giovedì 15 luglio 2010

Università, raccolto l'appello di Compagno

Il rettore: siano premiati gli atenei virtuosi come quello di Udine 
Honsell: Castello, importante l’interessamento del Capo dello Stato
Il Gazzettino Giovedì 15 Luglio 2010,

UDINE - (cdm) In Castello, durante la visita privata del Capo dello Stato alla mostra sul Tiepolo, il rettore Cristiana Compagno ha rivolto a Napolitano un appello «affinché il merito e la qualità di atenei virtuosi come quello di Udine possano essere valorizzati e premiati, svincolando una volta per tutte i finanziamenti statali dalla trappola del cosiddetto finanziamento su base storica». Compagno gli ha chiesto di vigilare «affinché la riforma del sistema universitario non subisca ulteriori rallentamenti dell’iter parlamentare» e perché «il binomio riforma-risorse promesso da Tremonti trovi immediata applicazione». E, a quanto riferisce chi a quell’incontro c’era, Napolitano avrebbe dato rassicurazioni sul fatto che quell’appello non sarebbe caduto nel vuoto. D’altronde, già alla Sissa martedì e poi ieri in Comune, ha sostenuto la sua attenzione per la ricerca e l’alta formazione. A Compagno ha risposto che probabilmente martedì il disegno di riforma andrà al Senato. Inoltre - a quanto risulta - ha fatto un apprezzamento sul percorso dell’ateneo friulano, e avrebbe spiegato di condividere il discorso sulla necessità che i finanziamenti siano distribuiti in base al merito. Nell’incontro a numero chiuso in Castello c’era anche il presidente della Cciaa, Giovanni Da Pozzo: «Il Capo dello Stato - dice - ha dimostrato attenzione ai temi che gli sono stati sottoposti dal rettore, evidenziando che, effettivamente, la storicità non è l’unico elemento che dev’essere valutato per quanto riguarda i percorsi degli atenei e ha rimarcato l’importanza della riforma in discussione in Parlamento. Napolitano, che avevo già conosciuto per la cerimonia dedicata alle Dolomiti patrimonio Unesco, è un personaggio di grande equilibrio, saggezza e spessore istituzionale».
Ma il grande trionfatore di ieri è, indubbiamente, il sindaco Furio Honsell che, per dirla con le parole del suo assessore Reitani, ha ottenuto «un risultato molto importante per la città». Nel suo discorso pubblico, Honsell ha parlato della Carta costituzionale («Udine è con lei per la sua difesa della Costituzione»), della storia di Udine, delle battaglie di Loris Fortuna e - seppur senza citarla - anche di Eluana, della tutela del friulano e dell’inclusione sociale («la diversità e gli ultimi sono per noi un patrimonio»). Ma in cima alla lista c’era il nodo-Castello, edificio simbolo «che da anni chiediamo al Demanio di restituirci». Nell’incontro privato con il Presidente (durato peraltro anche più di quanto preventivato), spiega Honsell, «ho parlato anche del castello. Spero che il suo interessamento possa sbloccare la situazione. Non è che potesse prometterlo. Comunque, gliel’ho chiesto ufficialmente e penso che da questo partirà una riflessione: non ci sono promesse, però. Abbiamo parlato anche della privatizzazione dell’acqua e della confusione normativa, dei minori non accompagnati, un fenomeno abbastanza elevato in città. Mi premeva rilanciare la specificità di Udine e del Friuli. Sono certamente soddisfatto: è una visita importante. In un paio d’ore abbiamo toccato tanti temi importanti. Sono stato colpito anche dall’affetto degli udinesi per il Capo dello Stato». Sotto il solleone, circa un centinaio di persone in piazzetta Lionello e quasi 200 in piazza Libertà. Napolitano si è scusato con gli amministratori locali per la brevità della visita e per non aver potuto incontrare tutti i sindaci della provincia.









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