martedì 20 dicembre 2016

E ORA UNA LEGGE ELETTORALE PIENAMENTE COSTITUZIONALE


E ORA

UNA LEGGE ELETTORALE

PIENAMENTE
 
COSTITUZIONALE!



Chiuso il capitolo Referendum con la stra-vittoria dei NO con ben 20 punti di differenza, ora va mandata in soffitta la legge elettorale ITALICUM (imposta al Parlamento dal Governo di Matteo Renzi, approvata utilizzando anche il voto di fiducia) e sostituita - tenendo conto della futura e vicinissima sentenza della Corte Costituzionale - con una nuova legge rispettosa della Costituzione italiana e della SOVRANITA' popolare (art. 1 della Carta Costituente).

Una legge elettorale che non discrimini più tra minoranze linguistiche come fa invece ora l'ITALICUM!

Una legge elettorale che non obblighi i friulani ad essere "donatori di voti" a favore dei parlamentari triestini grazie ad un collegio elettorale triestino extra-large: a ognuno il suo! 

LA REDAZIONE DEL BLOG

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Dal Blog del senatore

FELICE BESOSTRI

“Ripartire dopo la vittoria del no per una legge elettorale pienamente costituzionale”

 


Pubblicato da: Felice Besostri 18 dicembre 2016



I Comitati direttivi dei Comitati per il No nel referendum costituzionale e contro l’Italicum riuniti congiuntamente il 14 dicembre a Roma hanno espresso un forte ringraziamento alle elettrici e agli elettori che con la loro partecipazione straordinaria, al di sopra di ogni previsione, hanno consentito una vittoria del No, contro le deformazioni della Costituzione del governo Renzi.
 
Lo straordinario risultato nel referendum del 4 dicembre non solo ha bocciato la deformazione della Costituzione proposta dalla Renzi-Boschi ma ha reso inservibile la legge elettorale ipermaggioritaria per la Camera (Italicum), che per di più è in attesa del giudizio della Corte dopo le istanze degli avvocati del nostro Comitato che ne hanno denunciato l’incostituzionalità in punti fondamentali. L’affluenza al voto del 4 dicembre è un fatto politico di grande forza che inverte la tendenza all’astensione e che conferma che elettrici ed elettori hanno ben compreso la posta in gioco e hanno deciso di partecipare al voto bocciando le modifiche costituzionali del governo.

Ha votato il 70% degli aventi diritto, in controtendenza con le recenti consultazioni, confermando che gli elettori quando sanno di poter contribuire a decidere partecipano e votano. Per di più questo conferma che la Costituzione non è affatto lontana dall’attenzione dei cittadini, che invece si sono dimostrati ben consapevoli della sua importanza a garanzia della convivenza civile nel nostro paese, della qualità della nostra democrazia, dell’attuazione effettiva di diritti fondamentali (lavoro, salute, istruzione, ecc.) in essa ben descritti e per la cui attuazione occorrono assetti istituzionali e modalità decisionali coerenti con gli obiettivi. Chi pensava che aumentando il numero dei votanti avrebbe vinto il Si ha sbagliato i suoi conti. Gli elettori hanno votato in tanti per bocciare a stragrande maggioranza la deformazione della Costituzione voluta dalla Renzi- Boschi, smentendo questa predizione, che in sostanza giudicava gli elettori immaturi. Il movimento referendario ha sempre chiesto agli elettori di andare a votare, ritenendo che il voto sia anzitutto una prova di maturità e di democrazia e ha sempre avuto fiducia negli elettori, nella convinzione che convincere astenuti ed indecisi a votare è in sé un contributo importante alla partecipazione democratica. Questo i Comitati referendari lo rivendicano con orgoglio. Il voto non lascia dubbi, il No ha stravinto. Dal 4 dicembre scorso chiunque proporrà modifiche della Costituzione dovrà prestare grande attenzione alla loro coerenza con lo spirito e l’impianto della nostra Carta fondamentale, che non può e non deve essere stravolta nei principi fondamentali. Inoltre in futuro dovranno essere sottoposte agli elettori solo proposte chiare, mettendoli in grado di scegliere, senza i confusi imbrogli contenuti nella deformazione Renzi- Boschi.

Ora occorre continuare non solo con la vigilanza sul rispetto dell’esito del voto, ma anche un impegno a sostegno delle iniziative referendarie promosse sul lavoro. Rivendichiamo il diritto di Comitati come il nostro, che sono rappresentanti dei cittadini e da essi partecipati (oggi sono circa 750 i nostri comitati territoriali) di essere ascoltati e messi in condizione di fare circolare le loro opinioni. I direttivi proporranno alla prossima assemblea nazionale dei comitati locali che si svolgerà il 21 dicembre a Roma di mantenere attivo e vitale il movimento che si è creato durante la campagna referendaria come insieme di cittadini che vogliono fare sentire la loro voce e pesare nelle scelte. Cittadini protagonisti, senza alcuna tentazione di trasformarsi in partito, che hanno l’obiettivo di fare crescere la partecipazione, di contrastare il tentativo di ridurre gli spazi di democrazia di cui lo stravolgimento della Costituzione era un tentativo per fortuna respinto dalla vittoria del No. E’ tuttora in atto un tentativo mediatico strumentale, presente durante tutta la campagna elettorale, di ignorare i Comitati di cittadini, di schiacciare il No sui partiti, perfino quando la loro presenza è stata irrilevante o tardiva nella campagna referendaria. E’ una lettura del referendum e della vittoria del No sbagliata e spesso strumentale che vuole nascondere il ruolo dei cittadini protagonisti del risultato, che ignora il grande ruolo non solo dei Comitati ma anche dell’Anpi, dei sindacati confederali e di base e di altre importanti associazioni e dei giovani delle donne e dei cittadini del Mezzogiorno. Questa lettura ha l’obiettivo di oscurare le rappresentanze dei cittadini come del resto è già stato fatto per mesi, con una vera e propria discriminazione , in assenza di una reazione vera dell’Agcom. Per questo faremo sentire in tutti i modi possibili la nostra opinione sul futuro della legge elettorale, che deve essere una svolta di sostanza rispetto non solo al Porcellum ma anche all’Italicum che ne è l’erede.

