mercoledì 27 gennaio 2016

"AUTONOMIA SPECIALE REGIONALE. DOVE ANDREMO?" - COMUNICATO STAMPA


Comitât pe Autonomie e pal Rilanç dal Friûl
Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli


COMUNICATO STAMPA


Autonomia speciale regionale:
 
dove andremo?


Facendo il punto:

La tutela della minoranza linguistica friulana, 600 mila cittadini della nostra regione, assieme alle altre due minoranze linguistiche regionali (sloveni e germanofoni) è l'unico motivo di specialità delle regione F-VG ma riceve un cifra infinitesima del bilancio regionale: solo lo 0,02%! E' appena il caso di far rilevare che in tutte le altre regioni europee con minoranze linguistiche riconosciute il dato è ben diverso e genera un indotto economico rilevante;

La riforma regionale degli enti locali (L.r. 26/2014 Serracchiani/Panontin) imposta dall'alto dall'attuale Giunta Regionale è contro il Friuli che ora è privo di una qualsiasi rappresentanza istituzionale: ora abbiamo 18 provincette al posto delle precedenti 4 Province. "Provincette" che oltre tutto svuotano i Comuni dei loro poteri comunali trasformando i sindaci in funzionari con la sola competenza di celebrare i matrimoni mentre Trieste (“destinataria di una quantità di denaro inimmaginabile” fino a poco tempo fa col Fondo Trieste, come ha detto la Prefetto Garuffi) avrà anche un Senatore a tutelarla, mentre la sua UTI è esattamente identica alla vecchia provincia.

La legge regionale 26/2014 è una riforma degli enti locali decisamente peggiore della legge statale (L. 56/2014 – Delrio) e introduce nella riforma regionale pesanti elementi di incostituzionalità nel momento in cui viola l'art. 5 della Costituzione italiana (principio autonomistico) e non tiene conto della sentenza nr. 50/2015 della Corte Costituzionale in cui viene affermato che le Unioni di Comuni “non sono enti locali” ma solamente associazioni comunali, ossia sono una “emanazione” dei Comuni stessi. Ai sensi di questa legge regionale i Comuni friulani non possano scegliere quale forma di associazionismo comunale adottare e se al Consiglio comunale non va bene così... arriva il commissario scelto dalla regione! Al contrario la legge statale Delrio lascia ai Comuni (con max 5.000 abitanti o 3.000 abitanti se comune montano, perchè i Comuni con un numero superiore di abitanti non hanno alcun obbligo di associarsi) il diritto di scegliere tra il costituire una Unione di Comuni o il costituire una Convenzione con i Comuni limitrofi! Facciamo notare che quest'ultima forma di associazionismo comunale creata "dal basso" dai Comuni risulta essere già molto diffusa in regione e sufficiente a produrre risparmi ed economie di scala;

La riforma regionale della sanità risulta essere deleteria per le tre Province friulane di Pordenone, Udine e Gorizia che si vedono destinatarie di tagli in base a parametri numerici che hanno come fine reale la riduzione delle prestazioni sanitarie a livelli standard più bassi;

La riforma della Cultura pare premiare soprattutto gli enti e associazioni culturali che hanno caratteristiche tipicamente triestine, ossia avere una struttura organizzativa con dipendenti fissi (la struttura più diffusa in Friuli con operatori volontari viene invece penalizzata).

Quindi qualcosa non torna poichè pur disponendo di maggiori entrate grazie all'autonomia speciale vediamo sacrificati:

- i livelli di democrazia con la legge riforma enti locali Panontin/Serracchiani

- i livelli di assistenza sanitaria ormai non più ai vertici nazionali

- i finanziamenti alla Cultura del Friuli, grazie ai regolamenti e scelte del triestino Torrenti.

Intanto prosegue l'ondata dei fallimenti ed anche nel 2015 il Friuli - Venezia Giulia "svetta" con +19,1% nel 2015 rispetto al 2014 ( dato regionale, ma riferibile per la gran parte a UD e PN).

Per il Friuli l'unico vantaggio della autonomia speciale – a questo punto - sarebbero i decimi in più di versamenti fiscali regionali che la regione si trattiene ma c'è da chiedersi come siano ripartiti! Sembrerebbe prevalentemente a Trieste considerato l'entità di fondi che la Regione destina a questa città, in analogia con le scelte relative alle riforme (UTI e città metropolitana) che sembrano tagliate su misura per la “capitale”.

Sembra di poter dire che oggi le scelte centraliste della regione F-VG siano più dannose per il Friuli di quanto farebbero le leggi nazionali! E' troppo ricordare che il senatore Tiziano Tessitori nel 1946/47 richiese l'autonomia speciale della nostra regione per il Friuli e non “contro” il Friuli?

Ma, soprattutto, visto che molti friulani e varie forze politiche si stanno rendendo conto del malessere del Friuli, è al Friuli che dovrebbero essere date risposte politiche e quindi ci domandiamo a cosa potrebbe servire rilanciare il movimento autonomista pensando di operare solo per la “difesa dell'autonomia speciale del Friuliveneziagiulia” e non soprattutto per una vera autonomia del Friuli?


Il presidente

dott. Paolo Fontanelli

26 gennaio 2016

 

4 commenti:

  1. E a proposito del FONDO PER TRIESTE, così si esprime il Prefetto attualmente in carica a Trieste, in una recentissima intervista pubblicata sul quotidiano triestino IL PICCOLO:

    "DOMNDA -Quanto periferici siamo per lo Stato?

    RISPOSTA del Prefetto - Lo Stato ha sempre avuto una giusta considerazione, ma la città difetta di centralità. Trieste è un centro grosso ma soffre della mancanza di territorio intorno. In passato la perdita di alcuni fattori di sviluppo, come la Zona B, è stata compensata con investimenti in attività come il parco scientifico, o risorse apposite come il FONDO PER TRIESTE, FINANZIATO FINO AL 2009 CON UNA QUANTITA' DI SOLDI CHE LASCIA ALLIBITI. Però la città non ha sfruttato a dovere queste opportunità, si è adagiata senza farsi venire grandi idee (...)”

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/01/25/news/il-congedo-di-garufi-cultura-e-residenze-in-porto-vecchio-1.12837768?ref=hfpitsec-5

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  2. Manca nel Comunicato stampa, anche un solo cenno al "settore ricerca" che privilegia in regione - in termini di finanziamenti e attenzione politica - solo Trieste, nonostante i tanti ottimi risultati della ricerca scientifica ed applicata in Friuli.

    Ma di questo - e molto altro ancora - ne parleremo in un prossimo "comunicato Stampa"....

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  3. "Per il Friuli l'unico vantaggio della autonomia speciale – a questo punto - sarebbero i decimi in più di versamenti fiscali regionali che la regione si trattiene ma c'è da chiedersi come siano ripartiti!"

    .............

    COMMENTO

    Come sono ripartiti?

    BANALE! IN BASE AL "COSTO STORICO" CHE, GUARDA TU IL CASO, FAVORISCE SEMPRE E SOLAMENTE TRIESTE!!!

    Così i fondi regionali alle due università (Ud e Ts), alla sanità (siamo ancora in attesa del riequilibro in favore del Friuli!!), al trasporto pubblico, alla cultura.... e non parliamo poi dei teatri dove la Giunta regionale in un solo pomeriggio ha trovato decine di milioni di euro per risanare il buco stratosferico del teatro lirico Verdi di Trieste....

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  4. Da leggere, oggi, le deliranti dichiarazioni del capogruppo del PD in regione, Moretti...

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