mercoledì 5 novembre 2014

REGIONE - Ignorate le minoranze linguistiche nel progetto di riforma degli Enti Locali.






RIFORMA ENTI LOCALI

ASSESSORE PANONTIN

PRESIDENTE SERRACCHIANI,

PERCHE' IGNORATE

LE MINORANZE LINGUISTICHE

NEL TESTO DEL PROGETTO 
 
 
DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI?

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dal sito del settimanale
 dell'Arcidiocesi di Udine

LA VITA CATTOLICA
 

Friulani, Sloveni e Tedeschi

fuori dalla mappa della Regione

4.11.2014
Aver ignorato le minoranze linguistiche nel testo del progetto di riforma degli enti locali è un affronto alla specialità della nostra Regione”. La pensano così le Province del Friuli-Venezia Giulia che richiamano l’esecutivo regionale sugli elementi identitari fondanti la nostra autonomia.
Aspetti trascurati dalla Regione cui, invece, le Province attribuiscono primaria importanza e attenzione attraverso l’impegno istituzionale di tutela. E su questa linea di difesa delle comunità, le Province intendono andare avanti con iniziative sul territorio. Giovedì 6 novembre alle ore 17.30, infatti, è convocata una riunione dell’Ufficio di presidenza dell’Upi (Unione Province italiane) del Friuli-V.G. (del quale fanno parte i presidenti delle quattro Province, i presidenti delle Commissioni permanenti, e un rappresentante dei  presidenti dei Consigli provinciali) che si svolgerà nella sede municipale di Monrupino-Repentabor (provincia di Trieste). La sede scelta per incontrare il primo cittadino, Marko Pisani, è per dimostrare concretamente l’attenzione degli enti di area vasta alle questioni attinenti la minoranza slovena che, nel comune di Monrupino-Repentabor rappresenta il 70% della popolazione.
A proporre l’incontro il presidente del Consiglio provinciale di Trieste, Maurizio Vidali che si è fatto portavoce dei diritti di tutela dei cittadini italiani appartenenti alla minoranza slovena. “La minoranza slovena, che al pari di quella friulana e tedesca, non viene mai citata nel disegno di legge, è molto preoccupata per il suo futuro – evidenzia il presidente Vidali -
Dell’impostazione del disegno di legge regionale è stata informata la console slovena a Trieste.
La proposta formulata è assolutamente disattenta alle questioni delle minoranze e viola le norme di tutela nazionale (38/2001), quella regionale (26/2007) e i trattati internazionali”.

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STATUTO SPECIALE

DELLA REGIONE AUTONOMA


FRIULI- VENEZIA GIULIA
Legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1
e successive modifiche ed integrazioni

TITOLO I
Costituzione della Regione
(…)
Art. 3

Nella Regione è riconosciuta parità di diritti e di trattamento a tutti i cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, con la salvaguardia delle rispettive caratteristiche etniche e culturali.

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1 commento:

  1. Riceviamo dal Consigliere provinciale (Udine) Federico Simeoni (Front Furlan) e pubblichiamo:

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    No par nuie, tal ordin dal dì votât in province o ai fât inserî:

    "Con l' intento di rafforzare i contenuti e le proposte dell' odg in oggetto, si propongono le seguenti modifiche:

    1) dopo il paragrafo "- la previsione contenute nel DDLR di un limite minimo ... dei singoli territori." aggiungere:

    - le procedure previste per l' avvio della fusione dei comuni appaiono arbitrarie e contraddittorie

    - la minaccia di sanzioni contro i comuni non facenti parte di un' Unione contrastano con ogni principio di federalismo, perequazione e responsabilità

    - la previsione del trasferimento delle strade provinciali ai comuni avviene senza previsione di concordato preventivo sulla riallocazione di risorse, personale e mezzi

    - il DDLR viene proposto senza individuare le coperture collegate col bilancio regionale

    - l' accentramento in capo alla regione delle funzioni amministrative disattende l' art. 11 dello Statuto di Autonomia

    - manca qualsiasi previsione di misure atte a salvaguardare e promuovere lo sviluppo delle comunità linguistiche regionali

    2) dopo il paragrafo "Chiede alla Regione di rivalutare il ruolo della Provincia ... area vasta" aggiungere:

    - Chiede alla Regione di considerare nuovi compiti di area vasta da assegnare alle Province non più concepite come enti preordinati ma messe al servizio delle Amministrazioni Comunali con lo scopo di non disperdere le capacità funzionali e professionali già formate e limitare nel contempo la moltiplicazione delle figure dirigenziali che si avrebbero con le U.T.I.

    - Chiede alla Regione di prevedere all' interno della riforma idonee misure atte a garantire l' integrità delle comunità linguistiche regionali nonché la loro salvaguardia e sviluppo."

    Mandi
    Federico Simeoni

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