domenica 22 aprile 2018

ELEZIONI REGIONALI - MINORANZE LINGUISTICHE: CONFERENZA STAMPA IL 24 APRILE ALLE ORE 11.30 A UDINE


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Elezioni regionali / minoranze linguistiche.

Conferenza stampa

il 24 aprile alle 11.30 a Udine

presso il

Salone di Palazzo Mantica

della Società Filologica Friulana

in Via Manin 18

Invito a partecipare

Nell'occasione saranno illustrati contenuti delle risposte dei candidati alla Presidenza della Regione e degli esponenti delle liste che li sostengono ai quali è stato sottoposto il  documento di sintesi contenente diverse richieste/proposte operative in merito alle politiche linguistiche e alla tutela delle minoranze.

Alla conferenza stampa sono stati invitati gli stessi candidati

Il Comitât / Odbor / Komitaat / Comitato 482 – che aggrega oltre una ventina di realtà espressione delle comunità friulana, slovena e germanica della nostra regione – ha deciso di sostenere l’iniziativa sviluppata dai coordinatori dei quattro gruppi di lavoro e ha sottoposto il documento all'attenzione dei candidati alla Presidenza della Regione e delle liste che ne appoggiano la candidatura, chiedendo loro di esprimersi al riguardo.

............

Documento presentato

ai candidati Presidente

 
LA LINGUA FRIULANA E LE LINGUE STORICHE DELLA REGIONE:

PER LA DIFESA DELL’AUTONOMIA E SPECIALITA’, PER LA DEMOCRAZIA, PER IL PROGRESSO

1. IL PERCHE’ DI QUESTA INIZIATIVA

Le riflessioni che sono state svolte durante la Conferenza regionale di verifica e proposta sulla lingua friulana, lo scorso mese di Dicembre, ci spingono a rivolgere queste considerazioni alle liste elettorali e ai candidati alla Presidenza della Regione, domandando una risposta in proposito, con l’intento di:

a) offrire ai cittadini la possibilità di conoscere il pensiero dei candidati su un aspetto molto importante della vita politica, vale a dire la pluralità delle lingue storiche della Regione: friulano, sloveno e tedesco;

b) porre la questione delle lingue storiche della Regione, come è giusto, al centro del dibattito pubblico, non solo elettorale;
 
c) sostenere che la presenza assai consistente di lingue diverse dall’italiana è il motivo fondamentale dell’autonomia e specialità della Regione e la loro valorizzazione il mezzo migliore per difenderla da attacchi che arrivano da più parti;

d) dimostrare che la possibilità di usarle in ogni situazione comunicativa, in una cornice plurilingue, è un elemento indiscutibile per una vera e concreta democrazia e per la coesione sociale; mostrare che in tutte le situazioni dove si è avviata una seria e democratica politica linguistica, questa ha messo all’opera saperi, competenze e processi di innovazione che hanno migliorato la situazione economica nel suo complesso.

In coerenza con questo ragionamento sottoponiamo ai candidati queste considerazioni in maniera puntuale e in maniera puntuale domandiamo loro una risposta.
 

2. CORNICE E STRUMENTI DELLA E PER LA POLITICA LINGUISTICA

2.1 Rafforzare le azioni per la lingua con norme di attuazione dello Statuto

Per ciò che riguarda la normativa, a seguito delle indicazioni proposte anche dalla Corte Costituzionale, necessita un intervento nel campo della norme di attuazione dello Statuto speciale di autonomia della Regione, in cui sarebbe necessario un aggiornamento e un rafforzamento delle previsioni che toccano l’azione amministrativa della Regione in materia di tutela delle minoranze linguistiche e della promozione delle loro lingue.

