domenica 11 ottobre 2015

"PATTO PER L'AUTONOMIA" - Movimento dei sindaci in Friuli



VONDE ATACS

AE AUTONOMIE

E AL FRIÛL!


DOSSIER

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Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli

 
Comunicato stampa

Diceva Andreotti che un sigaro e un ordine del giorno non si nega a nessuno e tuttavia chissà quali meriti ha il senatore Ranucci per ottenere l'approvazione da parte del Senato dell'Ordine del giorno che impegna il Governo a presentare una ulteriore proposta di modifica della Costituzione per ridurre il numero delle Regioni!

La furia “riformista” di proposte di modifiche su modifiche alla Carta Costituzionale ci sta nauseando e ora arriviamo a una proposta di cui si deve far carico il Governo perchè evidentemente il senatore Ranucci, come parlamentare, non è capace di scrivere un emendamento compiuto, assumersene la responsabilità, e farlo votare!

Il Senatore quindi, prudentemente, si trincea dietro un ordine del giorno per ora di scarso effetto ma di cui potrà vantarsi per infiocchettare il suo curriculum politico e affida ad una futura sessione di revisione costituzionale l'obiettivo di ridurre il numero delle Regioni. Obiettivo che vede la scomparsa della nostra Regione come uno dei pochissimi risultati ottenibili – storicamente sacrificare il Friuli è una costante dello Stato italiano!

In verità viene il dubbio che al Governo interessi più l'impegno ad una ulteriore revisione della Carta, visto che la riforma in discussione presenta sicuramente delle incongruenze, piuttosto che il passaggio sul commassamento delle Regioni.

Per ora abbiamo sentito la reazione dei Senatori Sonego e Pegorer, gli altri parlamentari friulani tacciono? La presidente Serracchiani non viene sentita dal Governo prima di accettare simili ordini del giorno?  

Il presidente del Comitato

Paolo Fontanelli

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Movimento dei sindaci

in Friuli
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RADIO ONDE FURLANE

scolte in Streaming 

Intervistis a
cure di Mauro Missana
a
MASSIMO MORETUZZO
e
SERGIO CECOTTI



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Dal sito on-line

del settimanale dell'Arcidiocesi di Udine

LA VITA CATTOLICA

9.10.2015




«Rischio macroregione.
Subito il "Patto per l'autonomia"»

di Stefano Damiani
  

Con l'appoggio di Verdini e Renzi e il «cambiamento degli equilibri politici in Parlamento», «per la prima volta è possibile che la legge sulla riforma delle Regioni (quella che ne prevede la riduzione a 12, con la creazione di una macroregione in cui il Friuli finisce con il Veneto, ndr), abbia i numeri per essere approvata. Per questo anche noi non abbiamo più anni per organizzarci, ma settimane».
Così Sergio Cecotti, ex sindaco di Udine ed ex presidente della Regione, alla conferenza stampa che ha presentato il nuovo «Patto per l'autonomia», la coalizione nata all'interno del «Laboratorio di autonomia», per opera di un gruppo di sindaci della Provincia di Udine, ma anche di quelle di Pordenone e Gorizia, allo scopo di difendere la specialità della regione, messa a rischio dalle Riforme.
La coalizione è stata presentata questa mattina al Caffè Caucig di Udine da un ricco parterre di sindaci - Massimo Moretuzzo, sindaco di Mereto di Tomba, Gianpaolo Bidoli, di Tramonti di Sotto, Giovanni Battista Bossi, di Bicinicco, Marco Del Negro, di Basiliano, Markus Maurmair, di Valvasone - e consiglieri comunali - Gianluca Casali, di Martignacco, Miriam Causero, di Carlino, Fabrizio Mascarin, di Dolegna del Collio, Elisabetta Basso, Premariacco. Presenti anche il parlamentare del Pd, Paolo Coppola, i consiglieri regionali Enzo Martines (Pd) e Claudio Violino (Gruppo misto), oltre a numerosi altri amministratori, tra cui il vicesindaco di Udine, Carlo Giacomello.
«Siamo preoccupati – ha detto Moretuzzo –. Le dichiarazioni a favore della macroregione sono ormai bypartisan e non sono semplici boutade». E ad aggravare ancor più la situazione, ha proseguito il sindaco di Mereto di Tomba l'accoglimento, da parte del Governo, dell'ordine del giorno del senatore Ranucci che prevede la riduzione a 12 delle regioni. Ipotesi che metterebbe fine all'autonomia e con la conseguenza di indebolire da un lato la democrazia locale - aumentando lo iato tra istituzioni e cittadini - e di conseguenza "la coesione sociale che è stata il punto di forza dello sviluppo del Friuli-Venezia Giulia".
Di qui la proposta del Patto per l'autonomia, ovvero, ha spiegato Morettuzzo, "una rete di amministratori, esponenti del mondo economico e culturale, oltre gli schieramenti di sinistra e di destra" con lo scopo di difendere specialità ed autonomia.
«L'ordine del giorno sulla riduzione del numero delle regioni – ha poi aggiunto Moretuzzo – grida vendetta. Auspico che tutti i deputati facciano tutti gli atti necessari affinché esso non diventi legge».
Dichiarazione che ha chiamato in causa l'unico parlamentare friulano presente. «Per me l'autonomia non si tocca - ha rassicurato Paolo Coppola - e su questo, al di là di alcuni che portano avanti discorsi puramente elettoralistici, ho rilevato un accordo sul fatto che togliere l'autonomia al Friuli-V.G. per qualche voto non darebbe nessun beneficio. Non credo ci sia pericolo, ma l'odg approvato ieri è molto grave e inaccettabile".
Intanto, però, Cecotti suona la carica del Patto per l'autonomia, ipotizzando «una coalizione, progressista, ma aperta anche al centro destra, che si presenti alle elezioni politiche».

