lunedì 12 giugno 2017

BASTA DISCRIMINARE LA MINORANZA LINGUISTICA FRIULANA - LA MISURA E' COLMA!!



BASTA DISCRIMINARE LA

MINORANZA LINGUISTICA FRIULANA.

LA MISURA E' COLMA!!


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da Facebook

DIEGO NAVARRIA

9 giugno 2017



Comunicato stampa

del Presidente

della Assemblea della

Comunità linguistica friulana

DIEGO NAVARRIA


"Questo è il testo integrale del comunicato che ho inviato alla stampa. Solo Il Gazzettino oggi pubblica un piccolo fondino.

Nella seduta generale del 4 febbraio scorso l’Assemblea della Comunità Linguistica Friulana, costituita da 102 sindaci, ha votato all'unanimità una mozione che chiedeva con forza di garantire nel futuro parlamento una rappresentanza politica alla minoranza linguistica friulana, analogamente a quanto avviene in Val d’Aosta e Trentino Alto Adige.
         
Tale documento è stato poi inviato a tutti i parlamentari eletti in Regione: spiegando come fosse indifferibile “mettere in campo una forte azione atta a far sì che ai friulani sia restituita la dignità politica, insieme a quei diritti che sono affermati dalla Costituzione, dalle leggi e dall'Europa, ma che lo Stato non ci riconosce”. A distanza di quattro mesi, la nuova legge elettorale che entra in discussione fa strame di tutte le nostre richieste.

Prima di tutto, chiedevamo “che il futuro Parlamento potesse essere un organismo fatto di membri eletti dai cittadini, non di nominati dai partiti italiani”: l’ultima versione del testo mostra che solo un terzo dei parlamentari saranno effettivamente scelti dagli elettori, gli altri saranno “cooptati” dalle segreterie romane.
         
Non bastasse questa ragione di disappunto, salta all’occhio con evidenza che la legge elettorale fissa un limite di accessibilità del 5% a livello italiano per la ripartizione dei senatori eleggibili nelle singole regioni. Al riparto possono accedere solo le compagini già presenti a livello nazionale, oppure le liste che al livello regionale hanno superato il 20% dei voti ottenuti. Ma se il Senato è eletto su base regionale, non può esserci alcuna discriminazione alla eleggibilità dettata da condizioni esterne alla singola Regione. E il Capo dello Stato non può non accorgersene…

Inoltre persiste la situazione di tutela (legittima, ma esclusiva) di Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige/Sudtirol che hanno legislazioni specifiche sia per la Camera che per il Senato: noi invece non abbiamo tutela per le nostre minoranze in nessuna delle due Camere. Non è legittimo tuttavia che ai friulani, numericamente in grado di costituire una propria rappresentanza in Parlamento se vi fossero condizioni non discriminatorie, venga innalzata la soglia d’accesso alla rappresentanza che in altri ambiti è alla portata di qualsiasi forza politica.

Risulta che sin dall’esame del provvedimento in Commissione Affari Costituzionali due voci bipartisan (quelle degli onorevoli Gianna Malisani e Gian Luigi Gigli) abbiano provato a sollevare queste questioni sotto forma di emendamenti posti alla discussione, ma si sono trovati di fronte un muro. I friulani li ringraziano, ma non dimenticano qual è stato l’atteggiamento delle forze politiche italiane di fronte alle proposte concrete che avevamo sollecitato per garantire il rispetto dei nostri diritti. E sì che anche il Consiglio Regionale aveva fatto sua la mozione dell’Assemblea, ma le medesime forze politiche che a Trieste si sono impegnate formalmente, a Roma non riconoscono minimamente l’esigenza di garanzie costituzionali per le minoranze.

Ce n’è abbastanza per considerare la misura colma.


Diego Navarria

Presidente
dell’Assemblea della
Comunità Linguistica Friulana

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COMMENTO

DELLA REDAZIONE DEL BLOG


Facciamo nostra la legittima protesta di Diego Navarria, Presidente della Assemblea della Comunità Linguistica Friulana e nel contempo segnaliamo la richiesta al Parlamento italiano della minoranza linguistica slovena, richiesta che aggrava ulteriormente la discriminazione a danni della minoranza linguistica friulana all'interno di una stessa Regione (Friuli – Venezia Giulia) e dello Stato italiano. Ricordiamo che la Costituzione della Slovenia all'art. 64 prevede un rappresentante in Parlamento per “ogni minoranza linguistica riconosciuta da questo Stato e dunque non solo  per la minoranza italiana. La Costituzione slovena e quella italiana sono diverse e quest'ultima - a differenza della Costituzione slovena - non prevede la elezione diretta di un rappresentate in Parlamento per ognuna delle 12 minoranze linguistiche riconosciute dalla Repubblica italiana con la legge 482/99 ai sensi dell'art. 6 della nostra Carta Costituente.

Certamente il problema esiste, ma è un problema che riguarda TUTTE le minoranze linguistiche che vivono in Italia e non solamente la minoranza slovena che “in solitaria” sta cercando un non accettabile privilegio che discrimina le altre minoranze linguistiche, in particolare le minoranze sarde e friulane, le due maggiori - in termini numerici - minoranze che vivono in Italia.

Anche queste ultime due minoranze non hanno rappresentati in Parlamento se non eletti nelle file di un partito italiano!

