venerdì 26 maggio 2017

Legge elettorale - basta BLITZ a favore di Trieste!


Legge elettorale

"PORCELLUM NR. 3"

testo in uscita dalla

Commissione parlamentare

(oggi  venerdì 26 maggio
era l'ultimo giorno utile per presentare emendamenti in Commissione.)

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Dal Blog dell'avv.

Felice Besostri


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Come minoranza linguistica friulana denunciamo la pesantissima discriminazione che la nostra minoranza continua a subire, in particolare nella formazione dei collegi elettorali.

Denunciamo l'inserimento in questo testo di proposta di legge elettorale del BLITZ della deputata triestina di lingua slovena Tamara BLAZINA, eletta nelle file del Partito democratico TRIESTINO. Blitz che discrimina pesantemente la minoranza linguistica friulana e non è di nessuna utilità alla minoranza linguistica slovena salvo il fatto che ingigantendo a dismisura il collegio elettorale TRIESTINO, aumenta in maniera abnorme il numero dei parlamentari NOMINATI da Trieste (città che avendo 200 mila abitanti sarà predominante nel collegio extra-large confezionato ad hoc per questa città) aumentando così la possibilità che un rappresentante della minoranza linguistica slovena venga NOMINATO dal Partito Democratico in posizione utile per essere SICURAMENTE eletto.

Un calcolo elettorale triestino che divide la regione storica FRIULI in due collegi e trasforma i Friulani in DONATORI di voti a favore di Trieste!!!

Così recita infatti la proposta di legge in uscita dalla Commissione parlamentare (vedi il Blog dell'avv. Felice Besostri di cui sopra il link):

ART. 3.(Delega al Governo per la determinazione dei collegi  uninominali e dei collegi plurinominali).
(….)

f) nella circoscrizione Friuli – Venezia Giulia uno dei collegi uninominali è costituito in modo da favorire l’accesso alla rappresentanza dei candidati che siano espressione della minoranza linguistica slovena, ai sensi dell’articolo 26 della legge 23 febbraio 2001, n. 38; ai sensi dell’art. 5 della stessa L. 38/01, sui territori legalmente zonizzati come trilingui o quadrilingui, ciò non potrà pregiudicare la locale minoranza linguistica germanofona, che andrà preferita, in quanto meno numerosa;


I 600 mila friulanofoni
non contano nulla???

Portatori di voti
a favore di Trieste? 


 LA LEGGE ELETTORALE
NON PENALIZZI IL FRIULI

di Roberto Meroi

http://comitat-friul.blogspot.it/2017/02/la-legge-elettorale-non-penalizzi-il.html



BASTA BLITZ ELETTORALI

A FAVORE DI TRIESTE!!


La seconda minoranza linguistica
in termini numerici
che vive in Italia
non può essere discriminata
dagli interessi elettorali
di una città di 200 mila abitanti!!
 

LA REDAZIONE DEL BLOG




8 commenti:

  1. La deputata Tamara Blazina ha richiesto e ottenuto che i 32 comuni di lingua slovena siano inclusi in un unico collegio elettorale: quello TRIESTINO. Ciò comporta che moltissimi Comuni friulanofoni (ossia circa metà Comuni della Provincia di Udine) siano aggregati al Collegio elettorale triestino diventando così portatori di VOTI a favore dei NOMINATI da Trieste!

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  2. PORCELLUM NR.1 - la legge elettorale con cui abbiamo votato per ben tre volte! - La Corte Costituzionale l'ha dichiarata incostituzionale

    PORCELLUM NR. 2 = ITALICUM

    L'Italicum è stato dichiarato INCOSTITUZIONALE dalla Consulta.

    PORCELLUM NR. 3 = LA LEGGE ELETTORALE CHE RENZI E BERLUSCONI PARE VOGLIANO "RIFILARE" AL POPOLO SOVRANO ITALIANO E CHE AL MOMENTO E' IN COMMISSIONE PARLAMENTARE

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  3. UNA ALTERNATIVA? ECCO COSA PROPONEVA NEL 2014 GIORGIO CAVALLO.

    (PRIMA PARTE)

    La “riforma” della legge elettorale:
    un insulto al Friuli e alla Sardegna
    di Giorgio Cavallo

    "La cosiddetta riforma della legge elettorale per la Camera dei Deputati si palesa sempre più come una legge truffa in cui l’oggetto del contendere non è un modo nuovo e serio di selezionare la classe politica della Repubblica Italiana ma la ricerca del trucco da parte delle forze politiche maggiori per conquistare il potere con il minimo del consenso.

    Che senso ha un meccanismo elettorale per la Camera approvato in fretta e furia senza una contemporanea revisione costituzionale del ruolo del Senato e di ciò che può significare domani quale rappresentanza dei territori regionali?

