sabato 6 febbraio 2016

REGIONE - PATTO TRA REGIONE E RFI: SI SCRIVE "FRIULIVENEZIAGIULIA" E SI LEGGE "TRIESTE"!!!


REGIONE

TRAFFICO FERROVIARIO

PATTO TRA REGIONE E RFI:
(Rete Ferroviaria Italiana)


Si scrive “friuliveneziagiulia

e si legge “ T R I E S T E ”!!!

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Dal sito internet del settimanale
LA VITA CATTOLICA


Patto tra Regione e Rfi:

ancora mistero

sulla “Tav” nella bassa

3.2.2016



Programmare la capacità di traffico ferroviario sulle linee del Friuli-Venezia Giulia per i prossimi 17 anni: a regime la produzione sarà di circa 3,6 milioni treni chilometro/anno; potenziare il trasporto regionale su ferro; migliorare i collegamenti tra la regione e Venezia e avviare collegamenti diretti con l'aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari; sviluppare i collegamenti transfrontalieri sia verso l'Austria sia verso la Slovenia. Questi gli obiettivi strategici dell'Accordo quadro siglato oggi a Roma dalla presidente del Friuli-Venezia Giulia Debora Serracchiani e da Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), presente l'assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro. A prima vista sembra un accordo "senza spine", di puro miglioramento dei servizi per i cittadini su cui tutti non possono che concordare: al suo interno c'è pero la "grana" potenziale dell'«ammodernamento» dell'esistente linea Venezia Trieste che, secondo alcune anticipazioni filtrare dai vertici di Rfi, si risolverà invece con la creazione di nuovi 40 km di linea veloce nella Bassa Friulana, da Portogruaro a Cervignano, non distaccandosi di moltissimo dal progetto originario della Tav fortemente avversato dai cittadini per il grande impatto che avrebbe sulle comunità locali attraversate.
I contenuti innovativi
Ma andiamo con ordine, cominciando da contenuti manifesti dell'accordo. Con un successivo Protocollo d'intesa, Regione Friuli-Venezia Giulia e Rfi definiranno nel dettaglio gli interventi infrastrutturali e tecnologici da programmare e attuare nei prossimi anni per garantire la piena accessibilità e il miglioramento qualitativo delle stazioni del Friuli-Venezia Giulia; migliorare gli standard di regolarità e affidabilità della rete ferroviaria regionale; definire modalità di messa a disposizione di aree ferroviarie e spazi di stazione che favoriscano la realizzazione dei centri di interscambio regionali per sviluppare un autentico trasporto pubblico integrato con l'interoperabilità gomma/ferro e treno/bicicletta, quest'ultima grazie anche alla valorizzazione della connessione con la Rete delle ciclovie regionali (Recir). "Con questo Accordo di rilevanza strategica - ha evidenziato la presidente Serracchiani - il Friuli-Venezia Giulia rimane centrale nell'ambito del piano degli investimenti programmati dal Governo nazionale e da Rfi, con la prospettiva di riqualificare la rete ferroviaria regionale e rendere così più competitivo il sistema Regione. Da investimenti che non hanno paragoni nel recente passato ci attendiamo non solo un potenziamento del servizio ma anche la possibilità di esprimere appieno le caratteristiche della nostra Regione. Sono infatti previsti contenuti specifici con elementi di sostanziale novità che tengono conto del carattere peculiare del trasferimento delle competenze del sistema ferroviario dallo Stato alla Regione".
"L'Accordo quadro con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia - ha sottolineato Maurizio Gentile - è fondamentale per pianificare, in una logica di sistema, servizi che possano rispondere in maniera concreta alle esigenze di trasporto dei cittadini. Ciò grazie a collegamenti, tempi di viaggio e quantità dei treni che la Regione autonoma, attraverso le imprese ferroviarie di trasporto affidatarie dei Contratti di servizio, potrà programmare in base alla capacità di traffico disponibile. Non solo, l'Accordo sottoscritto con la presidente Serracchiani tiene anche conto di possibili sviluppi dell'infrastruttura regionale all'interno degli investimenti programmati di concerto da ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Rfi. Ad esempio gli interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea convenzionale Venezia-Trieste e la nuova fermata Ronchi Aeroporto".