Stefano Damiani
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Ten di voli: Facebook

LABORATORI DI AUTONOMIE



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Lei ancje:  IL POST DEL BLOG
DI "EURO FURLAN"



"Îr a misdì a Udin al è stât presentât il Patto per l’Autonomia, une iniziative cjapade sù di un trop di sindics e di aministratôrs locâi cun chê di difindi e promovi la specialitât de Regjon e di slargjâ i spazis de democrazie partecipade.
La iniziative e somee jessi chê juste tal moment just (o almancul: prime che al sedi masse tart).

 E rive juste tal moment che la fantasime dal Partito della nazione e mostre ad in plen la sô brute muse grise, nere e cun trê pineladis di ros, di blanc e di vert (o di Verdin?): centraliste, pseudoeficientiste, afariste e nazionaliste. (....)"
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3 commenti:

  1. Che in Italia sia in atto una INVOLUZIONE democratica crediamo sia sotto gli occhi di tutti.

    AUTONOMIA è sinonimo di DEMOCRAZIA.

    Ma l'autonomia è sotto attacco perché non permette di concentrare nelle mani di pochi (o uno solo?) il potere politico.

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  2. (...) Non possiamo pensare di ‘stare sereni’ (ogni riferimento è voluto). Le dichiarazioni di Ettore Rosato e di Matteo Salvini sulla macroregione non sono state delle boutade, come dimostra l’ordine del giorno presentato in Senato da Ranucci e fatto proprio dal governo. Certo, ci sono posizioni diverse, come quelle di Lodovico Sonego e Carlo Pegorer, peraltro definiti ‘politici veneti’ dall’Ansa, ma non basta Quella della regione triveneta è una proposta inaccettabile, sia dal lato della democrazia, sia da quella della coesione sociale. Di fronte a quest’attacco senza precedenti, il “Patto per l’autonomia” si rivolge invece a chi vuole rilanciare con forza la specialità che è un bene dell’intero territorio regionale e del suo straordinario insieme di diversità geografiche, linguistiche, culturali ed economiche che in questa fase devono fare quadrato e trovare una strategia comune”. (...)

    MASSIMO MORETUZZO

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  3. Dal sito istituzionale del Consiglio regionale Friuli-vg -

    Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

    Gruppi di opposizione: difesa specialità, urgente convocare Aula

    13 Ottobre 2015, ore 16:00

    (ACON) Trieste, 13 ott - COM/MPB - "Per non condizionare il dibattito su una mozione già preannunciata dai consiglieri Ncd Alessandro Colautti e Paride Cargnelutti e per privilegiare l'unità delle forze politiche su un tema importante come quello dell'Autonomia regionale, si è ritenuto, assieme a tutte le forze di opposizione, assolutamente necessario convocare d'urgenza il Consiglio regionale per mantenere alto il profilo istituzionale e trovare la massima convergenza di tutti nelle azioni a difesa dell'Autonomia del Friuli Venezia Giulia".

    Su iniziativa dei consiglieri regionali di Ncd Colautti (già proponente di una mozione sull'argomento) e Cargnelutti, con i colleghi Tondo (AR), Bianchi (M5S), Riccardi (FI), Violino (Misto), Ciriani (FdI/AN), Dipiazza (AR), Sibau (AR), Revelant (AR), Santarossa (AR), Sergo (M5S), Frattolin (M5S), Dal Zovo (M5S), Ussai (M5S), Piccin (Misto), Zilli (LN), è stata inviata al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop la richiesta formale di convocazione dell'Aula ai sensi dell'art. 52 comma 6 del regolamento interno, in base al quale il presidente convoca l'Assemblea entro 15 giorni quando ne faccia richiesta il presidente della Regione o un quarto dei consiglieri, quindi 13, mentre i firmatari in questa occasione sono addirittura 17.

    Al di là dell'annunciata mozione sulla difesa della specialità, la gravità del merito e l'urgenza dei tempi determinati dall'accoglimento da parte dell'Esecutivo nazionale dell'ordine del giorno del sen. Ranucci, che impegna il Governo a presentare una riforma che riduca il numero delle Regioni prima che entri in vigore il ddl Boschi e quindi entro ottobre 2016, è un fatto gravissimo.

    Ed è gravissimo che l'accoglimento dell'odg da parte del sottosegretario Pizzetti - che lo ha riformulato con la previsione di una apposita sessione di revisione costituzionale sull'argomento - non abbia avuto nemmeno la necessità di un voto del Senato e che quindi inserisca formalmente, in modo surrettizio, tale argomento nell'agenda governativa.

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