venerdì 11 marzo 2016

FRIULI - SITUAZIONE ECONOMICA PESANTISSIMA E DUE RIFORME REGIONALI DISASTROSE!!!


F R I U L I

Tra inutili e dannose UTI,
una disastrosa riforma sanitaria,
una dissestata economia

ORMAI SIAMO ALLA
DISTRUZIONE FINALE
DEL FRIULI!
 
.....................



Comitato per l'autonomia e
il rilancio del Friuli
 

COMUNICATO STAMPA
 
 
PERFORMANCE REGIONALI



Più volte il nostro Comitato ha avuto modo di segnalare la gravità della situazione economica della nostra regione e dell'area friulana in particolare. Fallimenti e chiusure di aziende, andamento della disoccupazione, ripresa dell'emigrazione (ufficiale e mascherata) perdita di PIL e di reddito sono ben documentati dagli istituti di statistica (IRES e ISTAT) ma non sembrano aver sollevato nella politica regionale e nazionale la dovuta attenzione.

Questa volta i dati giungono da Eurostat con i numeri definitivi del 2014 (il primo anno in Italia del governo di Matteo Renzi), in relazione alla classifica regionale del Pil pro capite.

Un panorama desolante: nessuna regione italiana è nell’elenco delle 30 più ricche di Europa (ce ne erano invece 5 nel 2002). Solo 6 regioni italiane figurano nell’ elenco delle prime cento del continente.

Nel terribile quadriennio 2010-2014 la peggiore performance è stata messa a segno dal Friuli - Venezia Giulia. La regione del Nord Est ha perso addirittura 53 posizioni in classifica, passando dal 72° al 125° posto di Europa per ricchezza pro capite.

Secondo caso negativo quello delle Marche, regione che ha perso ben 44 posizioni in classifica, scendendo dal 108° al 152° posto. Terzo posto negativo per Umbria e Veneto: entrambe hanno perso 34 posizioni in classifica.

E' ben vero che ci sono molte altre regioni italiane ed europee che stavano peggio e che continuano ad essere dietro alla nostra, ma se poi andassimo a scorporare i dati per le diverse aree regionali troveremmo che il Friuli occidentale e centrale e la Carnia sono ancora più in basso.

Da questi dati non sembra esserci nessuna inversione di tendenza, soprattutto non vi è la presa di coscienza che l'autonomia speciale del F-VG, riferita in particolare al Friuli, deve essere rilanciata e rafforzata per dare nuove e più incisive risposte ad una situazione economica (e demografica) pericolosamente critica.

Stupisce il quasi-silenzio della stampa locale (salvo le solite lodevolissime eccezioni!) sulla pesantissima situazione economica soprattutto del settore del manifatturiero friulano, nel mentre riserva “lenzuolate” giornaliere a temi come invasioni di migranti, Porzus, foibe, stragi partigiane, temi sponsorizzati soprattutto dal nazionalismo italiano di frontiera di Gorizia e Trieste, nel mentre le stragi nazi-fasciste in Friuli, le deportazioni e i 44 paesi friulani bruciati dai nazifascisti non compaiono più, rimossi dalla memoria collettiva....

il presidente del Comitato

dott. Paolo Fontanelli

10 marzo 2016
 

5 commenti:

  1. E intanto l'assessore Panontin con le sue "INUTILI e DANNOSE" UTI, continua a ricattare i Comuni che non accettano IMPOSIZIONI dall'alto..... nel mentre il quadro economico del Friuli (provincie di Pn, Ud e Go) è abbandonato a se stesso dalla politica della Giunta regionale....per la quale pare esista solo Trieste, il suo porto....e le prossime elezioni del nuovo sindaco di Trieste. Ma si può continuare cosi?

    No, non si può continuare così...

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  2. "Porzus, foibe, stragi partigiane, temi sponsorizzati soprattutto dal nazionalismo italiano di frontiera di Gorizia e Trieste, nel mentre le stragi nazi-fasciste in Friuli, le deportazioni e i 44 paesi friulani bruciati dai nazifascisti non compaiono più, rimossi dalla memoria collettiva...."