«Ammodernamento» della Venezia-Trieste, indicazioni ancora vaghe
In Friuli-Venezia Giulia, Rete ferroviaria italiana ha già oggi in programma, tra gli altri, interventi per velocizzare la linea Venezia-Trieste (valore 1,8 miliardi di euro) che, migliorando le prestazioni del tracciato ferroviario ed eliminando le criticità esistenti (raggi delle curve, passaggi a livello), consentiranno di innalzare la velocità della linea ferroviaria fino a 200 km/h: ciò permetterà di ridurre i tempi di viaggio tra Mestre e Trieste fino a 50 minuti in meno rispetto a oggi.
Sarà una nuova Tav mascherata
Cambiano le parole ma, gira e rigira, il «succo» resta lo stesso, temono invece i cittadini dei comuni attraversati dalla linea ferroviaria. Il tanto magnificato «ammodernamento», invocato per velocizzare la linea ferroviaria Venezia-Trieste e archiviare il mastodontico progetto della Tav, altro non è che... un'altra Tav! Quantomeno questo è ciò che si intuisce mettendo vicino i pezzi di un puzzle ancora tutto da comporre circa il progetto che, a detta del presidente di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile, dovrebbe vedere la luce a breve ed essere portato a compimento nel 2025. Era stato lo stesso Gentile a confermare, indirettamente, a margine di un forum dedicato ai collegamenti su rotaia tra Italia e Balcani a Trieste, che per l'«ammodernamento» della Venezia-Trieste si prevedono, tra l'altro, ben quaranta chilometri di nuovo tracciato sul quale far transitare treni ad una velocità costante attorno ai 200 chilometri orari. Cos'è questo se non il riemergere, sotto altro nome, della Tav? Non solo, Gentile ha ammesso anche che «buona parte delle opere era già prevista nella precedente progettazione». Il direttore esercizio di rete dell'asse orizzontale di Rfi, Giorgio Botti, ha confermato a «la Vita Cattolica» che il piano prevede varianti di tracciato in cinque punti della rete e una velocità che arriva a 200 chilometri all'ora. Cosa ci sarà di sostanzialmente diverso rispetto ai piani del 2010, accantonati perché eccessivamente impattanti e dispendiosi (la spesa prevista era di oltre 7,5 miliardi di euro, a fronte di 1,8 miliardi per l'«ammodernamento»)? C'è un altro elemento utile a completare il puzzle. Il «nuovo» progetto, guarda caso, si sta elaborando proprio a partire da quello (apparentemente) accantonato della Tav. A confermarlo è lo stesso Ministero dell'Ambiente, rivela Gian Carlo Pastorutti, presidente del Comitato No Tav di Bagnaria Arsa. Proprio al Ministero, infatti, la procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) del progetto del 2010 (Tav) è stata sospesa, perché, riferiscono dall'ufficio competente, Rfi ha chiesto di fare delle modifiche. Quali territori attraverseranno questi 40 chilometri di nuove rotaie? Non è ancora dato sapere. Eppure il fatto che i «nodi» da bypassare siano gli stessi oggi di cinque anni fa induce a sospettare che anche le soluzioni non si discosteranno troppo da quelle proposte allora. Per quanto riguarda il territorio della Bassa Friulana, Pastorutti non ha dubbi: «Quaranta chilometri di nuova linea significa che, come previsto nel progetto 2010 Tav, da Portogruaro a Porpetto le rotaie correranno parallele alla ferrovia esistente fino a Pampaluna, poi attraverseranno la frazione e penetreranno nel comune di Porpetto e a Bagnaria Arsa, per ricollegarsi alla linea storica a Cervignano, in prossimità dello scalo».

