giovedì 10 settembre 2015

IL FRIULI E LA CITTA' METROPOLITANA - COMUNICATO STAMPA







Comitato per l'Autonomia
 
e il Rilancio del Friuli

Udine



COMUNICATO STAMPA


 IL FRIULI

 E LA CITTA' METROPOLITANA

Mentre con un colpo di mano, a Roma, si inserisce la “città metropolitana” nell'ordinamento della nostra Regione che dovrebbe essere “autonoma” (un colpo di mano che ricorda quello della cancellazione del trattino supinamente accettata a suo tempo...) vogliamo ribadire che si potrebbe dire SI' alla città metropolitana di Trieste se:
  • l'area metropolitana preveda solo l’attuale provincia di Trieste o UTI Triestina che si voglia,
  • la minoranza slovena fosse d'accordo,
  • contemporaneamente (contemporaneamente! Come dire: simul stabunt, simul cadunt) venga istituito un pari organismo che includa tutto il Friuli (provincie di Udine, Pordenone e Gorizia) con autonomia finanziaria e gestionale pari alla città metropolitana di Trieste,
  • le risorse siano parametrate su popolazione ed estensione del territorio e non su basi storiche.
Altrimenti non vediamo motivi per riconoscere a Trieste una autonomia finanziaria e gestionale superiore al restante territorio regionale e non c’è alcun motivo per creare discriminazioni all’interno della Regione tra la regione storica Friuli e l’attuale Provincia di Trieste.
Già ora ci troviamo nella situazione di un Friuli suddiviso dall’attuale Giunta regionale in ben 17 UTI prive di potere di effettiva rappresentanza del territorio nei confronti della Regione e con i sindaci friulani, specialmente quelli dei piccoli comuni, di fatto privati dell’autonomia costituzionale prevista all’art. 114 della Carta Costituzionale italiana nonchè di una legge elettorale che smembra il Friuli in due collegi a beneficio del capoluogo regionale. Scelte e situazioni non accettabili che verrebbero ulteriormente aggravate dall'istituzione della sola area metropolitana triestina.

Assistiamo anche ad un uso strumentale della tutela della  minoranza slovena dell'area triestina e che con norme che hanno ben poco di vantaggioso per quella minoranza: troppo spesso la politica triestina, tutta tesa a garantirsi privilegi esclusivi, dimentica che in regione vivono tre minoranze linguistiche riconosciute e tutelate ai sensi dell'art. 6 della Costituzione italiana e non una sola: quella slovenofona. E sul piano giuridico e giurisdizionale non ha nessuna rilevanza l'assenza di trattati internazionali esclusivi a favore della minoranza linguistica friulana: non per questo è minoranza di serie B.

Dunque le tutele previste dalle norme europee, norme sottoscritte anche dallo Stato italiano, a favore delle minoranze linguistiche (definite con il termine giuridico "minoranza nazionale" dall’UE) valgono totalmente anche per i friulanofoni.

Minoranza che ha diritto alla integrità del proprio territorio al pari della minoranza slovena che vive in regione.

8 settembre 2015


il Presidente del Comitato

dott. Paolo Fontanelli

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Il Comunicato Stampa è stato pubblicato sul sito on-line del settimanale dell'Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA – il 10 settembre 2015
 


7 commenti:

  1. Comunicati Agenzia Consiglio Notizie
    Sel: Lauri, Città metropolitana argine di sicurezza contro centralismo

    "(…) Però dobbiamo tutti quanti mettere in conto anche la possibilità di non farcela, pensare anche a un piano B. Perché, in quella malaugurata ipotesi, se si dovesse affermare il modello delle cinque macroregioni, con l'intero Friuli Venezia Giulia nuovamente a rimorchio del Veneto e di Venezia, la potenzialità di sviluppo rappresentata dal Porto di Trieste, e una sua maggiore autonomia costruita attorno allo status di Città metropolitana, costituirebbero l'ultima opportunità di autonomia per l'intero FVG".

    "Perchè, se è vero che tutto il nostro territorio regionale può aspirare a essere la piattaforma logistica e il retroporto naturale del principale porto dell'Alto Adriatico, allora è principalmente su questo che potremo puntare tutti insieme per intercettare quella rilevante quota del traffico merci mondiale via mare che ancora oggi preferisce le rotte verso i grandi porti del Nord Europa e, connettendolo con le eccellenze del nostro sistema manifatturiero, puntare così al nostro rilancio mantenendo la maggiore autonomia possibile".

    http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=385642

    ….........

    COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG

    Ognuno è libero di esprimere tutte le assurdità che vuole ma un minimo di realismo non guasterebbe....

    Il porto di Capodistria ha superato e di molto il porto di Trieste, città che non è, come pare invece credere il consigliere regionale Lauri, l'ombelico del mondo e il Friuli non è il contado di Trieste...
    ....................

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  2. Da il PICCOLO di Trieste – 3 dicembre 2014

    TITOLO - BOOM DI TRAFFICI AL PORTO DI CAPODISTRIA


    SOTTOTITOLO - Da gennaio a settembre registrato un incremento del 15% della movimentazione di container. PRIMATO NELL'ALTO ADRIATICO

    di Mauro Manzin

    TRIESTE. Un anno decisamente da incorniciare il 2014 per il porto di Capodistria. Da gennaio a settembre, infatti, per quanto concerne il traffico contenitori (teu) ha fatto registrare un incremento pari al 15% per complessivi 510.265 contenitori movimentati. Da rilevare che quello di Capodistria, in fatto di teu, è lo scalo più importante dell’Alto Adriatico.
    Il primato è confermato dalle cifre. Sempre nel periodo gennaio-settembre 2014 il porto di Trieste, sempre in tema di contenitori, ha fatto registrare 358.619 movimentazioni pari a un incremento del 3%. In crescita anche Venezia con i suoi 335.233 teu pari a un +1,3%. Cresce anche Fiume che con i suoi 113.276 teu fa registrare un lusinghiero +8%. L’unico segno negativo nell’Alto Adriatico lo fa registrare il porto di Ravenna che per quanto riguarda i contenitori ha segnato un -4,9% con 163.178 unità movimentate (…)

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/12/03/news/boom-di-traffici-al-porto-di-capodistria-1.10425982
    …...................

    COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG

    Se al porto di Trieste si toglie il petrolio, cosa rimane?
    Meno autoreferenzialità triestina, e più realismo consigliere regionale Lauri!!! Ma forse è chiedere troppo ad una città perennemente assistista come Trieste?

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  3. DOMANDA - NEL PORTO DI TRIESTE, quanto pesa il petrolio sul totale delle merci transitate in questo porto?
    Così in un articolo di stampa del 2013:

    TITOLO - Porti: grazie al petrolio, Trieste primo porto italiano - Per volume di merci (56 mln tonn) nel 2013 superata Genova


    “(...) Lo scorso anno sono transitate per il capoluogo giuliano circa 56 milioni di tonnellate (+15,11%), come ha precisato l' Autorità Portuale locale; con un significativo distacco su Genova (49,5 mln; -3,7%). Una ragione specifica di questo successo è dato dal traffico petrolifero, principale voce merceologica per lo scalo triestino. Da solo, il petrolio 'vale' 41,3 milioni di tonnellate (+18%). (…)

    http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/mare/2014/02/10/Porti-grazie-petrolio-Trieste-primo-porto-italiano-_10052063.html?idPhoto=1
    …..........

    COMMENTO:

    dunque nel 2013 su un totale merci di 56 milioni, nel Porto di Trieste il petrolio da solo valeva ben 41,3 milioni di tonnellate …..

    Servono commenti?

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  4. "L'area metropolitana di Trieste è vantaggiosa per tutta la regione"

    Non è ora di finirla con questa "fesseria" a giustificazione dell'area metropolitana di Trieste?

    L'area metropolitana di Trieste è vantaggiosa per tutta la regione, esattamente nella stessa MISURA in cui lo sviluppo del Friuli (Udine, Pordenone e Gorizia) è vantaggioso per Trieste e tutta la regione.

    O no?

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  5. INTERVISTA A SERGIO CECOTTI - EX PRESIDENTE DI REGIONE, pubblicata oggi sul quotidiano IL PICCOLO di Ts:

    TITOLO - Sergio Cecotti: «Triestini, occhio ai politici. Sicuri che ci sappiano fare?»

    SOTTOTITOLO -L’ex sindaco di Udine ed ex governatore: «Legittimo voler riformare le istituzioni. Si sappia però che così si andrebbe incontro a una rivoluzione di tutta la Regione»

    di Marco Ballico

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/09/11/news/sergio-cecotti-triestini-occhio-ai-politici-sicuri-che-ci-sappiano-fare-1.12074001?ref=hfpitser-1

    (...)

