sabato 3 febbraio 2018

LAVORO: PRO-MEMORIA PER LA LETTURA DEI DATI STATISTICI RELATIVI AL "COMPARTO LAVORO"


LAVORO

PRO-MEMORIA

per la lettura dei dati statistici

relativi al "COMPARTO LAVORO"

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Da un articolo pubblicato sul quotidiano IL MESSAGGERO VENETO a firma di Maura Delle Case del 31 gennaio 2018


"ORE IN CALO

L’infilata di segni più non si riflette sulle ore lavorate che sono invece in calo. Effetto della cassa integrazione? Oppure di contratti part time utilizzati non come misure di welfare ma imposti? Corvino ipotizza un mix delle due ragioni aggiungendovi l’incremento del lavoro temporaneo e una tendenza strutturale alla sotto occupazione.

A proposito di tipologie contrattuali, crescono i tempi determinati: erano 9 ogni 100 nel 2009, oggi sono 14 ogni cento. «E andranno crescendo ancora» vaticina il ricercatore.”
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Da un articolo pubblicato sul quotidiano “IL FATTO QUOTIDIANO giovedì il 1 febbraio 2018

TITOLO: Il lavoro è solo precario: il boom è dei senza-fiducia

"I numeri:
66 mila: gli occupati in meno di dicembre 2017 rispetto a novembre. Gli inattivi aumentati di 112 mila unità.
303 mila: i precari in più di dicembre 2017 rispetto a novembre
516 mila: l'aumento dei precari dalla partenza del Jobs act (marzo 2015) quelli stabili sono 385 mila
 
Propaganda: oltre la metà del milione di lavoratori sfoggiato da Renzi è in realtà precario.”
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Pro memoria per la lettura
delle analisi statistiche relative
al comparto lavoro.
 
 
Relativamente all'intervallo temporale preso in considerazione (esempio: mensile, trimestrale, semestrale, annuale, ecc.) per i dati Istat chi è definibile e dunque classificato come DISOCCUPATO, OCCUPATO o INATTIVO o PRECARIO?

OCCUPATO

colui che nell'intervallo di tempo preso in considerazione ha lavorato anche SOLO un'ora a settimana (ossia 4 ore al mese!!).
 
DISOCCUPATO

colui che nell'intervallo di tempo preso in considerazione, pur cercando attivamente un lavoro (inviando curriculum o iscrivendosi alle liste di disoccupazione), non è riuscito a trovarlo.

INATTIVO

il disoccupato che nell'intervallo di tempo preso in considerazione non ha cercato un lavoro perchè sfiduciato e scoraggiato.


PRECARIO

colui che ha un contratto di lavoro a termine.


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CONCLUSIONE

L'unico dato veramente oggettivo nel comparto lavoro (ed elaborabile dall'INPS) è “IL MONTE ORE LAVORATE”, che risulta in calo (vedi articolo del Messaggero Veneto)!!
 
Questo è il dato più significativo al fine della analisi dell'andamento del mercato del lavoro e della situazione economica del cittadino.  

Chi lavora solo UN'ORA A SETTIMANA (di solito per il controvalore netto di una pizza!!) può essere considerato OCCUPATO? Per i dati Istat Sì....per il buon senso del “padre di famiglia”...con grandissima probabilità NO!!
E se questo lavoratore ha più contratti di lavoro, quante volte viene conteggiato ai fini statistici? Tante volte quanti sono i suoi contratti di lavoro?


LA REDAZIONE DEL BLOG

 

1 commento:

  1. In ogni indagine statistica fondamentale è la prima fase, ossia la fase della raccolta dati. Normalmente abbiamo dati sufficientemente certi, altri solo stimabili, altri ancora difficili da stimare.

    Nel caso del comparto lavoro, certi sono i dati forniti dall'INPS e dagli uffici pubblici (del lavoro). Altri, come ad esempio il numero degli INATTIVI, non possono che essere frutto di una stima presuntiva (se diminuiscono i disoccupati ma non aumentano gli occupati, i disoccupati in meno si presume siano andati ad ingrossare la categoria degli "inattivi"...).

    C'è poi il "lavoro in nero" che non può che essere stimato...

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