lunedì 19 luglio 2010

"Alojz Gradnik poeta del Collio goriziano"



GORIZIA – Verrà presentato giovedì 22 luglio alle 17.30, nel giardino interno della Libreria Editrice Goriziana (corso Verdi 67, Gorizia), il volume Alojz Gradnik poeta del Collio Goriziano (con la sua versione slovena Alojz Gradnik pesnik Goriških brd) curato da Fedora Ferluga-Petronio e pubblicato alla fine del 2008 dalla casa editrice ZTT-EST di Trieste. All’incontro interverranno la curatrice e l’attore Paolo Bortolussi che proporrà alcune letture.
Il volume è il risultato del convegno internazionale organizzato nel 2007 da Fedora Ferluga-Petronio, professore ordinario di Lingue slave meridionali all’Università di Udine, in occasione del 125.o anniversario della nascita e del quarantesimo anniversario della morte del poeta sloveno (1882-1967).
Alojz Gradnik è uno dei maggiori poeti della letteratura slovena, tanto che alcuni storici della letteratura lo considerano secondo solo a France Prešeren. Nato nel 1882 nel Collio goriziano a Medana, da padre sloveno e da madre friulana, Lucia Godeas, Gradnik conosceva bene il friulano tanto che tradusse pure alcuni noti poeti friulani in sloveno. Poeta di confine, legato alle terre del Collio - il che si evidenzia chiaramente nella sua poesia paesaggistica in cui sfilano le immagini dei peschi e dei ciliegi in fiore, i vigneti nelle diverse stagioni dell’anno, le figure dei contadini intenti nel lavoro dei campi - Gradnik si distingue soprattutto per l’originalità della poesia erotico-amorosa.
Gli atti del convegno raccolgono i contributi dei dodici studiosi sloveni ed italiani che hanno partecipato al convegno: si tratta di studiosi provenienti dall’Accademia slovena delle scienze e delle arti, dagli atenei di Lubiana, Nova Gorica, Udine e Trieste. Durante il convegno sono state affrontate pure la meno conosciuta poesia filosofico-metafisica di Gradnik e la sua immensa produzione traduttoria che spazia dalla letteratura italiana (tradusse, tra gli altri, Dante, Petrarca e Leopardi) a diverse letterature europee (tradusse tutti i sonetti di Shakespeare) e anche orientali. Sono famose, infatti, le sue versioni dal poeta-filosofo indiano Rabindranath Tagore (attraverso le autoversioni in inglese dello stesso Tagore) e dai lirici cinesi (attraverso la mediazione di versioni inglesi e tedesche).
Il volume è corredato da un’appendice che propone una scelta di poesie in traduzione italiana e friulana, queste ultime in omaggio alle origini friulane di Gradnik.

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