martedì 10 maggio 2016

RIFORMA ENTI LOCALI - LA LETTERA DI UN SINDACO FRIULANO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IN VISITA IN FRIULI IL 6 MAGGIO 2016



FRIULI - VENEZIA GIULIA
 
LA RIFORMA REGIONALE
ENTI LOCALI
E IL “MODELLO FRIULI”

LETTERA DEL SINDACO
DEL COMUNE DI FORGARIA
INVIATA AL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
SERGIO MATTARELLA

6 maggio 2016 


La Redazione del Blog ringrazia il Sindaco del Comune di Forgaria nel Friuli,  Pierluigi Molinaro, per averci gentilmente messo a disposizione il testo integrale della lettera da lui inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita in Friuli il 6 maggio 2016 nel 40ennale del terremoto che colpì il Friuli nel 1976 e per averci concesso  di pubblicarla affinché tutti possano conoscerne il contenuto.  

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA:


Illustrissimo Presidente,

Quarant'anni fa la nostra terra e le nostre Comunità furono segnate da un tragico evento: in un minuto la furia devastatrice del terremoto mise a dura prova la nostra gente, segnò indelebilmente i volti ed i cuori di chi racchiudeva la propria vita attorno al focolare.

Un minuto ed i sogni s'infransero sopra quelle macerie, le lacrime diventarono solchi nella polvere di una notte che il Friuli non potrà mai dimenticare.

Le prime luci del nuovo giorno non illuminavano più le vie, non accompagnavano le voci dei bambini che andavano a scuola, delle madri affaccendate ad iniziare i lavori di casa, non avvolgevano i tragitti dei loro mariti fino al loro posto di lavoro. In quella mattina c'era un clima surreale: i paesi non esistevano più, il tempo non aveva più forma ma tutti senza sosta continuavano a scavare, a cercare e a seguire instancabilmente le voci di chi chiedeva aiuto. Erano braccia che si univano, volti scavati dal dramma ma non era il momento delle domande, era il momento della solidarietà, del coraggio di continuare a sentire la propria terra che si era ribellata, ancora parte di sé, era solo il momento di stare accanto per superare insieme questa avversità.

Illustrissimo Presidente, nelle giornate che seguirono la nostra gente, insieme alla solidarietà che ci giunse da ogni parte, volle continuare a credere che ricostruire i propri paesi, le proprie vie, fosse una prova di dignità, di orgoglio, di sentimento che si intrecciava con quelle pagine di storia tramandate ma era prima di tutto quella polvere di una notte che doveva essere spazzata via, per rivedere quella luce illuminare le proprie case, per risentire dentro quelle vie i rumori della vita, della speranza, dei sogni che rendevano unica questa terra.

Vede illustrissimo Presidente, gli anni che seguirono dimostrarono come le promesse possano trasformarsi in esempi, come la fiducia ed il coraggio possano diventare la forza per guardare avanti; gli anni che seguirono dimostrarono per una volta come la politica abbia potuto ritrovare nel profondo della propria anima il coraggio delle scelte condivise, partecipate, ha dimostrato che nei valori profondi si può trovare la forza di costruire nel rispetto e nella reciprocità.

Il Friuli con i tanti Sindaci dimostrarono come si può osare. In quegli anni dalle cariche dello Stato a quelle della Regione, si misero insieme senza velleità dettate da protagonismi senza valore, ma si unirono abbracciati da una coscienza che rispecchiò dentro quelle immagini l'alto valore dei principi del bene comune; compresero che la sofferenza non poteva fermarsi dentro quell'interminabile minuto, dovevano tutti insieme prendere quelle immagini di dolore e trasformarlo in senso di responsabilità per un popolo che voleva ripartire, che voleva restare parte di quella terra che li aveva visti versare infinite lacrime.

Quel coraggio e quel rispetto delle istituzioni permise alla nostra Regione di diventare modello, permise a questa parte di territorio martoriato dal tempo di rinascere. Quelle giornate si riflettono ancora oggi mentre la politica regionale vuole cancellare il valore sociale e amministrativo di quelle Comunità che fino a ieri sono state esempio ed oggi che sono cardine fondamentale della nostra gente. Non possiamo strappare i fogli della nostra storia, non possiamo cancellare le nostre Comunità in un territorio dove il rapporto umano e istituzionale è sempre stato contrassegnato dalla laboriosità di chi ogni giorno si è assunto il dovere e l'onere di essere vicino alle problematiche che soffocano la vita delle nostre famiglie.

Per questo illustrissimo Presidente siamo a chiederLe un incontro perché oggi, nel rispetto del ruolo istituzionale e nella sensibilità dell'Anniversario che oggi tocca i nostri cuori, non possiamo lasciare che i valori di quarant'anni vengano gettati nella polvere in nome di una Riforma Regionale imposta e non condivisa, che non è stata costruita come lo furono i nostri paesi 40 anni fa, dalle fondamenta delle comunità friulane, che non è nata da una condivisione e con la partecipazione di chi democraticamente rappresenta idealmente quel patrimonio che in questi 40 anni ha saputo alzare la testa e con orgoglio ricostruire le proprie case, le proprie fabbriche, le proprie chiese; ma prima di tutto non ha mai smesso di credere nella propria terra, nelle sue tradizioni, nella salvaguardia dei propri idiomi, nella bellezza di ciò che li circonda, nella volontà e nei principi che i nostri nonni ci hanno insegnato.

Illustrissimo Presidente questi Sindaci, ed oggi uno di loro Le scrive, chiedono alla Sua sensibilità istituzionale di essere ricevuti, perché le macerie di 40 anni fa non hanno scalfito la nostra volontà, la nostra passione, la dignità di guardare negli occhi i nostri cittadini che ci hanno affidato un ruolo di grande Responsabilità e Valore. Non vorremmo che quella delle scelte politiche imposte da una stagione di riformismi senza logica, possa cancellare quello che oggi ci ritroviamo orgogliosamente a commemorare.

Il Sindaco di Forgaria nel Friuli

Pierluigi Molinaro

......................


La lettera è stata pubblicata anche sul settimanale dell'Arcidiocesi di Udine, "la Vita Cattolica", mercoledì 11 maggio 2016, rubrica "Giornale aperto", con il titolo "Lettera di un sindaco al presidente Mattarella" .

1 commento: