giovedì 1 gennaio 2015

REGIONE - TRENI CIVITY - PUGLIA E MONTENEGRO "BRUCIANO" IL FRIULI-V.G.


REGIONE

Treni Civity:


Puglia e Montenegro

«bruciano» il Friuli-V.G.


Dal sito del settimanale
LA VITA CATTOLICA



Da noi dopo 4 anni

sono ancora fermi in attesa di omologa.

Altrove in 2 anni sono già operativi


23.12.2014
Una bella notizia per i pendolari, quelli pugliesi però, visto che da giovedì 18 dicembre sono entrati in esercizio i due nuovi elettrotreni Civity di ultima generazione costruiti dalla società spagnola Caf. I Civity pugliesi sono stati ordinati nel dicembre 2012 e risultano tecnicamente uguali a quelli “friulani”, eccetto per il numero di casse (4 anziché 5) e per il numero di carrelli motore (2 per i Caf Puglia, 3 per quelli friulani).
Mentre i pendolari pugliesi grazie all’entrata in esercizio lampo dei Civity (2 anni tra acquisto, costruzione ed omologazione), potranno viaggiare con materiale moderno, i pendolari friulani continuano il loro calvario.
A distanza di 4 anni dall’acquisto e a 2 anni dall’immatricolazione del primo treno, i Civity Friuli-V.G. sono ancora impantanati nella fase di omologazione.
Una vergogna senza fine visto che persino i Civity della montenegrina Žpcg (Željeznica Črne Gore), acquistati nel 2011 sono già entrati in servizio a luglio 2013 lungo la linea Podgorica-Nikšić.
..............

Commento della redazione del Blog:

....e meno male che siamo
una Regione “virtuosa” (sic) !

3 commenti:

  1. Era il 27 marzo 2012....

    Dal sito internet del settimanale IL FRIULI

    "(…) Gli otto convogli acquistati saranno consegnati alla Regione Friuli Venezia Giulia a metà dicembre 2012 e dopo alcune necessarie settimane per le ultime verifiche e l'immatricolazione potranno entrare effettivamente in servizio a fine gennaio 2013", ha confermato Riccardi, che oggi a Beasain ha incontrato l'amministratore delegato di CAF, Andres Arizcorreta (l'azienda spagnola negli ultimi anni ha dato corso a ben 60 progetti ferroviari, in 28 Paesi di tutto il mondo, per circa 15 miliardi di euro), il direttore generale per le Attività internazionali, Jesus Esnaola, e il responsabile del gruppo per l'Area europea e mediterranea, Julen Barrutia.
    Il primo treno "Civity" Friuli Venezia Giulia sarà pronto per il collaudo a fine aprile mentre le prove di omologazione si svolgeranno nello stesso stabilimento a maggio. (…) “

    http://www.ilfriuli.it/articolo/archivio/nuovi_treni_in_fvg/29/59226

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  2. Era il 17 MARZO 2013...

    Dal sito internet:

    http://www.udinetoday.it/cronaca/nuovi-treni-pendolari-friuli-venezia-giulia.html

    TESTO:

    Entreranno in servizio la prossima primavera i nuovi otto elettrotreni Civity ETR 563 acquistati dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Lo ha annunciato sul suo portale il Comitato pendolari Alo Friuli.
    L’investimento di oltre 80 milioni di euro prevede l’acquisto di 12 treni dalla spagnola Caf (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles), 8 già di fatto consegnati e fermi a Trieste Centrale e Cervignano e altri 4 abilitati per l’esercizio anche sulle reti slovena ed austriaca, che verranno consegnati nel corso del 2015.

    Gli otto nuovi Civity ETR 563 hanno una lunghezza di quasi 92 metri, una capienza di 296 posti a sedere ed una velocità massima di 160 chilometri all’ora e andranno a sostituire le obsolete Ale 801, in servizio da quasi quarant’anni.

    La data dell’entrata in esercizio è stata ufficializzata dall’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Mariagrazia Santoro, al termine della riunione avuta a Roma con i rappresentanti dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza ferroviaria (Ansf) e della stessa azienda costruttrice basca.

    Una riunione, come ha dichiarato Santoro, voluta dalla Regione per cercare di risolvere una situazione di forte criticità che «si trascina ormai da troppo tempo, a tutto discapito della numerosissima utenza regionale, in buona parte pendolari, che fruisce quotidianamente del Tpl su ferro».

    L’incontro nella capitale ha permesso di condividere con l’Ansf e Caf un dettagliato cronoprogramma che consentirà alla Regione Friuli Venezia Giulia di verificare gli impegni sin qui assunti ma soprattutto, ha indicato l’assessore, «di concludere entro il prossimo mese di marzo le pur complesse procedure per l’omologazione dei treni, un passaggio indispensabile per la successiva messa in esercizio degli otto ETR».

    La notizia circolava già da alcune settimane tra gli addetti ai lavori: con tutta probabilità il cronoprogramma delle operazioni di omologazioni permetterà l’effettiva messa in esercizio dei nuovi mezzi a maggio 2014, quando anche l'addestramento del personale sarà concluso.

    Un ritardo di un anno e mezzo che a nostro parere non può essere tollerato e giustificato dalla solita burocrazia. Una commessa di oltre 80 milioni di euro non rispettata nei termini deve necessariamente avere delle responsabilità, oppure a pagare sarà sempre Pantalone? Vogliamo conoscere i motivi reali di questo ritardo, che a nostro parere non può essere scaricato solo sul costruttore Caf, forse l’unico soggetto veramente interessato all’immediata messa in esercizio dei mezzi, visto che fino a tale data non verrà pagato per il residuo prezzo.

    Una partita gestita male, malissimo da tutti, ma dalla Regione in particolare che ha "dormito" sperando forse che qualcun altro togliesse le castagne dal fuoco ...

    Troppo tardi il ravvedimento della politica, avvenuto solo dopo le denunce apparse sulla stampa e le sollecitazioni dei Comitati dei Pendolari. Si è detto che gran parte dei problemi sull’omologazione discendono dal fatto che l’ETR 653 è un modello nuovo per l’Italia e pertanto dalle difficoltà riscontrate dall'Ansf in sede di omologa; peccato però che il Trasporto Ferroviario del Montenegro (Željeznički prevoz Crne Gore) abbia acquistato gli stessi e identici treni dopo di noi e oggi questi mezzi sono già stati omologati e già circolanti lungo la tratta Podgorica-Niksic.

    Attendiamo quindi risposte, anche nelle sedi istituzionali competenti, perché gli 80 milioni di euro appartengono alla fiscalità collettiva regionale e quindi da contribuenti vogliamo capire i motivi di questo ritardo e soprattutto vogliamo che qualcuno si assuma la responsabilità, concetto poco conosciuto dalla nostra politica e soprattutto dalla nostra pubblica amministrazione. (...)”

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