venerdì 24 febbraio 2017

LA GRAN PARTE DEI COMUNI REGIONALI? "ATTACCATI ALLA CANNA DEL GAS"!


Regione FRIULI-VG

LA GRAN PARTE

DEI COMUNI REGIONALI?
 
"ATTACCATI ALLA CANNA DEL GAS" !
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Foto scattata dal "Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli".
21 febbraio 2017 - Municipio del Comune di Lestizza

CONFERENZA STAMPA

Di seguito pubblichiamo  il documento  sottoscritto mercoledì sera 21 febbraio 2017,  al termine della conferenza stampa organizzata da quasi 50 sindaci  provenienti dalle tre provincie friulane di Pordenone, Udine e Gorizia (mancava solo una rappresentanza dei sindaci della provincia di Trieste!) nella sede del Municipio del Comune di Lestizza (provincia di Udine).

Conferenza stampa avente lo scopo di denunciare il perdurare delle gravi difficoltà in cui si dibattono da troppo tempo i Comuni regionali, dentro e fuori le Uti. Difficoltà già INVANO denunciate all'amministrazione regionale.
 
La Redazione del Blog ringrazia il sindaco di Lestizza Geremia Gomboso per averle concesso la pubblicazione del documento e nel contempo desidera manifestare a lui e ai tanti Sindaci che si trovano nella sua stessa pesante situazione, la solidarietà del "Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli.  

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Alla Presidente della Regione Autonoma Friuli V.G.
 
All'Assessore alle Autonomie Locali della Regione Autonoma Friuli V.G.
 
e p.c.
 
Al Signor Prefetto della Provincia di
Trieste - Udine - Pordenone - Gorizia
 
Al Signor Presidente della Corte dei Conti
Sezione di controllo per la Regione Friuli Venezia Giulia
 
Al Signor Presidente dell'A.N.C.I. Friuli Venezia Giulia
 
    I sottoscritti Sindaci, riscontrato il perdurare delle gravi difficoltà nel poter esercitare le funzioni pubbliche assegnate per legge ai Comuni da noi amministrati, causa il perdurare della mancanza di personale e della mancanza di norme che permettano la soluzione di tale grave problema, si  sono spontaneamente ritrovati in Lestizza per affermare l'impossibilità nell'esercitare il proprio dovere di Sindaci eletti dai cittadini, 
pertanto 

riscontrato che l'Amministrazione Regionale è già stata coinvolta nella primavera e nell'autunno del 2016 e che a tutt'oggi non è stata data una soluzione; 
chiedono 

la convocazione immediata di un incontro, anche pubblico, affinché la Regione presenti le soluzioni ai problemi già manifestati.

Comune di CAVASSO NUOVO
Comune di POLCENIGO 
Comune di VALVASONE ARZENE
Comune di SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA
Comune di FORNI DI SOTTO
Comune di TRIVIGNANO UDINESE
Comune di SAN VITO AL TORRE
Comune di TALMASSONS
Comune di TRAMONTI DI SOTTO
Comune di MORTEGLIANO
Comune di CARLINO
Comune di DRENCHIA
Comune di PULFERO 
Comune di SAN LEONARDO
Comune di SAN PIETRO AL NATISONE
Comune di GRIMACCO
Comune di MEDEA
Comune di PAULARO
Comune di RIVIGNANO TEOR
Comune di PAGNACCO
Comune di MONTENARS 
Comune di GEMONA
Comune di FANNA 
Comune di LATISANA
Comune di SAVOGNA  - UD
Comune di STREGNA - UD
Comune di CAMINO AL TAGLIAMENTO
Comune di CASTIONS DI STRADA
Comune di POCENIA
Comune di VITO D'ASIO 
Comune di DOLEGNA DEL COLLIO
Comune di SAN PIER D'ISONZO
Comune di MERETO DI TOMBA
Comune di CORNO DI ROSAZZO
Comune di RIVE D'ARCANO
Comune di DIGNANO
Comune di SPILIMBERGO
Comune di LESTIZZA
Comune di RAVASCLETTO
Comune di COLLOREDO MONTE ALBANO
Comune di CORDOVADO

Lestizza, 21 febbraio 2017 

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RELATIVAMENTE AI COMUNI FIRMATARI DEL DOCUMENTO, LA REDAZIONE DEL BLOG E' STATA INFORMATA CHE ANCHE ALTRI SINDACI STANNO DANDO LA LORO ADESIONE.   
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Che ne pensa l'ANCI regionale?


Di seguito alcune importanti dichiarazioni pubbliche del Presidente dell'Anci Fvg, Mario Pezzetta, presente alla Conferenza stampa a Lestizza, mercoledì 21 febbraio 2017 e riportate successivamente anche dalla stampa locale.