    DOMANDA - La città metropolitana serve davvero a questa Regione? O solamente a Trieste?


    RISPOSTA - Una istituzione di autogoverno è utile se i suoi cittadini vi si riconoscono: quindi solo i triestini possono dire se serve o non serve. Da esterno interessato, dico che la costituzione della città metropolitana di Trieste cambierebbe in profondità la costituzione materiale della Regione Friuli Venezia Giulia. I triestini hanno tutto il diritto di decidere se istituire la città metropolitana oppure no, ma hanno anche il dovere di riconoscere che non si può far nascere la città metropolitana senza una radicale rifondazione della Regione che ne rivolti la cultura istituzionale e operativa. In particolare vanno introdotte norme di rango costituzionale a tutela delle minoranze linguistiche, come comunità territoriali storicamente date, che hanno diritto ad avere propri organi di autogoverno.

    DOMANDA - Vantaggi e svantaggi di questo nuovo assetto istituzionale, tenendo conto del superamento in corso delle Province?

    RISPOSTA - L’esperienza mi ha insegnato che parlare di vantaggi e svantaggi a priori è un’inutile astrazione, che contano solo i risultati ex post. Anche la riforma più illuminata, se impostata male e attuata con supponenza e dilettantismo, produce solo danni. Il superamento delle Province, che io condivido nel principio ma non nel suo dadaismo legislativo, ne è un ottimo esempio.
    (.....)

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  6. E così il SUPER CAMPANILISTA TRIESTINISSIMO, Francesco Russo sponsorizza il "SUO COLPO DI MANO" in Parlamento e ila "SUA iniziativa PERSONALE" che VIOLENTA l'autonomia speciale delle regione Friuli-Venezia Giulia:

    https://www.change.org/p/consiglio-regionale-fvg-approvazione-citt%C3%A0-metropolitana-di-trieste?recruiter=379740136&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink

    "Perché la città metropolitana? Perché le economie di scala in ambito portuale con Monfalcone e Capodistria significano più investimenti, un aumento del gettito fiscale e la creazione di nuove opportunità di lavoro per tutte le imprese regionali e non solo per quelle triestine. Unificare l’erogazione di servizi su un territorio più vasto significa risparmiare risorse che la Regione può investire, ad esempio, per rilanciare l’economia di altri territori regionali depressi. Accedere ai fondi europei dedicati alle città metropolitane significa avere – in un periodo in cui i Comuni fanno fatica anche a gestire la manutenzione ordinaria – maggiori risorse per rifare strade, finanziare le imprese, abbassare le tasse, promuovere l'occupazione. La specialità della nostra Regione si difende soltanto dimostrando che sappiamo utilizzare gli strumenti legislativi per essere più moderni, innovativi e per creare più opportunità per i cittadini. Non di certo promuovendo vecchie battaglie di campanile

    Lettera a Consiglio Regionale FVG

    Chiedo che il Parlamento approvi nel minor tempo possibile la modifica alla Statuto regionale del Friuli Venezia Giulia contenente la proposta del Senatore Russo di istituire la città metropolitana"

    COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG:

    Incredibili le "immense cretinate" scritte da Russo!

    1) Economie di scala con Capodistria? Ma se Capodistria è in Slovenia e non ha nessuna intenzione di collaborare con il porto di Trieste! Un po' di sano realismo, no vero senatore Russo?
    E per quanto riguarda il porto di Monfalcone, le ricordiamo che Trieste qualche anno fa ha fatto la guerra ad una importante iniziativa di rilancio del porto di Monfalcone ed è riuscita a bloccarla perché la riteneva contraria agli interessi portuali triestini. Queste sono le "sinergie" preferite da Trieste: bloccare ogni espansione degli altri porti, in primis Monfalcone e Capodistria!

    2) scrive Russo: " Unificare l’erogazione di servizi su un territorio più vasto significa risparmiare risorse che la Regione può investire, ad esempio, per rilanciare l’economia di altri territori regionali depressi."

    Siamo al COMICO! Con i risparmi ottenuti "rilanciare l'economia di ALTRI territori regionali depressi?" Ma che "cavolata" scrive Russo? Dai, dai.... non scriviamo "monate" che offendono l'intelligenza di chi legge ciò che lei ha scritto! Trieste vuole la "città metropolitana" per i vantaggi che comporta in termini di autonomia e finanziari e non "glienepotrebbefregardimeno" degli altri territori regionali.

