lunedì 9 luglio 2012

ELETTRODOTTO TERNA "TRATTO REDIPUGLIA - UDINE OVEST", IL SINDACATO UIL/METALMECCANICI PROVINCIA DI UDINE - CONTESTA LA CGIL REGIONALE E FRANCO BELCI



ELETTRODOTTO TERNA
tratto Redipuglia - Udine Ovest
IL SINDACATO UILM
Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici
PROVINCIALE DI UDINE

Via A. Chinotto 3 - 33100 Udine

CONTESTA
LA CGIL REGIONALE
E FRANCO BELCI
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RICEVIAMO VIA E-MAIL
DALLA SEGRETERIA PROVINCIALE

DI UDINE
UILM
Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici

IL COMUNICATO SINDACALE
 "UIL Udine"
 alle maestranze ABS
 per elettrodotto
Redipuglia - Udine Ovest
e di seguito pubblichiamo

La Redazione del Blog
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COMUNICATO

PORTARE A SPASSO
BUGIE DI COMODO
NON AIUTA PROPRIO NESSUNO

II 27 giugno abbiamo partecipato, assieme a 3 rappresentanti delle RSU ed ai Segretari CGIL CISL UIL regionali e provinciali di Udine, ad un incontro cui erano presenti il Presidente della Regione Tondo, gli assessori regionali Ciriani, Brandi e Seganti, nonché l'amministratore delegato ed alcuni dirigenti dell'ABS.
Aprendo la discussione, il Segretario regionale della CGIL Franco Belci ha affermato di parlare a nome di CGIL CISL UIL, ma è parso subito evidente che si trattava di una vera e propria forzatura.
Troppo imbarazzanti e liquidatori apparivano i suoi giudizi su argomenti posti alla rinfusa (elettrodotto, ambiente, ruolo dei tenitori, scelte energetiche, occupazione, ABS, investimenti, delocalizzazioni), incomprensibili alcune trovate estemporanee (ricorso ad una authority esterna per dirimere eventuali contrasti) pasticciata infine l'intenzione di riassumere in un protocollo tutto questo carosello turbinoso.
L'intervento della UIL e della CISL di Udine, hanno preteso ed ottenuto da Belci una correzione ritenuta del tutto necessaria: che parlasse solo a nome della sua organizzazione, evitando anche solo tacitamente di coinvolgere altri nelle sue frettolose sintesi.
Sintesi che lo stesso Belci qualche giorno dopo, ha confermato in sede di conferenza stampa e che così pensiamo si possano rappresentare:
"Per la CGIL è l'ora delle scelte responsabili. Forse serviva maggiore democrazia e  partecipazione, ma il tempo massimo è scaduto e bisogna decidere in fretta. Si facciano da parte gli ambientalisti interni ed esterni al sindacato, si dia il via libera a Terna per l'elettrodotto, eventuali disagi, per quanto possibile, trovino risposta nel progetto esecutivo, si ottengano da ABS garanzie di investimenti in loco e di mantenimento e sviluppo dell 'occupazione ".

Un cerchio perfetto, un tocco miracoloso che riesce solo alla CGIL, dotata del potere assoluto di dominare gli elementi e di ricomporli a suo piacimento.
Un delirio di onnipotenza non isolato (l'ex assessore illyano Sonego ha raggiunto vette simili qualche giorno prima di Belci) ma certamente in grado di complicare le cose e di confonderle.
Collocare l'ABS al centro della scena, con tanti riflettori puntati per nascondere una sceneggiatura piena di lacune, resta a nostro avviso un errore che si doveva evitare.
Un impianto siderurgico ha necessità di contare su quantità di energia legate ai fabbisogni, su sicurezza di flusso, su affidabilità degli impianti. Nessuno potrà mai accusare l'ABS di pretendere certezza su questi elementi di base oggettivi, connaturati alla sua essenza produttiva.
L'azienda viene invece sovraesposta, caricata di significati impropri, costretta a dare spiegazioni che non le competono, quando indissolubilmente correlata ad un progetto (l'elettrodotto TERNA per il tratto Redipuglia - Udine Ovest) condotto malissimo, privato di ogni alternativa, e disseminato di piccole e grandi bugie.
La CGIL non se ne cura, fulminata come San Paolo sulla via di Damasco (solo qualche giorno prima, nell'incontro con i sindaci il segretario provinciale Forabosco aveva denunciato carenza di informazioni e di coinvolgimento su una questione così delicata).
Parliamo di una catena di oltre 100 piloni alti 60 metri che attraverseranno la pianura friulana  in una fascia tra le più verdi e fertili.

