TRIESTE SCIPPA UDINE
CON LA COMPLICITA’
DI RENZO TONDO
E NEL SILENZIO
DELLA POLITICA FRIULANA !
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8 AGOSTO 2008
Tondo cancella Innovaction:
«Costa cara, soldi buttati»
«Costa cara, soldi buttati»
Si chiude Innovaction, la fiera internazionale dell’innovazione ideata dall’amministrazione Illy e giunta alla terza edizione. La cancellazione dell’evento che nel febbraio 2008 aveva registrato 45 mila presenze alla fiera di Udine è stato confermato ieri da Renzo Tondo (nella foto): «Costava 2,5 milioni – dice – che se utilizzati così sono sprecati. Per l’innovazione pensiamo a interventi diversi». Contro l'ipotesi si registra l'immediato appello del rettore Cristiana Compagno: «Udine non può perdere l’evento».
(…) E così si chiude il sipario su Innovaction dopo la terza edizione, che lo scorso febbraio registrò 45 mila presenze nell’area di 21 mila metri quadrati predisposta alla Fiera di Udine. E segnò un più 10% rispetto al 2007, con oltre 600 espositori italiani e stranieri e un calendario di 150 incontri, con 300 relatori da tutto il mondo e la presenza di grandi manager, imprenditori, progettisti e premi nobel. Cifre, secondo Tondo, comunque troppo basse per giustificare quell’esborso e per definire il Friuli Venezia Giulia regione all’avanguardia nelle politiche di sostegno all’high tech.
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23 AGOSTO 2012
Trieste Next:
ricerca e imprese si incontrano
Salone europeo dell’Innovazione
e delle ricerche scientifiche
Diventare una “vetrina” nazionale ed europea dell’innovazione in tutti i settori e un luogo di sperimentazione e di incontro tra mondo della ricerca, imprese e cittadinanza. Nella convinzione che senza scienza e ricerca non esistono né crescita né sviluppo economico. È questo uno degli obiettivi principali di Truesre Next, Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca Scientifica, la cui prima edizione si svolgerà dal 28 al 30 settembre 2012 nel capoluogo giuliano.
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SERVONO COMMENTI?
LA REDAZIONE DEL BLOG
E' evidentissimo lo scippo triestino nei confronti di una manifestazione fieristica di grande successo svoltosi a Udine per tre anni di seguito e organizzata dall'Università friulana, per poi essere cancellata da Renzo Tondo senza alcun reale motivo salvo il fatto che Innovaction era stata finanziata dalla Giunta Illy e la Giunta Comunale di Udine è di sinistra. Un dispetto politico del centro-destra regionale?
RispondiEliminaE oggi Tondo finanzia una identica manifestazione fieristica ma locata, questa volta, a Trieste: alla ricerca di voti triestini per il 2013?
PUBBLICHIAMO UNA INTERVISTA DI DATA 8 AGOSTO 2008, FATTA AL RETTORE CRISTIANA COMPAGNO (UNIVERSITA’ DI UDINE) E PUBBLICATA SUL QUOTIDIANO “IL MESSAGGERO VENETO”, A FIRMA DELLA GIORNALISTA GIACOMINA PELLIZZARI
RispondiEliminahttp://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2008/08/08/news/cristiana-compagno-avverte-udine-non-deve-perdere-l-evento-1.30392
Cristiana Compagno avverte:
«Udine non deve perdere l’evento»
di Giacomina Pellizzari
UDINE. Sull’innovazione, Cristiana Compagno, rettore dell’università di Udine, ha sempre creduto fino a ideare e realizzare Innovaction, la vetrina che contribuì a identificare Udine come la città dell’innovazione. Oggi come allora, il rettore dell’università e direttore scientifico della manifestazione pensa che «la cancellazione della fiera possa rappresentare una perdita per il capoluogo friulano» anche se, aggiunge, «mi rendo conto che in un regime di scarsità di risorse quale quello che si presenta in questo momento è necessario fare delle scelte».
Proprio perché conosce bene la complessità dell’operazione, il rettore dell’ateneo friulano da un lato difende la sua creatura, dall’altro ricorda che in origine il progetto prevedeva la formula biennale.
DOMANDA: Senza Innovaction Udine cosa perde?
RISPOSTA: «Ritengo che il venir meno di Innovaction possa rappresentare una perdita per la città dal punto di vista della centralità dell’innovazione mondiale che nell’ambito della fiera veniva rappresentata».
DOMANDA: Di fronte alla carenza di risorse, però, qualcosa bisogna pur tagliare?
RISPOSTA: «Infatti, proprio perché è necessario fare delle scelte di allocazione delle risorse capisco la volontà di eliminare alcuni eventi seppur importanti».
DOMANDA: Lei che conosce tutti i meccanismi di Innovaction non pensa che la Regione poteva salvaguardare l’iniziativa con una formula diversa?
RISPOSTA: «Probabilmente con un po’ di più tempo davanti si sarebbe potuto pensare a una progettazione biennale. Ribadisco, la scarsità delle risorse e di tempo hanno impedito la rivisitazione della formula».