In tutto, almeno 30 chilometri di tracciato che smembrerebbe la Bassa Friulana.
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ALCUNE DOMANDE ALLA
PRESIDENTE SERRACCHIANI
POSTO CHE:
1) il principale snodo ferroviario regionale è UDINE e non TRIESTE, a meno che  la geografia non sia diventata una "opinione politica"....
2) I vari FRECCIA (diretti) Trieste/Mestre/Milano o Roma - pagati a peso d'oro dalla regione con fondi di tutti i cittadini di questa regione -  ci risulta NON FERMINO nella Bassa friulana ma siano a servizio ESCLUSIVAMENTE dei triestini (il 15% della popolazione regionale e rappresentativi di una porzione infinitesima del territorio regionale)
3) il numero dei passeggeri TRIESTINI che utilizzano il trasporto ferroviario "Trieste - Mestre", ci risulta essere decisamente basso. E' possibile conoscere il numero dei biglietti venduti per i  treni in partenza da Trieste? O è un segreto di Stato da non divulgare?

4) Il porto di Trieste ( un porto di transito al 70% petrolifero....) non necessita di linee ferroviarie ad alta velocità (che sono notoriamente linee dedicate al trasporto passeggeri) ma, eventualmente, dell'alta capacità ferroviaria verso l'Austria, via Udine. 
5) I crocieristi che si imbarcano o sbarcano a Trieste, non utilizzano di prassi il treno ma i bus messi a disposizione dalle agenzie turistiche o l'auto propria: dunque a Trieste servono piazzali per i parcheggi delle auto e dei bus e non certamente treni ad alta velocita!!! 
6) Aereoporto regionale di Ronchi dei Legionari (Provincia di Gorizia): è un aereoporto senza futuro perché geograficamente decentrato rispetto al territorio regionale  (risulta sia stato collocato a Ronchi perchè così PRETESE a suo tempo Trieste!) e non sarà  certamente la costosissima così detta "metropolitana leggera" Trieste-Ronchi" a rivitalizzarlo. Ogni accordo commerciale con l'aereoporto "Marco Polo" (SAVE) Tessera/Venezia fu rifiutato da una politica regionale miope e oggi, mentre gli aereoporti secondari della regione Veneto "decollano alla grande", l'aereoporto regionale è in grandissima difficoltà....
DOMANDE:
1) che senso ha velocizzare la linea ferroviaria Trieste - Mestre  che già oggi risulta  poco utilizzata e al servizio della sola Trieste? Spenderemo una valangata di soldi pubblici solo per fare arrivare pochi triestini 30 minuti prima a Mestre?

La Giunta regionale vuole spendere ben un miliardo e ottocento milioni solamente per far risparmiare mezz'ora di tempo ai pochi triestini che vogliono andare in ferrovia a fare il week-end a Venezia?

  E i Friulani? Ai passaggi a livello della Bassa Friulana a salutare con un "mandi, mandi" i treni che vedranno sfrecciare a 200 km all'ora senza fermarsi nelle stazioni del loro territorio? Per poi andare ad ammirare (si fa per dire!!!) una Bassa Friulana "massacrata" dalla nuova TAV voluta dai triestini smaniosi di trasformare Trieste nella "Grande metropoli giuliana"?
2) la PRINCIPALE linea ferrovia regionale non è forse la linea "Trieste - Gorizia - Udine - Pordenone - Mestre/Treviso", con PERNO su Udine?

Perché non si investe dunque soprattutto su questa fondamentale linea ferroviaria che interessa il 90% del territorio regionale e che,  guarda tu il caso, è anche  il territorio maggiormente industrializzato in regione e dunque bisognoso di importanti miglioramenti strutturali?
Che senso ha FAVORIRE solamente il 15% della popolazione regionale spendendo ben 1,8 miliardi di euro? Non sarebbe più logico "spalmare" questo finanziamento sull'intero territorio regionale e soprattutto sulla linea ferroviaria "Trieste - Gorizia - Udine - Pordenone - Treviso/Mestre"?
3) E' ben vero che nel 2016 si vota per il rinnovo del Consiglio comunale di Trieste, ma non pare anche a Lei Presidente Serracchiani, che sul piano dell'Economia dei trasporti è a Udine che si deve guardare e non a Trieste, città geograficamente marginale e posta in un angolo in basso a destra nella cartina geografica e a soli 6 chilometri dalla slovena Capodistria (che per inciso "nonglienepotrebbefregardimeno" di Trieste) e che mai permetterà che la linea ferroviaria ad alta velocità (italiana)  entri in territorio sloveno favorendo così "il  concorrente porto di Trieste"?

