venerdì 6 novembre 2015

COMUNICATO STAMPA - L'IPOTESI SERRACCHIANI E LE SUE CONSEGUENZE





COMUNICATO STAMPA

4 novembre 2015


L'ipotesi Serracchiani

e le sue conseguenze.



Più volte la Presidente ha sostenuto l'idea che il diritto all'autonomia discende dalla buona amministrazione e dalla capacità di contribuire al bilancio statale.
 
Ci sembra inutile ripetere che invece il diritto all'autonomia discende dalle minoranze linguistiche regionali, quella friulana in primis, e che ogni altra motivazione apre la strada alla perdita dell'autonomia. In questi giorni abbiamo una conferma alle nostre preoccupazioni: basta dimostrare che il F-VG non contribuisce abbastanza e/o non è ben amministrato ed il diritto scompare, basta un articolo ricco di dati, con l'affermazione che il F-VG è in debito con lo Stato e lo spettro della macroregione si avvicina.
 
La tabella che riportiamo, frutto del solito attento lavoro della CGIA di Mestre dimostra ben altro e sicuramente gli uffici regionali saranno in grado di fare ulteriore chiarezza, ma non può certo essere un dato economico a stabilire un diritto giuridico.
 
http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2015/02/residuofiscale.pdf
 
Non è vero quindi che i cittadini della regione FVG siano in debito con lo stato per un importo pari a 825 euro pro capite, su base annua, come scrive Paolo Ermano: i cittadini di questa regione, nonostante i “privilegi” dell'autonomia speciale sono in credito con lo Stato italiano per un importo medio annuo pari a 605 euro pro capite!
 
Tra l'altro in tutte queste analisi manca il dato scorporato tra Friuli e Trieste, se lo avessimo potremmo avere qualche elemento in più a conferma della recente dichiarazione del cav. Pittini sui costi eccessivi di Trieste per l'economia regionale e speriamo che la Presidente riveda la sua ipotesi che sta aprendo pericolosi varchi alla perdita dell'autonomia speciale.

Comitato per l'Autonomia
e il Rilancio del Friuli

il Presidente

Paolo Fontanelli


6 commenti:

  1. Se la politica linguistica di tutela delle minoranze linguistiche che vivono in regione (Friulani, Sloveni e Germanici) fosse stata fino ad ora una "COSA SERIA" e non una "TUTELA FOLCLORISTICA", oggi la regione Friuli - vg, non avrebbe alcun problema a difendere il diritto alla autonomia speciale.....

    Ma finchè avremo Presidenti di regione che deridono i diritti linguistici dei Friulanofoni (leggi ex-Presidente Renzo Tondo) o non tengono conto della maggioritaria presenza di minoranze linguistiche e ostinatamente continuano (come fa la Presidente Serracchiani!) a motivare il diritto alla autonomia speciale della nostra regione con la presunta VIRTUOSITA' (SIC!) della nostra regione......l'autonomia speciale possiamo considerarla già persa!

    RispondiElimina
  2. Anche la Serracchiani ha deriso l'insegnamento della lingua friulana a scuola, durante una manifestazione in Romagna pochi anni fa: si dovrebbe ancora trovare su Youtube...

    RispondiElimina
  3. Premesso che né per Renzo Tondo, né per Debora Serracchiani la tutela delle minoranze linguistiche, quella friulanofona in primis, pare essere una priorità, non possiamo non evidenziare che Renzo Tondo offese e irrise i diritti linguistici dei Friulani nella sua veste di Presidente della Regione......

    RispondiElimina
  4. "Ricordando che il residuo fiscale corrisponde alla differenza tra le entrate complessive regionalizzate (fiscali e contributive) e le spese complessive regionalizzate (al netto di quelle per interessi) delle Amministrazioni pubbliche, si osserva che tutte le Regioni del Nord a statuto ordinario presentano un saldo positivo: ovvero versano molto di più di quanto ricevono."