DOMANDA: La formula biennale, per altro, era già prevista dal progetto originale dell’ateneo friulano?
RISPOSTA: «La progettazione biennale di Innovaction è sempre stata nella proposta dell’università che non ha mai pensato di trasformarla in un evento annuale».
DOMANDA:Perché la formula biennale si addice a una fiera che lei stessa definisce importante?
RISPOSTA: «Noi l’avevamo progettata biennale perché, dal punto di vista organizzativo, era pesante gestire un evento così grande e costoso».
DOMANDA: Starà mica rilanciando l’idea di Innovaction nella sua veste originale?
RISPOSTA: «Ritengo che con un po’ di più tempo davanti si possa tornare al progetto originale dell’ateneo friulano che era biennale».
DOMANDA: Si parla di fiera molto costosa, ma lei da direttore scientifico non ha mai ricevuto alcun compenso.
RISPOSTA: «Né la sottoscritta, in qualità di direttore scientifico di Innovaction, né l’università di Udine, hanno mai ricevuto un euro per la progettazione e l’organizzazione degli importanti eventi nell’ambito di Innovaction».
8 AGOSTO 2008
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COMMENTO DI GIANCARLO CASTELLARIN – MEMBRO DEL COMITATO:
RispondiEliminaContro la dichiarazione di chiusura del 2008 si registrò l'immediato appello del rettore Cristiana Compagno: «Udine non può perdere l’evento». Ma debole è stata la reazione dei partiti, della società civile e delle istituzioni. Ma la partita vedeva subito impegnati l’assessore regionale Rosolen per Trieste e a Pordenone il presidente della locale fiera, che davano l’immediata disponibilità a continuare nelle loro città l’iniziativa. Seguì una replica stizzita di Tondo, e si tacque fino all’ intervista a componenti del comitato organizzativo di "Trieste next" il 23 Agosto 2012, rilasciata al giornale locale "la Bora" che mostrarono come da tempo si stesse preparando il “Salone europeo dell’innovazione e delle ricerche scientifiche”
OGGI l’iniziativa separata di Trieste e del Presidente Tondo sono un grave vulnus alla coesione tra le genti del Friuli VG perché minano la credibilità di rapporti che devono essere corretti e trasparenti anche se a volte concorrenziali.
La gente friulana non potrà dimenticare la prossima primavera di essere stata presa in giro da una Giunta regionale che già aveva manifestato uno spiccato triestinismo sulla questione delle Università.
Ora si è arrivati addirittura alle furbate, sulle spalle di genti civili e operose cui vengono in questa grave situazione di crisi, privati della strumentazione indispensabile ad avviarsi verso concrete prospettive di speranza e di sviluppo.
Il nostro Comitato per l’Autonomia e il Rilancio del Friuli, nel documento programmatico “Friuli uscire dall’ombra” presentato assieme alle Categorie Produttive il 1 Luglio del 2009 alla stampa affermava tra l’altro:
(..) Se, dell’innovazione, la precedente amministrazione regionale ne aveva fatto un mito un po’ astratto ed in qualche modo indifferente al territorio concreto, l’attuale orientamento regionale verso un depotenziamento delle iniziative dedicate all’innovazione nell’area friulana, è altrettanto esiziale anche se per la ragione opposta e cioè per una scarsa attenzione verso gli scenari ed i processi dell’innovazione tecnologico-industriale ed economico-territoriale.
Il mancato supporto regionale al Parco tecnologico di “Friuli Innovazione” (che va invece potenziato) e l’azzeramento della Fiera dell’Innovazione, per esempio, non costituiscono un buon segnale né sul piano culturale né sul piano delle politiche più strettamente territoriali: perché mai, infatti, pensare ad una Fiera dell’Innovazione pendolare tra Udine e Trieste quando l’iniziativa è nata e si è sviluppata a Udine? Forse che Udine ottiene in cambio la pendolarità delle più tipiche Fiere triestine? Non si capisce, pertanto, né la ratio culturale né tantomeno quella politica di questo orientamento che pasticcia, in nome di una “sinergia” altrettanto astratta della “innovazione a tutti i costi”, le naturali vocazioni e specializzazioni territoriali.
Da decenni, ormai, si è andata consolidando una sorta di specializzazione dei poli della ricerca e dell’innovazione in regione: la ricerca di base e fondamentale a Trieste, la ricerca applicata ed il trasferimento tecnologico a Udine e Pordenone. Se si vuol mettere in discussione questo paradigma bisogna motivarlo alla luce non di un generico, esiziale ed autoritario rimescolamento delle carte ma alla luce di una elaborazione condivisa, soprattutto dal mondo produttivo e della ricerca, di una strategia dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Il rischio, altrimenti, è quello della via burocratica e dirigistica all’innovazione che è un vero e proprio controsenso e che rischia di soffocare “nella culla” anche i processi di innovazione già in corso.”
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