    3) scrive Russo parlando di Specialità: " La specialità della nostra Regione si difende soltanto dimostrando che sappiamo utilizzare gli strumenti legislativi per essere più moderni, innovativi e per creare più opportunità per i cittadini.

    NON E' ORA DI FINIRLA DI SCRIVERE QUESTE "IMMENSE" FESSERIE SULLA SPECIALITA'?

    La specialità della nostra regione è legata oggi esclusivamente alla presenza massiccia di minoranze linguistiche. Incominciamo FINALMENTE a tutelarle adeguatamente se vogliamo salvare la specialità regionale!

    O forse il senatore Russo pensa che tutte le regioni italiane che istituiscono una città metropolitana, hanno diritto alla autonomia speciale? Suvvia, senatore Russo, cerchiamo di non essere ridicoli!

    4) "Non di certo promuovendo vecchie battaglie di campanile" scrive il senatore Francesco Russo.

    Che stia parlando della sua iniziativa super campanilistica a favore di Trieste, della città metropolitana?
    ........................

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  7. Comunicati Agenzia Consiglio Notizie


    Ncd: Colautti, su modifiche statuto prevaricazioni del sen Russo

    11 Settembre 2015, ore 15:31

    (ACON) Trieste, 11 set - "Sicuramente - dichiara il capogruppo Ncd in Consiglio regionale Alessandro Colautti - il senatore Russo, sconosciuto ai più, è riuscito a balzare all'onore delle cronache grazie a un suo solitario atto di puro egoismo personale. In ogni caso il problema di fondo non cambia: il peso dell'atto del senatore Russo va valutato nel concreto".

    Il riferimento è all'emendamento sull'Area metropolitana presentato dal senatore Russo al progetto di legge che contiene modifiche dello statuto della Regione FVG, questione ampiamente dibattuta in settimana proprio in Consiglio regionale. "Innanzitutto - precisa Colautti - giustificare la sua azione sul documento Ocse di 15 anni fa o su recenti studi universitari non giustifica il suo operato solitario. Anzi, se voleva o riteneva la sua una posizione interessante o solo utile per la Regione avrebbe potuto, prima almeno condividere la linea nel suo partito, e poi chiedere di essere sentito dal Consiglio regionale affinché si potesse aprire un dibattito libero e franco con tutte le realtà regionali". "In secondo luogo - spiega Colautti - ha la responsabilità personale di aver trattato la specialità della Regione, quindi i suoi cittadini ancorché i suoi rappresentanti e le sue istituzioni, come uno straccio senza valore, non comprendendo che la specialità nasce, si regge e si è sviluppata proprio grazie al policentrismo e dall'equilibrio dello stare assieme di più territori, diversi per storia, lingua e cultura e che nel lontano 1963 concordemente intrapresero una strada di sviluppo e di crescita comune, che ha creato finora benessere per tutti i suoi cittadini, ma basata su regole comuni condivise. È ovvio che la Città metropolitana cambia radicalmente l'assetto condiviso da tutti dato alla nostra regione, quindi ne deriva un indebolimento dell'intero equilibrio istituzionale".

    "In terzo luogo - continua Colautti - non aver capito le ragioni della specialità, gli permette di liquidare l'attività del Consiglio regionale come qualcosa di assolutamente inutile, una perdita di tempo 'per una mozione che giuridicamente non ha molto valore'. Siamo all'apice dell'arroganza. Aggravata dal fatto che utilizza interventi di noti professori universitari che segnalano da tempo la debolezza intrinseca del regionalismo italiano, compreso quello speciale, a fronte di un nuovo centralismo statale per giustificare la 'sua violenza e la sua arroganza'. Vuole appalesarsi quale paladino della specialità: la Città metropolitana è un bene per la regione, a priori, naturalmente perché è un suo pensiero e la sua volontà. Purché si tratti della sua visione di specialità, da lui solo modificabile indipendentemente dal pensiero dell'istituzione preposta a gestirla. Decisamente un bel coraggio o una gran furbizia".

    "Infine - conclude Colautti - non possiamo che considerare come singole azioni di singoli soggetti in un Palamento decisamente disattento non possano non avere gravi ripercussioni sul futuro della nostra specialità in generale e del regionalismo italiano in generale. Certamente, però, è venuto il momento di modificare la procedura di revisione dello statuto attraverso la previsione dell'intesa con il Consiglio regionale, altrimenti sarà tutto inutile".

    http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=386070

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