giovedì 24 gennaio 2013

MINORANZE LINGUISTICHE: FRIULANI E SLOVENI, E IL "DIVIDE ED IMPERA" DELLA POLITICA.


MINORANZE LINGUISTICHE:
FRIULANI E SLOVENI,
E
IL “DIVIDE ED IMPERA”
DELLA POLITICA

------------

LETTERA ALLA STAMPA A FIRMA DI REMO BRUNETTI

Per lungo tempo la minoranza friulana e la minoranza slovena hanno convissuto a fianco a fianco in molte aree di questa regione ignorando le loro storie e i loro reciproci diritti e doveri.
Sia nelle scuole del regno d’Italia, che in quelle della Repubblica Italiana, è stata loro negata per lunghi anni la reciproca conoscenza cancellando contemporaneamente anche la consapevolezza dei loro diritti. La riforma Gentile del 1923, definita da Mussolini “la più fascista delle riforme”, aveva bandito fino al 1962 e oltre tutto ciò che non era italiano dall’insegnamento scolastico.
La presenza massiccia dell’esercito italiano posto a difesa della cortina di ferro contribuì inoltre ad approfondire il solco dell’indifferenza tra le due comunità minoritarie alimentando spesso anche sentimenti di diffidenza e di ostilità. Anche alla presenza di centinaia di migliaia di giovani militari può essere imputato infatti il ritardo con il quale si manifestò la lotta per l’emancipazione linguistica e culturale di queste comunità.
Accadde però che friulani e sloveni si ritrovassero nelle manifestazioni pacifiste che chiedevano la fine della guerra fredda e il superamento delle divisioni tra Europa occidentale ed Europa orientale. Si può affermare che fu anche grazie alla partecipazione a queste lotte che crebbe tra sloveni e friulani la percezione di essere entrambi vittime del colonialismo italiano.
Così dagli anni settanta a oggi i friulani più numerosi e gli sloveni, più agguerriti, collaborarono insieme ad un comune risorgimento.
Nel 1999, la legge 482 accomunò entrambe le popolazioni in un unico riconoscimento.  Così, se nel Consiglio Regionale poteva anche accadere che alcuni consiglieri sloveni difendessero la causa della minoranza friulana, poteva anche succedere  che a marciare e  a manifestare per la scuola bilingue di San Pietro al Natisone ci fossero anche dei friulani.
Purtroppo lo Stato italiano, maestro nel “divide et impera, in questi ultimi tempi, è riuscito a creare altre barriere tra friulani e sloveni .
Mentre agli sloveni ha concesso, sebbene decurtati, i finanziamenti previsti dalle leggi statali, ha progressivamente ridotto le risorse per la comunità friulanofona, forte di 500-600 mila persone, fino quasi ad azzerarla. E anche l’amministrazione Tondo non ha certo fatto di meglio. Da una parte ha assunto comportamenti omissivi e persecutori con la comunità friulana paralizzando la legge 29 del 2007 per cinque anni e dall’altra, per bocca dei suoi assessori, criticato i troppi soldi previsti per la tutela, favorendo anche le polemiche sulle varietà dello sloveno.
Di conseguenza l’alleanza tra friulani e sloveni che aveva portato al riconoscimento dei rispettivi diritti, sta mostrando segnali di debolezza che non possono non preoccupare.
Da una parte assistiamo alle dichiarazioni di certi circoli sloveni che affermano, essere la loro l’unica  vera minoranza linguistica di questa regione. E sul versante friulano si leggono le sconsiderate considerazioni sui troppi soldi erogati agli sloveni, (come se questi soldi, tolti agli sloveni che hanno tutti i diritti di averli, potessero entrare nelle nostre tasche), oltre a sostenere quanti negano la slovenità delle varietà parlate nella Slavia friulana.
È dunque importante che da parte friulana finiscano gli attacchi contro gli sloveni sia sul fronte dei fondi ottenuti (in ogni caso insufficienti a garantire pienamente i diritti di questa comunità), sia per quanto riguarda la loro appartenenza linguistica (ognuno è libero di sentirsi ciò che vuole, ma scientificamente non vi sono dubbi sul fatto che le varietà linguistiche parlate in provincia di Udine sono slovene).
Sarebbe  altrettanto auspicabile, nel comune interesse, che gli sloveni di questa nostra regione, intervenissero con i loro rappresentanti in favore dei diritti costituzionali della comunità friulana. Perché i friulani sono sì numerosi, ma molto divisi e soprattutto non possono  purtroppo contare sulla forza persuasiva dei loro attuali rappresentanti nelle assemblee legislative.