Alcune delle questioni taciute:
        II problema centrale consiste nei prezzi che l'Italia fa pagare per l'energia tanto all'industria che ai civili. Prezzi che la costruzione di nuovi elettrodotti non garantisce affatto possano diminuire. Non esiste un attendibile piano nazionale né un piano regionale, così come non esiste una scelta di priorità verso l'economia del manifatturiero, scavalcata da discussioni marziane sul comparto unico, sulla riforma del pubblico impiego e sulla sanità.
        Non è vero che in Friuli manca energia. Un terzo di quella che transita (1 miliardo di Kw/ora nel 2010) non viene utilizzata in loco, ma esportata. Il recente impianto di Torviscosa è notoriamente sottoutilizzato, dato che costa di meno produrre nella centrale a carbone di Monfalcone
        Non è vero che i consumi di energia sono raddoppiati ( da tempo - Fonti Terna - il massimo picco di consumo nazionale si aggira sui 50-51.00 Megawatt)
        Quello di Redipuglia - Udine Ovest è solo uno dei progetti di elettrodotto che si stanno movendo (ad esempio uno prevede di passare dalla Slovenia per le Valli del Natisene sino a Udine).
        Slovenia significa centrale nucleare di Krsko. Il Presidente Tondo si è vantato nella riunione del 27 giugno, di essere un nuclearista convinto e di avere preso contatti con il paese vicino, per fare "business energetico" : se l'Italia garantisce domanda, si può dare il via ad un secondo reattore nucleare. Ma in Italia non ci sono stati ben due referendum popolari così chiari da evitare pericolose furbizie a due passi da casa nostra ?
        Quando si parla di energia, per scelta dell'intera Europa, occorre tenere presente il crescente ed importante capitolo delle rinnovabili (vedi il ruolo della "locomotiva" Germania), per le quali, non a caso, si stanno studiando le pile di accumulo.
Ci siamo limitati solo ad accennare ad alcune questioni che l'intervento di Belci non aveva inteso proporre (forse non a caso) e che invece riteniamo importantissime, proprio per dare concretezza e continuità alle scelte da compiere in difesa dell'ambiente, dell'economia e dell'occupazione.
Qualche passionario della FIOM in questi giorni si prodiga in ABS non tanto per provare a colmare le lacune del ragionamento calatogli dall'alto (rispetto ad un passato anche recente, leggiamo in questo un pesante indebolimento dell'autonomia territoriale, balbettata e poco difesa), quanto per accusare noi di non difendere i posti di lavoro ali'ABS.
Un evidente fenomeno di nanismo sindacale, al quale contrapporre ragioni, fermezza e lealtà, crediamo possa bastare per confermare che stiamo facendo il nostro lavoro.

La Segreteria Provinciale UILM Udine
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Colori e grassetti  del documento,

sono della redazione del Blog  

3 commenti:

  1. Comunicati Agenzia Consiglio Notizie

    PD:elettrodotto Redipuglia-Ud Ovest,presentare valutazioni tecniche

    8 Luglio 2012, ore 13:31

    (ACON) Trieste, 8 lug - COM/MPB - "La gestione dell'elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest, richiesto da Terna e dalla Danieli-Abs per, garantire la sicurezza e la continuità energetica, è l'esempio eclatante della distanza della Giunta regionale e del presidente Renzo Tondo dalla politica industriale e energetica".

    E' quanto afferma una nota del Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico che fa notare inoltre che "negli ultimi quattro anni l'esecutivo regionale non è riuscito né ad aprire con la Danieli un'interlocuzione efficace sul destino industriale dell'importante azienda friulana, né quantomeno ad indicare i modi attraverso cui disporre di energia a prezzi convenienti per il sistema produttivo locale".

    "In questo frangente, va invece riconosciuto il comportamento dei Comuni attraversati dall'elettrodotto e coinvolti dall'insediamento industriale dell'Abs che si sono impegnati ricercando il confronto con i vertici dell'azienda, i sindacati e le istituzioni interessate è da considerare un comportamento scorretto l'assenza dagli incontri della Regione e della Provincia che non hanno mai ritenuto di essere presenti con i loro principali responsabili di governo o, quando lo hanno fatto, hanno mandato funzionari con il solo compito di ascoltare.

    Eppure, la Regione e la Provincia hanno il dovere istituzionale di coordinare i soggetti locali e sono chiamati ad individuare una sintesi il più possibile condivisa.

    "I Comuni e altre associazioni si sono espressi da oltre cinque anni sul progetto Terna richiedendo anzitutto l'adozione di garanzie ambientali per una corretta realizzazione di un'opera impattante per il territorio e ininfluente sull'abbassamento dei costi energetici per le imprese. In questo senso hanno avanzato una serie di proposte, tra cui uno studio appropriato per l'interramento totale o parziale dell'infrastruttura energetica (peraltro a questa soluzione si ricorrerà nella costruzione di un elettrodotto in Carnia) e il coinvolgimento di un soggetto terzo al fine di disporre di altri punti di vista tecnico-scientifici.

    "La Giunta Regionale, divisa al proprio interno, non è riuscita finora a completare alcuna istruttoria sul tema e ad esprimersi compiutamente sulle due opzioni, fra le ipotesi in discussione: quella relativa all'interramento della nuova linea, e quella all'utilizzo e potenziamento della linea esistente su cui inserire l'impianto a 380 kv.

    "Questa situazione è aggravata dalla mancanza del Piano Energetico Regionale utile, tra l'altro, ad inquadrare lo scenario energetico regionale, presente e futuro, e la funzione delle centrali di Monfalcone e Torviscosa.

