domenica 1 novembre 2015

FRIULI: UNA COLONIA IDROELETTRICA!


REGIONE

IDROELETTRICO

L'ORO BIANCO FRIULANO

(ACQUA)

NON INTERESSA ALLA

GIUNTA SERRACCHIANI!
 
 
 
Giunta regionale che “pare” interessata solo a Trieste e allo sviluppo del "suo" porto, unico problema esistente in regione: non ce ne sono altri!


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Copia e incolla da:
 
 
"(….) Con questa operazione passano dunque di mano le centraline di Edipower operative in Friuli Venezia Giulia che fanno capo al “Nucleo di Udine” di Edipower, 319 mega watt di potenza installata, che ha sede a Somplago di Cavazzo Carnico, e che raggruppa gli impianti idroelettrici situati in Friuli Venezia Giulia che utilizzano le acque del torrente Cellina, dei fiumi Isonzo e Tagliamento e di alcuni affluenti di quest’ultimo, comprese le dighe, le opere di derivazione, le centrali propriamente dette, le stazioni elettriche annesse e tutte le pertinenze degli impianti stessi.

Otto sono gli impianti principali (2 di grandi dimensioni: Somplago e Ampezzo; 6 di medie dimensioni: il bacino di Barcis, ad acqua fluente, quello di San Leonardo, quello di San Foca oltre a Cordenons, Villa Rinaldi e Ponte Giulio) collegati alla rete ad alta tensione (Asta del Tagliamento e Asta del Cellina) e diciotto quelli minori (ad acqua fluente), collegati alla rete a media tensione e sparsi sul territorio nelle province di Udine, Gorizia e Pordenone.

27 ottobre 2015

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Lunedì 02.11.2015 ore 10

Palazzo della Regione

Udine via Sabbadini, 30

Sala Modotti


 
CONFERENZA STAMPA

 
 
I Comitati di difesa territoriale
 
della montagna  terranno
 
una conferenza stampa sul tema:



FRIULI:
 
UNA COLONIA
 
 IDROELETTRICA
 

 

Le numerose centrali idroelettriche, presenti in Friuli che producono un’ingente ricchezza sfruttando le nostre acque, continuano a passare di mano da padroni foresti a padroni altrettanto foresti mentre la politica e le istituzioni regionali fanno da spettatori, anzichè svolgere un ruolo attivo nel settore, come dovrebbero.

L’annunciato passaggio di mano di centrali idroelettriche da Edipower alla sudtirolese SEL avrà….ulteriori sviluppi.

Interverranno:

Paolo Querini, Comitato Val Degano

Antonino Galassi, Comitato Acqua Libera, Val But

Franceschino Barazzutti, Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento

Per i Comitati: Franceschino Barazzutti

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4 commenti:

  1. Chissà perché il "FRIULI", sistematicamente sulla stampa locale diventa sempre "FriuliVeneziaGiulia": forse in provincia di Trieste ci sono centrali idroelettriche? A NOI NON RISULTA!

    LE PROVINCIE DI UDINE - PORDENONE - GORIZIA, SONO SOLO ED "ESCLUSIVAMENTE" FRIULI!

    E dunque le centrali idroelettriche, che potevano essere comperate dalla Regione facendo così restare in FRIULI i consistenti utili prodotti dalle società gestrici, SI TROVANO "ESCLUSIVAMENTE" IN FRIULI!

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  2. L'ORO BIANCO FRIULANO (ACQUA) NON INTERESSA ALLA GIUNTA SERRACCHIANI!"

    PRECISAZIONE:

    O meglio, giusto precisare, interessa, eccome che interessa.... ma SOLO quando si vuole regalare l'oro bianco friulano alle Multinazionali o qualche multi-utility italiana: allora si che la Giunta Serracchiani si interessa e si muove.... ma sempre contro gli interessi del Friuli!

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  3. Da il POST:

    http://comitat-friul.blogspot.it/2014/02/regione-friuli-il-paradosso-tanta.html

    “(…) I Sindaci devono capire che non fanno l’interesse delle loro comunità dando parere positivo a centrali private per qualche compensazione.

    La Regione deve capire che deve acquisire le concessioni via via in scadenza e non deve rilasciare concessioni idroelettriche a dritta ed a manca a privati, frequentemente “foresti”, ma prioritariamente ai Comuni aiutandoli finanziariamente a realizzare le centrali con uno speciale fondo di rotazione ad essi destinato a tasso minimo.

    S’informino gli amministratori regionali di come la Provincia Autonoma di Trento gestisce l’idroelettrico ed imparino.

    Decisivo è per la nostra montagna che Comuni, Comunità Montana, Secab, Cosint, produttori idroelettrici privati si riuniscano in un unico polo di produzione e distribuzione di elettricità secondo il modello Secab.

    Alla Regione il compito di favorire il raggiungimento di tale obiettivo e di liberare la montagna dall’ingombrante presenza dei grandi gruppi energetici (Edipower, Enel, Terna) che sfruttano le nostre acque per portare altrove l’energia ed i profitti, mentre usano le nostre valli per farci transitare i loro mega elettrodotti.

    4 febbraio 2014

    Franceschino Barazzutti
    già presidente del Consorzio BIM Tagliamento
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  4. Agli Organi di Stampa

    Con cortese richiesta di pubblicazione e divulgazione
    Cordialmente

    Legambiente FVG

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    COMUNICATO STAMPA Udine, 2 novembre 2015

    A2A: ceduti gli impianti minori e la Regione sta a guardare

    E’ definitiva l’operazione di cessione di numerosi impianti idroelettrici minori (26) da A2A e SEL (Società Idroelettrica Altoatesina), entrambe società di proprietà pubblica, senza che la Regione ci abbia messo il becco per fare quello che amministratori, imprenditori e società civile da anni stanno chiedendo: istituire una Società pubblica, sul tipo proprio di quelle come A2A e SEL, che acquisisca e gestisca non solo i principali impianti idroelettrici presenti sul territorio regionale, ma svolga un ruolo di governance dell’acqua tale da massimizzare l’utile per il nostro territorio montano.
    Così si esprime Legambiente FVG, tramite il responsabile acque Emilio Gottardo: "Abbiamo chiesto più volte, a viva voce, che la Regione assuma un ruolo attivo nella gestione dell’idroelettrico regionale; anche nelle recenti Osservazioni al Piano regionale Tutela Acque abbiamo rilanciato questo tema, senza che vi siano state risposte. Ora apprendiamo dalla stampa che quanto era già stato deciso, nel 2012, fra le società idroelettriche che operano in Friuli diviene realtà: passaggio di mano per gli impianti minori da Edipower (controllata al 100% da A2A) a SEL e riassetto definitivo della proprietà degli impianti maggiori con Ampezzo e Somplago che restano in mano alla milanese A2A”.
    “Forse ormai è troppo tardi per quanto riguarda la proprietà degli impianti, ma resta pur sempre la speranza che la Regione si ravveda in tempo per riappropriarsi almeno delle concessioni a derivare in essere alla scadenza (2021) e decida di costruire invece un progetto di partnership pubblico-privato con l’obiettivo di valorizzare le risorse idroelettriche oggi prevalentemente in mano a società extra regionali"

    Per realizzare una simile operazione non mancano i partner, basti pensare ai distributori privati (Secab e Società idroelettrica Fornese) e ai consorzi industriali.

    "Legambiente si augura che tutto il possibile venga fatto per non lasciarsi sfuggire un’altra importante occasione per creare importanti ricadute economiche di cui il territorio montano ha assoluto bisogno".

    Emilio Gottardo
    Segreteria regionale Legambiente FVG



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