    Commento:
    quand'è che il nazionalismo di frontiera la smetterà di creare problemi al Friuli? Non ne ha già creati fin troppi con il suo astio, odio e interpretazione di parte della storia del confine orientale?

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  3. Per quanto riguarda la riforma sanitaria regionale.... dov'è finito il riequilibrio tra i super-finanziamenti "storici" alla sanità triestina e il resto della regione sotto finanziato? E' un problema di cui non si parla più....in compenso i posti letto degli ospedali triestini sono ancora da tagliare nel mentre si CHIUDE l'unico ospedale anti-sismico esistente in regione (Gemona) e si tagliano reparti e posti letto in tutto il Friuli....

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  4. E dal sito internet della CISL – 21 agosto 2015

    Economia, il Fvg arranca ancora

    Nei primi sei mesi PERSE 573 imprese. Il tasso di disoccupazione è all’8,8%.

    Invito alla prudenza nell’interpretare i dati di alcuni indicatori economici come inequivocabili segnali di ripresa. Della serie, non basta una flessione del ricorso agli ammortizzatori per dire che la crisi è ormai alle spalle. Lo dice Roberto MURADORE, segretario provinciale della Cisl, richiamando una serie di indicatori. Partendo dal Pil e dalle tante previsioni sbagliate.

    «Per l’Italia nel 2014 si stimava una crescita del Pil dello 0,8 per cento, ma a fine anno si è registrato un – 0,4 per cento. Anche in Friuli Venezia Giulia. Nei primi sei mesi di quest’anno - prosegue Muradore - si riscontra un aumento del Pil dello 0,3, meno della metà dell’obiettivo programmato. Ma in Germania la crescita è stata dell’1,4 per cento, in Francia dello 0,9, in Gran Bretagna del 2,7 e in Spagna del 2,9».

    In Fvg l’andamento delle imprese è negativo. «Nel secondo trimestre la regione ha perso 573 imprese, di cui ben 203 in provincia di Udine, nel raffronto con lo stesso periodo del 2014. Nel primo trimestre di quest’anno - prosegue Muradore - si sono persi 3 mila 345 occupati rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. E non dimenticherei - sottolinea - che dal 2007 al 2014, mancano all’appello 12 mila 923 lavoratori manifatturieri, e di questi il 78,2 per cento nella sola provincia di Udine».

    Proseguendo nell’analisi, il segretario della Cisl cita il trend dell’occupazione industriale che, nel periodo gennaio-marzo 2015, è calata di 16 mila 624 addetti (-10,1 per cento), il terziario ne conta 11.500 in più (+3,6 per cento) e il primario 1.779 in più (+15,7%). «I disoccupati, sempre nel primo trimestre 2015, sono aumentati di 987 unità raggiungendo quota 47 mila 184, con un tasso di disoccupazione giunto all’8,8 per cento contro l’8,5 dello stesso periodo del 2014».

    È vero che nei primi 7 mesi di quest’anno la cassa integrazione in Fvg è calata del 30 per cento (con 11,9 milioni di ore autorizzate) «ma in provincia di Udine è calata solo del 26 per cento. Inoltre negli ultimi due mesi è in corso una inversione di tendenza e la Cig è tornata a crescere: del +1,4 per cento in regione e di ben il 49,4 per cento in provincia di Udine. Il dubbio è che - è la lettura del sindacalista - che il calo complessivo sia avvenuto solo perché diverse imprese di grandi e medie dimensioni non possono più accedere all’ammortizzatore sociale e che, quindi, l’aspettativa è di una ulteriore ascesa della disoccupazione».

    http://www.cisludine.it/Archivio-Articoli/Nei-primi-sei-mesi-perse-573-imprese.-Il-tasso-di-disoccupazione-e-all-8-8-Venerdi-21-Agosto-2015

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  5. DAL SETTIMANALE ON-LINE "IL FRIULI":

    “Nel 2015 l’export del Friuli Venezia Giulia è cresciuto dell’1,3% rispetto all’anno precedente (+154 milioni di euro), attestandosi a quasi 12,2 miliardi di euro. Lo rileva una rielaborazione Ires Fvg, a cura di Alessandro Russo, dei dati Istat diffusi oggi.

