domenica 20 settembre 2015

REGIONE - LE MINORANZE LINGUISTICHE SONO TRE E NON UNA SOLA!


REGIONE

LE MINORANZE LINGUISTICHE

SONO TRE

E NON UNA SOLA!



 
 
"2 marzo 2015 - In breve nel tratto dell’autostrada A23 Palmanova-Tarvisio che attraversa la Valcanale saranno apposti cartelli indicatori bilingui italiano-sloveno. Lo informa una nota del vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Igor Gabrovec. A lui si è rivolta la ditta alla quale la società concessionaria ha commissionato i nuovi cartelli per verificare la loro correttezza e le località dove andranno installati. «La notizia che la società concessionaria (Autostrade per l’Italia, ndr) si stia adeguando alla legge di tutela è positiva – evidenzia Gabrovec –. Da tempo la presidente della Giunta regionale, Debora Serracchiani, ha sottoscritto il decreto attuativo, perciò ogni dilazionamento è ingiustificabile».”

 

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COMMENTO
 
 
"Più correttamente"  perchè nella Val Canale - tratto autostradale - non sono stati previsti cartelli trilingui o bilingui (friulano - sloveno - tedesco) accanto al nome in italiano invece di limitarsi al bilinguismo "italiano-sloveno"?  E le minoranze linguistiche tedesca e friulana di Tarvisio? E la minoranza linguistica friulana di Pontebba? Il cartello trilingue o bilingue, costa quanto il cartello monolingue italiano, neanche un centesimo in più!
 
Il problema non è dunque il costo del cartello trilingue o bilingue, ma ideologico e la responsabilità è tutta della politica regionale che sistematicamente si dimentica che le minoranze linguistiche che vivono in regione sono tre e non una sola. Quanto volte dobbiamo ancora ricordare che, come da sentenze della Corte Costituzionale, non è ammesso discriminare tra minoranze linguistiche riconosciute e tutelate ai sensi dell'art. 6  della Costituzione italiana?

Troppo spesso la politica regionale dimentica che oggi l'unico motivo di specialità della nostra regione è la presenza massiccia di minoranze linguistiche (600 mila friulanofoni, circa 50 mila slovenofoni e qualche migliaio di germanici): tutelarle adeguatamente significa difendere l'autonoma speciale della nostra regione.

Significa anche trasformarle in un importante motore dell'economia regionale capace di creare molti posti di lavoro, in particolare nei settori "turistico, agroalimentare e culturale/mass-media".

Un prodotto agroalimentare con l'etichetta bilingue è difficile da copiare e attrae l'attenzione del consumatore!  Un cartello stradale bi-trilingue incuriosisce il turista che si interroga sulla storia del territorio che sta visitando. E il trilinguismo friulano-sloveno-germanico,  potrebbe mettere in moto tutto il settore culturale, (stampa/editoria, produzioni radio-televisive, ecc.) con importanti ricadute economiche come è successo in Galles. In regione non c'è solo il Porto di Trieste!

 Ricordiamo infine che è l'Unione Europea che considera la "AMMINISTRAZIONE AUTONOMA" uno strumento fondamentale nella tutela delle minoranze linguistiche ("Raccomandazione 1201" dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa del 1993)

Omettere la tutela delle minoranze linguistiche è una forma sottile di politica di assimilazione e di pulizia etnica in contrasto con i diritti dell'uomo!  
 

 

LA REDAZIONE DEL BLOG
  

2 commenti:

  1. Del resto come pretendere da chi - come la Presidente Debora Serracchiani - continua ad affermare e dichiarare in continuazione che la nostra Regione ha diritto alla autonomia perché siamo....VIRTUOSI (SIC! SIC!) conosca le normative europee sulla tutela delle minoranze linguistiche e riesca a capire - finalmente - che ciò che differenzia la nostra regione dalle regioni a statuto ordinario è la massiccia presenza di minoranze linguistiche che per poter godere di effettiva tutela, hanno necessità di poter autogovernarsi, ossia di godere di una autonomia statutaria, sia pur nel giusto rispetto della Carta Costituzionale.

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  2. Ovviamente il diritto delle minoranze linguistiche anche alla cartellonistica stradale bilingue non può essere legata alla assenza di costi.

    I diritti linguistici sono diritti umani primari, oltre che costituzionali, e come tali vanno tutelati e garantiti.

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