici che agiscono in Friuli, siano ben presenti nel dibattito interno dell'ateneo che deve e dovrà mantenere il difficile equilibrio tra autonomia dell'istituzione e rapporto col territorio.

Ora il problema vero su cui ciascuno dovrebbe agire secondo il proprio ruolo, è quello relativo alle risorse, poi verrà il tempo di altri confronti, perchè adesso sarebbe bene evitare di prendere esempio dai capponi di Renzo.

per il Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
il presidente
Paolo Fontanelli 
 
 

8 commenti:

  1. Nel 2010 così scriveva la prof.ssa Silvana Fachin Schiavi (ex-parlamentare friulana) in una sua lettera inviata al quotidiano IL PICCOLO di Trieste (lettera che risulta mai pubblicata da questo quotidiano!!):

    “In quanto alle salutari iniezioni di risorse da parte del mondo imprenditoriale, sinora esse sono giunte col contagocce . Speriamo che in futuro vi siano maggiori investimenti(…) ”

    https://comitat-friul.blogspot.com/2010/10/lettera-aperta-roberto-morelli-silvana.html#more

    Parole sacrosante scritte nel 2010 ma valide ancor oggi novembre 2018: dal mondo imprenditoriale
    friulano (confindustria in prima fila), TANTI CONSIGLI, SUGGERIMENTI E CRITICHE e solo piccolissime gocce di fondi all'università friulana!!"

    E' noto che i consigli e i suggerimenti non costano nulla…. e le critiche sono facili da fare!

    Che poi i fondi distribuiti dal MIUR alle università siano in gran parte (circa l'80%) distribuiti in base al COSTO STORICO al 1993 (?????) e che per il 20% sia distribuito in base al merito ovviamente influenzato dai sovra-finanziamenti/sottofinanziamenti (chi è sovra-finanziato ha i fondi per la ricerca e la didattica in misura di gran lunga maggiore di chi è sotto-finanziato, ma di ciò non si tiene conto e si straparla di MERITOCRAZIA!!) l'imprenditoria friulana e la politica regionale non tengono minimamente conto!!

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  2. Dal quotidiano on-line FRIULISERA.IT - articolo pubblicatol'8 novembre 2018:

    TITOLO - Il rettore dell’Ateneo friulano Alberto Felice De Toni difende la sua Università dalle “interpretazioni” di stampa sulla sua azione

    di Redazione ·Pubblicato 8 novembre 2018· Aggiornato 8 novembre 2018

    "Eletto il 23 maggio 2013, con 345 preferenze su 556 voti validi, Alberto Felice De Toni è entrato in carica come Rettore dell'Ateneo friulano il 1° ottobre 2013, con decreto di nomina del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza. Il suo mandato terminerà il 30 settembre 2019 e già oggi a 10 mesi dal cambio sono in corso alcune “manovre” interne ed esterne all'Ateneo. Del resto dal maggio del 2013 molto è cambiato nel Paese e anche in Friuli Venezia Giulia, basti pensare che nell'aprile del medesimo anno si erano svolte le elezioni regionali con la vittoria del centrosinistra e l'elezione di Debora Serracchiani. Oggi la situazione è molto diversa, con il leghista Fedriga ai vertici della Regione, la città di Udine vede Pietro Fontanini, leghista pure lui, da qualche mese Sindaco e un governo nazionale chiamato "giallo-verde" dalle politiche contraddittorie ma comunque piuttosto "destre". Certo il cambio politico non è direttamente correlato all'elezione del rettore, forse di più lo ha un certa "atmosfera" culturale, ma ad essere maliziosi, un certo peso lo ha. Così appare evidente che il bilancio dell'attività degli attuali cinque anni del rettorato targato De Toni avrà un peso sulle scelte future ed è altrettanto ovvio che alcuni ragionamenti sui media possono essere già influenzati dalla “campagna” per l'elezione del nuove rettore rispondendo alle sollecitazione della nuova area che tira. Questa potrebbe essere la chiave di lettura di alcuni articoli di stampa usciti in questi giorni sulla stampa che hanno spinto il magnifico rettore Alberto Felice De Toni a prendere carta e penna e mandare alcune puntualizzazioni e lo a fatto mandando una nota a tutti i media e non solo a quello, il Messaggero Veneto, che in qualche modo aveva messo nel mirino la sua azione alla guida dell'Ateneo friulano. Un operazione trasparenza dettata forse dal fatto che così i contenuti della sua risposta vengano veicolati in maniera completa e senza interpretazioni terze. Scrive De Toni: ho letto sulle edizioni del Messaggero Veneto articoli rispettivamente che affrontano la questione del rapporto dell’Università di Udine con il suo territorio. Mi preme evidenziare le iniziative che sono state sviluppate dal nostro ateneo solo nell’ultimo anno accademico 2017/2018.

    a) Nuovi corsi di laurea e master utili allo sviluppo del nostro territorio:

    - Laurea magistrale in Gestione del turismo culturale e degli eventi;

    - Laurea triennale in Internet of things, big data & web;

    - Laurea triennale in Banca e finanza a Pordenone;

    - Master Digital marketing.
    …………..

