UNIVERSITA' DEL FRIULI
ELEZIONE DEL NUOVO
MAGNIFICO RETTORE
MAGGIO 2013
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COMUNICATO STAMPA
DEL
"COMITATO PER L'AUTONOMIA
E IL RILANCIO DEL FRIULI"
La questione delle Università costituisce ancora una criticità nazionale ed a ben poco è servita una legge di riforma volta a contenere il gravame sulle già disastrate finanze pubbliche, più che a potenziare uno strumento, quello dell'Università, di grande rilevanza per il progresso civile, scientifico ed economico di ogni comunità.
L’Università autonoma friulana poi, assieme ad altre undici Università del Paese, soffre ancora di una condizione di sottofinanziamento che la Regione, malgrado il chiaro pronunciamento della legge regionale sul sistema universitario regionale, non ha ancora lenito. L’ideologia dell’accentramento che pervade questa fase della politica privilegia, in pratica, con strategie di investimento e rilancio, solo una dozzina di università più o meno coincidenti con le aree metropolitane o con forti agglomerati urbani.
Ma l’Università autonoma del Friuli non può e non deve essere discriminata perché nasce da una legge specifica, quella per la Ricostruzione ed ha la particolare missione di contribuire allo sviluppo di un tessuto economico e sociale che era stato gravemente svantaggiato e deteriorato dalle disgraziate vicende internazionali, dal primo novecento fino alla caduta del muro di Berlino e vi si è aggiunto il terremoto.
Il Friuli ha dato molto in questi quarant'anni all'Università autonoma di Udine in termini di lotte popolari, di impegno politico, di credibilità e risorse affinché nascesse e si consolidasse un Ateneo capace di essere il motore della crescita di tutto il territorio, quale vero centro scientifico, didattico, culturale e progettuale.
In questi anni abbiamo visto crescere e concretizzarsi questo progetto fortemente voluto dal popolo friulano, fino ad assumere un ruolo interregionale ed internazionale di valore riconosciuto, come pure riconosciuto è il valore aggiunto che l'Università porta alla comunità friulana, chiamata, per la sua posizione di incontro tra le tre culture fondanti in Europa, a essere una comunità capace di servizio alle loro relazioni.
Ora però il Friuli è nuovamente stretto nella morsa di una gravissima crisi economica, cui non hanno giovato gli errori della politica dei tagli lineari perseguita a livello nazionale, peraltro subiti passivamente, che hanno compromesso la capacità di intervento di una regione speciale. Questo implica non solo un attivo sforzo a ritrovare la capacità di implementare politiche di alto livello qualitativo qui in Friuli, ma anche di chiedere alla nostra Università autonoma di essere, sviluppando e rinnovando, se necessario, il Patto Università-Territorio siglato nel 2008 da 32 istituzioni friulane, il luogo dove nascono idee, progetti, ricerche, cultura per un nuovo sviluppo capace di recuperare occupazione, produttività, identità, competitività, e relazioni a tutti i livelli. L'alternativa è il rischio di una involuzione economica esiziale per il Friuli con inevitabili conseguenze per la stessa esistenza dell'Ateneo.
Per questo il Comitato per l'Autonomia ed il rilancio del Friuli chiede che nel dibattito in corso per l'elezione del nuovo Magnifico Rettore, nel rispetto della piena autonomia dell'Università, si tengano ben presenti questi temi e si rinnovino gli impegni ed i progetti per cui l'ateneo è nato, alimentando così una nuova prospettiva di crescita delle nostre comunità.
Per il “Comitato per l’Autonomia
e il rilancio del Friuli”
Gianfranco D’Aronco,
Roberto Dominici, Giancarlo Castellarin,
Paolo Fontanelli, Roberta Michieli
Udine 29-04-2013
Il comunicato stampa del "Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli" nel Post riportato, è stato pubblicato giovedì 2 maggio 2013 sul settimanale LA VITA CATTOLICA - rubrica "Giornale Aperto" con il titolo "Un'Università davvero friulana".
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