giovedì 27 novembre 2014

RIFORMA ENTI LOCALI, SERVONO SINDACI CHE PENSINO IN GRANDE


 
 
RIFORMA ENTI LOCALI,

SERVONO SINDACI

CHE PENSINO IN GRANDE

di ROBERTO MEROI


Giovedì 13 Novembre 2014,

Il Gazzettino (Ud)



In Friuli ci sono 211 comuni e, quindi, 211 sindaci. Non sono pochi.
 
Tuttavia, l'opinione pubblica regionale sente intervenire questi sindaci solo raramente su questioni che non siano di stretta pertinenza comunale. Impegnatissimi ad amministrare, si dirà.
 
Sarà pure così, ma c'è da sottolineare che essi sono stati votati ed eletti dai cittadini e che, pertanto, a tutti gli effetti sono dei politici. Politici di questa regione, politici in buona parte con radici friulane e di lingua madre friulana.

Ognuno di essi potrebbe essere chiamato a comporre quelle nuove unioni territoriali intercomunali secondo lo schema di disegno dell'ipotizzata riforma di ordinamento degli enti locali che la giunta regionale intenderebbe far calare sulle teste del milione di cittadini che compongono quelle che sono le province di Gorizia, Pordenone e Udine.

I cittadini vorrebbero che i sindaci degli attuali comuni friulani facessero davvero i politici. Vorrebbero sentirli esprimere il loro parere anche su temi di politica regionale.

Certamente, perché sono loro i politici di oggi, ma soprattutto perché adesso spetta  a loro delineare quale sarà l'assetto futuro dell'intero Friuli, Trieste a parte.

Una eventuale riforma stabilita dalla Regione potrebbe decidere le sorti dell'intero Friuli per i prossimi 50 anni, se non per l'intero secolo XXI.

La giunta regionale non può pensare di fare tutto da sola legiferando allegramente su un tema così importante per lo sviluppo futuro di questo piccolo lembo di terra, ma deve ascoltare il parere anche di tutti i sindaci del Friuli, perché essi sono i rappresentanti del popolo friulano.

I sindaci del Friuli, a loro volta, devono prendersi le loro responsabilità e rendersi conto che il destino di centinaia di migliaia di persone passerà anche attraverso le loro  convinzioni e la loro azione politica. Riflettano, dunque, molto bene tutti i sindaci del Friuli! Si preparino adeguatamente a dire dei no convinti, se occorre.
 
Non accettino passivamente le direttive del partito.

Pensino sì al loro comune, grande o piccolo che sia, ma guardino, in un'ottica più vasta, intercomunale, anche alle problematiche future di tutto il Friuli. Comincino a pensare in grande.


Roberto Meroi

1 commento:

  1. Ieri, 26 novembre 2014, il Consiglio regionale della Regione Friuli-Venezia Giulia, squallidamente semivuoto perché tutti i partiti di opposizione + il M5S sono usciti dall'aula consiliare in segno di protesta, ha approvato con i soli voti della maggioranza (Pd + Sel), una PESSIMA legge di riforma degli enti locali sulla quale, per altro, pende un rinvio alla Corte Costituzionale in quanto si è voluto svuotare le province prima ancora che la Costituzione italiana e lo Statuto speciale di autonomia della nostra regione, fossero modificati. Come dire che il carro è stato messo davanti ai buoi.

    I Sindaci dei Comuni friulani sono preoccupati, ma non osano, purtroppo, protestare più di tanto.

    Quanto costerà ai cittadini di questa regione, il loro silenzio? Quando oseranno "pensare in grande" e "protestare" difendendo così l'interesse dell'intera comunità friulana?

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