mercoledì 1 marzo 2017

UTI - ANCHE PER L'ASSESSORE PANONTIN DEVONO ANCORA DECOLLARE!!


U T I

UNIONI TERRITORIALI

INTERCOMUNALI


Anche per l'assessore Panontin

devono ancora decollare!!

 
"Entro marzo (n.d.r.: 2017) ha detto Panontin - presenteremo una soluzione che consentirà di risolvere la questione del deficit strutturale del personale, garantendo la possibilità di un certo numero di assunzioni al fine di avviare le Unioni"
 
Da un articolo pubblicato sul sito del settimanale ilFRIULI.it :


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La legge regionale di riforma degli enti locali è stata approvata il 12 dicembre 2014 (legge nr. 26); ha già subito tante modifiche (grazie alle sentenze del Tar e alle grandi battaglie dei Sindaci e dell'Anci regionale!!) e ciò sta a significare che le leggi IMPOSTE DALL'ALTO senza consultare il territorio, non possano funzionare e siano destinate ad infinite contestazioni e ricorsi al Tar.

Questo il testo di legge  "oggi in vigore", comprensivo delle note di modifica:


 
E intanto, tra un ricatto e l'altro nel  tentativo  di  imporre le Uti, unioni che notoriamente non funzionano, il Friuli sta  sprofondando  tra  un  tasso di disoccupazione elevatissimo, enormi problemi economici irrisolti, spopolamento dei piccoli e medi Comuni, l'ambiente friulano aggredito dalla lobby dell'energia  con la complicità della Giunta regionale, la sudditanza politica regionale ad ogni lobby esterna, la tutela della minoranza linguistica friulana finanziata con le briciole del bilancio regionale...
 
Fondamentale è finanziare la città  più assistita d'Italia (Trieste), accontentando sempre il campanilismo triestino, regalando a Trieste un collegio elettorale extra-large in cui i friulani saranno "portatori di voti" per l'elezione di parlamentari triestini! (su questo ultimo punto la Serracchiani, nella sua duplice veste di vice segretaria del Partito Democratico e Presidente di Regione,  ci risulta sia rimasta silenziosissima!).
 
Il porto di Trieste? Con l'incremento di traffici non ci sarà alcun beneficio per l'area friulana, salvo per l'area udinese un maggior inquinamento e rumori per i residenti!
 
Friuli è sinonimo di manifatturiero, agricoltura, un patrimonio agro-alimentare invidiato e invidiabile (con i suoi vini doc , i suoi prosciutti, ecc, ecc.), innovazione tecnologica, università (sotto-finanziata rispetto all'ateneo triestino....), tutela delle sue lingue (friulano, sloveno e germanico), centrali idroelettriche (per altro tutte in mano foresta perché la regione non ha voluto acquisirle quando ne aveva la possibilità!), turismo marino, montano e culturale con le sue città d'arte (il turismo marino di Lignano e Grado risulta costituire oltre il 50%  della  totalità del turismo regionale!): peccato che la Giunta regionale Serracchiani si occupi solo di Trieste....che oltre tutto l'ha anche tradita sul piano elettorale votando un sindaco di centro-destra!   
 
Il Friuli ringrazia e non dimentica!! 

 
LA REDAZIONE DEL BLOG
 
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9 commenti:

  1. Ma le UTI non dovevano essere a costo zero, ANZI, non dovevano far risparmiare?

    Quanti milioni la Giunta regionale ha già investito sul carrozzone UTI che notoriamente non funziona?

    Copiare la provincia di Trento, NO.... vero!!

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  2. Dal sito del settimanale IlFRIULI.it

    http://www.ilfriuli.it/articolo/Politica/Uti-points-_perimetri_disomogenei/3/162699

    27 gennaio 2017


    "Che la riforma degli Enti locali stia producendo effetti negativi E' ORMAI NOTO A TUTTI, ma che non si sia ancora capita l'entità questo probabilmente, almeno alla Giunta, deve essere sconosciuto". Ad intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant, che in più occasioni ha denunciato l'inadeguatezza della riforma e l'assenza di una valutazione puntuale sulle ricadute economiche della stessa, che potrebbe portare invece a maggiori costi per la collettività oltre a una disomogeneità territoriale nella perimetrazione delle Uti che è in contrasto proprio con l'art. 4 della Legge 26.

    "Dopo avermi bocciato la proposta avanzata di far entrare Osoppo nella Uti del Gemonese, ora i servizi di questo Comune pedemontano, dopo decenni, dall'ambito socio sanitario del gemonese transiteranno verso San Daniele, mentre dall'altra parte la Giunta nel piano delle fusioni prevede l'aggregazione dei Comuni di Artegna con Magnano in Riviera, 2 Comuni su 2 Uti diverse e con 2 ambiti socio sanitari diversi, uno nel gemonese l'altro nel tarcentino. Semplice follia di una riforma mal fatta e mal governata, dove a non crederci sono gli stessi sindaci che hanno deciso di aderire alle Uti".