    Prima parte dell'articolo

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  3. Dal quotidiano on-line FRIULISERA.IT - articolo pubblicatol'8 novembre 2018:

    TITOLO - Il rettore dell’Ateneo friulano Alberto Felice De Toni difende la sua Università dalle “interpretazioni” di stampa sulla sua azione

    di Redazione ·Pubblicato 8 novembre 2018· Aggiornato 8 novembre 2018

    SECONDA PARTE DELL'ARTICOLO:

    b) Le Officine di Cantiere Friuli, che stanno lavorando su temi strategici per lo sviluppo del nostro territorio:

    - Sistemi digitali di supporto avanzato alle decisioni strategiche per il territorio

    - Innovazione manifatturiera

    - Nuovi fattori produttivi e nuova imprenditorialità

    - Vuoti da riempire: rigenerare e recuperare il capitale territoriale

    - Persone, comunità e servizi sociosanitari

    - Autonomia e istituzioni

    - Demografia e territorio

    c) Servizi per il territorio:

    - Punto Impresa, sportello nato per facilitare il contatto tra mondo accademico e imprese;

    - Osservatorio turismo e territorio, finalizzato a promuovere studi e acquisire informazioni nell’ambito del turismo regionale e nazionale.

    d) Supporto alla manifattura territoriale:

    - Partecipazione attiva al Competence center Nord Est industria 4.0;

    - Nuovi investimenti sul Laboratorio di Meccatronica disponibile per le imprese.

    e) Strutture didattiche aperte alle scuole superiori e alle imprese:

    Laboratorio di Digital Story Telling attivato con la collaborazione del Liceo Stellini e a supporto dei giovini e delle imprese friulane.

    f) Servizi di Placement: 407 aziende che hanno ricevuto gratuitamente servizi dall’università per la soddisfazione di richieste di personale.

    g) Iniziative culturali aperte alla città:

    “Aperture”, decine di conferenze sui temi più attuali che riguardano le nostre comunità (as es. L’unicità dell’uomo; Una questione di origini o di relazioni? La Classe: Ripensare la crisi ripensando le organizzazioni; Le università come collante dell’Europa nascente; ecc.).

    h) Le botteghe del sapere: divulgazione scientifica curata dai docenti dell’Ateneo friulano e sviluppate negli spazi commerciali della città.
    ………..

    seconda parte dell'articolo

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  4. Dal quotidiano on-line FRIULISERA.IT - articolo pubblicatol'8 novembre 2018:

    TITOLO - Il rettore dell’Ateneo friulano Alberto Felice De Toni difende la sua Università dalle “interpretazioni” di stampa sulla sua azione

    di Redazione ·Pubblicato 8 novembre 2018· Aggiornato 8 novembre 2018

    ULTIMA PARTE DELL'ARTICOLO:

    Tutto questo è stato fatto in coerenza con la mission del nostro Ateneo: “l’Università di Udine di promuove lo sviluppo e il progresso della cultura e della scienza attraverso la ricerca, la formazione, la collaborazione scientifica e culturale con istituzioni italiane ed estere, contribuendo con ciò allo sviluppo civile, culturale, sociale ed economico del Friuli” (art. 1 dello Statuto). Le iniziative citate fanno riferimento all’Ateneo e accompagnano i contributi di centinaia di nostri docenti che a vario titolo danno a imprese e istituzioni del nostro territorio: economisti, storici dell’arte, geografi, ingegneri, architetti, medici linguisti, giuristi, informatici, fisici, matematici, filosofi, sociologi, storici, agronomi, tecnologi alimentari ecc. Era possibile fare di più? Probabilmente sì e in questo senso l’Università ha bisogno di incoraggiamento e di sostegno. Oggi l’istituzione che ci è davvero vicina e che ha contribuito a realizzare le iniziative territoriali descritte è Fondazione Friuli verso cui nutriamo una profonda gratitudine.
    L’Università in questi anni ha saputo autogenerare, attraverso tagli di costi e incrementi di ricavi le risorse necessarie per il proprio sviluppo, sicuramente non ancora sufficienti per una competizione alla pari con Atenei che godono di supporti finanziari molto più importanti rispetto a quelli dell’Ateneo friulano, basta vedere le risorse che può utilizzare l’Università di Trento molto simile al nostro ateneo per numero di studenti e per offerta didattica. Decine di milioni annui che fanno la differenza. Noi abbiamo fatto la nostra parte autogenerando in cinque anni circa 30 milioni di utili che sono stati finalizzati allo sviluppo di ateneo (infrastrutture di ricerca, sostegno a progetti di ricerca e all’inserimento di giovani ricercatori) e in parte a riserva per sostenere anche eventuali imprevisti per i prossimi anni.
    L’Ateneo udinese è una istituzione aperta e plurale che va sostenuta indipendentemente dal Rettore pro tempore che la rappresenta. Io ho cercato di fare la mia parte e i risultati sono disponibili per tutti e consentono a ciascuno di valutare criticamente ciò che è accaduto in questi anni. Fra l’altro le informazioni contenute in questa lettera sono disponibili insieme a tante altre notizie che riguardano le attività dell’Ateno friulano nell’a.a. 2017/2018 nel Bilancio Sociale presentato durante l’inaugurazione dell’attuale anno accademico, consultabile sul sito di Ateno al seguente indirizzo https://qui.uniud.it/notizieEventi/ateneo/inaugurato-il-nuovo-anno-accademico-2018-19/bilancio-sociale-delluniversita-di-udine-a-a-2017-2018.
    Altre istituzioni potrebbero seguire l’esempio dell’Ateneo friulano rendicontando alla comunità le cose che hanno fatto e il valore che hanno generato pubblicando queste informazioni sul loro sito istituzionale. Solo una ultima precisazione: le immatricolazioni sono state nell’anno accademico 2013/2014 n. 4.265 e nel 2018/2019 n. 4381. Per fortuna del nostro Ateneo nessun calo, anzi …