    E senza una revisione profonda dei poteri locali e della loro organizzazione a partire dalle Provincie?

    Ma nella proposta di legge all’esame della Camera c’è anche una norma che interessa il Friuli e che dimostra la incapacità dei legislatori di andare oltre gli interessi consolidati.

    E’ previsto un meccanismo per salvaguardare la rappresentanza delle minoranze linguistiche riconosciute negli statuti regionali.

    Queste liste possono accedere alla distribuzione dei seggi se ottengono un quoziente utile nelle nuove minicircoscrizioni e comunque devono raggiungere il 20% dei voti nell’intera Regione. Il meccanismo serve di fatto solo a salvare la Sudtiroler Volkspartei, mentre è probabile che in Val d’Aosta venga comunque conservato l’attuale collegio uninominale.

    Ma le minoranze linguistiche non ci sono solo in Trentino Sudtirolo e in Val d’Aosta. Ci sono due Regioni a Statuto Speciale, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, dove le rispettive minoranze linguistiche friulana e sarda costituiscono la maggioranza della popolazione: e per di più nelle due Regioni ci sono altre minoranze linguistiche riconosciute, quelle slovena e tedesca in Friuli VG e quella catalana in Sardegna.

    Peraltro nelle due Regioni la rappresentanza politica non è organizzata in partiti di raccolta delle rispettive minoranze ma assume un aspetto più variegato e probabilmente più democratico.

    Non ha senso che vi sia una legge elettorale che tenga conto solo del Sudtirolo memori che i loro diritti se li sono conquistati con una dura lotta di popolo e dove oltre alla Sudtiroler Volkspartei le ultime elezioni regionali hanno visto premiare le liste nazionaliste tedesche con circa il 25% dei voti.

    La complessità delle realtà del Friuli Vg e della Sardegna non permettono di affidare la rappresentanza politica a forze unicamente collegate alle minoranze linguistiche, anche se finora lo si è fatto a livello di elezioni regionali per garantire in pratica la sopravvivenza della Unione Slovena, ma vedono una interlocuzione più articolata tra forze politiche.

    In queste realtà non è la minoranza a dover essere rappresentata in quanto tale, ma l’integrazione tra diritti delle minoranze e rappresentanze politiche.

    Per questo, anche rimanendo nella logica della proposta attualmente in discussione, l’unico modo corretto di gestire la nuova legge elettorale nelle realtà dove sono significativamente presenti minoranze linguistiche è attivare circoscrizioni di dimensione regionale (nel caso di Bolzano anche provinciale) non facenti poi parte del collegio unico nazionale su cui ripartire gli eventuali resti ed i premi di maggioranza.

    Nelle singole circoscrizioni regionali, Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Sud Tirolo i seggi spettanti vengano quindi direttamente assegnati con metodo proporzionale, se necessario anche con quello chiamato D’Hont che non prevede l’utilizzazione dei resti.

    (segue)

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  4. UNA ALTERNATIVA? ECCO COSA PROPONEVA NEL 2014 GIORGIO CAVALLO.

    (SECONDA E ULTIMA PARTE)

    "Visto che si è tanto parlato della legge spagnola, questo è proprio il metodo lì applicato e che permette le rappresentanze politiche della Catalogna, dei Paesi Baschi, della Galizia, dei Maiorchini e delle Isole Canarie, senza creare alcun problema al formarsi della maggioranza politica statale.

    E’ chiaro che per ottenere risultati significativi eventuali forze politiche diverse dai partiti italiani dovranno procurarsi i voti necessari, e non sono pochi.

    Ma il fatto di non prevedere questa possibilità è un insulto che friulani, sloveni e sardi non possono accettare.

    Udine 27 gennaio 2014

    (F I N E D O C U M E N T O)

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  5. E QUESTA L'OPINIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE DI LINGUA SLOVENA "IGOR GABROVEC" NEL 2015.

    Dal sito ufficiale della regione Friuli-vg:

    Pd-Ssk: Gabrovec, nuova legge elettorale inadeguata per minoranze

    10/07/2015,  12:32

    (ACON) Trieste, 10 lug - COM/AB - "Il collegio orientale va visto per quello che è, vale a dire una foglia di fico a coprire la vergogna di una legge che non ha saputo rispondere in modo adeguato all'esigenza di garantire la rappresentanza di una minoranza linguistico-nazionale riconosciuta e tutelata".

    È chiara la presa di posizione del consigliere regionale Pd/Ssk e segretario politico della Slovenska skupnost Igor Gabrovec.