O forse si scrive
 "FRIULIVENEZIAGIULIA"

e si legge "TRIESTE"?


La Redazione del Blog 


7 commenti:

  1. "ECONOMIA DEI TRASPORTI":

    è un branchia della analisi economica che si occupa dei trasporti (ferroviari, marittimi, stradali, arei, fluviali, ecc.) studiando la loro evoluzione nei secoli, le scelte politiche/economiche effettuate fino ad ora ed analizza quali sono le scelte più opportune - sotto il profilo economico - relativamente allo sviluppo dei trasporti marittimi, ferroviari, fluviali, stradali e aerei.

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  2. da Facebook - Patriefurlane:

    1. La Presidente e i suoi assessori pensano sempre ed esclusivamente a Trieste. Il Friuli, come sempre è l' ultima ruota del carro
    2. La stazione di Udine è l' hub ferroviario che raccoglie il maggior numero di passeggeri all' interno del F-Vg, non Trieste. Quindi ha maggior utilità sviluppare la velocità sulla tratta UD-PN-VE, non sulla TS-VE
    3. Non penseranno mica di zittire le esigenze di servizi ferroviari per il Friuli eliminando due passaggi a livello solo a Udine? E il raddoppio della Udine-Cervignano dov'è finito?
    4. Che senso ha investire una vagonata di soldi sull'inutile stazione di Ronchi dei Legionari, quando sarebbe sufficiente migliorare i parcheggi?
    Qual' è il fesso che dal Friuli prende l'automobile e la lascia in stazione a UD o PN per prendere il treno per andare a prendere l'aereo? A questo punto prendo la macchina e la lascio in aeroporto, senza sbattermi ad attendere coincidenze e ritardi... Solo a Ts è possibile prendere il bus, andare in stazione e da lì fino a Ronchi.
    Tutto e sempre solo al servizio dei triestini
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  3. "la nuova fermata Ronchi Aeroporto".

    COMMENTO

    E' una fermata sulla linea ferroviaria "TRIESTE - MESTRE" che sarà utilizzata ESCLUSIVAMENTE dai TRIESTINI. A pagarla però saranno tutti i cittadini della regione.... come al solito!!!

    Giustamente fanno notare sul sito Facebook di Patriefurlane che solo un "fesso" lascerebbe l'auto in stazione a Udine, Pordenone o Gorizia per poi prendere il treno e scendere alla fermata di Ronchi/aereoporto: ma tutto o quasi l'accordo Regione/Rfi è pensato principalmente per la "GRANDE METROPOLI TRIESTINA!!" (circa 200 mila abitanti)....non certo per la regione Friuli (il restante 90% del territorio regionale)!!!

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  4. Si pensa solo a Trieste: dalla giunta regionale nessun accenno a ripristino della linea ferrata Sacile-Gemona...

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    Risposte
    1. SNAIT, è molto peggio di quanto scrivi perché "CI PRENDONO ANCHE IN GIRO!!" sul ripristino della ferrata Sacile-Gemona....

      Da un articolo pubblicato sul quotidiano IL PICCOLO di Trieste, giovedì 4 febbraio a firma del giornalista MARCO BELLICO:

      TITOLO - Siglato il patto che velocizza i treni - La presidente esulta - Investimenti che non hanno paragone nel recente passato

      SOTTOTITOLO - Regione e Rfi siglano un’intesa valida sino al 2033. Tra gli obiettivi il collegamento Trieste-Mestre più rapido di 50 minuti

      TESTO:
      Il Friuli Venezia Giulia stringe un patto con Rfi fino al 2033. Un’intesa su più fronti: i collegamenti miglioreranno in direzione dei confini, dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, dove è prevista una nuova fermata, e di Venezia. (...)

      E ci sono pure i progetti per centrare uno degli obiettivi in agenda: Rfi ha programmato interventi per 1,8 miliardi per velocizzare la Venezia-Trieste. Il potenziamento dell’esistente, attraverso il miglioramento delle prestazioni del tracciato e l’eliminazione delle criticità attuali, consentirà di alzare la velocità fino a 200 km/h con la conseguente riduzione dei tempi di viaggio Mestre-Trieste.