Questi gli emendamenti alla legge elettorale richiesti dalla minoranza linguistica slovena e giustamente respinti perchè creavano una discriminazione incostituzionale a danni delle altre minoranze linguistiche, in primis alle minoranze sarde e friulane:


Una soluzione al problema va sicuramente trovata ma tenendo conto che sono 12 le minoranze linguistiche riconosciute dalla Repubblica italiana e che la Costituzione slovena assicura l'elezione diretta al Parlamento a TUTTE le sue minoranze linguistiche e non solo ai cittadini sloveni di lingua italiana!!

Se si cita la Costituzione slovena, la si citi correttamente e non in maniera strumentale e riduttiva!!

La legittima battaglia della tutela della minoranze linguistiche va fatta in Parlamento assieme con le altre minoranze e senza richiedere "esclusivi" privilegi incostituzionali.

Ricordiamo che L'UNIONE FA LA FORZA!!

LA REDAZIONE DEL BLOG

3 commenti:

  1. dal Blog dell'On. Serena Pellegrino

    Serena Pellegrino

    La posizione di Sinistra Italiana, e mia in particolare, l'ho espressa sottoscrivendo gli emendamenti dell'on. Gianna Malisani per la tutela della rappresentanza friulana e dell'on. Florian Kronbichler per quella slovena.

    Ci tengo a precisare che il partito di maggioranza ha dato parere contrario e non ha voluto sostenerli. Nello specifico vi comunico che la minoranza slovena ha chiesto sostegno a tutte le forze politiche, incluso quella di rappresentanza dell'Alto Adige e valdostana. I primi hanno detto che non potevano presentarlo perché "invitati" a non farlo dal partito maggioranza con la motivazione che gli avrebbero tolto il sostegno in sud Tirolo.

    Con l'on. Kronbichler, nonostante le varie pressioni ricevute, abbiamo proseguito nella presentazione degli emendamenti.

    Come sapete la legge elettorale è stata fermata proprio sul tema della rappresentanza della minoranza tedesca in parlamento.

    Il PD non vuole cedere il "diritto di prelazione" sulle minoranze.

    Come sapete i rappresentati di lingua tedesca vengono eletti con il Mattarellum e appoggiati dal PD. Il seggio per la minoranza slovena viene "trasmesso" e garantito proprio nelle liste del PD.

    Nessun esponente sloveni di altri partiti può mai entrare in Parlamento. È per questo che proprio mentre si discuteva l'emendamento sulla minoranza tedesca che chiedeva di utilizzare il metodo proporzionale per la rappresentanza, ho diffuso un comunicato stampa, in dichiarazione congiunta con il consigliere provinciale Fabrizio Dorbolò, in cui dichiaravo l'importanza dell'approvazione degli emendamenti.

    La storia poi la sapete. Alcuni deputati del PD che hanno votato favorevolmente all'emendamento pro proporzionale per la rappresentanza tedesca, hanno "permesso" alla maggioranza del PD di dichiarare fallita la legge.

    Trovo gravissimo questo fatto.

    http://www.serenapellegrino.it/la-legge-elettorale-deve.../

    .............

    COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG:

    Il problema della rappresentanza in Parlamento delle minoranze linguistiche è un problema "GENERALE" che va risolto tenendo conto che le minoranze in Italia sono 12 e non due (tedeschi e francesi della Val d'Aosta) o tre (aggiungendo anche gli sloveni - meno di 50 mila cittadini italiani!).

    Va inoltre tenuto conto che la Costituzione italiana "NON PREVEDE" l'elezione diretta di un rappresentante per OGNI minoranza linguistica riconosciuta dalla Repubblica italiana, norma prevista invece dalla Costituzione slovena.

    La pretesa della minoranza slovena - sostenuta dall'on.le Serena Pellegrino - di avere un rappresentante eletto direttamente, è dunque del tutto INCOSTITUZIONALE!!! E NON POSSONO NON SAPERLO!!!

    Proposta che risulta essere, inoltre, pesantemente discriminatoria nei confronti delle altre minoranze linguistiche escluse da questo beneficio, in primis la minoranza sarda (UN MILIONE DI CITTADINI ITALIANI!!!) e friulana )SOLO 600 MILA CITTTADINI ITALIANI!!)

    VONDE, NO?

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  2. Sempre da Facebook:

    Diego Navarria

    "La indignazion oramai no covente a nuie, se non a convinci cualchi furlan a vierzi i voi. Chei che a varessin di rappresentânus e àn la muse rote. Cheste situazion e mertarès une ribelion. Cuant che ti talpassin i dirits, il riviel al è legjitim. Ma dal moment che o sin masse passûts, la ribellion no je praticabile. E reste dome une soluzion politiche, une cussience furlane che vignedi fûr cun almancul doi ponts di fonde: union jenfri i furlans e autonomie."

    Diego Navarria - 9 giugno alle ore 5:21

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  3. COSTITUZIONE SLOVENA - ART. 64

    (...) Le comunità nazionali sono rappresentate direttamente negli organi rappresentativi
    dell’amministrazione locale e nella Camera di Stato. (...) I diritti di entrambe le comunità nazionali e
    dei loro appartenenti sono garantiti
    indipendentemente dal numero degli
    appartenenti a queste comunità. (...)

    ............

    PRECISAZIONE GIURIDICA:

    il termine giuridico "comunità nazionale" utilizzato nella Costituzione slovena è equivalente al termine giuridico italiano "minoranza linguistica": rappresentano la MEDESIMA fattispecie giuridica!!

    La Slovenia riconosce due minoranze linguistiche: quella italiana e quella magiara. I rom hanno poi una tutela costituzionale particolare.

    Il diritto alla "rappresentanza" politica alla Camera delle comunità nazionali è indipendente dal numero dei componenti la comunità minoritaria stessa.

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