mercoledì 18 febbraio 2015

COSTITUZIONE ITALIANA - ART. 1, SECONDO COMMA: " LA SOVRANITA' APPARTIENE AL POPOLO."



COSTITUZIONE

DELLA REPUBBLICA ITALIANA *

[ Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 1947, n. 298 ]

IL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO

Vista la deliberazione dell’Assemblea Costituente, che nella seduta del 22 dicembre 1947 ha approvato la Costituzione della Repubblica Italiana;

Vista la XVIII disposizione finale della Costituzione;

PROMULGA

La Costituzione della Repubblica Italiana nel seguente testo:

 
PRINCIPÎ FONDAMENTALI

ART. 1.

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

..............



DOMANDE

A Roma e in Regione, ancora "LA SOVRANITA' APPARTIENE AL POPOLO" come scritto nel 1947 dai Padri della Costituzione italiana all'art. 1, secondo comma?
  
Oppure un Parlamento di "nominati"  viola il principio fondamentale della Costituzione italiana che prevede che debba essere il popolo a scegliere senatori e deputati e non i leader dei partiti politici? La Corte Costituzionale non ha dichiarato incostituzionali le "liste bloccate"?

Il progetto di "neo-centralismo regionale" che sta alla base della riforma degli enti locali targata "Panontin" (riforma che svuota  Provincie e Comuni, con  i Sindaci, eletti democraticamente dai cittadini, che conterranno come il due di picche!), che trasferisce alla Regione tutte le competenze provinciali più importanti, perché non è stato sottoposto ad un referendum popolare?
 
 
LA REDAZIONE DEL BLOG

4 commenti:

  1. E un "Parlamento di nominati" invece di dimettersi dopo la sentenza della Corte Costituzionale che dichiara incostituzionali le "liste bloccate" e molto altro ancora dell'ultima legge elettorale, sta pure modificando la Costituzione italiana!

    Servono commenti?

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  2. Stranamente la stampa, sia locale che nazionale, riporta puntualmente tutte le risse che avvengono in Parlamento ma si guarda bene dallo spiegare ai lettori che il nuovo progetto di legge elettorale ( il così chiamato "Italicum") è altrettanto incostituzionale del precedente "Porcellum" con cui sono stati eletti gli attuali senatori e deputati che stanno approvando pesanti modifiche costituzionali.

    E anche l'attuale riforma regionale degli Enti locali targata Panontin, presenta pesanti aspetti di incostituzionalità che non saranno sicuramente sanati con la modifica dello Statuto di autonomia posto che questo DEVE raccordarsi con la Costituzione italiana.

    Costituzione italiana in cui "Stato, Regione, Province e Comuni" hanno ancora PARI dignità costituzionale.

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  3. Dal Messaggero Veneto (Ud) on-line del 20 febbraio 2015 -

    TITOLO: Entro un anno addio alle Province dallo Statuto della Regione

    SOTTOTITOLO: La governatrice Serracchiani in audizione al Senato: si segua la legge regionale. Nel 2016 via gli enti di Pordenone, Gorizia e Trieste. Udine nel 2018

    di ANNA BUTTAZZONI

    Commento del lettore Maurizio Di Fant

    "Maurizio Di Fant · Top Commentator


    E' quello del PD tutto un lavorio teso a smantellare l'esistente, che nessun risparmio porterà alle casse regionali. La riforma tanto strombazzata, toglierà identità ai territori, sarà cosa oltremodo complessa per la quale ci vorranno anni per andare a regime; otto forse dieci. Ancora nessuno lo sa di preciso e nemmeno se funzionerà e quanto costerà in termini di mancati servizi al territorio. Di certo, l'ente facente funzione di area vasta a questo punto sarà necessariamente la Regione, se ne deduce una distanza abissale, una distanza anche mentale, antropologica dai territori. Chiediamoci quanto misura la sensibilità della capitale rispetto alla montagna friulana, ai problemi del territorio agricolo friulano, io credo molto poco, il tutto si risolverà in un aumento di burocrazia, di scartoffie, di ordini calati dall'alto. E tr...a i Comuni raffazzonati, sarà tutto un litigare rispetto a chi deve fare che cosa e soprattutto di dove prima fare che cosa. Con quali misere risorse poi? Un po' ricorderete, quello che era successo nelle Comunità montane, poi commissariate.
    Se disgraziatamente si dovesse pensare a tornare indietro, sarebbe un ulteriore disastro, talmente grave che non oso immaginare il danno.
    E i danneggiati siamo noi cittadini, rispetto a una politica che a secondo di come si sveglia la mattina, ribalta con la scusa del cambiamento, il possibile e l'impossibile.
    A noi, naturalmente, mica hanno chiesto un parere, macché, fanno tutto loro. Del resto, la colpa non è tutta della politica, siamo di certo noi che li lasciamo fare, alla grande! Oddio, magari un centinaio di Sindaci la foglia, l'hanno mangiata, hanno capito che la " riforma " è una fregatura bella e buona, dato che toccherà a loro fare le nozze con i fichi secchi e saranno sempre loro ad avere i cittadini all'uscio a protestare."
    ----------------

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  4. Dal quotidiano “IL PICCOLO” di Trieste

    19 febbraio 2015

    TITOLO: «Incostituzionale la riforma degli enti locali»

    Sottotitolo: Il sindaco di Fogliano pronto a impugnare gli atti della Regione: «COMUNI SVUOTATI DELLE FUNZIONI»

    “(...) La riforma Panontin svuota i Comuni praticamente di tutte le funzioni e uffici. Rimane la competenza diretta esclusivamente su Anagrafe, Cultura e Manutenzioni. Tutti i servizi legati al territorio e alla cittadinanza, si pensi ad esempio a Lavori pubblici, Piano regolatore, Edilizia, Scuola e Tributi, verranno regolati dall’unione o ad essa obbligatoriamente delegati.(...)"

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/02/19/news/incostituzionale-la-riforma-degli-enti-locali-1.10899646

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