      Tra i capitoli del patto entrano anche i servizi da sviluppare sulla direttrice Trieste-Udine-Villaco e previsioni di futura integrazione sia con altri servizi transfrontalieri di competenza regionale da e verso l’Austria e da e verso la Slovenia, OLTRE ALLA RIATTIVAZIONE DELLA LINEA GEMONA-SACILE (QUANDO SI RENDERANNO REPERIBILI LE RISORSE), sospesa causa frana da metà 2012. (...)

      ...............

      RISCRIVO DI NUOVO:

      "OLTRE ALLA RIATTIVAZIONE DELLA LINEA GEMONA-SACILE (QUANDO SI RENDERANNO REPERIBILI LE RISORSE)"

      Ossia.... mai, perché mai "si renderanno reperibili le risorse". La ferrata Sacile-Gemona non è mica il teatro lirico Verdi di Trieste per il quale ci risulta sia stato sufficiente alla Giunta regionale un "SOLO" pomeriggio per trovare oltre una decina di milioni per ripianare un buco spaventoso di bilancio di questo teatro triestino...

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  5. Dal sito del “Comitato pendolari alto Friuli” - domenica 7 febbraio 2016

    http://comitatopendolarialtofriuli.blogspot.it/2016/02/siglato-laccordo-quadro-tra-regione-fvg.html

    TITOLO - Siglato l'accordo quadro tra Regione FVG e RFI: Gemona-Sacile quale futuro?

    TESTO:
    Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa di RFI in ordine all’avvenuta stipula dell’accordo quadro per il potenziamento del trasporto ferroviario tra Regione FVG e RFI.

    Purtroppo dal testo del comunicato NON SI FA MENZIONE DELLA RIATTIVAZIONE DELLA LINEA GEMONA-SACILE. la quale in base alla delibera di giunta regionale n. 2615/2015 del 29.12.2015 prevede che l’accordo-quadro dovrebbe includere “i servizi relativi all’offerta tra Sacile e Gemona al momento in cui si renderanno reperibili le opportune risorse per consentire il ripristino della circolazione”.

    Il problema è sempre quello: chi mette i 3,5 milioni necessari per la riattivazione?

    Attendiamo di leggere il testo completo dell’accordo quadro, sempre che venga pubblicato e non venga gestito come lo studio di fattibilità, il cui contenuto è noto solo a pochi privilegiati amministratori.

    Siamo seriamente preoccupati che l’accordo quadro sia l’ennesimo specchietto per le allodole, utile solo a procrastinare e a non decidere, scaricando su altri il peso delle responsabilità. Speriamo di sbagliare e attendiamo fiduciosi il contenuto dell’accordo.(…)
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  6. http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/02/09/news/porti-l-ue-bacchetta-lubiana-l-intesa-col-fvg-va-rafforzata-1.12927891

    Dall’articolo del MV:

    1) Il collegamento merci tra i due scali (Trieste e Capodistria) è sempre sembrato indigesto alla Slovenia.

    2) Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi): «Il progetto della Trieste-Divaccia non è di immediata fattibilità»

    3) Bulc (Violeta Bulc, commissario europeo ai Trasporti). «I collegamenti locali – ha specificato – DEVONO ESSERE OGGETTI DI ACCORDI LOCALI. Sono i benvenuti se gli Stati membri sono d’accordo, ma NON E' L'UNIONE EUROPEA CHE PUO' DECIDERE». Nel press point successivo al convegno nemmeno dinanzi a una specifica domanda ha inteso sbilanciarsi sul collegamento Trieste-Capodistria. «LE TRATTE REGIONALE – ha ribadito – DEVONO ESSERE CONCORDATE TRA I PAESI INTERESSATI. Ogni collegamento deve avere rilevanza economica, sociale e politica ed è su queste basi che l’Europa ha identificato i corridoi da sviluppare».

    ...............

    COMMENTO:

    DELLA SERIE: UNA COSA E’ LA REALTA’, UN’ALTRA LA PROPAGANDA POLITICA TRIESTINA AUTO-REFERENZIALE E TRIESTINOCENTRICA.

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