Dal quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Udine)

mercoledì 22 febbraio 2017

Le Storie
 

articolo a firma di Mattia Pertoldi
 
(....) il presidente dell'Anci Fvg Mario Pezzetta presente in sala. "Tutti i Comuni stanno attraversando una situazione di grande difficoltà - ha detto - in cui si pensa di risolvere i problemi con l'accentramento quando invece esiste un principio di sussidiarietà  istituzionale che va rispettato. Questa regione è formata da 216 Comuni, di cui 150 sotto i 5 mila abitanti, che vanno messi in sicurezza e nelle condizioni di camminare con le proprie gambe, altrimenti il meccanismo si inceppa". Da qui a parlare delle riforme - in primis quella delle Uti - il passo è breve.
 
"D'ora in avanti, come Anci, non accetteremo più - ha proseguito - imposizioni dall'alto, ma si dovrà partire dal basso perché i territori, anche quelli piccoli, rappresentano una ricchezza del Fvg, non una debolezza"  (...)
 
Ma l'idea di fondo secondo Pezzetta, per la gestione futura dei servizi è un'altra. "Nel concetto di tutela dell'Autonomia - ha concluso - credo che dovremmo copiare, per quanto possibile, il modello della Provincia di Trento, studiando il meccanismo delle associazioni dei Comuni di quel territorio.

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Questa la risposta dell'Assessore regionale Panontin - che non era presente alla conferenza stampa del 21 febbraio - riportata dalla stampa locale
 
da ILFRIULI.it
 
23 febbraio 2017
 
articolo a firma di
Silvia De  Michielis 

(...) Durante il 2015 e il 2016 la Giunta non ha potuto mettere mano a questa impasse perché vincolata da norme statali. "A fine 2016 - spiega l'assessore regionale - abbiamo approvato la legge regionale 18 sul comparto unico. La norma ha finalmente permesso di riaprire il ricambio all'interno delle pubbliche amministrazioni, consentendo l'assunzione del 100 per cento delle risorse cessate nell'anno precedente. La legge permette inoltre di recuperare quote assunzionali 'residue' delle annualità precedenti ma non utilizzate. Questo principio vale tanto per la Regione quanto per i Comuni che partecipano alle Unioni. Le amministrazioni che invece hanno scelto di restare fuori dalle Uti possono attivare il turnover nella misura del 50 per cento e non del 25 per cento come invece è stato affermato". (...)

Leggi tutto l'articolo:
 
http://www.ilfriuli.it/articolo/Politica/Comuni-points-_presto_lo_sblocco_alle_assunzioni/3/163588

Commento della redazione del Blog alla risposta di Panontin riportata dalla stampa locale:

facciamo notare come continuino i ricatti della Giunta regionale nei confronti dei Comuni ancora fuori delle Uti, i quali Comuni possono attivare il turnover nella misura del solo 50%, mentre chi ha ceduto alla pressione  coercitiva  regionale  ed  è entrato nell'Uti "assegnatagli dall'alto"  dalla Regione stessa, può assumere fino al 100% delle risorse cessate nell'anno precedente... 
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COMMENTO DELLA
 
REDAZIONE DEL BLOG
 
In Regione è rispettato il dettato costituzionale,  articoli 1, 5 e 97 della nostra Carta Costituente?
 
Assemblea nazionale Pd, Matteo Renzi: "No ai ricatti":

perfettamente d'accordo con Renzi, ma chi lo dice all'assessore Panontin  e alla Presidente Serracchiani i quali "continuano" con i ricatti e le pesanti imposizioni "calate dall'alto" ai Comuni regionali?  
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9 commenti:

  1. Le promesse dell'Assessore Panontin sono credibili? L'esperienza di questi ultimi anni, ci fa pensare che sta solo prendendo tempo....

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  2. Una norma regionale del "comparto unico" che ci risulta stia mettendo in gravissima difficoltà i Comuni regionali è quella che prevede che i dipendenti comunali possano chiedere la mobilità verso la Regione o un altro Comune (di norma i grandi Comuni) senza che il Comune che li hanno assunti con concorso pubblico possa bloccare la richiesta di mobilità.

    Tutto O.k. per quanto riguarda l'art. 97 e l'art. 5 della Costituzione italiana?

    Ci risulta che accada questo:
    1) un Comune indice un concorso pubblico perché ha necessità di assumere una posizione lavorativa in cui è sguarnito;

    2) svolge il concorso, assume il vincitore che poi chiede la mobilità in Regione;

    3)il sindaco del Comune che aveva indetto il concorso? Ci risulta non possa impedire la mobilità verso altri lidi (solitamente la regione....) per norma di legge scritta nella legge regionale sul comparto unico.