    Tra le spese regionalizzate della nostra regione c'è anche la sanità; spese che nelle regioni ordinarie (incluso la regione Veneto) sono invece a carico del Fondo nazionale per la sanità: ossia mentre la nostra regione paga con il suo bilancio finanziario TUTTE le spese del comparto sanitario, incluso tutti gli operatori sanitari, la regione Veneto è finanziata DIRETTAMENTE dallo Stato. La spesa per la sanità nella regione Friuli-vg è superiore alla metà dell'intero bilancio finanziario annuale!

    Avendo le regioni a statuto speciale più competenze che pagano in proprio rispetto alle regioni a stuato ordinario, è anche ovvio che hanno più dipendenti pubblici a carico del bilancio regionale: è facile per la stampa ostile alle regioni a statuto speciale, a questo punto "giocare" con i dati statistici quando vuole dimostrare che le regioni a statuto speciale sono sprecone e strapiene di dipendenti.....basta "DIMENTICARE" di precisare che le regioni a statuto speciale hanno competenze (come la sanità per la nostra regione!) che le regioni a statuto ordinario non hanno....e il gioco è fatto!

    RispondiElimina
  5. DAL SITO DEL COMITATO 482:

    https://www.blogger.com/comment.g?blogID=2257689368983008482&postID=1231394540945354968

    28 GIUGNO 2014

    L’associazionismo militante friulano unito:

    in REGIONE SERVE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE PER LA LINGUA FRIULANA

    Trascorso ormai un anno dall’insediamento della nuova Giunta regionale guidata da Debora Serracchiani le principali realtà associative e informative impegnate nella promozione della lingua friulana – Comitato 482, Comitato per l’Autonomia e il Rilancio del Friuli, Radio Onde Furlane / Informazione Friulana, Società Filologica Friulana, La Patrie dal Friûl, Il Diari, Union Scritôrs Furlans, Glesie Furlane, Istituto Achille Tellini, KappaVu, La Vita Cattolica, Colonos, Ladins dal Friûl, Serling e CLAAP – intervengono in maniera unanime per chiedere un cambio di mentalità da parte delle istituzioni regionali che permetta non solo di garantire i diritti linguistici, ma anche di rendere il nostro patrimonio linguistico, culturale e identitario una marcia in più per tutta la regione.

    L'occasione è una conferenza stampa tenutasi oggi, venerdì 27 giugno, presso il palazzo della Regione a Udine.

    In un momento in cui gli attacchi all’autonomia del Friuli – Venezia Giulia e delle sue istituzioni aumentano e l’unica ragione valida di autogoverno – in linea con quanto accade nel resto d’Europa – risiede nella presenza maggioritaria di comunità che parlano una lingua propria diversa da quella statale, è pura ipocrisia pensare di giovarsene senza politiche linguistiche serie e investimenti significativi.

    In pratica, servono qualità, quantità e continuità, non certo lo 0,02% che la finanziaria regionale riserva alla lingua friulana.

    In questo anno di governo della Giunta Serracchiani, che si trovava a gestire la difficile eredità lasciata dall’esecutivo precedente, ci sono stati dei passi avanti, ma gli elementi negativi sovrastano quelli positivi.

    Tra le note di merito troviamo l’approvazione del regolamento per la certificazione linguistica, il superamento dei tagli lineari per i soggetti di primaria importanza per la lingua friulana e l’adesione del Consiglio regionale alla rete europea per la promozione della diversità linguistica (NPLD).