    "Già in passato avevo anche proposto di accorpare le due Uti del gemonese e quella della Collinare, e ho reiterato la proposta con un emendamento nella legge di stabilità se non altro per stimolare un dibattito, soprattutto tenuto conto della decisione del Comune di Gemona di rimanere fuori dall'Uti pedemontana. I Comuni del gemonese che hanno aderito all'Uti nel complesso hanno una popolazione di circa 8500 abitanti, è questa l'adeguatezza intesa dal Governo Serracchiani?", conclude Revelant.

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  3. Ma la riforma regionale degli enti locali (cancellazione delle province e invenzione del BARACCONE UTI) non doveva avvenire a costo zero e utilizzando i dipendenti dei singoli Comuni facenti parte delle UTI?

    E com'è che ora Panontin - dopo una vigorosa protesta dei sindaci e dell'ANCI - si accorge che né le Uti né i Comuni hanno personale sufficiente per far funzionare (SI FA PER DIRE....) le UTI?

    E se ora si assume nuovo personale per far funzionare la "meraviglia delle meraviglie" ossia le UTI, dov'è il risparmio derivato da presunte economie di scala?

    Ma che analisi avevano fatto negli Ufficio regionali i BUROCRATI che hanno scritto questa pessima legge di riforma regionale degli enti locali?

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  4. Che ne pensa l'ANCI regionale?

    Di seguito alcune importanti dichiarazioni pubbliche del Presidente dell'Anci Fvg, Mario Pezzetta, presente alla Conferenza stampa a Lestizza, mercoledì 21 febbraio 2017 e riportate successivamente anche dalla stampa locale.

    Dal quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Udine)

    mercoledì 22 febbraio 2017

    LE STORIE 

    articolo a firma di Mattia Pertoldi
     
    "(....) il presidente dell'Anci Fvg Mario Pezzetta presente in sala. "Tutti i Comuni stanno attraversando una situazione di grande difficoltà - ha detto - in cui si pensa di risolvere i problemi con l'accentramento quando invece esiste un principio di sussidiarietà  istituzionale che va rispettato. Questa regione è formata da 216 Comuni, di cui 150 sotto i 5 mila abitanti, che vanno messi in sicurezza e nelle condizioni di camminare con le proprie gambe, altrimenti il meccanismo si inceppa". Da qui a parlare delle riforme - in primis quella delle Uti - il passo è breve.
    "D'ora in avanti, come Anci, NON ACCETTEREMO PIU' - ha proseguito - IMPOSIZIONI DALL'ALTO dall'alto, ma si dovrà partire dal basso perché i territori, anche quelli piccoli, rappresentano una ricchezza del Fvg, non una debolezza"  (...)
     
    Ma l'idea di fondo secondo Pezzetta, per la gestione futura dei servizi è un'altra. "Nel concetto di tutela dell'Autonomia - ha concluso - credo che dovremmo copiare, per quanto possibile, il modello della Provincia di Trento, studiando il meccanismo delle associazioni dei Comuni di quel territorio.
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  5. Sulle Uti c'è una "narrazione" (ovviamente positiva e brillante!!) del Partito Democratico che poi non trova riscontro nella realtà.

    La realtà è il caos amministrativo raccontato dai sindaci alla conferenza stampa del 21 febbraio nella sala consiliare del Comune di Lestizza

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  6. E' vero che la Giunta Serracchiani ha – furbescamente – fatto modificare l’art. 11 del nostro Statuto di autonomia, articolo in cui è stato scritto che – con legge ordinaria – l’ente regionale può rendere obbligatorie le Unioni, ma esiste pur sempre il principio costituzionale della autonomia degli enti locali (art. 5 costituzione italiana), il principio costituzionale della sussidiarietà istituzionale (richiamato anche da Pezzetta – ANCI regionale – il 21 febbraio a Lestizza), e il principio della ragionevolezza, per il quale gli atti aventi valore di legge devono essere sempre adeguati o congruenti rispetto al fine perseguito dal legislatore.

    Se ora le UTI potranno assumere nuovi dipendenti .... dov’è l’economia di scala tanto pubblicizzata da Panontin e che avrebbe dovuto far RISPARMIARE e con i risparmi investire nei Comuni aderenti alle UTI?

    Se Le UTI sono costrette ad assumere dipendenti per far funzionare le UTI stesse (ora IMPANTANATE!!), è ovvio che i costi AUMENTERANNO!!!