Remo Brunetti
(Cavazzo Carnico)
21 gennaio 2013

4 commenti:

  1. La lettera a firma di Remo Brunetti è stata pubblicata giovedì 24 gennaio 2013, sul quotidiano IL GAZZETTINO (UD) a pagina XXIII

    RispondiElimina
  2. DAL QUOTIDIANO “IL PICCOLO” DI TRIESTE

    Un emendamento ripristina 2,3 milioni per le associazioni di istriani, fiumani e dalmati e 3,5 milioni per la minoranza (italiana in Slovenia e Croazia)

    di Mauro Manzin

    13 NOVEMBRE 2012

    “TRIESTE. Tanto tuonò che non piovve. Ieri il Parlamento italiano ha ripristinato i fondi per finanziare le associazioni degli esuli e la minoranza italiana in Slovenia e in Croazia.

    «Agli esuli e alla minoranza italiana in Istria sono state riconosciute risorse fondamentali per il proseguimento delle attività, e questo è un fatto positivo», afferma il deputato del Pd Ettore Rosato, informando da Roma che «i relatori di maggioranza hanno mantenuto l’impegno assunto e hanno presentato un emendamento con cui si riassegnano 2,3 milioni di euro per le attività delle associazioni degli esuli e 3,5 milioni di euro alla minoranza italiana in Slovenia e Croazia».

    Secondo Rosato «dopo le gravi incertezze generate dal primo dispositivo della legge di stabilità, questo emendamento fa seguito a un tenace lavoro svolto dal Parlamento e rende effettive le apprezzabili aperture che erano state manifestate dal ministro degli Esteri Giulio Terzi.

    Il voto della Commissione questo (ieri ndr.) pomeriggio – conclude - sancisce lo scioglimento del nodo».

    «È una questione di giustizia storica e sociale per la quale la Lega Nord si è battuta con grande convinzione», affermano i deputati della Lega Massimiliano Fedriga, Massimo Bitonci e Roberto Simonetti, impegnati in Commissione Bilancio sulla Legge di stabilità.

    «La sinergia tra Parlamento e Governo ha portato i frutti sperati - ha detto invece l’eurodeputato del Pd Debora Serracchiani, evidenziando che «oltre all'opera fondamentale dei nostri parlamentari, anche il ministro Terzi ha fatto la sua parte, mettendo a disposizione le sue poste di bilancio». (…)

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/11/13/news/salvi-i-fondi-per-gli-esuli-e-i-rimasti-1.6017108

    --------------

    SERVONO COMMENTI ?

    I finanziamenti previsti dal Parlamento italiano a favore della L. 482/99 (legge che da attuazione agli articoli 3 e 6 della Costituzione italiana e riconosce e tutela 12 MINORANZE LINGUISTICHE, tra cui la minoranza linguistica friulana formata da ben 600 mila cittadini italiani), sono praticamente quasi azzerati.....


    RispondiElimina
  3. La lettera a firma di Remo Brunetti, riportata nel POST, è stata pubblicata sul settimanale dell'Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA (UD), il 7 febbraio 2013, con il titolo: "FRIULANI E SLOVENI TORNINO A COLLABORARE".

    RispondiElimina
  4. La lettera a firma di Remo Brunetti, riportata nel POST, è stata pubblicata - con grande evidenza - sul quindicinale DOM, edito dalla minoranza slovena della provincia di Udine, in data 14 febbraio 2013, con il titolo "FRIULANI E SLOVENI NON ANTAGONISTI, BENSI' STRETTI ALLEATI".


    RispondiElimina