    Ad oggi non ci risulta che dipendenti regionali siano stati spostati in un Comune: la mobilità è SEMPRE in senso contrario, dal Comune alla Regione!!!

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  3. Un caso esemplificativo di quanto sta succedendo nei Comuni della regione Friuli - Vg: il caso del COMUNE DI SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA

    Buona lettura!

    Dal facebook di "Patrie Furlane"

    https://www.facebook.com/Patrie-Furlane-396679220537028/

    Michele Leon ha aggiunto 3 nuove foto — con Claudio Scandiuzzi e altre 49 persone. · 11 h

    "Affronto la realtà con determinazione ma devo informarvi di ciò che sta succedendo in Municipio: Anche oggi non siamo riusciti a garantire i servizi all'ufficio anagrafe e protocollo.

    Purtroppo le due lunghe (e reali) malattie delle persone impiegate ci hanno costretto ad assumere con i voucher una persona in pensione per garantirne parzialmente il servizio. Purtroppo a causa di un lutto, giustamente, non ha potuto prendere servizio nella giornata di oggi e oltre alla riduzione di orario praticata abbiamo dato un ulteriore disservizio alla Nostra gente! Stiamo lottando contro lo svuotamento del comune, dipendenti che se ne vanno (tre nello specifico) attraverso la procedura della mobilità trovando posizioni e retribuzioni migliori in comuni più grandi lasciandoci noi, causa la legge in vigore, in balia dei bandi di mobilità ai quali nessuno si è candidato.


    E noi non possiamo assumere se non con questa procedura così chiamata della mobilità compartimentale. I dipendenti però che possono usare la mobilità sono quasi finiti in quanto tutti i comuni sono in carenza di personale e i dati diffusi dall'ANCI sono chiari ed evidenziando questa situazione. Questo comportamento delle istituzioni superiori ai Comuni a mio avviso è lesivo della sovranità dei comuni stessi.
    Davanti a questi problemi la Regione è sorda, lontana dai Comuni e dalla gente, chiusa nei suoi palazzi a complicarci con le sue riforme... Così come il governo che nelle sue norme ci impone di contenere la spesa di personale.

    Tutto questo ha dell'inaccettabile o ancor di più dell'assurdo perché in Regione si sono aggiunti alle migliaia di dipendenti Regionali anche tutti quelli delle ex Provincie e, ad oggi non si vede miglioramento, anzi!

    Un esempio lampante su tutti è lo stato "comatoso" delle strade "ex-provinciali" abbandonate a se stesse, ormai prive di manutenzione e a tratti di segnaletica orizzontale con numerose zone dissestate e prive di asfaltature per sistemare i tratti più pericolosi. Pensare che esistono dei progetti finanziati fermi....

    Chiudo con un sofferto pensiero alla riforma degli enti locali che, diciamocelo, non parte! La nostra UTI è priva di personale e nemmeno li ho trovato soluzioni ai problemi del mio ente per far fronte alla carenza di personale.

    È inutile quindi scaricare le colpe sulla giunta Tondo o sulle Provincie (da quanto appreso nel messaggero di ieri), bisogna prendersi le responsabilità di aver creato il caos complessivo con nuovi enti (17) come le uti che non aiutano niente e nessuno.

    Così cari cittadini, da oggi potrete e dovrete rivolgervi all'assessore alle autonomie locali Paolo Panontin o direttamente alla Presidente della Regione Serracchiani o al premier Paolo Gentiloni per avere un documento d'identità, un certificato o altro... perché io riesco a garantire i servizi a singhiozzo!

    Scusatemi lo sfogo, ma il caos creato è tale da rendere impossibili soluzioni immediate, che sto cercando per risolvere la situazione contingente e magari ricostruire l'organigramma dell'ente con persone preparate giovani e determinate!

    Un pensiero in chiusura va ai tantissimi giovani cui le istituzioni non stanno dando opportunità lavorative, e che volentieri assumerei nel mio Comune.

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    MICHELE LEON – SINDACO DEL COMUNE DI SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA

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    E questo il link dell'articolo pubblicato sul quotidiano Il Messaggero Veneto (Ud)

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2017/02/24/news/protesta-contro-regione-e-governo-1.14931302

    Michele Leon è il Sindaco di San Giorgio della Richinvelda. Comune già entrato nell’Uti in cui la regione lo ha destinato....