2.2 Coordinamento delle politiche in favore delle lingue storiche sotto la Presidenza della Regione

Una politica attiva della Regione in favore delle sue lingue storiche costituisce non una specifica funzione ma un principio valido per tutti gli assessorati e per tutti gli uffici regionali, dunque la figura che deve sovraintendere e coordinare questo principio è quella della Presidenza della Regione, superando la divisione di competenze in più assessorati e uffici. Questo permetterebbe anche un coordinamento più stretto con le altre regioni a statuto speciale che fondano la loro autonomia sulla presenza di lingue diverse dall’italiano.

2.3 ARLeF operativo con personale stabile

Nel caso specifico del friulano si deve recuperare in pieno la visione originaria dell’ARLeF come organismo di politica linguistica, accrescendo il suo potenziale scientifico con personale apposito stabile.

2.4 Formare e acquisire personale preparato con competenze specifiche

Vi è la necessità di dotare la struttura regionale di figure che abbiano competenze sul friulano che qualche volta non esistono nell’organigramma regionale. La efficacia delle politiche si basa sulla valorizzazione delle competenze del personale già in servizio ma si deve pensare a nuove figure preparate e con certificazioni sulle loro competenze linguistiche sia in Regione sia nel sistema delle autonomie.

2.5 Generalizzare i piani speciali di politica linguistica e le azioni di promozione della lingua

E’ stato approvato il Piano Generale di Politica Linguistica, lo strumento di programmazione strategica sui temi dell’identità e della lingua friulana, ma la Regione deve promuoverlo e farlo conoscere a tutto il sistema delle autonomie e ai concessionari di servizi pubblici, insistendo perché adottino i loro Piani Speciali, dando prima di tutto il buon esempio redigendo il suo. Necessitano anche campagne di promozione del friulano e del plurilinguismo in genere indirizzate a tutta la popolazione.

2.6 Strumenti per la conoscenza sociolinguistica e della documentazione della produzione in friulano

Una politica linguistica seria si basa su una conoscenza della situazione sociolinguistica che dia indicazioni su quali siano gli elementi forti e quelli deboli nella politica di tutela, in modo di valorizzare quelli e correggere gli altri. Dunque sondaggi periodici sono necessari per indirizzare la politica linguistica in favore del friulano. Allo stesso modo necessita uno strumento di documentazione generale su cosa (libri, periodici, risorse elettroniche, etc.) viene prodotto in friulano che lo faccia conoscere e lo valorizzi.

3. ISTRUZIONE E FORMAZIONE PLURILINGUE 

3.1 Trasferire risorse e competenze sulla istruzione alla Regione

Avviare il percorso atto a trasferire alla Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia le funzioni e le competenze in materia di istruzione, tenendo conto della pluralità linguistica riconosciuta e della sua collocazione geografica di confine, da intendersi come opportunità di sviluppo di importanti sinergie con gli stati europei. Le attribuzioni delle amministrazioni dello Stato in materia di istruzione devono essere esercitate nell’ambito del proprio territorio dalla Regione Autonoma Friuli -Venezia Giulia, comprese le funzioni in materia di stato giuridico ed economico del personale docente, educativo, dirigenziale e ispettivo delle scuole di ogni ordine e grado della Regione.

3.2 Formazione iniziale e in servizio dei docenti di friulano

Potenziare, attraverso seri percorsi universitari, la formazione iniziale e in servizio dei docenti di friulano in un contesto plurilingue.

3.3 Certificazione delle competenze dei docenti

Promuovere la certificazione delle competenze dei docenti di friulano tenendo conto delle competenze formali, non formali e informali.

3.4 Insegnamento del friulano in tutti i cicli di istruzione in una cornice plurilingue

Estendere l'insegnamento del friulano a tutti i cicli di istruzione e introdurre un autentico plurilinguismo.

3.5 Regia regionale seria sulla scuola plurilingue coinvolgendo la società

Costituire una seria regia regionale sul friulano e le lingue minoritarie con l'obiettivo di:
curare la comunicazione con tutti i portatori di interesse, il monitoraggio delle azioni, l'organizzazione curricolare, la valutazione, la progettualità europea.