L’Italicum è una legge elettorale di cui i Comitati referendari hanno promosso l’abolizione e l’incostituzionalità.
 
La nuova legge elettorale deve avere questi capisaldi: rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, scelta degli eletti da parte degli elettori, rappresentanza proporzionale perchè il voto dei cittadini deve avere lo stesso peso. Al fine di elaborare una proposta dei Comitati referendari per la legge elettorale, comprendente modifiche al voto degli italiani all’estero e garanzie per una vera parità di accesso all’informazione, i direttivi hanno costituito un gruppo di lavoro. Una legge elettorale coerente per Camera e Senato deve essere approvata rapidamente dal parlamento, che si deve assumere la responsabilità politica di consentire alle italiane e agli italiani di andare a votare appena possibile, per dare vita ad una rappresentanza parlamentare rinnovata e credibile. I direttivi ritengono necessario inoltre che avvalendosi delle competenze di tanti autorevoli costituzionalisti, magistrati, giuristi, cittadini si svolga con i tempi necessari una iniziativa di merito per l’attuazione della Costituzione e per identificare le singole modifiche necessarie a partire dall’articolo 81, la cui versione attuale è inaccettabile.

L’attività dei Comitati che si sono mobilitati per il referendum nei territori e nazionalmente proseguirà, accogliendo la richiesta corale che viene dai territori. Quindi non ci sarà nessun rompete le righe dei nostri Comitati nazionali e territoriali ma il proseguimento vigile, attento e combattivo dell’iniziativa nei prossimi mesi, per questo è convocata il 21 gennaio 2017 a Roma dalle 10 alle 17 l’assemblea nazionale.

a cura dei Comitati per il No


1 commento:

  1. Sempre dal Blog dell'On.Felice Besostri


    Pubblicato da: Felice Besostri 10 dicembre 2016

    NON DIAMO I NUMERI!

    http://www.felicebesostri.it/non-diamo-numeri/

    "Nella nuova fase vanno evitati grilli parlanti e mosche cocchiere. Va evitato anche l’assalto alla diligenza dei vincitori. Il referendum non è stato vinto da Salvini, Meloni e casa Pound (Basta vedere dove il NO ha stravinto), ma dai comitati del No con l’ANPI e soprattutto dagli elettori ignoti, fino all’ultimo indecisi se votare e come votare.

    Ora dobbiamo rispondere a loro. Alcune delle cose impropriamente messe nella deforma costituzionale possono essere fatte con semplici modifiche dei regolamenti parlamentari.

    Per esempio evitare che i ddl non pubblicati in Gazzetta decadano con la fine della legislatura, l’esame a data certa dei progetti di legge di iniziativa popolare e i limiti alla decretazione d’urgenza.

    Il PD ha una maggioranza, abusiva, frutto del “Porcellum”, alla Camera la adoperi per dimostrare la sincerità delle sue proposte di riforma. Vuol modificare l’ItaliKum, Basta dare istruzioni all’Avvocatura dello Stato che dipende funzionalmente dalla Presidenza del Consiglio, che sostenga l’autoremissione dell’intera legge, come previsto dal ddl-cost. Boschi-Renzi e richiesto dagli avvocati anti-ItaliKum.

    Sarebbe anche un modo per salvare la faccia a Cuperlo e dimostrare che Renzi era sincero.

    I Comitati per il NO devono diventare Comitati per il SI all’attuazione della Costituzione e per revisioni condivise.

    Per Pisapia: “Il bel tacer non fu mai scritto” (Carmela Loro nata a Monzambano e morta a Pozzolengo).

    Nei comitati per il NO, che avevano composizione diversa, quello che ha funzionato è stata l’assenza di capi autonominati e di competizione egemonica. Tutti potevano sentirsi a casa propria, nessuno ti chiedeva da dove venivi, perché era più importante sapere dove si volesse andare tutti insieme. Anche dove c’erano esponenti strutturati di partito, nessuno ha tentato di mettervi sopra il cappello.

    Un’esperienza diversa da tutti i tentativi falliti di riunire la sinistra, come sommatoria di parrocchie, DOVE GLI UOMINI DI FEDE ERANO POCHI, sicuramente in minoranza, ma con molti aspiranti alla tiara vescovile o alla porpora cardinalizia.

    Felice C. Besostri"

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