    Ben più lunga la lista degli elementi negativi: il blocco della programmazione delle politiche linguistiche per il friulano legata al mancato via libera al Piano Generale di Politica Linguistica; l’assenza di relazioni sull’attuazione della legge sul friulano; l’azzeramento dei fondi per la cartellonistica e per la comunicazione istituzionale in lingua friulana (legge 482/99) mentre le scelte sugli sportelli linguistici rischiano di cancellare esperienze positive e di premiare realtà che non hanno prodotto i risultati sperati; la mancanza di criteri chiari nell’attribuzione delle risorse agli enti impegnati per il friulano; elementi discriminatori nell’assegnazione dei fondi per la cultura; politiche per i media che penalizzano proprio i mezzi di comunicazione che più e meglio hanno lavorato in questi anni con e per la lingua friulana.

    (CONTINUA)

    RispondiElimina
  6. DAL SITO DEL COMITATO 482:

    https://www.blogger.com/comment.g?blogID=2257689368983008482&postID=1231394540945354968

    28 GIUGNO 2014

    L’associazionismo militante friulano unito:

    in REGIONE SERVE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE PER LA LINGUA FRIULANA

    (SECONDA E ULTIMA PARTE)

    C’è l'istruzione…

    In Friuli - Venezia Giulia il plurilinguismo dovrebbe essere il principio base di tutte le scuole, ma per passare dalla teoria alla realtà la Regione dovrebbe impegnarsi per ottenere la competenza primaria in tale ambito e le risorse necessarie par svilupparla.

    Nel frattempo, l’insegnamento curricolare della lingua friulana previsto dalla legge regionale arranca. Manca infatti una formazione sistematica per gli insegnanti di/in friulano e il loro riconoscimento professionale attraverso un’apposita classe di concorso, c'è la necessità di modifiche e integrazioni al regolamento regionale, servono testi e strumenti scolastici adatti.

    Non è un caso che la maggior parte degli interventi seguiti alla presentazione del documento unitario da parte dal portavoce del Comitato 482 siano stati dedicati alla funzione centrale che spetta alla formazione (in entrata e in servizio) e dove invece il lavoro è ancora tutto da fare.

    Per l'associazionismo militante friulano un primo segnale positivo potrebbe arrivare dall’approvazione in tempi rapidi del Piano Generale di Politica Linguistica e dalla sua completa copertura finanziaria attraverso le variazioni di bilancio.

    Si tratta però di un'azione insufficiente se non sarà accompagnata da UN DECISO CAMBIO DI ROTTA CHE RICONOSCA A FRIULANO, SLOVENO E TEDESCO QUEL RUOLO CENTRALE CHE SPETTA AGLI UNICI ELEMENTI ANCORA IN GRADO DI DARE SOSTANZA ALLA SPECIALITA' DELLA NOSTRA REGIONE E AI BENEFICI CHE NE DERIVANO PER TUTTI I CITTADINI DEL FRIULI – VENEZIA GIULIA.

    Allargando lo sguardo all'Europa e prendendo come riferimento il numero dei parlanti, vi sono almeno due realtà confrontabili con il Friuli - Venezia Giulia: la Comunità Autonoma Basca e il Galles. Nel primo caso per la promozione della lingua propria - istruzione e media esclusi - si investe l'1% del bilancio regionale (oltre 100 milioni di euro), in Galles - senza contare le risorse per scuole e radiotelevisione - l'investimento per la lingua è dello 0,17% (oltre 30 milioni) rispetto al bilancio locale.

    C'E' UN ABISSO TRA QUESTI DATI E LO 0,02% CHE IL FRIULI – VENEZIA GIULIA SPENDE PER IL FRIULANO.

    Sapranno la Giunta e il Consiglio regionale colmare questo ritardo e intraprendere il percorso per una Regione che sia davvero autonoma e speciale? Le associazioni friulane dopo aver denunciato la situazione durante la conferenza stampa di oggi, intendono chiederlo direttamente al Consiglio regionale attraverso un'audizione urgente che sarà domandata alla V Commissione.

    Udin / Udine, 27.06.2014

    il portavoce del Comitât - Odbor - Komitaat - Comitato 482

    Carlo Puppo

    28/06/14, 16:55
    ........................................

    RispondiElimina