4. USO PUBBLICO DELLA LINGUA FRIULANA

Nel campo dell’uso pubblico della lingua friulana si domanda che si applichi in maniera coerente, organica e consapevole, la normativa statale e regionale di tutela. In particolare vengono presentate queste proposte:

4.1 Competenze in lingua friulana, slovena e tedesca come requisiti accessori per la selezione del personale pubblico

Si devono considerare le competenze nelle lingue friulana, slovena e tedesca almeno come requisito accessorio per la selezione del personale nel settore pubblico e in particolare nella amministrazione regionale e negli enti locali, dove la Regione può intervenire in maniera diretta in forza dell’articolo 4 del suo Statuto in vigore. Questa è una azione che dà valore concreto alle lingue “altre” della Regione, alla loro conoscenza e al loro uso e che permette di estenderne la presenza nell’amministrazione e nei servizi, in favore della crescita di qualità, di efficacia e di democraticità dell’attività amministrativa e dei servizi.

4.2 Formazione linguistica per il personale

La formazione linguistica per il personale deve essere inserita nell’offerta formativa per i dipendenti degli enti pubblici, dei servizi sanitari e delle società concessionarie di servizio pubblico, con la stessa dignità degli altri corsi di aggiornamento professionale.

4.3 Carta di identità bilingue anche in friulano

Si deve trovare risposta positiva e unitaria alla domanda di avere la carta di identità bilingue (italiano/friulano) presentata da molti cittadini, soprattutto negli ultimi anni.

5. MEZZI DI INFORMAZIONE

I mezzi di informazione rappresentano uno strumento fondamentale per la promozione e lo sviluppo delle lingue minorizzate. Siamo molto lontani dal vedere riconosciuto il diritto di avere trasmissioni radiotelevisive in lingua friulana nel servizio pubblico radiotelevisivo, che trova il suo fondamento nella L. 482/99.

5.1 Premere sul governo italiano per una convenzione con la RAI più favorevole

Siamo in attesa della approvazione della convenzione, tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Rai nel quadro del nuovo contratto di servizio tra Ministero dello sviluppo economico e Rai che dovrebbe garantire la programmazione radiofonica attuale (90 ore) e , per la prima volta, prevedere trasmissioni televisive in friulano (90 ore). Occorre una pressione forte e convinta sul nuovo Governo italiano.

5.2 Puntare a una struttura di programmazione RAI autonoma in friulano

I programmi attuali della Rai sono governati da una struttura per la programmazione italiana. Sarebbe ottimale costruire una struttura adeguata dal punto di vista tecnologico e degli spazi, permanente, dedicata alla programmazione in lingua friulana, con personale formato e stabilizzato e con sede a Udine, che potrebbe diventare anche un centro di riferimento e di produzione per altre lingue minorizzate.

5.3 Sostenere con forza i privati che producono o progettano nel campo dell’informazione in friulano

Ai mezzi di informazione privati, che nel campo dell’informazione radiofonica svolgono da anni una supplenza alle mancanze del servizio pubblico, ai produttori audiovideo che da anni investono nel settore, a quelli che vorrebbero impegnarsi nell’informazione su stampa o in rete si deve fornire una risposta in termini di adeguati finanziamenti per il loro servizio, reale o potenziale, di utilità pubblica.

 
Come sopra scritto questi sono punti, che non esauriscono tutto il panorama di bisogni della lingua friulana ma sono fondamentali per il suo sviluppo, che domandano, uno ad uno, una risposta in proposito.
 

..........................
 
Informazioni per i media: Marco Stolfo 

1 commento:

  1. "la presenza assai consistente di lingue diverse dall’italiana è il motivo fondamentale dell’autonomia e specialità della Regione e la loro valorizzazione il mezzo migliore per difenderla da attacchi che arrivano da più parti"

    COMMENTO:

    Peccato che i partiti italiani che da sempre governano la regione si rifiutino di prenderne atto....

    RispondiElimina