    ………….

    https://friulisera.it/il-rettore-dellateneo-friulano-alberto-felice-de-toni-difende-la-sua-universita-dalle-interpretazioni-di-stampa-sulla-sua-azione/

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  5. "Altre istituzioni potrebbero seguire l’esempio dell’Ateneo friulano rendicontando alla comunità le cose che hanno fatto e il valore che hanno generato pubblicando queste informazioni sul loro sito istituzionale." Rettore Alberto De Toni

    Se ci mettessimo a dare consigli, suggerimenti e a fare critiche alla Confindustria friulana, alla Camera di Commercio di Udine-Pordenone, ecc. ecc. dovremmo scrivere una infinità di POST…

    "Chi è senza peccato scagli la prima pietra!"

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  6. SEGNALIAMO che il Comunicato Stampa è stato pubblicato il 10 novembre 2018 - a pagina 29 - dal quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Ud) come contributo al dibattito sull'università friulana. Il Direttivo del Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli, ringrazia il Direttore e la Redazione del Messaggero Veneto.

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  7. Invece di criticare e dare consigli e suggerimenti, le istituzioni friulane come la confindustria friulana, la Camera di commercio, la confartigiani, ecc. che aprano i cordoni della borsa e inizino a finanziare borse di studio, master e progetti universitari dell'Università friulana. Altrimenti tacciano!! E la smettano di parlare e scrivere di collaborazione tra gli atenei di Udine e Trieste nel mentre continuano ad ignorare – pur sapendolo!! – che Trieste ha ogni anno ben 15 milioni di euro di fondi statali in più rispetto a Udine.

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  8. Quando il Governo centrale (Roma) vuole, i fondi li trova e poi neppure controlla se vengono sprecati in mille inutili rivoli clientelari:

    FONDO PER TRIESTE

    (….) Finita l’epoca dorata del Fondo Trieste, istituito per legge nel 1955 quale “provvidenza” per il territorio confinario svantaggiato, e arrivato a erogare perfino 65 miliardi di vecchie lire nel 1989.

    (…) Comunque Trieste e Gorizia hanno avuto un diluvio di soldi. Riconquistati ogni volta coi denti, pretesi a ogni finanziaria a prezzo di liti locali ferocissime, è anche capitato fossero dai politici assegnati ben prima di essere ricevuti, nel 2006 il consigliere regionale Sergio Dressi (allora An) tuonò: «Se non arrivano il dramma sarà generale, abbiamo licenziato contributi a 150 soggetti per un totale di 6 milioni gran parte dei quali devono ancora arrivare».
    Ad approvvigionarsi gagliardamente sono stati tanti: imprese, porto, teatri, associazioni culturali, sportive e nautiche, chiese, parrocchie e conventi, istituti scientifici e l’università, Comuni, volontari, cooperative, circoli culturali, fondazioni, comunità e oratori, l’ospedale, il castello di Miramare. Nel 2000 con 1 miliardo e mezzo si comprò la camera iperbarica attesa da anni. Ma l’ex presidente della Provincia di centrodestra, Fabio Scoccimarro (anche presidente del Fondo), nel 2002 pagò con quei soldi «una notte di stelle sul ghiaccio», pattinaggio artistico davanti alla Stazione marittima con biglietto d’ingresso a 15 euro. (...)

    17 MARZO 2012 -

    articolo a firma di Gabriella Ziani – IL PICCOLO (Ts)

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