    "Alla Giunta Regionale - conclude la nota - si richiede di mettere finalmente a disposizione dei Comuni coinvolti, delle imprese, del sindacato e delle associazioni, le valutazioni tecniche, ambientali ed operative riguardo sia le due opzioni sia le condizioni necessarie per disporre di elettricità a basso costo.

    La si esorta inoltre a non scaricare sui Comuni gli effetti sull'occupazione e sugli investimenti determinati dalle eventuali decisioni di Danieli e dell'Abs, qualora volessero delocalizzare o bloccare il rinnovo degli impianti.

    Se le aziende vorranno spostare le produzioni per competere meglio, l'unico colpevole sarà Tondo che, dal 2008 ad oggi, non è riuscito a compiere alcun passo concreto sulla strategica questione energetica né sulla semplificazione burocratico-amministrativa richiesta dalle imprese". MPB

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  2. ELETTRODOTTO, IL COMITATO MOBILITA ANCHE I SINDACATI.

    Mortegliano, Tibaldi sollecita un incontro con i vertici di Cgil, Cisl e Uil. «Non si era mai arrivati al ricatto occupazionale per confondere la gente»

    di Cristiano Tomasin

    31 maggio 2012

    MORTEGLIANO. Il Comitato per la vita del Friuli rurale, che si sta battendo da tempo assieme ai sindaci affinché sia realizzato interrato l’elettrodotto da 380 mila volt destinato a collegare Redipuglia alla zona ovest di Udine, mobilita ora le organizzazioni sindacali, chiedendo un incontro con i vertici di Cgil, Cisl e Uil per illustrare «i convincimenti maturati in anni di studio e confronto con le controparti allo scopo di evitare le solite strumentali contrapposizioni».

    (…) Aldevis Tibaldi bussa ora alla porta dei sindacati per poter continuare la propria battaglia e lo fa anche ricordando alcune recenti prese di posizione che hanno ribadito la necessità urgente dell’elettrodotto.

    «Nella nostra storia della difesa del mondo rurale e delle garanzie costituzionali – sottolinea – non si era mai arrivati al ricatto occupazionale per confondere l’opinione pubblica e far prevalere la logica del profitto di un sistema energetico in mano a pochi. In questo difficile momento di crisi economica e occupazionale che non sembra aver fine, è facile cavalcare la speranza di un illusorio progresso, ignorando la solidarietà, i beni comuni e gli ideali, sino a trasformare l’ambiente in un lusso di cui poter fare a meno senza troppi incomodi. Se le associazioni di categoria non agiscono, tocca adesso ai sindacati dare una scossa». (…)


    da IL MESSAGGERO VENETO – 31 maggio 2012

    http://www.liquida.it/preview/aldevis-tibaldi/19891729,19820442,19135573,15764412,15571329,19891729/?r=aHR0cDovL3d3dy5saXF1aWRhLml0L2FsZGV2aXMtdGliYWxkaS8=

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  3. Friuli Rurale: “Insensato piangere la Danieli, elettrodotto alibi”

    12 aprile 2012

    Riceviamo e pubblichiamo “Lettera aperta al presidente di Confindustria Adriano Luci” a cura del comitato “Friuli per la vita rurale”

    La fuga in Serbia della Danieli, che qualcuno si ostina ad attribuire ai detrattori dell’elettrodotto aereo Redipuglia-Udine ovest, sta suscitando una bordata di sciocche quanto paradossali e tardive recriminazioni che nulla, o quasi, hanno a che vedere con la realtà dei fatti.

    Chi oggi si strappa le vesti per l’ennesima delocalizzazione dimentica la premurosa accoglienza accordata da Tondo al Presidente della Serbia, giunto a siglare il contestato accordo.

    Ma non può nemmeno ignorare che all’illusione del patriottismo friulano la Danieli ha preferito la logica del profitto, ovvero rifugiare i propri interessi in uno Stato dove l’operaio costa un quarto e dove i beni collettivi sono piegati al volere del privato.

    Resta il fatto che la Danieli non è andata in Germania dove vige lo stato di diritto e dove le industrie energivore non godono di favori di sorta.

    Piangere sulla fuga di un prestigioso protagonista dell’industria regionale non ha più alcun senso. Attribuirne la colpa all’elevato costo dell’energia, perché causato dalla mancata realizzazione del megaelettrodotto Redipuglia-Udine ovest è una penosa menzogna che non giova a nessuno, tanto meno alla generalità dei membri della Confindustria. Paradossalmente è vero l’esatto contrario (…)

    Aldevis Tibaldi

    Comitato per la Vita del Friuli Rurale
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    Dal sito internet wwwliquida.it

    LEGGI TUTTA LA LETTERA IN QUESTO LINK :

    http://www.liquida.it/preview/aldevis-tibaldi/19135573,19820442,19135573,15764412,15571329,19891729/?r=aHR0cDovL3d3dy5saXF1aWRhLml0L2FsZGV2aXMtdGliYWxkaS8=

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