    DOVE DUNQUE IL RISPARMIO E L'ECONOMIA DI SCALA? NON CI SONO!!!!!

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  7. "Anche per l'assessore Panontin devono ancora decollare!!"

    TRADUZIONE:

    DOPO DUE ANNI DALLA SUA APPROVAZIONE (DICEMBRE 2014) LA RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI IN REGIONE (FRIULI) E' NEL PIU' TOTALE CAOS!!!

    VOGLIAMO PRENDERNE ATTO O DOBBIAMO CONTINUARE AD ASCOLTARE LE DICHIARAZIONI AUTOREFERENZIALI SERRACCHIANI/PANONTIN CHE CI RACCONTANO UNA REALTA' VIRTUALE IN CUI LE "MERAVIGLIOSE" UTI STANNO ANDANDO ALLA GRANDE?

    BASTA FROTTOLE!!

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  8. Da "Il Piccolo" di Trieste

    30 ottobre 2016

    UTI - I SINDACATI DICHIARANO GUERRA AL CAOS!

    «La strada scelta (UTI n.d.r.) poteva anche essere buona, ma in realtà si è deciso solo l'obiettivo da raggiungere, ma senza sapere in che modo arrivarci. Una visione allucinante. A questo punto ci si dovrebbe fermare, Regione in testa, e riconsiderare l’intero sistema e le diverse tempistiche».

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/10/30/news/i-sindacati-dichiarano-guerra-al-caos-uti-1.14336679

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    COMMENTO:

    Ovviamente la Presidente Serracchiani non si è fermata come richiesto da tantissimi (SINDACI, ANCI, SINDACATI, CITTADINI, COMITATI POPOLARI, ECC. ECC.), e ora siamo nel caos amministrativo più totale!

    Grazie Presidente Serracchiani!!

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  9. Dopo numerose modifiche alla legge regionale riforma (o de-forma?) enti locali, questa è la situazione che risulta da "fonte sindacale" relativamente alle UTI:

    1) UTI AGRO AQUILEIESE: su 18 Comuni 5 non hanno aderito

    2) UTI CANAL DEL FERRO-VAL CANALE: su 8 Comuni 4 non hanno aderito

    3) UTI CARNIA: su 28 Comuni 4 non hanno aderito e 1 ne è uscito

    4) UTI CARSO ISONZO ADRIATICO: su 10 Comuni 1 non hanno aderito

    5) UTI COLLINARE: su 15 Comuni 8 non hanno aderito

    6) UTI COLLIO ALTO ISONZO: su 15 Comuni 3 non hanno aderito

    7) UTI FRIULI CENTRALE: su 11 Comuni 5 non hanno aderito

    8) UTI GEMONESE: su 6 Comuni 1 non ha aderito

    9) UTI GIULIANA: su 6 Comuni tutti hanno aderito

    10) UTI LIVENZA-CANSIGLIO-CAVALLO: su 6 Comuni 3 non hanno aderito

    11) UTI MEDIO FRIULI: su 11 Comuni 6 non hanno aderito

    12) UTI NATISONE: su 17 Comuni 6 non hanno aderito

    13) UTI NONCELLO: su 7 Comuni 2 non hanno aderito

    14) UTI RIVIERA BASSA FRIULANA: su 12 Comuni 3 non hanno aderito

    15) UTI SILE E MEDUNA: su 7 Comuni 2 non hanno aderito

    16) UTI TAGLIAMENTO: su 9 Comuni 1 non hanno aderito

    17) UTI TORRE: su 9 Comuni 1 non ha aderito

    18) UTI VALLI E DOLOMITI FRIULANE: su 22 Comuni 2 non hanno aderito

    Fonte: Cgil funzione pubblica

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    Precisazione della Redazione del Blog:

    1) L'UTI GIULIANA ha avuto dalla regione un "trattamento di favore" in quanto ha un numero minore di competenze comunali traferite all'Uti rispetto alle altre 17 UTI. Prima del "trattamento di favore" solo due Comuni ci risulta fossero entrati nell'UTI Giuliana.

    2) UTI CARSO ISONZO ADRIATICO - oggi sabato 4 marzo 2017, il Comune di Monfalcone risulta aver deliberato l'uscita dall'UTI.

    3) UTI DEL NATISONE - a causa "del bastone" utilizzato dalla Giunta regionale (leggi: tagli drastici ai trasferimenti finanziari regionali ai Comuni che non hanno voluto entrare nell'UTI) diversi Comuni che prima non lo avevano fatto, recentemente - per disperazione e contro voglia - sono entrati nell'UTI.
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