    Dopo un avvio record che nel primo trimestre aveva fatto crescere le esportazioni del 32% grazie alla spinta del settore della cantieristica navale, le vendite estere delle imprese regionali hanno mostrato un netto rallentamento, che nell’ultimo trimestre del 2015 si è tradotto in una flessione pari a -11,3% su base tendenziale. In questo modo la crescita iniziale è stata quasi completamente erosa.

    L’export regionale risulta pertanto in recupero rispetto ai livelli minimi toccati nel biennio 2012-2013, intorno a 11,5 miliardi, ma ancora decisamente lontano dal 2008, quando valeva 1 miliardo di euro in più.

    FVG E' INOLTRE L'UNICA TRA LE PRINCIPALI REGIONI ESPORTATRICI ITALIANE A NON AVER ANCORA SUPERATO I LIVELLI PRECEDENTI ALLA CRISI.

    La nostra regione presenta infatti un divario negativo rispetto a 7 anni fa, pari a 8 punti percentuali, mentre a livello nazionale la crescita è stata complessivamente del 12% e in alcuni casi ha superato il 20% (come in Piemonte, Toscana e Lazio).

    Tornando al contesto regionale, nel 2015 si registra un incremento delle importazioni più sostenuto rispetto a quello delle esportazioni (+6,4% su base annua); per questo motivo il saldo tra export e import risulta in diminuzione (-5%) e pari a 5,1 miliardi di euro nel 2015 (contro i 5,4 dell’anno precedente).

    Il modesto incremento dell’export registrato in Fvg si contrappone agli aumenti più marcati che si osservano a livello nazionale (+3,8%) e tra le regioni del Nord Est (+4,7%), che presentano tutte risultati maggiormente positivi.

    A livello provinciale solo a Trieste si osserva un netto incremento (+6,9%), mentre Pordenone e Gorizia evidenziano degli aumenti delle esportazioni più contenuti (in entrambi i casi +2,4%). In tutto il Nord Est solo la provincia di Udine fa registrare una flessione delle esportazioni (-2%, pari a 102 milioni di euro in meno). Pordenone, Gorizia e Udine si pongono pertanto agli ultimi posti per crescita di export nelle tre regioni considerate. Al primo posto si trova invece Belluno (+12%), in virtù del buon andamento del settore dell’occhialeria.

    A livello settoriale il risultato Fvg è stato condizionato dalle dinamiche di due tra i principali comparti produttivi, ossia la meccanica e la siderurgia, complessivamente in calo di oltre 200 milioni rispetto al 2014. Si può comunque sottolineare l’andamento positivo del comparto del mobile (+4,1%), in ripresa dal 2013 dopo una lunga crisi. Altri risultati favorevoli, oltre al settore della cantieristica navale (+5,8%), si possono rilevare nel comparto delle apparecchiature elettriche (+14,1%), in quello dei prodotti alimentari e delle bevande (+12,1%), nelle produzioni di computer e apparecchi elettronici (+20%).

    In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, nel 2015 si osservano flessioni in alcuni tra i principali paesi partner, come la Germania (-2%), la Francia (-14%), la Slovenia (-4,7%). L’export verso gli Usa (+29%) e la Turchia (+36%) evidenzia andamenti particolarmente positivi.

    Le imprese regionali continuano invece a perdere quote di mercato in Cina (-6,1%), dove esportano prevalentemente macchinari per usi industriali, proseguendo una tendenza negativa iniziata nel 2012. Per quanto riguarda infine l’interscambio con la Russia, evidentemente anche a causa della delicata situazione internazionale e delle sanzioni applicate su alcuni prodotti, il bilancio 2015 per il Fvg è in forte passivo (-18%).

    http://www.ilfriuli.it/articolo/Economia/Export_2015-points-_ripresa_in_frenata/4/152946

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