lunedì 23 febbraio 2015

ZONE FRANCHE URBANE - LETTERA APERTA ALL'ON.LE ISABELLA DE MONTE


REGIONE
"ZONE FRANCHE URBANE"


LETTERA APERTA
 
 A

L'ON.LE ISABELLA DE MONTE



Gent.ma on.le Isabella De Monte


Le scriviamo pubblicamente questa lettera aperta in relazione alla sua proposta di legge al Senato n°1197 del 5 dicembre 2013 riguardo l'«Istituzione di una zona franca per lo sviluppo dell'economia nelle aree territoriali della regione Friuli-Venezia Giulia prossime all'Austria e alla Slovenia» che sarà presto in discussione a Palazzo Madama.

Il nostro Comitato ha preso posizione contro la proposta della triestina on.le Sandra Savino sulle "zone franche urbane" regionali perché questa proposta considera zone svantaggiate anche territori che non lo sono affatto. Trieste in particolare, ma anche Gorizia, già hanno goduto per parecchi decenni di notevoli vantaggi fiscali oltre che dei sostanziosi Fondi per Trieste e per Gorizia.

La prima città, in particolare, non è zona in difficoltà, posto che presenta un reddito pro-capite tra i più alti d’Italia e il Fondo nazionale per Trieste è ancora attivo e finanzia con contributi in conto capitale (a fondo perduto!) il sistema economico triestino. Creando oltretutto così una pesante sperequazione nei confronti del resto del territorio regionale pesantemente colpito dalla crisi economica in corso.

L'ultimo bando del Fondo per Trieste, di cui abbiamo notizia scade il 31 marzo 2015, a favore delle “piccole media imprese” esclusivamente triestine.

Se in regione dobbiamo parlare di territori svantaggiati, è obbligo fare riferimento alla montagna friulana, particolarmente la cosidetta “Carinzia italiana”, cioè Tarvisio e Pontebba, le alte valli alpine e prealpine e la Slavia friulana.

Inoltre va considerato che il territorio friulano (in particolare le Province di Udine e Pordenone) è pesantemente colpito dalla grave crisi del manifatturiero con fabbriche che chiudono ogni giorno, cassa integrazione ormai a livelli altissimi e disoccupazione che sta gettando nella disperazione troppe famiglie.

Se specifiche agevolazioni fiscali devono essere previste in regione, queste devono andare ai territori effettivamente svantaggiati: con la proposta dell’on.le Savino invece si continua a beneficiare chi ha già avuto moltissimo (Trieste e Gorizia) da oltre 50 anni.


Udine, 14 febbraio 2015

Comitato per l' autonomia e rilancio del Friuli

Il portavoce

Giancarlo Castellarin

  

La lettera aperta è stata pubblicata sul settimanale della Arcidiocesi di Udine - LA VITA CATTOLICA – il 19 febbraio 2015.

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Fondo Gorizia


Dal sito internet

del quotidiano

IL PICCOLO di Trieste



 

21 febbraio 2015


La giunta integrata ha deliberato le nuove linee di intervento che prevedono liquidazioni anticipate per sostenere gli investimenti e far ripartire l’economia

 
di Francesco Fain


(...) Ricordiamo che dal 27 novembre 2013 (giorno in cui è iniziata la presidenza, alla Camera di commercio, di Gianluca Madriz) al 27 novembre 2014, il Fondo Gorizia ha stanziato 11 milioni 158mila 550 euro così suddivisi: 7.891.440 messi a disposizione di 102 imprese e i restanti 3.267.110 che hanno dato gambe a 27 progetti per il territorio. Di questi fondi, 8.100.411,11 sono stati attinti dal tesoretto” del Fondo Gorizia che è composto, al netto, da 25 milioni. La cifra rimanente è costituita, invece, dai fondi di rotazione che permettono lunga vita al più importante “salvadanaio” dell'Isontino assieme alla Fondazione Carigo. (...)”

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FONDO PER TRIESTE

Dal quotidiano IL PICCOLO di Trieste




«Una cifrona enorme». Fulvio Camerini non crede ai suoi occhi. Il medico cardiologo, 86 anni, senatore dal 1996 al 2001 per l’Ulivo, fatica a mettere in fila i 6.200 miliardi erogati in 57 anni dal Fondo Trieste. Saranno anche vecchie lire, ma è un assegno enorme. Una pioggia di soldi. Appunto. E la natura di pioggia è parte del problema. Camerini ne sa più qualcosa. Nel 1999 riuscì, con un blitz in Parlamento dove era in discussione la Finanziaria, a incrementare la quota annuale di 5 miliardi riportando il Fondo Trieste alla quota storica di 60miliardi di lire. L’obiettivo era finanziare il completamento della Grande viabilità triestina per il tratto Padriciano-Cattinara. E sono solo 5 miliardi su 6.200. (...)



2 commenti:

  1. "riportando il Fondo Trieste alla quota storica di 60miliardi di lire"

    Ovviamente....QUOTE ANNUALI!

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  2. Una fetta importante dei fondi statali per la ricostruzione del Friuli terremotato risulta essere andata a Trieste a titolo di PEREQUAZIONE TERRITORIALE (SIC!!).

    Dunque Trieste, che non ha avuto neppure un lampadario rotto a causa terremoto, oltre al Fondo per Trieste, all'epoca risulta aver goduto di circa il 27% dei fondi stanziati per la ricostruzione del Friuli.

    Ma chissà perché, la perequazione territoriale a favore del Friuli.... non c'è mai!

    Stupidi i Friulani che non protestano? O semplicemente disinformati perché nessuno li informa? Avete mai letto sulla stampa locale friulana una qualunque informazione sui molteplici privilegi fiscali di cui godono Gorizia e Trieste? Avete mai letto una relazione sui Fondi di Trieste e Gorizia con l'indicazione dei finanziamenti a "fondo perduto" concessi da questi due Fondi agli Enti culturali e alle imprese triestine e goriziane?

    Zitti, zitti, goriziani e triestini incassano privilegi e "notevoli" finanziamenti a fondo perduto, salvo poi "piangere" perché in Slovenia la benzina costa meno che a Trieste e Gorizia: una volta che si rendessero conto che sono dei pluri-privilegiati e super-assistiti e avessero il pudore di non pretendere "ancora" privilegi!

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