    "L'elezione del candidato sloveno - precisa Gabrovec - anche in futuro dipenderà esclusivamente dalla buona volontà dei grandi partiti nazionali, allo stato attuale con ogni probabilità il Pd. Il candidato sloveno sarà infatti eletto solamente qualora la segreteria romana del partito decidesse di collocarlo in una posizione di capolista nel collegio orientale che consenta effettivamente la sua elezione. Se non sarà capolista, considerato l'esiguo numero di seggi previsti nel collegio, avrà bisogno di un numero di preferenze molto elevato, tanto da renderlo quasi ineleggibile. Non c'è quindi alcun effetto pratico agevolativo per la minoranza, come è invece espressamente previsto nella legge di tutela. Il collegio cosiddetto agevolato è quindi una foglia di fico a coprire la vergogna di una legge che non ha saputo rispondere in modo adeguato all'esigenza di garantire la rappresentanza di una minoranza linguistico-nazionale riconosciuta e tutelata".

    "La Slovenska skupnost (Unione Slovena) aveva proposto e sostenuto ben altra soluzione, predisponendo in collaborazione e per mano del sen. Karl Zeller della Sudtiroler Volkspartei un emendamento che aveva superato il vaglio di ammissibilità costituzionale ed era perfettamente legittimo. La proposta prevedeva di abbassare per le liste espressive delle minoranze linguistiche del FVG la soglia del 20 % dall'ambito regionale a quello più ristretto dei comuni e frazioni, ove si applica il bilinguismo visivo, e dove la percentuale della minoranza slovena è molto più consistente, per il che detta soglia appariva raggiungibile. Purtroppo il Governo e la maggioranza avevano espresso parere contrario alla sua approvazione, condannandolo alla bocciatura in Aula".

    "L'emendamento - sottolinea Gabrovec - non presupponeva né il seggio garantito né il censimento, bensì un semplice diritto a concorrere. È chiaro a tutti, infatti, che per una minoranza qual è quella slovena, molto ottimisticamente quantificata in circa 50.000 persone, il raggiungimento in forma di lista autonoma del 20% dei voti validi espressi a livello regionale è palesemente irraggiungibile"."

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    COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG

    Dunque anche per il consigliere regionale di lingua slovena Igor Gabrovec, il BLITZ della parlamentare Tamara Blazina "e' una foglia di fico" che non risolve i problemi della sua minoranza!

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  6. Ma finora non c'è nemmeno un parlamentare FRIULANO che abbia protestato?

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  7. SNAIT, quali parlamentari FRIULANI?

    Come ben scrive Roberto Meroi nel suo articolo il cui link viene riportato nel POST, il Friuli (province di Udine, Pordenone e Gorizia) è senza parlamentari, mentre una città di soli 200 mila abitanti - TRIESTE - ne ha tantissimi e molti in posti di assoluto rilievo politico....

    Oltretutto i parlamentari che oggi siedono nel Parlamento italiano sono TUTTI "NOMINATI" dai PADRONI DEI PARTITI e non dai cittadini e dunque è venuta meno la necessità di ascoltare i cittadini per meritarne il voto...

    Per essere eletti in Parlamento oggi si deve essere GRADITI e FEDELISSIMI del Capo partito e non è più necessario avere la preferenza dai cittadini nei segreto della cabina elettorale...

    Non rimane che dividere la regione in due territori autonomi sul piano amministrativo e elettorale: Friuli e Trieste! Peccato che il referendum popolare regionale proposto dai cittadini sia stato vergognosamente respinto dal Consiglio regionale....

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  8. COSI' SI ESPRIMEVA L'AVV. FELICE BESOSTRI NEL LUGLIO 2015:

    “(...) Nelle elezioni politiche con l’Italicum esponenti di minorane linguistiche possono aspirare ad un’elezione, solo se un partito nazionale li scelga come capolista in collegi dove la loro presenza sia consistente. Le minoranze filo-governative si sono messe in sicurezza perché in Val d’Aosta e in Trentino Alto Adige-Sudtirolo i collegi uninominali li garantiscono, mentre in Friuli Venezia Giulia i candidati triestini, che rappresentano il 18% della popolazione avranno il 40% della rappresentanza regionale nella Camera dei Deputati. La Sardegna, dove esiste la maggiore minoranza linguistica tutelata dalle legge n. 482/1999, non ha norme speciali nemmeno per il Parlamento Europeo, tanto che presto dovrà occuparsene la Corte Costituzionale su rinvio del Tribunale di Cagliari. La tutela delle minoranze è uno dei diritti fondamentali della UE e uno dei suoi principi fondativi: “L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze” (art. 2 TUE). L’Italia ed il suo governo li stanno violando.

    23 luglio 2015 – Felice Besostri”

    In questo nostro POST il documento completo a firma di Besostri. Documento ancora attualissimo anche con la nuova proposta di legge elettorale RENZI-BERLUSCONI:

    http://comitat-friul.blogspot.it/2015/08/litalia-e-le-sue-minoranze-linguistiche.html

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