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  4. PRINCIPIO COSTITUZIONALE DI "SUSSIDIARIETA'"

    da;
    http://www.treccani.it/enciclopedia/principio-di-sussidiarieta-diritto-costituzionale/
    Principio di sussidiarietà. Diritto costituzionale

    "In generale, il principio di sussidiarietà attiene ai rapporti tra i diversi livelli territoriali di potere e comporta che, da un lato, lo svolgimento di funzioni pubbliche debba essere svolto al livello più vicino ai cittadini e, dall’altro, che tali funzioni vengano attratte dal livello territorialmente superiore solo laddove questo sia in grado di svolgerle meglio di quello di livello inferiore (sussidiarietà in senso verticale; Principio di sussidiarietà. Diritto amministrativo).

    Il principio di sussidiarietà è un principio relativamente recente per l’ordinamento costituzionale italiano, in quanto vi ha trovato ingresso – insieme a quello di differenziazione e di adeguatezza – soltanto con la riforma del titolo V della parte II Costituzione (art. 118 Cost., come introdotto con la l. cost. n. 3/2001), che ora prevede che «le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza». (...)

    ................

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  5. Sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza (principi costituzionali)

    Domanda:

    Se un Comune è perfettamente in grado di adempiere a tutti i compiti istituzionali previsti per legge per questo ente locale, perché DEVE essere obbligato ad entrare in un'UTI ed a CEDERE a questa istituzione di secondo livello (che non è un "ente locale", come da sentenza della Corte costituzionale, ma solo una EMANAZIONE dei Comuni!!) funzioni che è perfettamente in grado di svolgere in maniera efficiente?

    Deve farlo solo perché così "hanno deciso" in Giunta regionale? Deve farlo solo perché altrimenti sarà penalizzato sul piano finanziario (taglio pesantissimo dei trasferimenti finanziari regionali) e amministrativo (impossibilità di assumere personale dipendente pur avendone i fondi e la necessità di alcune figure professionali mancati)?

    Ai lettori del Blog la risposta...

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  6. "attaccati alla canna del gas": significato.

    E' un "modo di dire" che significa "essere disperati senza via di uscita"

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  7. La scelta di cancellare le Province nello Statuto di autonomia speciale (regione Friuli) senza attendere l'esito del referendum del 4 di dicembre e l'IMPOSIZIONE delle Uti sono state due scelte politiche che hanno creato solo caos e inefficienza amministrativa che sono sotto gli occhi di tutti anche se la stampa locale (salvo lodevoli eccezioni!!) evita di parlarne.

    Caos a cui ora la Giunta regionale Serracchini non sa come rimediare e soprattutto NON VUOLE rimediare per paura di "perdere la faccia".....

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  8. Dal settimanale IlFRIULI.it

    http://www.ilfriuli.it/articolo/Politica/Uti-points-_perimetri_disomogenei/3/162699

    TITOLO - Uti: perimetri disomogenei

    "Che la riforma degli Enti locali stia producendo effetti negativi è oramai noto a tutti, ma che non si sia ancora capita l'entità questo probabilmente, almeno alla Giunta, deve essere sconosciuto". Ad intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant, che in più occasioni ha denunciato l'inadeguatezza della riforma e l'assenza di una valutazione puntuale sulle ricadute economiche della stessa, che potrebbe portare invece a maggiori costi per la collettività oltre a una disomogeneità territoriale nella perimetrazione delle Uti che è in contrasto proprio con l'art. 4 della Legge 26.

    "Dopo avermi bocciato la proposta avanzata di far entrare Osoppo nella Uti del Gemonese, ora i servizi di questo Comune pedemontano, dopo decenni, dall'ambito socio sanitario del gemonese transiteranno verso San Daniele, mentre dall'altra parte la Giunta nel piano delle fusioni prevede l'aggregazione dei Comuni di Artegna con Magnano in Riviera, 2 Comuni su 2 Uti diverse e con 2 ambiti socio sanitari diversi, uno nel gemonese l'altro nel tarcentino.

    Semplice follia di una riforma mal fatta e mal governata, dove a non crederci sono gli stessi sindaci che hanno deciso di aderire alle Uti".

    "Già in passato avevo anche proposto di accorpare le due Uti del gemonese e quella della Collinare, e ho reiterato la proposta con un emendamento nella legge di stabilità se non altro per stimolare un dibattito, soprattutto tenuto conto della decisione del Comune di Gemona di rimanere fuori dall'Uti pedemontana. I Comuni del gemonese che hanno aderito all'Uti nel complesso hanno una popolazione di circa 8500 abitanti, è questa l'adeguatezza intesa dal Governo Serracchiani?", conclude Revelant.

    27 GENNAIO 2017
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  9. Oggi sul quotidiano "locale" un friulanissimo imprenditore di Cormòns, protagonista di una trasmissione RAI, viene definito "isontino". Ma basta !!

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